Sahagun - Santibanez de Valdeiglesias |
Ebbene si, oggi abbiamo corso per la bellezza di 98 km. Certo, siamo sempre stati sul piano della meseta, ma rimane una distanza non trascurabile dopo 7 giorni di viaggio. Siamo partiti in mattinata da Sahagun, dove abbiamo lasciato "il generale" a stressare altri pellegrini e ci siamo diretti verso un'altra grande città castillana: Leon. Dopo tre ore di pedalate e dopo 55 km percorsi sullo sterrato del "camino" siamo giunti alla nostra meta, dove abbiamo potuto ammirare una delle cattedrali più belle della Spagna, caratterizzata da una moltitudine di vetrate colorate senza eguali. Sono rimasto a bocca aperta di fronte alle luci variopinte che filtravano dai vetri e che illuminavano la cattedrale, un vero spettacolo. Essendo oggi Domenica, ho colto l'occasione al volo e mi sono fermato per la messa delle 13.00. E' stata una sensazione particolare ascoltare la messa in un'altra lingua, in passato l'avevo già seguita in Inglese, Tedesco e Francese, ma lo spagnolo del sacerdote che celebrava la messa era talmente chiaro che riuscivo a comprendere anche la sua predica e le sue riflessioni. I saragozzani, con mia sorpresa, non si sono fermati a messa ma mi hanno aspettato fuori per poi andare a mangiare tutti insieme. Stranamente in questi giorni passati insieme si è parlato di tante cose, ma non ci eravamo ancora resi conto che le motivazioni che ci spingono ad affrontare il pellegrinaggio sono un pò diverse. Pur professandosi cattolici e credendo i miei compagni di viaggio non sono praticanti, ma hanno deciso lo stesso di vivere questa esperienza di "cammino". Guardandomi intorno e ripensando alle figure viste in questi giorni mi rendo conto che le migliaia di persone che camminano verso Santiago abbiano tutte delle motivazioni personali ben distinte, che partono dalla ricerca interiore fino a quella di vivere un'esperienza forte di avventura e di vita comunitaria. Dopo mangiato (abbiamo pranzato in quella che definirei una "bettola", ma è la sostanza che conta) e un pò di riposo, ci siamo diretti verso Astorga, dove ci siamo fermati per ammirare l'opera del famoso architetto Gaudì, un palazzo stupendo e stravagante al tempo stesso che sorge vicino alla cattedrale. Da qui in poi comincia la nostra disavventura alla ricerca dell'Albergo del pellegrino, non troviamo rifugio né a Villadangos del Paramo né a Hospital e ormai stremati ci fermiamo a Santibanez, un paesino molto piccolo dove però esiste un ostello parrocchiale, dove ora ci troviamo. E' stata proprio una bella serata, considerando che siamo arrivati alle 21.00 sfiniti. Infatti dopo una doccia purificatrice, abbiamo fatto conoscenza con gli altri pellegrini e tutti insieme (una dozzina) abbiamo cenato allo stesso tavolo. Tutti sono simpatici: un professore di chimica di Valencia che parla perfettamente l'italiano (con leggera cadenza romana) avendo studiato a Roma per anni; Sara, la ragazza spagnola che gestisce l'ostello, è stata gentilissima facendosi in quattro per recuperare qualcosa da mangiare; Angel che percorre il Camino de Santiago a cavallo di Tracho; Una ragazza spagnola che parla in modo velocissimo e mangia altrettanto velocemente. E' stata una serata speciale passata a condividere le nostre esperienze diverse del "camino" e dopo una visitina notturna a Tracho guidati da Angel, ci siamo addormentati felici in attesa della tappa di domani. Scaleremo la Cruz de Hierro!