Impatto ambientale del progetto delle opere mobili alle bocche di porto lagunari (Venezia-Chioggia) per la regolazione dei flussi di marea

 

Luca Lancini e Barbara Perini

 

Gli "Interventi alle bocche lagunari per la regolazione dei flussi di marea" il cui Progetto di massima è stato approvato dal Consigli Superiore dei Lavori Pubblici, sono la soluzione proposta dal Magistrato alle acque di Venezia, per la difesa dei centri urbani lagunari dalle acque alte, comprese quelle eccezionali. Il Comitato dei Ministri nella riunione del 1995 ha stabilito che il Progetto doveva essere sottoposto alla V.I.A, e quindi si doveva eseguire uno Studio di Impatto, articolato in tre quadri di riferimento:
- programmatico
- progettuale
- ambientale

 

INTRODUZIONE E PRINCIPALI OBIETTIVI DELLO STUDIO

Venezia, essendo fondata sulle acque, ha avuto in queste la sua ragione di vita e una continua minaccia alla sua sopravvivenza. Da sempre i Veneziani hanno dovuto cercare di controllare e governare l'equilibrio delicato e instabile fra terra e mare. Questo ha permesso a Venezia e alla sua laguna di giungere fino ai nostri giorni con le caratteristiche di ambiente naturale difeso artificialmente e fortemente antropizzato. Negli ultimi decenni si è accentuato il problema degli allagamenti dei centri abitati lagunari, a causa della progressiva riduzione della differenza di livello fra suolo e mare.


Le principali valutazioni dello studio sono:

Quadro programmatico:
- il progetto è stato sviluppato in conformità con quanto previsto dalla Legislazione Speciale per Venezia, e con gli strumenti programmatici predisposti dall'Amministrazione statale competente
- sono state seguite le indicazioni dei diversi livelli della pianificazione del territorio

Quadro progettuale (che interessa i benefici per i centri abitati lagunari):
- il progetto può eliminare i disagi della popolazione derivanti dagli allagamenti e quindi i relativi costi
- il progetto può ridurre significativamente le cause di danno alle strutture cittadine, limitando così i rischi e la manutenzione
- l'eliminazione degli allagamenti è condizione necessaria, ma non sufficiente per la realizzazione di scenari di sviluppo socio-economico di Venezia

Quadro ambientale:
- le interferenze delle opere con l'ambiente sono molto limitate e localmente concentrate

 

Nello studio sono state considerate tre alternative:

(A) Opzione zero
(B) Interventi diffusi sulla struttura fisica della laguna
(C) Opere mobili

ALTERNATIVA

Fattibilità tecnica Efficacia di protezione Impatto ambientale Costo di realizzazione Danni economici
OPZIONE ZERO ----- basso/alto ----- elavati
INTERVENTI DIFFUSI media bassa medio/alto 4.095 miliardi elevati
OPERE MOBILI media alta basso 75 miliardi

 

LA PROTEZIONE DEGLI INSEDIAMENTI URBANI LAGUNARI DALLE ACQUE ALTE ECCEZIONALI

Situata tra la foce del fiume Piave a nord-est e quella del Brenta a sud-ovest per una lunghezza di circa 50 Km ed una larghezza media di 11 Km, la laguna di Venezia è la più vasta area umida del Mediterraneo.

Si tratta di un'area salmastra costituita da terre soggette a periodica sommersione per effetto della marea, e da specchi d'acqua poco profondi solcati da canali naturali e artificiali che presentano numerose isole con insediamenti umani.
I principali centri urbani insulari, oltre a Venezia, sono Murano e Burano a nord e Chioggia a sud.

La separazione dal mare è realizzata da un cordone naturale di lidi sabbiosi (litorale del Cavallino, isola di Lido, isola di Pellestrina, litorale di Sottomarina), rinforzato artificialmente dai murazzi e da altre opere di difesa, nel quale si aprono le tre bocche di porto (Lido, Malamocco e Chioggia).

L'ambiente lagunare veneziano presenta i seguenti elementi morfologici:
-
barene: suoli sabbiosi e salati ricoperti da vegetazione alofila soggetti a sommersione
-
laguna viva: Porzione di laguna più prossima alle bocche di porto, che comprende le aree di transizione tra i litorali e le barene (la profondità varia da pochi centimetri a parecchi metri)
-
velme: parti dei bassifondi che possono emergere nelle basse maree (sono a ridosso delle barene e riducono l'impatto del moto ondoso interno della laguna)
-
paludi: zone contornate da barene con scarsa circolazione d'acqua
-
valli: caratterizzano la fascia di laguna più vicina alla terra ferma

La laguna di Venezia è il risultato di processi evolutivi legati all'interazione fra le foci fluviali e il mare. Oltre all'evoluzione naturale anche elementi esterni hanno contribuito alla sua modificazione.

Fra il 1000 e il 1800 gli interventi dell'uomo erano rivolti alla difesa degli insediamenti umani, mentre dagli inizi del secolo scorso si è mirato allo sviluppo di attività economiche. Più recentemente si è assistito all'installazione di ampie zone industriali con conseguente sfruttamento delle falde artesiane, diffusione di fertilizzanti e pesticidi, creazione di discariche non controllate.

 

Il problema degli allagamenti

Il verificarsi del fenomeno dell'acqua alta è essenzialmente legato a due fenomeni:
- innalzamento temporaneo del livello del mare
- abbassamento del suolo per subsidenza ed eustatismo (in totale la variazione dall'inizio del secolo è stata di -23 cm rispetto al livello del mare)
Questa perdita altimetrica è la causa principale dell'accentuazione del problema degli allagamenti.

Il fenomeno dell'acqua alta si verifica soprattutto nei mesi invernali, quando sono più frequenti le perturbazioni cicloniche e le basse pressioni. Le stime del tempo di ritorno delle maree sono le seguenti:

 livello

 tempo di ritorno

 + 100 cm  7 volte all'anno
 + 120 cm  una volta all'anno
 + 140 cm  una volta ogni 6 anni
 + 195 cm  una volta ogni 180 anni

Sono stati identificati tre livelli della possibile situazione futura:
+ 4 cm (dovuti solo a fenomeni di subsidenza naturale)
+ 20 cm (calcolati tramite la tendenza dell'ultimo secolo)
+ 50 cm

 

Le alternative di intervento e conseguenze

L'opzione "0" (zero) descrive le conseguenze per i centri abitati lagunari, derivanti dalla scelta di non realizzare interventi di difesa dalle acque alte. Le conseguenze degli allagamenti sono primariamente:
- danni fisici alle componenti del territorio lagunare
- disagio per la popolazione e intralcio alle attività socio economiche
- danni fisici al patrimonio edilizio, monumentale e storico artistico dei centri abitati

 

Costi economici di breve periodo

Riguardano disagi e danni alle attività produttive e socio-economiche derivanti da episodi di allagamento che si traducono in un costo diretto per la collettività. Il costo medio annuo degli allagamenti è 28-40 miliardi per il centro storico e 8,5-10 miliardi per gli altri centri lagunari. Questi valori sono riferiti alla situazione attuale del livello del mare, ma aumenterebbero proporzionalmente all'aumentare del livello del mare:

 + 10 m  94-128 miliardi / anno
 + 20 cm  215-296 miliardi / anno
 + 30 cm  426-679 miliardi / anno

Danni di lungo periodo

Sono riferiti ai danni causati dalle alte maree alle strutture fisiche della città e della laguna. I costi economici relativi si traducono in un aumentato costo di manutenzione e prevenzione:

 livello medio mare

 senza opere di difesa

 con opere di difesa

 + 0 cm  82,2 miliardi / anno  3,1 miliardi / anno
 + 10 cm  108,4 miliardi / anno  8,1 miliardi / anno
 + 20 cm  140,9 miliardi / anno  13,1 miliardi / anno
 + 30 cm  190,3 miliardi / anno  20,1 miliardi / anno

 

Acque alte e scenari di sviluppo socio-economico

A seconda delle diverse ipotesi di sviluppo socio-economico di Venezia, è possibile ipotizzare tre scenari principali:

(a) assenza di interventi specifici e prevede una specializzazione nell'attività turistica. Mantiene rendite elevate, ma isola il centro storico dalle realtà produttive, riducendo le opportunità economiche per le generazioni future

(b) conversione di Marghera con attenzione all'attività portuale. Miglioramento della mobilità interna ed esterna alla città storica con spinta all'utilizzazione residenziale

(c) sviluppo dell'attività terziaria con priorità ai servizi per le imprese e la ricerca

 

Interventi sulla struttura fisica della laguna

Apertura delle valli da pesca:
l'intervento si propone di rendere disponibile la zona costituita dalle 23 valli da pesca quando si verificano eventi di acqua alta, attraverso la realizzazione di aperture lungo gli argini delle valli, costruzione di manufatti a difesa dei varchi stessi. I risultati dell'analisi indicano effetti molto modesti sulla riduzione media dei colmi di marea a punta della salute e sull'aumento dei volumi entranti in laguna.

Riduzione della sezione dei canali delle bocche di porto:
l'intervento si propone di ridurre i livelli materiali all'interno della laguna introducendo forti perdite di carico in corrispondenza delle bocche mediante una riduzione della sezione dei canali. I risultati indicano una modesta riduzione dei livelli a punta della salute e una riduzione complessiva dei volumi entranti del 13%, con un peggioramento delle qualità delle acque, dovuto al ridotto scambio mare - laguna.

Chiusura del canale di navigazione Malamocco - Marghera:
l'intervento si propone di contrastare le modifiche morfologiche causate dalla realizzazione del canale dei petroli. Prevede il riempimento fino alla quota dei bassifondi circostanti di un tratto di 5000 m dal canale, dalla bocca di Malamocco fino al primo tratto curvilineo del canale litoraneo, e la contemporanea ricalibratura del cale Fisolo per assicurare il transito alternativo delle navi. Gli effetti sono trascurabili in termini di riduzione dei livelli di marea a punta della salute, rispetto alla drastica penalizzazione del traffico delle navi maggiori destinate al porto di Venezia.

Constatata l'inefficacia dei singoli interventi, si è valutata l'efficacia derivante dalla realizzazione combinata dei tre interventi proposti che piuttosto modesta.

 

Difese locali ad insula

Costituiscono una difesa passiva per i livelli mareali e sono efficaci solo per la difesa dalle acque di entità limitata. Tali interventi riguardano:
- sopraelevazione delle pavimentazioni
- sopraelevazione dei bordi perimetrali

 

Interventi alle bocche di porto

Consistono nella chiusura temporanea delle bocche lagunari con opere mobili ogni volta che si presentano condizioni critiche di marea, lasciando inalterati gli scambi medi tra mare e laguna.

Sono state studiate due diverse alternative:

- opere mobili su una o due delle tre bocche: i risultati di questo intervento indicano riduzioni del livello di marea a punta della salute (1-45 cm); la riduzione è insufficiente a difendere tutti i centri lagunari e perciò dovrebbe essere integrata da ulteriori opere interne alla laguna

- opere mobili su tre bocche: questa soluzione difende integralmente la laguna dagli allagamenti di ogni tipo, poiché le barriere bloccano i flussi di marea; questa soluzione ha permesso di stabilire una quota di difesa delle opere a +100 cm, anzichè a + 80 cm, riducendo così la frequenza delle chiusure annue apportando meno interferenze sui comparti ambientali e più benefici economici.

 

Le opere mobili alle bocche di porto per la regolazione dei flussi di marea in laguna

Il sistema di difesa: la soluzione adottata consiste in una serie di paratoie a galleggiamento incernierate sul fondo dei canali. Ogni paratoia è costituita da una struttura metallica scatolare che, se piena d'acqua, rimane adagiata sul fondo, mentre se piena d'aria, galleggia.
La dimensione delle strutture è proporzionale alla profondità dei fondali, alla larghezza del varco e alla configurazione delle opere esistenti e alle caratteristiche del territorio circostante.

Gli sbarramenti previsti alle bocche di porto sono quattro: due a Lido, uno a Malamocco e uno a Chioggia.

Il sistema è costituito da:
- paratoie: vincolate alle strutture di fondazione che mantengono il dislivello mare-laguna
- strutture di fondazione e alloggiamento delle paratoie:157 prefabbricati in cemento armato; al loro interno contengono locali per gli impianti preposti al funzionamento delle paratoie
- impianti elettromeccanici all'interno delle strutture di fondazione: impianti pneumatici per immissione dell'aria compressa; gruppi elettrogeni di continuità; impianti per lo scarico dell'aria dalle paratoie; impianti per la ventilazione di tutti i vani sotto il livello del mare
- porti rifugio e conche di navigazione: presenti in ogni bocca per esigenze di sicurezza per non interrompere il traffico marittimo.

La costruzione delle opere (prevista in otto anni) rispetta i seguenti principi:
- scomposizione delle strutture in elementi di dimensioni relativamente ridotte
- occupazione di specchi acquei da parte dei cantieri al fine di minimizzare le interferenze con l'ambiente
- svolgimento nelle aree interne alla laguna solo di attività compatibili con la sua struttura
- approvvigionamento di materiali principalmente per via acquea

 

Esercizio del sistema

La necessità della chiusura delle bocche verrà prevista con almeno 24 ore di anticipo. L'attivazione delle paratoie avviene con un determinato anticipo sull'evento, sulla base di previsioni per precauzione e sicurezza. Nelle successive ore a partire dall'inizio della previsione è osservato il comportamento della marea e le condizioni meteo-climatiche. Se la chiusura venisse confermata, si mobiliterebbe il personale per garantire che almeno tre ore prima dell'evento previsto tutti i posti operativi siano coperti. Da tale momento inizia il controllo dei livelli alle bocche di porto e in laguna e gli ultimi controlli del funzionamento del sistema. Trascorrono altre due ore prima dell'avviamento dei compressori d'aria. In questo periodo si potrà fermare la navigazione e confermare definitivamente la chiusura. Il sollevamento delle paratoie richiede trenta minuti.
Durante le fasi di marea crescente e costante, le paratoie sono tenute nella loro posizione di esercizio dai compressori. Durante la marea calante, si aprono le valvole di sfogo così da far tornare le paratoie alla posizione di riposo. Il ripristino della agibilità delle bocche di porto avviene in ora. La durata media di chiusura delle bocche è di 4 ore e mezza.

 

Scenari per l'analisi degli impatti

Le interferenze delle opere con l'ambiente e con la navigazione dipendono dal numero annuo delle chiusure e dalla relativa durata.

 livello medio marino

n° eventi medi

n° falsi allarmi

n° chiusure (ore)

 attuale  7  5  12 (42)
 scenario A  11  8  19 (66)
 scenario B  43  27  70 (248)
 scenario C  350  -----  ----- (-----)

QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE

L'evoluzione futura in assenza dell'opera

La combinazione fra lo scenario A (+ 4 cm) e l'assenza dell'opera porterebbe queste conseguenze nell'evoluzione futura dell'area di studio.

Atmosfera: miglioramento della qualità dell'aria per la riduzione delle emissioni.
Idrodinamica: la frequenza dei colmi di marea varia in base all'incremento del livello medio del mare (lmm)

colmo di marea
(cm)

frequenza media annua attuale

frequenza media
annua a + 10 cm lmm

frequenza media
annua a + 20 cm lmm

frequenza media
annua a + 30 cm lmm

 + 80  39  94  204  356
 + 100  7  16  39  94
 + 120  1  3  7  16
 + 140 un evento ogni 6 anni un evento ogni 2 anni  1  3
 + 195 un evento ogni 180 anni un evento ogni 74 anni un evento ogni 39 anni un evento ogni 21 anni


I volumi liquidi scambiati fra mare e laguna subiranno un aumento dello 0,2% annuo a causa dell'erosione delle barene.

Qualità acque e sedimenti: la situazione rimarrà inalterata. Esiste comunque una diminuzione delle macroalghe, dovuta più a fattori climatici e biologici che ad una diminuzione dei nutrienti in soluzione.

Suolo e sottosuolo: si prevede un aumento degli elementi artificiali per i necessari interventi di mantenimento dell'ambiente lagunare.

Vegetazione, flora, fauna: si prevede una diminuzione delle terre emerse con relativa perdita di habitat importanti. La riduzione delle barene comporterà qualche modifica delle biocenosi terrestri. Per le superfici sommerse si prevede un miglioramento dell'ambiente e quindi un beneficio per tutte le biocenosi.

Salute pubblica e paesaggio: nessuna variazione.

 

Situazione con un incremento del livello del mare (scenari B C) in assenza dell'opera:

Atmosfera: non sono attese variazioni

Idrodinamica:
- aumento del volume di acqua in laguna con aumento dello scambio liquido mare-laguna;
- aumento dell'ltezza massima delle onde provocate dal vento per l'aumento del battente d'acqua e quindi l'aumento dell'energia per l'erosione
- aumento della frequenza del verificarsi dei livelli di alta marea superiori a + 100 cm e quindi aumento degli allagamenti

Trasporto solido: la laguna continuerà a subire una perdita netta di sedimenti e i litorali subiranno un aumento dell'erosione.

Qualità acque e sedimenti: aumento del livello del mare causerà aumento del livello dell'acqua in laguna, che comporterà una minore ossigenazione delle acque più profonde, una maggiore diluizione degli inquinanti e una maggiore vivificazione della laguna. L'aumento dello scambio mare-laguna comporterà un aumento della salinità e un avvicinamento della temperatura dell'acqua lagunare a quella marina.

Suolo e sottosuolo: risentono degli effetti della sommersione, con la perdita di notevoli percentuali di superficie di terre emerse. Questo comporta anche una perdita a livello della vegetazione terrestre mentre si ha un miglioramento delle condizioni degli ecosistemi acquatici. L'innalzamento del livello del mare provocherà un aumento degli allagamenti delle zone abitate, con una maggiore esposizione della popolazione al contatto dell'acqua inquinata, e quindi conseguenze negative sulla salute pubblica.

Paesaggio: verrà modificato proporzionalmente all'innalzamento del livello del mare.

 

Criteri per la definizione delle scale di impatto

Approccio top-down
le caratteristiche specifiche del progetto vengono intersecate con le caratteristiche ambientali del sito in oggetto. L'approccio top-down incentra la sua analisi sulle componenti maggiormente interessate dagli effetti dell'opera. Esistono quattro componenti:
- ambiente idrico suddiviso in qualità dell'acqua e idrodinamica
- suolo e sottosuolo suddiviso in uso e geomorfologia
- salute pubblica
- paesaggio

 

Gli indicatori e le scale di impatto
l'individuazione degli impatti è possibile solo attraverso l'individuazione dei parametri principali che contrassegnino le modificazione apportate dall'opera. Per fare ciò servono tre momenti metodologici fondamentali:
- conoscenza delle componenti
- caratterizzazione qualitativa delle varie componenti
- giudizio esperto riguardo all'impatto

Vengono stilati quattro livelli di impatto:
- tre positivi: alto, medio, basso
- uno trascurabile o nullo
- cinque negativi: basso, medio-basso, medio, medio-alto, alto


Le varie componenti sono state studiate in base a questi metodi:

Atmosfera: si considerano i limiti normativi e successive variazioni, purchè non siano trascurabili

Ambiente idrico: si considera il livello di scambio di acque e di sedimenti. Per riguarda l'acqua analizzo la torbidità l'ossigeno disciolto, l'azoto inorganico e lo zinco. Per quanto riguarda i sedimenti misuro la concentrazione di sostanza organica, i PCB, lo zinco e i DDT

Suolo e sottosuolo:
- uso: si considera la perdita di suolo e la sua reversibilità
- geomorfologia: si considerala distribuzione dei sedimenti in laguna (bilancio dei volumi scambiati tra laguna e mare)

Vegetazione, flora e fauna:
- vegetazione e flora terrestre: si valutano il grado di variazione della fitocenosi e il valore della stessa
- fauna terrestre: si usano gli uccelli come indicatori del grado di alterazione dell'ambiente
- vegetazione e flora acquatica: si utilizzano specie indicatrici quali Ulva e Fanerogame marine
- fauna acquatica: si fa riferimento a comunità bentoniche limitatamente alla composizione e alla quantità

Ecosistemi terrestri: si ricorre alla biocenosi come "campanello d'allarme" per le variazioni dell'ecosistema,i considerando il grado di variazione, l'intensità, l'estensione e il livello di degrado

Salute pubblica: si considera l'aumento degli inquinanti tossici caratterizzati da un legame causa-effetto

Paesaggio: si stimano le modificazioni di piccola e grande scala

 

Scenari di riferimento

Si definiscono gli impatti relativamente a tre fasi:
- costruzione
- esercizio con l'attuale livello del mare
- esercizio nei prossimi cento anni tenendo conto dell'innalzamento del mare (secondo i tre scenari A B C già citati)


Impatti e misure di mitigazione
(riferiti alla fase di costruzione e di esercizio nelle condizioni dello scenario B)

 

Fase di costruzione

Atmosfera:
è stato stimato un impatto negativo medio alto a causa delle emissioni di polveri dai cantieri. L'impatto può essere mitigato con l'uso di teli sintetici, con l'irrigazione delle superfici sterrate, con barriere frangivento. Dopo l'adozione di tali misure di mitigazione, l'impatto può essere considerato negativo-basso.

Ambiente idrico:
- idrodinamica e trasporto solido: riduzione della sezione della bocca di porto con una riduzione dell'1% dello scambio di liquido. Impatto trascurabile.
- qualità delle acque: impatto derivante dalla movimentazione del fondo con generazione di torbidità. Impatto negativo-basso.

Suolo e sottosuolo:
- uso: impatto negativo medio-basso in seguito alla costruzione dell'isola artificiale. Riguardo alla perdita della risorsa suolo l'impatto sarà negativo basso

- geomorfologia: non ci sono modificazioni particolari

Vegetazione flora e fauna:
- vegetazione e flora terrestre: le aree adibite a cantiere sono quelle di Chioggia e Marghera, perciò l'impatto è trascurabile. La realizzazione delle opere di spalla interesserà la fitocenosi di tipo naturale, producendo i seguenti effetti:
a) sottrazione significativa di fitocenosi psammofile di elevato valore botanico. Impatto negativo medio
b) sottrazione limitata di fitocenosi psammofile di elevato valore botanico: Impatto negativo medio-basso
c) ridotta sottrazione di battigia priva di copertura vegetale. Impatto trascurabile o nullo
d) sottrazione di fitocenosi di origine antropica. Impatto trascurabile o nullo

- fauna terrestre: si genera una sottrazione di habitat alla bocca di Chioggia che ospita colonie di Fraticello e Fratino (specie ad elevato valore zoologico). L'attività non modificherà le popolazioni. Impatto trascurabile o nullo. Limitatamente a Fraticello, esso è sensibile soprattutto nel periodo della riproduzione che potrebbe essere compromessa dal rumore (impatto negativo medio). L'impatto può essere abbattuto fino a trascurabile o nullo con la cessazione dei lavori durante i mesi tra marzo e agosto

- vegetazione e flora acquatica: le Fanerogame subiscono un impatto negativo-basso dovuto all'attività di dragaggio che genera torbidità. Gli effetti sono trascurabili o nulli nelle zone delle bocche dove mancano le praterie

- fauna acquatica: c'è una rimozione fisica delle popolazioni bentoniche. La ricolonizzazione sarà veloce, comunque l'impatto sarà negativo medio-basso

Ecosistemi terrestri: i cantieri e le basi logistiche sono inseriti in zone antropizzate dove le biocenosi hanno perso il loro carattere di naturalità. Impatto trascurabile o nullo.

Ecosistemi acquatici: le operazioni di dragaggio provocheranno un impatto negativo basso. La generazione di torbidità interesserà modeste frazioni di praterie, perciò l'impatto sarà trascurabile o nullo

Salute pubblica: la generazione di rumore è il fattore più rilevante e in alcuni casi supererà i 70 dB. Impatto negativo basso. Le emissioni di polveri tossiche presentano un livello trascurabile

Paesaggio: l'impatto appare modesto perchè vi è già la presenza di numerosi cantieri. Le modifiche più importanti sono:
- costruzione dell'isola alla bocca di Lido (impatto negativo medio)
- interventi alla bocca di Malamocco avranno un impatto negativo basso
- interventi alla bocca di Chioggia avranno un impatto negativo medio-alto, perchè sono richiesti interventi di modificazioni delle linee di costa

 

Fase di esercizio a livello medio marino (l.m.m.) attuale

Atmosfera: l'operazione delle barriere non provocherà l'emissione di acido solfidrico (derivante dalla degradazione della biomassa algale). Impatto trascurabile o nullo

Ambiente idrico:
- idrodinamica: ci sarà una riduzione del 12% delle sezioni delle bocche di porto con una diminuzione del 2% del trasporto. Impatto trascurabile o nullo

In questo caso avremo impatti positivi limitatamente a:
a) protezione centro storico dal flusso di acque con un livello maggiore a 100 cm. Impatto positivo alto
b) limitazione delle onde in laguna. Impatto positivo basso
c) la riduzione del flusso determina la diminuzione della perdita dei sedimenti.
Impatto positivo medio

- qualità delle acque e dei sedimenti: ristagno delle acque in zone molto limitate (trascurabile o nullo). Ci potrebbe essere rilascio di zinco dalle opere di difesa (impatto negativo basso). Le opere mobili potrebbero essere utilizzate per combattere forti concentrazioni di nutrienti e deficit di ossigeno

Suolo e sottosuolo:
- uso e copertura del suolo: le modifiche dell'uso si esauriscono con la fine della costruzione

- geomorfologia: la diminuzione di circa 100.000 / anno della perdita di sedimenti provocherà un impatto positivo basso. I potenziali effetti erosivi provocheranno un maggior apporto di sedimenti alla bocca di Lido. L'impatto è stato stimato negativo medio-basso

Vegetazione flora e fauna:
- vegetazione e flora terrestre: le uniche interferenze si verificano con le barriere in funzione, poichè potrebbe essere favorito l'ingresso di specie a carattere poco alofilo causato dalla diminuzione del numero di sommersioni delle barene. Impatto trascurabile o nullo

- fauna terrestre: Non ci sono interazioni significative. Impatto trascurabile o nullo

- vegetazione e flora acquatica: con l'opera in funzione potrebbe registrarsi un incremento non significativo del potenziale sviluppo di macroalghe. Impatto negativo basso

Il peggioramento della qualità dei sedimenti potrebbe favorire l'accumulo e la proliferazione di macro-alghe. Impatto negativo basso. Il maggior numero di chiusura delle barriere avviene nel periodo autunno invernale, durante il quale i parametri chimico-fisici inibiscono la crescita di macro-alghe. Impatto trascurabile o nullo

- fauna acquatica: gli effetti delle singole chiusure e quelli cumulativi provocheranno alterazioni molto localizzate. Impatto trascurabile o nullo. Le chiusure differenziate possono servire per recuperare situazioni di deficit di ossigeno. Impatto positivo medio

Ecosistemi terrestri: nessuna interazione

Ecosistemi acquatici: l'impatto è trascurabile o nullo, perchè il funzionamento delle paratoie induce modificazioni irrilevanti sugli ecosistemi acquatici

Salute pubblica: il rilascio di zinco e le fasi di verniciatura avranno un impatto trascurabile o nullo. L'eliminazione del contatto con le acque insalubri provocherà effetti positivi sia per quanto riguarda la diminuzione reumatismi che per la minore esposizione agli inquinanti contenuti nell'acqua. Impatto positivo medio

Paesaggio: impatti negativi e negativi medio-alti, se si considera la scala locale. Impatti positivi e positivi medi, se si considera il miglioramento del sistema paesistico complessivo della laguna

 

Fase di esercizio - Scenario B

Atmosfera: impatto trascurabile o nullo

Ambiente idrico:
- Idrodinamica e trasporto solido: con le barriere a riposo aumenterà del 3% il volume di scambio tra mare e laguna. Impatto trascurabile o nullo. Le conseguenze dell'innalzamento delle barriere sono riguardano una riduzione del 10% delle acque entranti in laguna. Impatto trascurabile o nullo.
Qualità delle acque e dei sedimenti: L'aumentato periodo di chiusura causa una riduzione della diluizione degli scarichi del bacino scolante. Impatto negativo basso

Suolo e sottosuolo:
- uso e copertura del suolo: le modifiche si esauriscono con la fine dei lavori di costruzione. Impatto trascurabile o nullo

- geomorfologia: l'aumento del numero di chiusure provocherà:
a) una minore perdita di scambi. Impatto positivo medio
b) modifiche di elementi dei bassifondi che sono già degradati. Impatto trascurabile o nullo

Vegetazione flora e fauna:
- vegetazione e flora terrestre: modeste modifiche della vegetazione alofila dovuta all'erosione delle barene. Impatto trascurabile o nullo

- fauna terrestre: nessun impatto

- vegetazione e flora acquatica: gli impatti sono uguali a quelli registrati nel caso di funzionamento con l'attuale livello del mare

- fauna acquatica: l'accumularsi di chiusure potrà provocare alterazioni reversibili in aree limitate. Impatto negativo medio-basso

Ecosistemi marini: non sono presenti significative variazioni rispetto alla situazione con l'attuale livello del mare. L'effetto cumulativo delle chiusure è più accentuato, perciò si possono prevedere alterazioni reversibili di biocenosi di discreto valore ecologico. Impatto negativo basso

Ecosistemi terrestri: nessuna interazione

Salute pubblica: nessuna interazione

Paesaggio: fenomeni di subsidenza provocano un'ulteriore riduzione della superficie delle barene. Impatto positivo alto

 

LE INTERFERENZE ECONOMICHE SULLE ATTIVITA' PORTUALI DA PARTE DELLE OPERE MOBILI ALLE BOCCHE

Sono state analizzate le interferenze delle opere delle bocche di porto sulle attività portuali. Si è considerata la perdita di ore derivanti dalla chiusura delle opere mobili. Le ore perse derivano da:
- durata delle maree con livelli + 100 cm rispetto a punta della salute
- tempi di manovra delle paratoie
- tempi di attesa per le navi in uscita
- falsi allarmi
- tempi dovuti alla manutenzione


Sono state eseguite simulazioni utilizzando il "ciclo nave" con un modello matematico. Dalla simulazione si ricava che:
- il tempo aggiuntivo di attesa non dipende dal numero di chiusure annuo
- il numero di navi coinvolte cresce in maniera lineare al crescere degli eventi

Innalzamento l.m.m. (cm)  + 0 cm  + 10 cm  + 20 cm
n° complessivo di navi coinvolte per chiusure, manutenzione, falsi allarmi  155  295  631
quota % sul totale delle navi
transitate
 3,6  6,9  14,7
n° complessivo di ore perse  1.625  2.428  4.298
costo complessivo della perdita (milioni £ / anno)  892,8  1.332,7  2.357

La presenza del "Sentiero luminoso" apporta benefici per 1.123 milioni £ / anno, che porteranno i danni residui a + 209 milioni £ (+ 10 cm) e + 1.234 milioni (+ 20 cm). E' ovvio che un'opera di tale vastità porterà benefici all'intero settore produttivo.

Gli effetti di propulsione della domanda nella fase di costruzione risultano i seguenti:
- effetti complessivi sono diversi, infatti, mentre gli effetti diretti attivati corrispondono al valore dell'investimento complessivo (3.700 miliardi £), quelli diretti e indiretti (attivazione complessiva) risultano più elevati in considerazione dei notevoli effetti moltiplicativi di "interdipendenza settoriale" (6.585 miliardi £)
- crescita del livello di occupati pari a 56.754 addetti
- effetti settoriali di ridistribuzione del valore aggiunto nei comparti del credito, servizi, locazioni, minerali non metalliferi e prodotti in metallo

Effetto complessivo:

- produzione: 658 miliardi £ / anno
- valore aggiunto: 316 miliardi £ / anno
- occupazione: 5.675 addetti

 

Valore netto dei benefici delle opere mobili alle bocche

Costi di breve periodo: capitalizzazione dei costi annui su un orizzonte di 100 anni ad un tasso reale del 5%.

Costi di lungo periodo: nel caso di danni che si ripetono con una cadenza pluriennale, il metodo utilizzato è uguale al precedente. Per i danni che non si ripetono, il costo è stato capitalizzato sul proprio orizzonte temporale di esecuzione, sempre al tasso del 5%. Dai costi evitati vanno detratti i costi relativi al rallentamento delle imbarcazioni.

Costi evitati di breve periodo
(miliardi £)

innalzamenti

attuale + 10 cm + 20 cm + 30 cm
Venezia 670,6 1596,8 4021,6 9388,3
altri centri abitati 184,5 607,3 1053,5 2285,6
totale 855,1 2204,1 5075,1 11673,9

 

Costi evitati di lungo periodo
(miliardi £)

innalzamenti

attuale + 10 + 20 + 30
sponde lagunari 615 892,8 1190,4 1845,1
morfologia (perdita sedimenti) 79,4 91,3 105,2 113,1
bacino scol ante 3,8 30,8 486,1 98,5
sponde (dopo allagamenti) 331,3 331,3 58,8 542,6
edifici colpiti da onde 45 45 45 45
risalita capillare 1771 1780,6 1849 1898,7
collettori e fosse settiche 267 414,4 494 556
Totale costi lungo periodo 3112,6 3586,2 4228,5 5099
Totale complessivo 3967,7 5790,3 9303,6 16772,9
Interferenze economiche (portualità) -17,7 -26,7 -46,8 ---------
Beneficio netto 3950 5763,6 9256,8 ---------

 

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Fonte bibliografica: Ingegneria ambientale, 27 (7-8): 337-341 (1998)