Dai romani ad oggi attraverso i tempi
Da sempre la Valsugana costituisce una naturale cerniera di collegamento tra la Valle dell’Adige ed il Veneto nel corso della storia ha ricoperto un ruolo di primaria importanza
Questo territorio risultava abitato già in epoca preistorica, come stanno a testimoniare i reperti archeologici ascrivibili all'età neo-eneolitica rinvenuti durante gli scavi condotti nei pressi di Serso, di Caldonazzo, di castello S. Pietro e di Strigno. Ritrovamenti databili a periodi successivi, età del Bronzo e del Ferro, sono attestati nel Perginese, a Calceranica, a Tenna, a Levico, a Borgo, a Telve di Sopra, a Grigno ed ancora a Strigno. Giungendo in epoca storica, la valle subì una profonda romanizzazione quantunque le testimonianze epigrafiche ed archeollogiche in merito a tale presenza paiano piuttosto limitate. I romani in Valsugana, seguendo le tracce di un'antica, pista preistorica che dal Feltrino conduceva sino a Trento, costruirono la cosiddetta Claudia Augusta Paulina, un'impportante strada militare che collegava trasversalmente la Claudia Augusta Altinate e la Claudia Augusta Padana.
Questo nuovo percorso viario nei pressi di Feltre abbandonava il ramo principale dell'Altinate e si dirigeva attraverso le montagne verso Lamon, Tesino, Strigno, Scurelle, Torcegno, Roncegno, Levico, Tenna, Pergine, Civezzano e poi Trento. Lungo tale tracciato f vi erano probabilmente dei luoghi fortificati a Castello Tesino a Scurelle, a Borgo, a Torcegno e a Chiusa di Marter.
Lo storico e geografo greco Strabone, vissuto a cavallo tra il I secolo A.C. ed il I secolo D.C., denominò gli abitanti della Valsugana Medoaci.
Essi risultavano soggetti al municipio di Feltre, ascritto alla tribù Publicia, i cui confini con il Municipio di Trento, della, tribù Papiria, dovevano trovarsi nella zona di Ciré, alla periferia di Pergine, in direzione di Trento.
Difatti a Ciré, fino al 16 aprile del 1786, erano stabiliti i confini tra la diocesi di Feltre e quella di Trento. Ciò non toglie però, come alcuni sostengono, che talune zone della Valsugana durante la dominazione dei Goti, dei Longobardi e dei Franchi - periodo di cui conosciamo veramente poco - abbiano seguito le sorti di Trento anziché di Feltre.
Nel 1027 Corrado II il Salico. fissò il confine tra il dominio temporale del vescovo di Trento e quello di Feltre ai Masi di Novaledo. Ciononostante i rapporti tra le due parti furono sempre piuttosto intensi. Infatti alcuni feudatari della Valsugana assoggettata a Feltre, come ad esempio i da Telve, possedevano beni anche nel territorio controllato da Trento e godevano del beneficio di prender parte alle riunioni dei feudatari trentini.
A partire dal medioevo la Valsugana fu interessata da una immigrazione di coloni (roncadori) e di minatori (canopi) di origine tedesca che si insediarono nel perginese, a Levico, sulla montagna di Roncegno ed in molte altre località della valle. I territori della Valsugana soggetti al vescovo di Feltre risultavano amministrati da suoi capitani presenti a Tesino e a Borgo che forse in quel tempo era il centro più importante, tant'è vero che i suoi sindaci, sostenitori del governo di Ezzelino da Romano, nel febbraio del 1227 furono invitati a Verona per prendere parte ad un atto ufficiale.
Fu proprio Ezzelino da Romano che a partire dal 1228 mise a soqquadro l'intera valle fino al 1259 quando il territorio ritornò nelle mani del vescovo di Feltre e venne governato dai da Camino di Treviso.
Nel 1321 a questi signori subentrarono i veronesi dalla Scala, sostituiti nel 1337 dai conti del Tirolo che detennero il potere fino al 1360 quando in questa zona giunsero i da Carrara di Padova NeI1375 vi dominarono i duchi d'Austria, seguiti nuovamente dai da Carrara nel 1384.
Nel 1388 si affacciarono in questa valle anche i Visconti di Milano, poi rimpiazzati dai soliti da Carrara nel 1402, ai quali seguirono ancora dal 1406 al 1426 i veneziani.
Nel 1413 il Vescovo Enrico Scarampis cedette la giurisdizione sulla Valsugana al duca Federico d’Austria conte del Tirolo, evento che provocò una seconda ondata migratoria tedesca poiché la presenza di castellani alemanni attrasse numerosi artigiani e soldati, soprattutto nell'area di Borgo e di Telve.
Queste succintamente le vicende che caratterizzarono la Valsugana Feltrina. Quella trentina invece - che andava come ricordato da Pergine a Novaledo - fu inizialmente assoggettata al principe vescovo di Trento, sottratta dai conti del Tirolo e poi nuovamente riconquistata da parte del vescovo di Trento. Nel 1796 la Valsugana venne occupata dalle truppe francesi e il 6 di settembre Napoleone in persona sostò a Borgo.
Dal 1805 al 1810 rientrò nel regno di Baviera, in seguito nel Regno italico - dal 1810 al 1814 - per ridivenire poi austriaca.
Durante la prima guerra mondiale la vallata si ritrovò in primissima linea. Nel 1915 risultava occupata dalla truppe italiane fino a Borgo - Roncegno ma nel 3 maggio dell'anno successivo gli austriaci la rioccuparono in parte. Nel 1920 la Valsugana, assieme al Trentino, fu annessa all'Italia.
I danni patiti dalla Valsugana durante il primo conflitto mondiale furono ingenti, tanto che molti paesi dovettero essere ricostruiti ex novo e i lavori si protrassero per molti anni.
Die Geschichte des Valsugana
Seit jeher diente das Valsugana als natuerliches Verbindungsglied zwischen dem Etschtal und Venetien, weshalb das Tal im Laufe der Geschiehte eine bedeutscsme Rolle spielte.
Dieses Gebiet war schon in praaehistorischer Zeit besiedelt, wie archaeologische Zeugnisse aus der jungsteinzeit beweisen, die bei Ausgrabungen in der Umgebung von Serso, Caldonazzo, Castel S. Pietro und Strigno gefunden wurden. Funde aus spaeteren Perioden, also der Bronz - und der Eisenzeit, aus der Umgebung von Perrgine, Calceranica, Tenna, Levico, Borgo, Telve di Sopra, Grigno und wiederurn Strigno vor. In historisch datierbarer Zeit wurde das Tal emer intensiven Romanisierung unterzogen, wenngleich epigraphische und archaeologische Zeugnisse im Hinblick auf die roemische Praesenz eher in begrentem Masse vorhanden sind. Die Roemer bauten im Valsugana entlang eines bereits in praehistorischer Zeit existiernden Weges, der von der Gegend um Feltre bis nach Trient fuehrte, die sogenannte Claudia Augusta Paulina, eine bedeutende Heerstrasse, die als Querverbindung zwischen der Claudia Augusta Altinate und der Claudia Augusta Padana diente. Diese neue Strasse verliess unweit von Feltreden Hauptweg der Altinate und zog sich durch die Berge von Lamon uber Tesino, Strigno, Scurelle, Torcegno, Roncegno, Levico, Tenna, Pergine, Civezzano bis nach Trient. Entlang dieser Strecke gab es sicherlich Befestigungsanlagen in Castello Tesino, Scurelle, Borgo, Torcegno und Chiusa di Marter. Der griechische Historiker und Geograph Strabon, welcher am Ubergang vom 1. Jahrhundert vor Christus zu dem ersten Jahrhundert nach Christus lebte, narinte die Einwohner des
Valsugana Medoaci. Diese unterstanden dem Einflussbereich von Feltre und wurden als zum Stamm Publicici gehoerig betrachtet. Die Grenze zum Umland von Trient und damit
Papiria, verlief wohl in der Gegend von Ciré, an der Peripherie von Pergine, Richtung Trient.
In der Tat Icig hier bis zum 16. April 1786 die Grenze zwischen den Dioezesen Feltre und Trient.
Das muss aber nicht heissen, dass unter der Herrschaft der Goten, der Langobarden und der Franken nicht emige Zonen den Geschicken Trients folgten statt den Weisungen aus Feltre. 1027 legte der Salierkaiser Konrad II. die Grenze zwischen der weltlichen Herrschaft der Bischoefe von Trient und Feltre bei Masi di Novaledo fest. Trotzdem waren die Beziehungen zwischen den beiden Gebieten immer recht intensiv. Emige Feudalherren des Valsugana, etwa jene aus Telve, die den Rerrschern von Feltre unterstanden, hatten auch in dem von Trient kontrollierten Gebiet Besitzungen und genosossen den Vorzug, auch an den Versamnlungn des Trentine Feudaladels teilzunehmen. Im Mittelalter war das Valsugana Einwanderungsgebiet fuer Kolonisten (roncadori) und Bergorbeitern {Canopi) aus dern deutschsprachigen Raum, die sich im Umlannd von Pergine, Levico auf den Haengen um Roncegno und an vielen anderen Stellen des Tales niederliessen. Das Territorium des Bischofs von Feltre im Valsugana wurde von dessen Hauptleuten in Tesino und
Borgo verwaltet, welches in jener Zeit der wichtigste Ort des Tales war.
Das laesst sich auch daraus ersehen, dass die Buergermeister von Borgo als Parteigaenger der Herrschaft von Ezzelino da Romano im Februar 1227 eingeladen wurden, an einem offiziellen Akt in Verona teilzunehmen.
Es war eben jener Ezzelino da Romano, der ab 1228 bis 1259 grosse Wirren im Tal stiftete, bis es schliesslich wieder unter die Vormacht des Bischofs von Feltre zurueckkehrte und von dem Geschlecht der Camino aus Treviso regiert wurde. 1321 folgten dieScaliger aus Verona, die 1337 bereits von den Grafen von Tirol abgeloest wurden, diebis 1360 die Herrschaft ueber das Tal ausuebten, als die Carrara aus Padua an deren Stelle traten. 1375 unterstand das Tal der Donminanz durch die Herzoege von Osterreich, auf die 1384 erneut die Corrara folgten. 1388 meldeten sogar die Visconti aus Mailand ihren Anspruch an, die Venezianer folgten. 1413 trat Bischof Enrico Scaranipis von Feltre die Gerichtsbarkeit ùber das Valsugana an Herzog Friedrich von Osterreich, den Grafen von Tirol, ab, worauf eine zweite
Einwariderurigswelle aus dem deutschsprachigen Raum einsetzte, da die Praesenz alemannischer Burgherren zahlreiche Handwerker und Soeldner anzog, vor allem in der Gegend um Borgo und Telve. Das sind in groben Zuegen die bedeutendsten Ereignisse in jenem TeiI des Tales, das unter der Herrschaft der Bischoefe von Feltre stand.
Der treritinische Abschnitt des TaIes, der sich wie erwaehnt von Pergine bis Novaledo erstreckte, gehoerte zum Herrschaftsbereich des Fuerstbischof von Trient, wurde desem dann von den Grafen von Tirol entzogen und fiel wieder an den Fuerstbischof zurùck.
1796 wurde das Valsugana durch franzoesische Truppen besetzt und am 6 September desselben Jahres weilte Napoleon persoenlich in Borgo. Von 1805 bis 1810 gehoerte das Gbiet zum Koenireich Bayern und dann von 1810 bis 1814 zum Koenigreich Italien, um dann wieder oesterreichisch zu werden. Im Ersten Weltkrieg war das Tal heiss umkaempft. 1915 wurde es bis Borgo - Roncegno von italienischen Truppen besetzt waehrend die Osterreicher es im Jahr darauf teilweise zurùckeroberten.
1920 wurde das Valsugana gemeinsam mit dem ganzen Trentino von Italien annekiert. Die im Ersten Weitkrieg erlittenen Schaeden innerhalb des Tales waren aeusserst gross, so dass viele Ortschaften ganz neu erbaut werden mussten und die Aufbauarbeiten sich ueber viele Jahre hinzogen. (S.T.R.)