10-1-2000 INPS: 10 milioni di lettere ai pensionati e 450 miliardi ai CAF

L’INPS sta inviando 10 milioni di lettere che chiedono di dichiarare i redditi percepiti nel ’96 ’97 e ’98, ai pensionati titolari di prestazioni legate al reddito (assegni famigliari, pensioni integrate al minimo, pensioni ai superstiti etc.), con l’obbiettivo di rosicchiare ancora qualcosa da queste già scarne prestazioni.

Lo scandalo è che "per la compilazione (di questi modelli "reddituali") i pensionati DEVONO rivolgersi ai soggetti abilitati…con i quali l’Inps ha stipulato convenzioni per l’assistenza gratuita", come recita una circolare dell’Istituto.

L’INPS ha fatto un accordo con i CAF e gli altri soggetti abilitati a cui darà un compenso di 12.500 + 20% iva = 15.000 lire per ogni anno certificato ! Cioè 45 mila lire a pensionato.

In totale sono 450 miliardi.

Un’altra bella fonte di guadagno e di "ampliamento della clientela" per commercialisti, ragionieri, consulenti del lavoro e soprattutto per Cgil, Cisl, Uil già da tempo divenuti, con i 730, le polizze sanitarie, i fondi pensione contrattuali, potenti aziende di servizi e operatori finanziari, e che si apprestano a mettere le mani anche sul TFR.

Mentre i pensionati, ritenuti evidentemente degli incapaci, "devono" rivolgersi a loro, anche perché l’Inps non solo non invia loro, insieme alla lettera, i modelli da compilare, ma non li ha neppure ai propri sportelli.

Forse qui si è superata anche la soglia della legalità.

Questo è un altro passo sulla strada della distruzione dello stato sociale. L’Inps, con un personale sempre più ridotto, si avvia a diventare l’ente erogatore delle prestazioni della pubblica assistenza (pensioni al minimo, assegni famigliari, disoccupazione etc.).

Inoltre con questa operazione procede a un imponente aggiornamento della sua banca dei dati reddituali, a cui potranno accedere tutte le pubbliche amministrazioni per la definizione del "riccometro" per accedere alle prestazioni sociali, dalla sanità alla scuola.

Senza dimenticare che recentemente l’Inps ha ceduto ad una società privata 80.000 miliardi di crediti contributivi tranquillamente esigibili accontentandosi di un corrispettivo di 8.000 miliardi.

Animo, il peggio deve ancora venire!

SLAI Cobas - INPS

Torino 10 gennaio 2000

 

 

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