Prima puntata
[Scena: una
piovosa notte a San Francisco, in un appartamento.]
(Una donna posa per terra una ciotola di cibo per gatti.)
Donna: vieni, brava piccola. Brava… (si dirige verso un altare con una candela
in mano ed accende le candele già su di esso soltanto con un tocco delle dita.
Si vede qualcuno aggirarsi fuori del suo appartamento.) "Io ti invoco
ascolta, io ti invoco ascolta, tu padrone del Sole sei il mio Signore, affinché
tu mi resti amico formo questo cerchio antico, se questo spazio tu proteggerai
tutta me stessa sempre avrai." (Qualcuno è in piedi dietro di lei, se ne
accorge e si volta di scatto.) Che cosa fai qui? (L'uomo estrae un pugnale e la
accoltella, lei grida e cade a terra.)
[Scena: casa
Halliwell. Sotto la pioggia Piper percorre il vialetto ed entra in casa.]
Piper: Prue?
Prue: sono di qua, sto riparando il lampadario!
Piper: scusa il ritardo.
Prue: ci sono abituata. Piper, sapevi benissimo che oggi sarebbe venuto
l'elettricista e che io avrei dovuto trattenermi al museo fino alle 6.
Piper: sono stata a Chinatown e il tempo è come volato via! Jeremy ha chiamato?
Prue: no, ma ti ha mandato delle rose e un pacchetto. Perché sei andata a
Chinatown, avevi un colloquio a North Beach, no?
Piper: sì, ma poi sono andata lì a comprare gli ingredienti che mi servono per
la prova di cucina che devo sostenere domani.
Prue: cioè in altre parole non sei ancora stata assunta?
Piper: no, ma questo forse mi farà ottenere il lavoro.
Prue: Jeremy ti manda del Porto?
Piper: sì, è importantissimo per la mia ricetta.
Prue: ah, che bravo ragazzo!
Piper: oh, mio Dio! Non posso crederci, questo non è il nostro vecchio
quadrante degli spiriti?
Prue: sì, l'ho trovato in cantina mentre cercavo degli attrezzi.
Piper: (leggendo l'iscrizione sul retro del quadrante) "Alle mie tre
bellissime figlie, che questo vi dia la luce per trovare le ombre. Il potere del
trio coincide con mio. Con affetto, mamma" che significherà? Non l'abbiamo
mai capito.
Prue: spediamo il quadrante a Phoebe, a quella lì un po' di luce servirebbe
proprio!
Piper: perché ce l'hai tanto con lei?
Prue: Piper, nostra sorella non vuole decidersi a crescere!
Piper: io credo che Phoebe troverà la sua strada.
Prue: bene, ancora meglio se la troverà lontano da qui! (Prue si allontana)
(Piper prende una borsa e se ne va, mentre si vede che il puntatore del
quadrante si muove da solo.)
[Scena:
l'appartamento della strega. La polizia sta interrogando delle persone.]
Morris: era ora che arrivassi!
Andy: sono venuto appena l'ho saputo. Un'altra donna tra i 25 e i 30 anni, eh?
Morris: è più di un'ora che ti cerco Trudeau, dove sei stato?
Andy: a Oakland. Seguivo una traccia.
Morris: che traccia?
Andy: una traccia risultata inutile.
Morris: vuoi essere più chiaro?
Andy: ero in un negozio che vende articoli di occultismo.
Morris: lo fai apposta, vero? Vuoi vedermi soffrire!
Andy: no, voglio risolvere il caso. Qualcuno ce l'ha con queste streghe!
Morris: queste donne!
Andy: l'arma del delitto è un pugnale sacrificale, giusto?
Morris: sbagliato, è un coltello a doppio taglio.
Andy: esatto, un pugnale sacrificale. È un oggetto che le streghe usano molto
spesso nei loro riti.
Morris: io so soltanto che quella donna è stata accoltellata e ora è morta.
Andy: era davanti a un altare?
Morris: sì.
Andy: un altare con strane iscrizioni?
Morris: vuoi farmi un favore? Non seguire altre tracce senza consultarti con me.
Andy: non ti interessa l'occultismo?
Morris: pensa a lavorare, ok?
Jeremy: ispettore Trudeau? Jeremy Burns, del San Francisco Chronicle. Ha qualche
idea?
Andy: una donna è stata accoltellata e ora è morta.
Jeremy: è la terza in tre settimane.
(Andy lo guarda senza rispondere e se ne va.)
[Scena: Casa
Halliwell.]
Prue: ah, non capisco, ho controllato tutto, non vedo perché il lampadario non
debba funzionare!
Piper: riguardo alla camera che abbiamo in più… Credo che tu abbia ragione,
è il caso di metterci dentro qualcuno.
Prue: certo! La potremmo affittare a un prezzo ridotto in cambio di un po' di
aiuto in casa.
Piper: sarebbe perfetta per Phoebe!
Prue: Phoebe è a New York.
Piper: no, non più.
Prue: cosa?
Piper: ha lasciato New York e sta tornando da noi.
Prue: stai scherzando, vero?
Piper: ma no le ho potuto dire di no! Questa è anche casa sua, è stata
lasciata a tutte e tre.
Prue: sì, diversi mesi fa e da allora lei non si è più fatta viva.
Piper: perché non hai voluto parlarle.
Prue: questo è vero, ma hai forse dimenticato perché sono arrabbiata con lei?
Piper: non l'ho dimenticato, ma ha perso il lavoro, è piena di debiti, non sa
dove andare!
Prue: come al solito, no? Da quanto tempo sai che voleva tornare?
Piper: lo so soltanto da una settimana… O forse due.
Prue: e non hai detto niente? Quando deve arrivare? (La porta della casa si apre
ed entra Phoebe.)
Phoebe: sorpresa! La chiave l'ho trovata.
Piper: Phoebe! Benvenuta a casa! (Piper le va incontro e si abbracciano, mentre
Prue rimane ferma dov'è.)
Phoebe: ciao Piper!
Piper: è bello rivederti. Non è vero, Prue?
Prue: sono senza parole! (si sente il clacson di una macchina fuori.)
Phoebe: uh, devo pagare il taxi!
Piper: ci penso io! (Piper prende la borsa di Prue e si avvia verso l'uscita.)
Prue: Piper, è la mia borsetta!
Phoebe: grazie, ti ridarò i soldi.
Prue: è tutto lì il tuo bagaglio?
Phoebe: mi è rimasto solo questo, e una bicicletta… Senti, lo so che non mi
vuoi qui…
Prue: noi non venderemo questa casa.
Phoebe: credi che sia venuta per questo?
Prue: io e Piper abbiamo lasciato l'appartamento e siamo tornate qui perché
questa casa è della nostra famiglia da generazioni.
Phoebe: questo lo so benissimo, anch'io sono cresciuta qui, ricordi? Parliamo di
quello che ti da veramente fastidio.
Prue: no, sono ancora furiosa con te.
Phoebe: allora preferisci ignorare la tensione che c'è fra noi e parlare come
se niente fosse del più e del meno?
Prue: io credo che non abbiamo niente di cui parlare.
Phoebe: non l'ho toccato il tuo Roger!
Prue: ma davvero!?
Phoebe: so che tu sei convinta del contrario per quello che ti ha detto
quell'elegante, profumato, vanitoso e ignobile omuncolo, ma… (Piper rientra in
casa)
Piper: ehi, ho un'idea fantastica! Preparo subito una succulenta cenetta…
Prue: non ho fame. (Se ne va.)
Phoebe: ho già mangiato. (Se ne va anche lei.)
Piper: (rimasta sola) vuol dire che festeggeremo un'altra volta…
[Scena: nella
stanza di Phoebe, lei è di fronte allo specchio, la tv è accesa e Piper bussa
alla porta]
Piper: sono io!
Phoebe: entra! (Piper porta un vassoio con del cibo.) Ah, stavo morendo di fame,
grazie!
Piper: lo sapevo! (Guardando la tv) Ehi, quello è Jeremy, il mio ragazzo! Cos'è
successo?
Phoebe: è stata uccisa una donna.
Piper: e lo dici così? Sei stata troppo a New York.
Phoebe: e avrei dovuto restarci. Perché non hai detto a Prue che sarei tornata?
Piper: avrebbe sicuramente cambiato tutte le serrature, e poi dovevi dirglielo
tu, non io.
Phoebe: sì, questo è vero. Ma è difficile per me parlare con lei, l'ho sempre
vista come una madre!
Piper: non è colpa sua, Prue non ha praticamente…
Piper/Phoebe: conosciuto la sua infanzia…
Piper: per farci da madre.
Phoebe: sì sì, lo so…
Piper: siamo state fortunate ad avere lei, grazie a Prue noi abbiamo sofferto
molto poco.
Phoebe: adesso non ho più bisogno di una mamma, voglio una sorella. (Prue bussa
ed entra nella stanza con delle coperte in mano.)
Prue: tieni, questa è la stanza più fredda della casa.
Phoebe: grazie. (Prue annuisce e si allontana.)
[Scena:
l'appartamento della strega uccisa. Andy sta esaminando il cadavere e nota un
tatuaggio a forma di triscele]
Andy: è lo stesso tatuaggio delle altre vittime.
Morris: quindi l'assassino ce l'ha con una setta.
Andy: no, è a caccia di streghe.
Morris: sicuro, ha 500 anni e vive a Salem. Guardati intorno: pentagrammi,
altari, candele… Qui c'è stata un'orgetta!
Andy: si chiamano "Sabba", e non sono affatto orgette. Quella donna
sicuramente praticava la stregoneria da sola.
Morris: Mmm…
Andy: dimmi una cosa, Morris, tu credi negli UFO?
Morris: per niente.
Andy: neanch'io, però sai che ci sono molte persone che credono negli UFO.
Morris: sì, ma per me sono dei pazzi.
Andy: sì, ma perché non possono esserci persone che credono di essere streghe?
Morris: senti, io so solo che se non la smetti di parlare di streghe, comincerò
a dubitare di te. (Un gatto miagola, Andy si avvicina al felino.) Sta lontano da
quel gatto, Trudeau, hai graffiato chiunque gli si è avvicinato. Ci vediamo giù.
(Andy prende in braccio il gatto e nota che sul collare c'è lo stesso simbolo
del tatuaggio.)
[Scena: casa
Halliwell, Phoebe e Piper sono nella sala da tè, giocherellando con il
quadrante degli spiriti]
Phoebe: sono contenta che tu stia ancora con Jeremy. Dove vi siete incontrati?
Piper: nella caffetteria dell'ospedale, il giorno in cui nostra nonna venne
ricoverata. Jeremy era lì per un articolo, io stavo piangendo e lui mi ha dato
un fazzolettino di carta…
Phoebe: molto romantico…
Piper: eh, sì. Sul fazzolettino aveva scritto il suo numero di telefono.
(Phoebe ride.) Non spingere l'indicatore!
Phoebe: non lo sto spingendo!
Piper: certo, è una cosa che hai sempre fatto. Ancora popcorn? (Piper si alza e
si dirige verso la cucina.)
Phoebe: qual era la domanda?
Piper: volevo sapere se quest'anno Prue è andata a letto con qualcuno.
Phoebe: sei curiosa, eh? (Sottovoce) Per favore, dì di sì!! (L'indicatore si
sposta da solo sulla "A".) Piper!? (L'indicatore si muove nuovamente.)
Piper, vieni qui!
Piper: (rientrando nella stanza) cosa c'è? (Arriva Prue.)
Prue: cosa state facendo?
Piper: io non ho fatto niente.
Phoebe: l'indicatore del quadrante si è mosso da solo! (Piper e Prue la
guardano.) Dico sul serio, ha indicato le lettere "A" e "T".
Piper: l'hai spinto tu?
Phoebe: no!
Prue: è uno scherzo che hai sempre fatto.
Phoebe: le mie dita l'hanno appena sfiorato, guardate. (Phoebe mette le mani sul
puntatore, ma non succede niente. Prue se ne va e Piper si gira per andarsene,
quando il puntatore si muove di nuovo, poi ritorna sulla "T".) L'ha
fatto ancora, si è mosso!
Prue: è ancora sulla lettera "T".
Phoebe: ti giuro che si è mosso! (Prue si allontana di nuovo, mentre Piper
resta. Il puntatore si muove sulla "I".) Ecco, guarda! Hai visto anche
tu, vero?
Piper: mi sembra di sì…
Phoebe: non lo spingevo io, hai visto? (L'indicatore si sposta sulla
"C".)
Piper: oh, Prue! Vieni qui un momento! (Phoebe prende un pezzo di carta e inizia
a scrivere qualcosa)
Prue: cos'altro c'è?
Phoebe: vuole dirci qualcosa. (Phoebe gira il pezzo di carta su cui c'è scritto
"ATTIC") La soffitta! (Improvvisamente c'è un blackout e le sorelle
escono dalla sala da tè.)
Prue: non ti sembra di esagerare un pochino? Qui siamo al sicuro.
Piper: non dirlo, nei film dell'orrore la persona che lo dice è la prossima a
morire!
Prue: piove, per le strade gira un maniaco omicida e Jeremy non è in casa.
Piper: aspetterò in taxi davanti alla sua porta finché lui non torna dal
lavoro!
Prue: chi pagherà il taxi?
Piper: Prue, ho visto l'indicatore muoversi!
Prue: no, ascolta, ti vuoi convincere che è stata Phoebe a spingere
l'indicatore? Non c'è niente in soffitta, è uno scherzo di Phoebe!
Piper: non sappiamo che cosa c'è in soffitta. Viviamo qui da mesi e non siamo
mai riuscite ad aprire quella porta. (Piper e Prue vanno verso il telefono e
Piper lo alza.) Neanche il telefono funziona!
Prue: sarà colpa del temporale. Senti, vieni con me in cantina.
Piper: perché?
Prue: così reggi la torcia mentre controllo il quadro elettrico! (Phoebe entra
nell'atrio e si avvia verso le scale.)
Piper: ci viene Phoebe in cantina con te, vero Phoebe?
Phoebe: no, io vado in soffitta!
Prue: no no, eravamo già d'accordo.
Phoebe: non intendo aspettare che venga un fabbro ad aprire quella porta. Ormai
ho deciso, Prue, io vado in soffitta. (Phoebe sale le scale, mentre Prue si
allontana.)
Piper: Prue, aspetta!
(Phoebe si avvicina alla porta della soffitta e tenta di aprirla, invano. Alla
fine si gira per andarsene, ma la porta si apre da sola dietro di lei. Entra
nella soffitta e nota un baule illuminato da un raggio di luce, si avvicina al
baule e lo apre. Dentro c'è un grosso libro, lo prende. Richiude il baule e ci
si siede sopra, con il libro in mano. Sulla copertina è disegnata la triscele.)
Phoebe: (leggendo la prima pagina del libro) "Il Libro delle Ombre"…
(alla pagina successiva) "Ascolta la parola delle streghe, i segreti che
abbiamo nascosto nella notte, i più antichi tra gli dei ho invocato, la grande
opera della magia ho cercato, in questa notte e a quest'ora l'antico potere ci
onora, manda i tuoi poteri a noi tre sorelle, vogliamo il potere, dacci il
potere." (Il lampadario trema, mentre una luce bluastra si diffonde per
tutta la soffitta. Piper e Prue entrano.)
Prue: che stai facendo?
Phoebe: leggevo… una formula magica che è qui, nel Libro delle Ombre. L'ho
trovato nel baule.
Prue: fammi vedere.
Piper: come hai fatto a entrare?
Phoebe: la porta si è aperta!
Piper: un momento, un momento. Phoebe, che tipo di formula magica hai letto?
Phoebe: a dire la verità non è molto chiara, ma credo proprio che abbia
qualcosa a che fare con l'acquisizione di poteri magici. Ed è una cosa che deve
accadere adesso, in questa stessa notte. Sento che questo è il momento giusto.
Piper: giusto? Giusto per cosa?
Phoebe: per ricevere i nostri poteri!
Piper: i nostri poteri? Hai incluso anche me nella formula magica?
Prue: no, ha incluso tutte noi. (Leggendo dal libro) "…manda i tuoi
poteri a noi tre sorelle…"? È un libro di stregoneria!
Piper: fammi vedere. (Fuori dalla loro casa c'è un uomo in un impermeabile
nero.)
Prue: il quadrante degli spiriti, il Libro delle Ombre, tutto è cominciato
quando sei arrivata tu.
Phoebe: non l'ho trovato io il quadrante degli spiriti.
Prue: ma chi ha azionato l'indicatore del quadrante?
Piper: non ha importanza, perché non è successo niente quando hai letto la
formula magica. Vero, Phoebe?
Phoebe: beh, la mia testa ha girato su sé stessa e ho vomitato una schiuma
verdastra… ma che ne so?
Piper: la casa mi sembra ancora la stessa.
Phoebe: anche a me.
Prue: ha ancora bisogno di riparazioni.
Piper: sì sì, mi sembra proprio che non sia cambiato nulla, non è vero?
(L'uomo in impermeabile nero si aggira ancora fuori della casa, poi si
allontana.)
[Scena: il
mattino seguente, Phoebe è seduta sulle scalette del portico. Piper esce per
andare al lavoro.]
Piper: ti sei svegliata presto!
Phoebe: non sono riuscita a dormire.
Piper: non dirmi che ti sei messa il tuo cappello a cono e ti sei fatta un bel
giretto sul vicinato con la tua scopa magica!
Phoebe: le sole scope che conosco sono quelle che servono a pulire il pavimento.
Piper: allora che cosa hai fatto?
Phoebe: ho letto… Prue è sveglia?
Piper: è andata a lavoro… Hai letto qualche formula?
Phoebe: no… però secondo il Libro delle Ombre una delle nostre antenate era
una… strega. Si chiamava Melinda Warren.
Piper: abbiamo anche un cugino ubriacone, una zia maniaca e un padre
invisibile…
Phoebe: sto parlando sul serio, Melinda aveva tre poteri: muoveva gli oggetti
con la forza della mente, vedeva il futuro e fermava il tempo. Prima di morire
sul rogo Melinda giurò che tali poteri sarebbero diventati sempre più forti
nelle generazioni di streghe sue discendenti, per giungere poi al culmine con
l'arrivo di… tre sorelle. Sembra che queste tre sorelle debbano essere le
streghe più potenti mai conosciute. Sono streghe buone e io credo che si tratti
proprio di noi tre…
Piper: senti, so che quanto è accaduto stanotte è strano e inspiegabile, ma…
noi non siamo streghe e non abbiamo poteri magici. Inoltre per quanto ne
sappiamo non erano streghe né la nonna né la mamma. Ti sei sbagliata, mi
spiace. (Piper apre la portiera e monta in macchina)
Phoebe: dobbiamo proteggere gli innocenti, adesso abbiamo dei grandi poteri!
(Piper se ne va.)
[Scena: museo
dove lavora Prue, la quale sta discutendo con Roger.]
Roger: c'è stato un cambiamento di programma.
Prue: un cambiamento riguardante la mostra di Beals?
Roger: il denaro che tu hai raccolto grazie alle donazioni di privati ha
riacceso l'interesse dell'associazione e le opere di Beals diventeranno parte
della nostra collezione.
Prue: ma è magnifico!
Roger: il consiglio di amministrazione ha deciso che ora se ne occupi qualcuno
più qualificato. Sembri sorpresa…
Prue: non sono sorpresa, sono furiosa. Non solo ho curato questo progetto fin
dall'inizio, ma è unicamente grazie a me che è stata realizzata questa mostra.
(Roger la guarda in modo colpevole.) Sei tu il qualcuno più qualificato, vero?
Roger: avrei dovuto dire di no al consiglio di amministrazione? Comunque non
deve preoccuparsi, se va bene per me, va bene anche per lei. Giusto, miss
Halliwell?
Prue: miss Halliwell? Quando hai smesso di chiamarmi per nome, quando abbiamo
smesso di andare a letto… o quando ti ho restituito l'anello, Roger?
Roger: posso solo dirti che ho sicuramente gradito di più la seconda
circostanza che la prima…
Prue: bastardo!
Roger: Prue, aspetta! Non te la sarai presa davvero, spero. Non vorrai farmi
causa! (Prue guarda la penna nel taschino di Roger e se ne va. Dalla penna
fuoriesce tutto l'inchiostro, che gli sporca il taschino… e la faccia.)
[Scena: il
ristorante dove Piper sta dando la sua prova di cucina.]
(Piper controlla il sugo sul fuoco, poi prende il Porto ed inizia a versarlo in
un dosatore, quando arriva lo chef.)
Chef Moore: il tempo… (Batte le mani) È scaduto.
Piper: eh…
Chef Moore: vediamo... (Leggendo dalla carta dei piatti) "Maiale arrosto
con finocchio gratinato e penne con salsa di pomodoro e Porto".
Piper: chef, mi scusi…
Chef Moore: cosa c'è?
Piper: il Porto…
Chef Moore: certo, senza il Porto si tratta di una normalissima banale salsa di
pomodoro che tutti sanno preparare.
Piper: non ho avuto il tempo per…
Chef Moore: ah, ah!
Piper: ma, ma… (Piper alza le mani e inconsapevolmente lo blocca. Lui rimane
fermo con il boccone di cibo a mezz'aria, ancora non l'ha assaggiato) Che le
prende? Non si sente bene? Che c'è? Che cos'ha? (Piper coglie la palla al balzo
e con un misurino mette il Porto sul boccone. Lui si sblocca e assaggia.)
Chef Moore: mmm… È molto buono, c'est magnifique!
[Scena: museo,
Roger sta parlando al telefono.]
Roger: certo, è stata una mia idea ricorrere alle donazioni dei privati,
inoltre non solo ho curato questo progetto fin dall'inizio, ma è unicamente
grazie a me che è stata realizzata questa mostra. (Prue entra. Ha sentito
tutto.) Prue!
Prue: mi licenzio!
Roger: (nel telefono) ah, la richiamerò tra poco. Pensaci bene, Prue.
Prue: il lavoro, la paga e il capo sono schifosi, a cosa devo pensare?
Roger: al tuo futuro, perché credimi, se te ne vai via così allora puoi dire
addio alle tue referenze!
Prue: non minacciarmi, Roger.
Roger: non te la prendere, stavo scherzando! Ma ti capisco, dispiacere, rabbia,
orgoglio ferito ti stanno accecando e così non riesci a renderti conto che ti
sto facendo un favore.
Prue: in che senso?
Roger: se non mi fossi affettato a prendere il tuo posto il consiglio di
amministrazione ci avrebbe messo una persona totalmente estranea. Rifletti,
Prue. Io posso aiutarti, non un estraneo. Dovresti ringraziarmi, altro che
lasciarmi.
Prue: tu sei un uomo intelligente, saprai sicuramente orizzontarti tra le mie
ricerche raccolte in 75 cd e un migliaio di pagine dattiloscritte.
Roger: te ne pentirai!
Prue: ti sbagli, credo che lasciare questo posto sia la decisione più giusta
che io abbia mai preso. Addio, Roger! (Prue se ne va.)
Roger: non ti sarai portata via materiale dell'ufficio? (Da fuori, Prue fa un
movimento con le mani, come a volerlo strozzare, poi la cravatta di Roger si
stringe da sola intorno al suo collo. Lui sta per soffocare, poi raggiunge un
cassetto, prende un paio di forbici e la taglia, cadendo all'indietro con la sua
poltrona.)
[Scena: per
strada. Piper è in una cabina telefonica e sta chiamando casa.]
Piper: Phoebe, rispondi al telefono! Rispondi al telefono! (Nessuno risponde,
lei esce dalla cabina e si imbatte in Jeremy.) Oh, Jeremy, mi hai fatto paura!
Jeremy: sì, lo vedo, scusami! Tutto a posto?
Piper: sì, adesso è tutto a posto. Cosa fai qui?
Jeremy: volevo congratularmi con te per aver ottenuto il lavoro.
Piper: sei gentile, ma come fai a sapere che l'ho ottenuto?
Jeremy: hai preparato la tua specialità, e visto che io l'ho già gustata, ero
sicuro che non avresti fallito.
Piper: sai che ogni volta che mi parli di cibo io mi eccito?
Jeremy: hot-dog, hamburger, pizza… (Si baciano.)
[Scena: per le
strade, Phoebe è in bicicletta.]
(Mentre sta pedalando ha la sua prima premonizione: vede due ragazzi sugli skate
board che vengono investiti da una macchina, subito dopo scorge l'auto e i due
stessi ragazzi della premonizione.)
Phoebe: state attenti! Fermi! (Phoebe accelera e si mette davanti ai ragazzi per
fermarli, poi l'auto inchioda e Phoebe cade a terra con la bici. I ragazzi e il
conducente dell'auto la soccorrono, mentre si può vedere che nelle vicinanze c'è
lo stesso gatto che era nell'appartamento della strega uccisa all'inizio.)
[Scena:
ospedale. Prue è appena arrivata.]
Prue: vorrei vedere mia sorella, Phoebe Halliwell.
Infermiera: un momento, per favore. (Rivolgendosi a un ragazzo) Il suo nome,
prego?
Andy: ispettore Andrew Trudeau, omicidi. Il dottor Gordon mi aspetta.
Infermiera: bene.
Prue: Andy?
Andy: Prue! Non posso crederci, come stai?
Prue: io sto bene, tu come stai?
Andy: ah, non mi lamento. Sono sorpreso di incontrarti qui.
Prue: sono venuta a prendere Phoebe, ha avuto un incidente.
Andy: qualcosa di grave?
Prue: no, niente di grave. Ma tu cosa fai?
Andy: ah, sto indagando su un omicidio.
Infermiera: scusatemi, sua sorella è in radiologia, ne avrà per 15 minuti. Lo
studio del dottor Gordon è in fondo a sinistra, dovrà attendere perché ora è
con un paziente.
Andy: grazie.
Prue: grazie.
Infermiera: di niente.
Andy: beh, è stato bello rivederti. (Si stringono la mano.)
Prue: anch'io sono stata contenta. (Andy sta per andare, poi ci ripensa e torna
da Prue.)
Andy: visto che sia Phoebe che il dottor Gordon sono occupati, ti andrebbe di
bere una tazza di caffè con me?
Prue: certo! (Si avviano verso il distributore automatico.) Così, ora sei
ispettore?
Andy: sì, in un'altra città sarei chiamato detective.
Prue: ispettore suona meglio.
Andy: piace di più anche a me ora.
Prue: tuo padre sarà orgoglioso di te!
Andy: era il suo sogno che diventassi uno sbirro anch'io. E a te come va? Che
cosa fai?
Prue: sono tornata a vivere a casa della nonna e da circa un'ora sto cercando
lavoro.
Andy: ah…
Prue: non eri andato a Portland?
Andy: sono tornato. Tu stai ancora con Roger?
Prue: e tu come sai di lui?
Andy: l'ho sentito in giro…
Prue: mi hai fatto sorvegliare?
Andy: eh… no, non direi.
Prue: e cosa diresti?
Andy: che vuoi sapere troppe cose.
Prue: tu mi hai fatto sorvegliare!
Andy: mi dispiace, ma sono un poliziotto! (Prue lo guarda senza rispondere.)
[Scena: Prue e
Phoebe sono in un bar.]
Prue: dunque noi saremmo state prescelte? Phoebe, questo è pazzesco!
Phoebe: oggi non ti è successo niente di strano? Ad esempio non hai fermato il
tempo o mosso degli oggetti?
Prue: no, oggi Roger mi ha solo rubato il lavoro. Senti Phoebe, tu sei convinta
di poter prevedere il futuro, questo è già abbastanza buffo…
Phoebe: perché pensi che io non abbia un futuro e che la mia visione della vita
sia confusa rispetto alla perfezione delle tue idee. So che non hai fiducia in
me, ma almeno una volta, vuoi credermi?
Prue: Phoebe, io non ho poteri magici. Dov'è la crema? (Un vasetto di crema si
sposta sul bancone da solo, verso Prue.)
Phoebe: ah, non li hai? Questa mi sembra una magia però… (La crema nel
vasetto si trasferisce da sola nel bicchiere di Prue e il caffè comincia a
bollire.)
Prue: allora posso muovere gli oggetti con la forza della mia mente?
Phoebe: già, e credo che il tuo potere possa essere piuttosto pericoloso.
Prue: non posso crederci.
Phoebe: quindi Piper è in grado di fermare il tempo… Ti senti bene?
Prue: non mi sento affatto bene, tu mi hai fatto diventare una strega!
Phoebe: lo eri dalla nascita, come tutte noi. Ci conviene accettare questo
nostro stato. (Le due sorelle escono dal bar.) Leggendo Libro delle Ombre ho
visto due illustrazioni che sembravano proprio dei dipinti di Bosch. Erano delle
immagini terrificanti di tre donne che combattevano contro diverse incarnazioni
del male.
Prue: il male che combatte il male. È strano, no?
Phoebe: in realtà le streghe possono essere buone o cattive. Le streghe buone
hanno una precisa regola di condotta: non fare mai del male a nessuno. Le
streghe cattive e gli stregoni, invece, hanno soltanto uno scopo: uccidere le
streghe buone in modo da ottenere i loro poteri. Sfortunatamente hanno l'aspetto
di gente normale. Potrebbero essere chiunque e dovunque.
Prue: e tutto questo cos'ha a che fare con noi?
Phoebe: nella prima illustrazione le tre streghe dormivano tranquille, nella
seconda lottavano contro degli orrendi stregoni. Secondo me questo vuol dire che
quando non conoscevamo i nostri poteri eravamo al sicuro. Adesso non più.
(Ancora una volta si vede il gatto della strega uccisa che segue le sorelle.)
[Scena: Piper e
Jeremy sono in un taxi.]
Piper: Jeremy, a te è mai successo qualcosa di strano, di inspiegabile?
Jeremy: sicuro, si chiama fortuna, destino, c'è chi crede nei miracoli… a te
cos'è successo?
Piper: lascia stare, tanto se te lo dicessi mi prenderesti per pazza. (Piper
prende un dolcetto dalla scatola che tiene in mano e lo porge a Jeremy.) Apri il
tuo dolcetto della fortuna.
Jeremy: d'accordo. (Lui lo apre e legge il foglietto all'interno.) Dice… Sarà
tua molto presto.
Piper: non dice questo!
Jeremy: e invece sì.
Piper: fa vedere! (Prende il foglietto dalle mani di Jeremy.)
Jeremy: che c'è di male?
Piper: ah, ecco: "La fortuna sarà tua molto presto"!
Jeremy: (rivolto all'autista) ah, le dispiace prendere la settima?
Piper: le settima? Credevo che andassimo a casa tua.
Jeremy: ci andremo, ma prima vorrei mostrarti un posto da cui si gode una
magnifica vista della baia.
[Scena: una
farmacia, Phoebe e Prue stanno prendendo dei medicinali.]
Farmacista: torno subito con il suo medicinale.
Phoebe: la ringrazio.
Prue: mi scusi, può dirmi dov'è l'aspirina?
Farmacista: ah, terzo scaffale.
Prue: grazie. (Prue e Phoebe si allontanano.)
Phoebe: la camomilla è ottima per il mal di testa.
Prue: il mio è troppo forte.
Phoebe: io non ho paura dei nostri poteri. Tutti ereditano qualcosa dalla
propria famiglia.
Prue: sì, del denaro, dei gioielli, un certo carattere. È questo che la gente
normale eredita.
Phoebe: perché essere normali se possiamo essere diverse?
Prue: io voglio essere normale, voglio una vita normale, ma dove diavolo è
l'aspirina?
Phoebe: non si può cancellare quanto è successo, non si può cambiare il
destino.
Prue: tu la vedi l'aspirina?
Phoebe: no, ma vedo la camomilla.
Prue: senti, sono appena venuta a sapere che sono una strega, che anche le mie
sorelle sono streghe e che abbiamo dei poteri capaci di scatenare contro di noi
le forze del male, forze che d'ora in poi cercheranno di eliminarci, quindi ti
prego di credermi se ti dico che la camomilla non basta per calmare il mio mal
di testa!
Phoebe: allora usa il potere della tua mente! (Prue guarda la sorella con aria
irritata e una scatola di aspirine precipita nelle mani di Prue dall'alto di uno
scaffale.) Muovi le cose quando sei arrabbiata!
Prue: questo è ridicolo! Vuoi spiegarmi cosa c'entra il mio umore con
l'aspirina?
Phoebe: tu non mi credi, vero?
Prue: ma certo che non ti credo, è ovvio!
Phoebe: (con aria di sfida) Roger… (Tutti i flaconi di aspirina cadono dallo
scaffale.) Vediamo che cosa succede se parliamo di nostro padre…
Prue: nostro padre è morto.
Phoebe: no, non vive più a New York, ma ti assicuro che è ancora vivo.
Prue: no, per me quando ha lasciato la mamma è morto.
Phoebe: sei davvero incredibile sorellina, basta nominarlo e tu perdi il
controllo! Sei arrabbiata perché è vivo, perché io ho tentato di ritrovarlo e
anche perché sono tornata a casa. Soltanto a sentir dire "papà" ti
arrabbi… (Gran parte dei medicinali sugli scaffali intorno alle ragazze cadono
in terra.) Ah, ti senti meglio?
Prue: oh, sì.
Phoebe: il Libro delle Ombre dice che il nostro potere aumenterà.
Prue: più di così? (Ridono entrambe.)
[Scena: Piper e
Jeremy stanno per entrare in un edificio.]
Jeremy: bene, eccoci arrivati.
Piper: non mi importa della vista, io qui non entro.
Jeremy: avanti, coraggio, ho una sorpresa per te! (Lui la prende per mano ed
entrano, poi salgono su un montacarichi e cominciano a salire.) Sono sicuro che
ti piacerà e non vedrai l'ora di parlarne a Phoebe e a Prue.
Piper: come fai a sapere che Phoebe è tornata?
Jeremy: accidenti… (Jeremy estrae un pugnale dalla tasca.)
Piper: cos'è quello?
Jeremy: la tua sorpresa.
Piper: Jeremy, smettila. Mi stai facendo paura. Basta, dico sul serio!
Jeremy: sta zitta! È da sei mesi che aspetto questo momento, da quando tua
nonna è entrata in ospedale. Sapevo perfettamente che non appena la vecchia
strega fosse morta sarebbero stati liberati i vostri poteri. Poteri che si
sarebbero rivelati quando voi tre foste tornate insieme. Ho dovuto solo
aspettare che Phoebe tornasse.
Piper: sei stato tu ad uccidere tutte quelle donne.
Jeremy: non erano altro che streghe.
Piper: ma perché? (Dalle dita della mano di Jeremy escono fiamme.)
Jeremy: per ottenere i loro poteri. E adesso voglio i tuoi. (Jeremy impugna il
pugnale e lo alza per accoltellare Piper. Lei grida, e involontariamente lo
blocca, quindi si libera dalla sua presa.)
Piper: (a se stessa) ok, cerca di stare calma… e di riflettere. Devi uscire di
qui. Sta calma, calma, eh? (Piper riesce ad uscire dal montacarichi, ma mentre
sta per liberarsi Jeremy si sblocca e la prende per una caviglia. Lei afferra un
pezzo di legno e lo colpisce con forza, lui cade svenuto e Piper è finalmente
libera di andare via.)
[Scena: casa
Halliwell. Phoebe ascolta la segreteria telefonica.]
(Dall'apparecchio) "Prue, sono Roger, ho deciso di permetterti di tornare a
lavoro, possiamo trovare un accordo." (Arriva Prue con il gatto famoso in
braccio.)
Prue: Piper non è in casa, a meno che non sia diventata un gatto.
Phoebe: come è entrato quel gatto?
Prue: qualcuno avrà lasciato una finestra aperta. Piper ha lasciato un
messaggio?
Phoebe: no, forse è uscita con Jeremy. Ha chiamato Roger.
Prue: sì, ho sentito. (La porta di casa si apre, entra Piper sconvolta.)
Piper: Prue!!!
Phoebe: siamo qui! Piper!?
Prue: oh, mio Dio, che è successo?
Piper: presto, non abbiamo molto tempo. Phoebe, nel Libro delle Ombre c'è
scritto come si fa per liberarsi di uno…
Phoebe: stregone?
Piper: sì!
Prue: oh, mio Dio.
[Scena: il
montacarichi.]
(Jeremy si riprende e si alza. Afferra il pugnale ed esce dall'edificio.)
Jeremy: ti ucciderò, strega!
[Scena: casa
Halliwell.]
Prue: io chiamo la polizia.
Piper: e cosa dirai, che siamo streghe e che uno stregone cattivo sta venendo ad
ucciderci? (Prue e Piper si avviano verso l'atrio.) Comunque Jeremy eliminerebbe
facilmente i poliziotti e poi ci ucciderebbe. (Phoebe arriva dalla soffitta.)
Phoebe: forse ho trovato, è la nostra sola speranza, venite! (Tutte e tre vanno
in soffitta. Qui hanno formato un cerchio con delle candele e stanno in mezzo al
cerchio con il Libro delle Ombre.)
Prue: bene, abbiamo sistemato le nove candele in cerchio con gli oli e le
spezie.
Piper: un momento, ne vedo solo otto!
Phoebe: uh, ho dimenticato questa! (Phoebe tiene in mano una candela molto più
piccola delle altre.)
Piper: non è un po' piccola?
Phoebe: forse la nonna aveva finito quelle regolamentari… (Phoebe accende la
candela e la posiziona in una pentola.)
Prue: ora abbiamo bisogno del fantoccio.
Piper: eccolo!
Prue: e adesso devi dire la formula.
Piper: ok, spero di non fare errori. (Piper tiene in una mano il fantoccio e con
l'altra mano preme una rosa contro il pupazzo.) "Voglio che la tua presenza
scompaia dalla mia vita e dal mio cuore, lasciami in pace Jeremy e vattene con
dolore." (Piper schiaccia le spine della rosa nel fantoccio, poi lo mette
nella pentola, che inizia a fumare.) L'incantesimo è completo.
Prue: speriamo che funzioni. (Le tre sorelle osservano la pentola, che
all'improvviso scoppia. Si vede che Jeremy grida e delle spine fuoriescono dal
suo corpo. Phoebe tocca la pentola e ha una premonizione: vede che Jeremy
soffre, ma è ancora vivo.)
Phoebe: aspettate, non ha funzionato!
Piper: cosa?
Phoebe: l'incantesimo, Piper!
Prue: e tu come lo sai?
Phoebe: quando ho toccato il recipiente ho avuto una visione di Jeremy.
Prue: hai toccato il recipiente e hai visto Jeremy?
Phoebe: sta venendo qui! (Le tre sorelle si precipitano giù per le scale e Prue
apre la porta d'ingresso.)
Prue: fate presto!
Phoebe/Piper: aaahhh!!!!! (Jeremy è già lì, fuori della porta.)
Jeremy: salve, ragazze!
Prue: Piper, Phoebe, andate di sopra! (Prue usa il suo potere contro lo
stregone, il quale viene sbalzato indietro. Piper e Phoebe scappano in
soffitta.)
Jeremy: un bel trucchetto, complimenti! Tu sei sempre stata la più coraggiosa,
vero? (Prue continua ad usare il suo potere contro Jeremy, poi scappa in
soffitta anche lei.)
Prue: è vero, Phoebe, il mio potere sta aumentando.
Piper: bisogna barricare la porta, presto! (Prue e Phoebe spostano dei mobili
davanti alla porta.)
Jeremy: (da fuori) non avete scampo, i miei poteri sono più forti dei vostri!
(Le sorelle continuano a sbarrare la porta.)
Piper: anche la sedia! (Jeremy da fuori usa i suoi poteri per liberare la porta
della soffitta.)
Jeremy: non sarà una sedia a fermarmi. Neanche il cassettone è un ostacolo.
Non ve l'aspettavate, eh streghe? Niente, niente può fermarmi!
Piper: che facciamo? Siamo in trappola! (Jeremy distrugge la porta ed entra. Le
tre streghe gridano.)
Prue: ricordate cosa c'è scritto sul quadrante degli spiriti?
Piper: l'iscrizione sul retro?
Prue: sì.
Prue/Piper/Phoebe: "Il potere del trio coincide col mio" (Jeremy
inizia a mandare scariche elettriche attraverso il pugnale, formando un cerchio
di fuoco intorno alle sorelle.)
Prue: coraggio, dobbiamo stare unite!
Prue/Piper/Phoebe: "Il potere del trio coincide col mio, il potere del trio
coincide col mio, il potere del trio coincide col mio…" (Le sorelle
continuano a recitare la formula, mentre Jeremy continua a lanciare scariche che
si trasformano in un vortice che avvolge le ragazze.)
Jeremy: io non sono il solo, noi siamo moltissimi, siamo dappertutto in forme
che non potete neanche immaginare, noi siamo l'inferno sulla Terra, è inutile,
non riuscirete mai a salvarvi, mai!!!!!!!
Prue/Piper/Phoebe: "…il potere del trio coincide col mio!" (Jeremy
alla fine esplode e nella soffitta torna a regnare il silenzio.)
Prue: il potere del trio!
[Scena: casa
Halliwell, il giorno seguente.]
(Prue esce dalla porta di casa e raccoglie il giornale del mattino. Arriva Andy
con un bicchiere di caffè in mano.)
Andy: buongiorno!
Prue: ciao! Che sorpresa!
Andy: volevo scusarmi per quella orribile tazza di caffè che ti ho offerto e…
volevo riparare.
Prue: e allora mi hai portato del buon caffè…
Andy: (indicando il caffè) questo? No, questo è mio. In realtà volevo
invitarti a cena. A meno che tu abbia paura.
Prue: paura di cosa?
Andy: ecco, di divertirti troppo, di risvegliare dei ricordi, di riaccendere la
vecchia fiamma…
Prue: hai ragione, è meglio di no.
Andy: ok, venerdì sera alle 8? Stai esitando…
Prue: sì, ma non per quello che pensi tu. Vedi, il fatto è che la mia vita è
un po' complicata. Ti telefono io.
Andy: d'accordo. (Andy da a Prue il suo biglietto da visita.) Ci vediamo, Prue.
Prue: ciao, Andy. (Andy se ne va. La porta di casa si apre e ne escono Piper e
Phoebe, la quale ha la gatta Kit in braccio.)
Piper: è Andy!
Phoebe: ho riconosciuto la voce, te l'ho detto.
Piper: (verso Prue) cosa voleva?
Prue: mi ha invitato a cena.
Piper: e tu che hai detto?
Prue: beh, stavo per dire di sì, ma poi mi sono bloccata. Mi sono chiesta: le
streghe possono uscire con i ragazzi?
Piper: certo, non solo escono, si scelgono anche i ragazzi più belli! (Piper e
Phoebe ridono. La gatta miagola verso Andy, che la guarda, e poi entra in
macchina.)
Prue: non riderete più quando questo accadrà anche a voi! Per noi ora sarà
tutto diverso, credetemi.
Phoebe: la nostra vita almeno non sarà noiosa!
Prue: ma non sarà più la stessa.
Phoebe: e questo è un male?
Prue: no, però potremmo avere dei problemi.
Piper: Prue ha ragione, cosa faremo?
Phoebe: tutto quello che vogliamo.
Prue: dovremo essere prudenti, dovremo essere sagge e dovremo stare insieme.
Piper: un programmino interessante!
(Tutte e tre ridono, poi entrano in casa e Prue chiude la porta dietro di sé
con il suo potere.)