recensione del libro                      

                  "Light architecture"

di Gianni Ranaulo


“Mi sembrava che il mondo stesse diventando tutto di pietra “ al timore di Italo Calvino, Gianni Ranaulo risponde con la Light Architecture.

Secondo Ranaulo sono tre gli elementi che hanno cambiato l’architettura contemporanea: l’automobile, l’elettricità e la pubblicità.

L’architettura oggi infatti deve essere dinamica e in movimento come l’automobile.

L’elettricità ha illuminato l’architettura ed ha prolungato a ventiquattro ore la vita delle città.

La pubblicità ha cambiato l’immagine delle città: passeggiando in qualsiasi città non possono passare inosservati cartelloni pubblicitari, insegne, manifesti, eccetera.

Ed è proprio coniugando questi tre elementi che  la Light Architecture si pone come il nuovo, come l’architettura del “non-costruito”, del “non-visibile”.

Ranaulo definisce la Light architecture come “…un tentativo di sintesi fra due mondi ancora considerati incompatibili: il mondo reale e il mondo virtuale…” al fine di creare la “stereorealtà”, un luogo dove realtà e virtuale dialoghino all’unisono integrandosi nella scala urbana.

La Light Architecture porta il computer nelle piazze, nelle strade superando in tal modo l’isolamento di colui che passa la maggior parte del proprio tempo davanti a un computer nella solitudine della propria casa. Questo passaggio dalla sfera individuale dello schermo privato a quella collettiva si traduce nel “villaggio glocale”. Il cittadino da spettatore passivo diventa “attore interattivo”, capace cioè di interagire con la città di paralre con essa, di viverla e non di subirla come oggi è spesso costretto a fare.

Lo “schermo in piazza” è realizzato da Ranaulo nel Media Building, una facciata interattiva multimediale dove viene proiettato un flusso di informazioni di vario tipo. Il Media Building consente al cittadino di appropriarsi dello spazio pubblico, di farlo suo come parte integrante della sua vita.

E’ interessante il confronto che fa Paul Virilio con la cattedrale gotica, edificio in cui attraverso le vetrate, le sculture, i mosaici si trasmettevano informazioni. Oggi il Media Building è il nuovo gotico, il “gotico elettronico”. La differenza fondamentale consiste nel fatto che mentre nella cattedrale gotica le informazioni erano fisse, nei Media Building sono interattive mobili e in continua trasformazione.

La pubblicità proiettata sulla facciata multimediale consente inoltre di ridurre i costi e i tempi di intervento.

La potenzialità della Light Architecture è espressa anche dal fatto che consente di riqualificare la città, intervenendo su edifici fatiscenti che,attraverso il Media Building ad esempio, acquistano una nuova veste, una nuova pelle. E in un paese come il nostro dove demolire e ricostruire è praticamente impossibile la Light Architecture è la migliore soluzione per ridisegnare l’immagine di quei quartieri dove il degrado, la fatiscenza e la non vivibilità sono le caratteristiche principali.

Le principali caratteristiche dei progetti di Light Architecture sono la leggerezza, il movimento e l’informazione. Anche se ogni progetto descritto da Ranaulo nel libro racchiude tutte e tre le caratteristiche, egli applica una suddivisione concettuale basata sugli aspetti predominanti di ciascun progetto.

-La “leggerezza concettuale” intesa come sfida alla massa, al peso, alla gravità viene tradotta in costruzioni leggere evanescenti e poetiche, come ad esempio nel progetto…

-La “leggerezza costruttiva” è relativa a tutte quelle costruzioni che fanno della trasparenza, della luce e della leggerezza gli aspetti più evidenti.

-La “leggerezza immateriale” viene tradotta in costruzioni dove sono l’acqua e la luce che plasmano lo spazio. L’acqua viene utilizzata sia come supporto che nasconde la struttura portante, sia come schermo su cui vengono proiettate le immagini ma anche come elemento che riqualifica l’ambiente.

In una società in cui i flussi di informazioni, di persone sono l’aspetto più rilevante, è fondamentale pensare a un’architettura in movimento.

-Il “movimento concettuale” è tipico di quelle architetture che danno la sensazione di mutare nello spazio.

-Il “movimento informatico” è tipico di quelle architetture che sfruttano il linguaggio digitale per ottenere spazi e forme in continuo movimento.

-Il “movimento effettivo” riguarda quelle architetture che cambiano la forma a seconda dello spazio e del tempo.

-L’informazione può considerarsi la terza dimensione della materia insieme alla massa e all’energia. Il Media Building, la facciata interattiva multimediale è il nuovo strumento di comunicazione istituzionale, culturale, pubblicitaria, sociale e personale. Le proiezioni avvengono su diversi tipi di supporti trasparenti utilizzando proiettori ad alta definizione gestiti da un computer. Il vetro rappresenta il confine tra il mondo reale e quello virtuale, ma è anche il luogo dove questi due mondi si fondono: l’immagine reale dietro il vetro si fonde con quella delle proiezioni.


 

 

 

 

 

 

 

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