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Domenica 8 Luglio 2001

Nessuno segnala l’incidente
Operaio tunisino travolto e ucciso da una putrella

Un operaio edile è morto giovedì al Cto per «politrauma ed emorragia interna» in seguito a un incidente sul lavoro avvenuto nel corso della stessa giornata. Jasmid Raskal, 41 anni, tunisino, è stato travolto da una putrella mentre lavorava alla ristrutturazione di un bar, in un piccolo cantiere realizzato per mettere in comunicazione due locali, rispettivamente ai numeri 311/B e 313/A di corso Francia. L’appalto era stato assegnato dai committenti all’impresa Edil-Chiari che lo aveva subappaltato alla ditta Lo Parco di Nichelino. Il povero Raskal lavorava per quest’ultima aziendina. Gli ispettori del procuratore aggiunto Raffaele Guariniello - il cui ufficio è stato avvertito del grave incidente solo ieri e in seguito alla denuncia di un legale a nome della famiglia - stanno ora cercando di ricostruire i dettagli dell’incidente. I due colleghi che lavorano con Raskal sono scomparsi e per il momento non se ne conosce nemmeno l’identità. Il titolare dell’impresa Lo Parco è invece stato rintracciato al Cto, dov’è ricoverato da mercoledì in serie condizioni. Si è infortunato pure lui nel corso di un incidente sul lavoro: ustioni da benzina. Nemmeno questo caso era stato segnalato all’autorità giudiziaria, nonostante il gruppo di lavoro di Guariniello abbia predisposto una rete di punti di riferimento - a partire da un pm di turno, con numeri di cellulare inviati a commissariati, posti di polizia e presidi ospedalieri - per consentire un tempestivo avvio delle indagini.
«E’ essenziale che ciò avvenga - spiega Guariniello - per individuare le responsabilità di comportamenti colposi e dolosi. In questo caso, i due ispettori dell’Asl 1 subito allertati dal mio ufficio sono ugualmente riusciti a ricostruire i primi importanti tasselli dell’incidente. Dobbiamo rintracciare i colleghi di lavoro. E’ stupefacente che nella civilissima Torino possano accadere fatti tanto gravi e non se ne sappia nulla. Per fortuna si è attivata la famiglia della vittima. Un buon segnale di integrazione per un nucleo di immigrati».
Mohamed Kivar, dell’ufficio stranieri Cisl, commenta: «Non è la prima volta che negli ospedali, in particolare al Cto, si distraggano e non segnalino incidenti sul lavoro accaduti a immigrati stranieri».

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