Romania, esplode petroliera Morti
dieci operai
Almeno dieci operai sono morti ieri in
Romania in un incidente sul lavoro avvenuto nel porto di
Costanza, sul Mar Nero, dopo che la cisterna di una nave
petroliera all'interno della quale stavano lavorando è
improvvisamente saltata in aria. L'esplosione si sarebbe
verificata mentre gli operai stavano usando la fiamma
ossidrica. Diversi mezzi dei vigili del fuoco si sono
immediatamente concentrati all'interno del porto nel tentativo
di spegnere l'incendio che si è sviluppato a bordo della nave.
"Ho visto i corpi carbonizzati di dieci uomini stesi sul
ponte", ha dichiarato alla televisione rumena uno dei
soccorritori saliti sulla nave. Si teme però che il bilancio
finale della tragedia possa essere ben più pesante visto che -
secondo le autorità portuali - gli operai impegnati nei lavori
a bordo della petroliera sarebbero stati almeno
quattordici. Su quanto accaduto è stata aperta un'inchiesta
dalla magistratura rumena che come prima cosa dovrà adesso
stabilire la dinamica esatta dell'incidente. Secondo una prima
ricostruzione ieri almeno quattordici operai erano impegnati
in lavori di riparazione a bordo della petroliera "Anapolis",
un cargo di 85 mila tonnellate battente bandiera maltese. La
gran parte di loro, se non tutti, era impegnata nella
sostituzione di alcuni pannelli di metallo arrugginiti. Un
lavoro eseguito utilizzando la fiamma ossidrica in un ambiente
saturo di gas come può essere la cisterna di una petroliera.
L'esplosione è avvenuta all'interno del quarto serbatoio,
della capacità di 18 mila tonnellate, situato al centro della
nave. Per gli operai che in quel momento si trovavano al suo
interno non c'è stata nessuna possibilità di salvezza. In
serata i soccorritori stavano ancora cercando le salme di
quattro uomini. Non è purtroppo la prima volta che un
incidente simile si verifica nel porto di Costanza, divenuto
tragicamente famoso proprio a causa dell'alto numero di morti
bianche. Un tragedia dalla dinamica molto simile a quella
avvenuta ieri si verificò nel 1972 e costò la vita a tre
operai, mentre fino al 1989 - secondo una rilevazione
statistica riferita da un quotidiano di Bucarest - ogni nave
riparata nel porto ha avuto almeno un incidente con morti o
feriti. Dopo il crollo del comunismo, però, la condizioni
di sicurezza sul lavoro se possibile sono peggiorate
ulteriormente e solo due settimane fa un'altra esplosione
avvenuta a bordo di un'altra nave in riparazione ha provocato
il ferimento di quattro operai che si trovano tuttora
ricoverati con gravi ustioni su tutto il corpo.
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