Puente la Reina - Viana |
Questa mattina mi sono svegliato alle 6.30, dopo una colazione in ostello con pane e marmellata, dopo un paio di fotografie al ponte medioevale e una visitina al centro storico (già ammirato ieri sera e di grande importanza perché Puente la Reina rappresenta il punto d'incontro tra il cammino francese e quello d'Aragona) sono partito in compagnia di due amici spagnoli conosciuti ieri sera, Carlos e Josè. La tappa di oggi doveva essere la più leggera delle quattordici, infatti guardando le altimetrie sembrava quasi piatta. Invece, per la conformazione del territorio Navarro, ci siamo trovati di fronte a un continuo saliscendi, che sebbene non presentasse pendenze eccessive per me ragazzo "padano" (nessun riferimento politico è legato a questo attributo) abituato a correre in pianura sono un problema perché mi rompono il ritmo. Carlos é una freccia e in salita va molto forte, sui primi strappi oggi gli stavo dietro ma poi ho dovuto mollare. Josè invece, che aveva la bicicletta un pò malandata (non riusciva ad usare la corona più piccola della moltiplica) cedeva un pò in salita, ma non si fermava mai e proseguendo con il suo passo mi raggiungeva. Con il passare dei Km ho chiesto a Carlos di diminuire il ritmo e mi sono accodato a lui, procedendo con un passo regolare e più spedito attorniato da distese di campi di girasole. Devo dire che ho trovato delle persone eccezionali, due compagni di viaggio sempre allegri e disponibili a darti una mano, sopratutto Carlos quando abbiamo un problema con la lingua o nel pedalare è sempre presente. Alle 11.00 abbiamo raggiunto Estella, dove abbiamo fatto uno spuntino con un boccadillo e ci siamo rimessi in strada per poi fermarci poco avanti al monastero di Irchega, ma sopratutto alla "fuente del vino", ovvero una fontana con due rubinetti: uno di AGUA e uno di VINO. Quì si fermano tutti i pellegrini, ma si narra che non tutti riprendano il cammino o almeno questo sia più ciondolante. Un pò più allegri, forse per l'alcool in corpo, siamo ripartiti non prima di una salutare passeggiata a visitare il monastero ed il suo museo. Ci siamo diretti verso Los Arcos, il paesino prescelto come meta della tappa. Giunti a Los Arcos senza grossi problemi alle 14.00 e pranzato abbiamo deciso di proseguire non essendo troppo stanchi. Josè e Carlos volevano arrivare fino a Logrono, io invece preferivo fermarmi prima per evitare la grande città che comporta sempre qualche seccatura. Giunti a Viana quindi, io mi dirigevo verso l'albergo del pellegrino e i due amici spagnoli mi seguivano (Josè doveva timbrare la sua credencial). Salutati i miei amici, intrattenutisi con la gestrice dell'albergo (le donne sono la grande passione di Carlos, quando ne vede una perde la testa) sono andato a procurarmi una cena a base di panini in supermercato e l'ho consumata nella piazza di Viana, di fianco alla splendida Iglesia, un pò rammaricato di aver già perso i miei due compagni di viaggio. Tornato in ostello, con lieta sorpresa li ho trovati ancora lì, infatti avevano saputo che a Logrono non c'era posto e avevano deciso di fermarsi. Oltre a loro mi sono imbattuto in altri pellegrini partiti con me da Roncesvalle, tra cui la cosiddetta "allegra famigliola", in tutto 8 tra padre, madre, figli e cugini tra cui Emmanuel, un bimbo davvero speciale con cui ero già in confidenza per esserci lavati i denti assieme qualche sera prima. E' fortissimo, vero?