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Giovedì, 12 Luglio 2001

REMANZACCO Franco Petrigh stava eseguendo un’operazione di routine assieme a due colleghi
Travolto da uno stampo d'acciaio
Un operaio di Faedis muore alla Zafa mentre cambia una piastra da due quintali
Remanzacco

Un lavoro di routine si è trasformato in tragedia, ieri pomeriggio, alla Zafa spa di Remanzacco. Franco Petrigh, quarantaduenne di Faedis, è stato travolto e schiacciato dallo stampo che stava sostituendo alla macchina tubatrice. Un'operazione che, da quattro anni, faceva ogni due, al massimo tre giorni. Ieri pomeriggio, verso le 16, stava lavorando assieme a due colleghi. Improvvisamente una piastra d'acciaio del peso di due quintali, trasportata da una gru, lo ha travolto all'altezza della nuca, scaraventandolo e schiacciandolo contro un bancone. È morto sul colpo. Inutilmente sono stati allertati i soccorsi. Inutilmente l'elicottero del 118 è decollato da Udine. Nella zona industriale di Remanzacco, in via Salt 11, i medici non hanno potuto far nulla per lo sfortunato operaio di Faedis.

Nell'azienda, che produce prefabbricati in cemento, tubi e solai, i carabinieri di Remanzacco, con l'ausilio dei colleghi di Feletto Umberto, hanno subito cominciato gli accertamenti e raccolto testimonianze. Sul posto sono intervenuti anche i tecnici del Servizio antinfortunistico dell'Arpa. La dinamica è tutta da chiarire. Un errore di manovra? Un cedimento improvviso? Tutto è successo così velocemente che i testimoni non hanno saputo darsi una spiegazione, saranno ora gli accertamenti delle forze dell'ordine a far chiarezza sulle cause dell'infortunio.

Alla Zafa Franco Petrigh era conosciuto da tutti. Una decina d'anni fa aveva cominciato a lavorare per l'azienda di via Salt, poi aveva mollato per dedicarsi a un'attività artigianale. Ma è stata solo una parentesi, perchè dopo qualche tempo ha nuovamente trovato impiego a Remanzacco. Era l'addetto all'asseblaggio della macchina tubatrice da circa quattro anni, conosceva molto bene quella macchina. Ieri pomeriggio la tragedia. Le fasi concitate dei soccorsi, poi la drammatica telefonata alla sorella Nadia, che è accorsa a Remanzacco, e il lutto della famiglia Petrigh che nel giro di poche ore è diventato il lutto di un'intera comunità. Franco Petrigh, infatti, era molto conosciuto per il suo impegno nel sociale. Originario di Canebola, dove è rimasto legato al gruppo Ana, da un paio d'anni si era trasferito a Faedis in via Candeo. Appassionato di calcio, aveva militato nell'Ac Faedis e ora giocava con gli amatori del suo paese. «Era una brava persona - dicono di lui in fabbrica - Un giovane solare, con un carattere splendido, qui alla Zafa era benvoluto da tutti». Belle parole, bei ricordi, ma nulla, in questo momento, può consolare la madre Amalia Scuffet, alla quale ieri sera è andato il pensiero di tutta Faedis.

R.U.


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