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MANTOVA mercoledì 6 giugno 2001, S. Norberto |
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Ex parlamentari, ma resta la
pensione Il vitalizio per i mantovani non confermati
andrà dai 5 agli 11 milioni al mese. Ma non da
subito La nuova normativa meno generosa con gli onorevoli
varrà solamente per i nuovi eletti
Lasciare un seggio in Parlamento, si sa,
non dev'essere una faccenda facile. Alla mancata rielezione si
accompagna anche la perdita di una serie di privilegi, non solo
economici. Il traumatico ritorno nelle vesti di comune cittadino,
tuttavia, è reso più lieve dalla ricca buona uscita concessa agli ex
legislatori. Un vitalizio, garantito a tutti i parlamentari uscenti,
che varia a seconda dell'età, del numero di legislature in cui si è
vestita la casacca da senatore o da deputato, dei contributi pagati.
Si va da un minimo di 5.151.952 di lire mensili lorde a un massimo
di 17.516.636. Sulla questione delle pensioni dei parlamentari è
stato approvato nel 1997 un nuovo regolamento che ha rivoluzionato
il calcolo dei vitalizi in senso più restrittivo per i parlamentari.
Ma c'è un piccolo particolare: la nuova norma non vale per i
parlamentari della scorsa legislatura ed entrerà in vigore soltanto
per le matricole entrate in Camera e Senato con le ultime
elezioni. Per senatori e deputati uscenti di oggi (e per i
rieletti), quindi, valgono ancora le vecchie regole, più favorevoli
rispetto alle nuove. Il diritto al vitalizio, per esempio, scatta
ancora a 60 anni e non a 65, come previsto dalla nuova
normativa. Per chiarire la questione facciamo qualche esempio
provando a fare i "conti in tasca" ai parlamentari di casa nostra
che si ritrovano oggi senza seggio, perché non rieletti o non
ricandidati. Edo Rossi, ex deputato di Rifondazione comunista, ha 50
anni e dovrà aspettare 10 anni e non 15 per accedere al vitalizio.
Che per lui, deputato per una sola legislatura, sarà quello minimo,
pari a 5.151.952 lire lorde mensili. Potrebbe godere sin da
subito del vitalizio, Roberto Borroni (Ds). Pur non avendo ancora 60
anni, viene in suo aiuto il fatto di aver svolto il ruolo di
parlamentare in più mandati. La norma prevede infatti l'abbassamento
dell'età pensionabile di tanti anni quanti sono gli anni di mandato
compiuti oltre il quinto. Borroni ha fatto tre legislature, due
delle quali, però, chiusesi anticipatamente. Se ha versato i
contributi anche per gli anni non compiuti a causa dello
scioglimento anticipato delle Camere, potrà percepire sin da subito
un vitalizio pari a 10.922.138 lire mensili lorde. Il calcolo della
cifra viene fatto sulla base dell'ultima indennità parlamentare
percepita: più mandati si sono compiuti, più il vitalizio è
consistente. Pur avendo tre legislature alle spalle, il leghista
Uber Anghinoni dovrà attendere almeno un paio d'anni per entrare
nella schiera dei pensionati d'oro. Anche nel suo caso scatta
l'anticipo dell'età pensionabile per i tre mandati compiuti, ma la
norma stabilisce che non si possa scendere sotto i 50 anni.
Anghinoni ha 48 anni, quindi percepirà la rendita di 10.922.138 lire
lorde che gli spettano soltanto nel 2003. Sempre che abbia
riscattato gli anni mancanti al compimento delle legislature
"incomplete" (nel '94 e nel '96 le Camere furono sciolte in
anticipo).
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