IL SINODO 47°
DELLA CHIESA AMBROSIANA - CARD. MARTINI
Capitolo 21:
MATRIMONIO E FAMIGLIA
[71] II.
LA PREPARAZIONE AL MATRIMONIO E ALLA FAMIGLIA
399.
L'educazione all'amore come preparazione remota al matrimonio
§ 1. E' compito della comunità cristiana far crescere la coscienza del disegno di Dio
sull'amore umano, educando sia a concepire la vita come vocazione sia a vivere il patto di amore
come scelta responsabile, libera, fedele: sono queste le prospettive secondo cui realizzare la
preparazione remota al matrimonio e alla famiglia.
§ 2. Al fine di promuovere questa preparazione, ogni progetto pastorale parrocchiale curi e
sviluppi una catechesi organica sui temi riguardanti la vita, l'amore, la sessualità, la castità, la
verginità, il matrimonio, la famiglia. In particolare:
a) tale attenzione educativa sia presente sin dalla catechesi per i sacramenti
dell'iniziazione cristiana, ma si sviluppi in particolare nell'adolescenza e nella giovinezza;
b) con incontri specifici adatti alle varie fasce di età, si chiarisca che l'unica vocazione è
quella di seguire Cristo e che lo stato matrimoniale è modalità particolare offerta alla coppia per
sviluppare i doni già presenti nel battesimo; in tali occasioni si sottolineino anche le caratteristiche
peculiari, di natura antropologica e psicologica, legate all'esperienza dell'amore sponsale. Non si
tralasci inoltre di educare al rispetto della vita umana dal concepimento fino alla morte naturale;
c) questa opera educativa sia particolarmente presente nell'ambito della pastorale giovanile
(cf cost. 194). La preparazione dei giovani al matrimonio inizi risvegliando in loro il senso dell'amore
come risposta all'iniziativa di Dio nella vita, e sia un'occasione privilegiata per far loro scoprire che
Cristo valorizza le più profonde esigenze affettive dell'uomo e della donna. Si utilizzino a tal fine tutte
le occasioni di proposta cristiana offerte ai giovani sia in parrocchia, sia al di fuori di essa
(esperienze di associazioni, gruppi e movimenti, insegnamento della religione nella scuola),
aiutandoli a prendere sul serio il loro autentico desiderio di amare, incoraggiandoli a condividere una
corretta visione della sessualità, favorendo in essi il discernimento delle loro esperienze affettive e
suscitando in loro convinzioni profonde riguardo all'indissolubilità del matrimonio cristiano.
§ 3. I genitori avvertano di avere una responsabilità peculiare in questa azione educativa: a
essi innanzitutto spetta il compito di insegnare ai figli i grandi valori del matrimonio cristiano.
Ricordino pure che i figli potranno incontrare e riconoscere la prima testimonianza di amore
sponsale proprio nella loro esperienza di coniugi e genitori.
400. Il fidanzamento come tempo di grazia
§ 1. L'attuale contesto culturale ha snaturato il senso e la durata del periodo del
fidanzamento, riducendolo ad un semplice "stare insieme" tra "ragazzo" e "ragazza", privo di una
globale finalità e spesso occasione di ripiegamento egoistico.
§ 2. La Chiesa ambrosiana, invece, riconosce il tempo del fidanzamento come importante
stagione della vita nella quale i fidanzati maturano nella coscienza di essere chiamati insieme da
Dio, verificando la disponibilità e capacità di condividere un progetto comune
§ 3. E' essenziale, quindi, attuare progetti che sviluppino questa consapevolezza
vocazionale, accompagnando i giovani lungo tutto il tempo del loro fidanzamento, aiutandoli a
superare una concezione privatistica o intimistica del loro rapporto ed invitandoli a manifestare
pubblicamente in modo discreto e maturo la bellezza del loro amore: ciò faciliterà la
consapevolezza del fidanzamento come tempo di grazia. In questa prospettiva, si offra il servizio di
un'adeguata direzione spirituale e si proponga ai fidanzati la compagnia di persone sposate che
offrano loro il contributo e la testimonianza della propria esperienza familiare, propiziando anche un
armonico ed equilibrato coinvolgimento con le famiglie di provenienza dei fidanzati.
§ 4. Ogni parrocchia inserisca nel proprio progetto pastorale indicazioni specifiche per
l'accompagnamento dei fidanzati, programmando anche iniziative a livello decanale con l'apporto
della Commissione per la pastorale della famiglia, o di analoga struttura di coordinamento, in
collaborazione con la Consulta decanale di pastorale giovanile, (cf cost. 216) valorizzando anche la
sensibilità propria dei movimenti e delle associazioni.
§ 5. Tutto questo sia vissuto secondo una prospettiva fortemente missionaria, nella
consapevolezza di avere un'occasione propizia e privilegiata per incontrare i giovani in una fase
importantissima della loro esistenza. Anche le coppie di fidanzati già impegnati in parrocchia,
nell'Azione Cattolica o nei vari movimenti ecclesiali, condividendo questa stessa sollecitudine
missionaria, offrano a tutti la loro gioiosa testimonianza di sequela di Cristo nel vivere la verità del
loro amore sia negli ambienti quotidiani di vita, sia partecipando attivamente agli itinerari parrocchiali
di preparazione al matrimonio.
401. Significato della preparazione immediata al matrimonio
§ 1. L'approssimarsi delle nozze costituisce per i nubendi un'occasione propizia di incontro
con la realtà cristiana e di riflessione sull'orientamento da dare alla vita. Poiché il sacramento del
matrimonio è segno dell'unione di Cristo e della Chiesa, si richiede ai fidanzati una almeno iniziale
consapevolezza di fede, come presupposto per vivere responsabilmente la vocazione matrimoniale e
familiare. A tale scopo la comunità parrocchiale, sotto la guida del parroco, formuli itinerari e
iniziative per la preparazione più prossima al matrimonio, così da aiutare i fidanzati a inserirsi
progressivamente nel mistero di Cristo, nella Chiesa e con la Chiesa(2).
§ 2. Per consentire un serio cammino di preparazione, i fidanzati siano invitati a presentarsi
al parroco cui spetta procedere all'istruttoria matrimoniale possibilmente un anno prima della data
prevista per le nozze. Il parroco a cui rivolgersi è, a libera scelta, quello della parrocchia dove dimora
l'uno o l'altro dei nubendi. In questo primo colloquio sia cura del parroco accogliere la richiesta di
celebrazione del matrimonio cristiano, aiutando la coppia a chiarire le ragioni di tale scelta ed
invitandola a partecipare agli itinerari per i fidanzati programmati dalla parrocchia. Il parroco tenga
sempre conto della diversa situazione spirituale dei singoli fidanzati, che richiede molte volte
approcci differenziati, e favorisca anche forme personalizzate di riscoperta della fede, avvalendosi
della collaborazione di famiglie che siano di riferimento per queste giovani coppie (cf costt. 428-
433).
§ 3. Forme personalizzate di preparazione al matrimonio siano favorite e proposte, in
particolare, nel caso di:
a) fidanzati che non hanno ancora ricevuto il sacramento della confermazione e per i quali
risultasse opportuno celebrarlo prima delle nozze (cf cost. 99, § 3);
b) conviventi, sposati solo civilmente o divorziati dopo un matrimonio solo civile che
chiedono il matrimonio religioso (cf cost. 447-448);
c) matrimonio tra una persona cattolica e una persona battezzata ma non cattolica (cf cost. 434);
d) matrimonio tra una persona cattolica e una persona non battezzata (cf cost. 441).
§ 4. La partecipazione all'itinerario comunitario di preparazione al matrimonio deve essere
considerata moralmente obbligatoria, anche se l'obiettiva impossibilità a prendervi parte non potrà
costituire un impedimento alla celebrazione delle nozze. In simili circostanze, spetterà al parroco
individuare e proporre forme alternative di accompagnamento dei nubendi. Solo in casi estremi, se i
nubendi non accettassero nessuna forma di preparazione senza seri motivi oggettivi, il parroco,
previo il consenso dell'Ordinario, proporrà il rinvio della celebrazione del matrimonio.
402. Gli itinerari educativi per i fidanzati
§ 1. La preparazione immediata alle nozze avvenga principalmente mediante itinerari
educativi dei fidanzati al matrimonio, detti anche corsi per i fidanzati. Loro scopo sia il risveglio della
fede e l'iniziazione dei nubendi alla vita della Chiesa, curando l'introduzione delle future nuove
famiglie in una comunità viva e, preferibilmente, in esperienze di gruppi familiari. Tali itinerari
formativi dovranno essere realizzati con un metodo e uno stile capaci di coinvolgere e interessare i
fidanzati, in un clima di gioiosa accoglienza che sappia suscitare il desiderio di gustare la bellezza
della vita matrimoniale e familiare nella prospettiva cristiana, anche grazie alla vicinanza e alla
testimonianza di famiglie che già vivono questa esperienza. Gli incontri, guidati dal parroco (o da un
sacerdote delegato) e da coppie di sposi, siano momento di evangelizzazione e catechesi, aprano
alla preghiera e alla vita liturgica, orientino alla carità, coinvolgano i fidanzati in una dinamica
missionaria, li aiutino a riflettere responsabilmente sulla compatibilità tra impegni di lavoro, vita
familiare e educazione dei figli. Gli stessi incontri abbiano i contenuti e gli obiettivi già indicati
dall'apposito documento diocesano(3).
§ 2. Soggetto promotore di questi itinerari deve essere normalmente la parrocchia o l'unità
pastorale, evitando la delega ad altri soggetti. Solo quando e finché ciò non fosse possibile da parte
della singola parrocchia, si provveda a livello interparrocchiale o decanale.
§ 3. Durante la preparazione immediata al matrimonio, non si trascuri l'approfondimento
degli aspetti antropologici del matrimonio e della vita familiare, valorizzando per questo la
competenza di esperti e il contributo dei consultori familiari, con incontri su tali problematiche a
livello interparrocchiale o decanale.
403. Il colloquio con il parroco
§ 1. La preparazione immediata si concluda con l'incontro dei fidanzati con il parroco, per
una ripresa personalizzata della catechesi svolta a livello comunitario e per un'accurata verifica delle
loro convinzioni e disposizioni. Il parroco presenti loro con chiarezza la dottrina cattolica sul
matrimonio e inviti i nubendi a formulare, di comune accordo, le motivazioni della richiesta del
sacramento e il loro progetto di vita familiare. Egli, inoltre, offra precise indicazioni circa
l'adempimento delle pratiche matrimoniali in conformità alle disposizioni canoniche e civili e, nel
caso, spieghi le procedure da seguire per eventuali domande di licenza o dispensa all'Ordinario del
luogo.
§ 2. Il parroco proceda poi all'esame dei nubendi per verificare la libertà e l'integrità del loro
consenso, la loro volontà di contrarre matrimonio valido, l'assenza di impedimenti; a tale scopo,
interroghi separatamente i fidanzati, ricordando loro che le risposte sono rese sotto vincolo di
giuramento e sono tutelate da segreto d'ufficio.
404. In prossimità delle nozze
§ 1. In prossimità delle nozze, il parroco o, in accordo con lui, il sacerdote che celebrerà il
matrimonio, promuova un incontro con i prossimi sposi per prepararli alla celebrazione liturgica delle
nozze: spieghi loro la bellezza della liturgia nuziale; li aiuti a comprendere il valore di ogni gesto
rituale e della preghiera della Chiesa; favorisca, nell'osservanza delle prescrizioni liturgiche, la loro
iniziativa nella scelta delle letture bibliche, nella preparazione dei canti e delle preghiere; li inviti a
rendersi promotori di una celebrazione viva e partecipata ricordando il loro compito di ministri del
sacramento.
§ 2. E' pure importante che ogni parrocchia organizzi periodicamente, con una scadenza
legata al numero di matrimoni da celebrare nell'anno, un momento di ritiro spirituale o un incontro di
preghiera per i futuri sposi, a cui possibilmente invitare le famiglie di origine e i testimoni delle
nozze. Questo momento, che può essere aperto anche agli amici e alle altre famiglie della
parrocchia, permetterà una introduzione spirituale più specifica alla celebrazione del sacramento,
aiuterà ad approfondire la coscienza del significato ecclesiale del matrimonio e potrà consentire alle
famiglie già costituite una ripresa dei loro impegni matrimoniali.
§ 3. Il cammino di preparazione si concluda con la segnalazione della nuova famiglia al
parroco del luogo ove essa prenderà dimora, per favorirne l'inserimento nella nuova comunità
parrocchiale.