CHIESE E AMBIENTI RUPESTRI IN CITTA’ E NEL TERRITORIO Quello
degli insediamenti rupestri è senza dubbio uno degli aspetti più
caratterizzanti della Puglia. Monopoli
si differenzia dal resto del territorio per due peculiarità: le chiese
rupestri nell’agro spesso sono affiancate dalla presenza di un sistema
di grotte tanto che è possibile visitare ancora oggi veri e propri
“villaggi rupestri” come quello di SS. Andrea e Procopio. La
seconda peculiarità riguarda il fatto che nel borgo antico vi era una
folte presenza di chiese in grotta tanto che la città si meritò
l’appellativo di “città delle tane”. A
Monopoli sono state censite ben 24 chiese rupestri (22 delle quali
affrescate). Una delle non affrescate è sita in Lama Marzone
alle spalle di Lomuscio. E’ sicuramente una delle chiese rupestri meno
conosciute ma che fortunatamente conserva l’originaria struttura
architettonica, infatti è ancora visibile il corridoio d’ingresso
alla chiesa detto Dromos. Molto
interessante è la zona di Masseria Spina, non solo per la
presenza di due note masserie fortificate di epoche diverse e struttura
diversa ma soprattutto perché in un piccolo lembo di terra è possibile
notare diverse testimonianze della storia monopolitana. Nei pressi delle
masserie si possono vedere delle tombe medievali con guanciali e i resti
di un frantoio rupestre che doveva essere una chiesa rupestre. Nei
pressi del cimitero si trova la chiesa dello Spirito Santo. La
chiesa si presenta a tre navate delle quali quella centrale è la più
larga. Lo spazio della cripta è stato ampliato in maniera molto
grossolana nel 1300, mentre l’attuale entrata non è quella originaria
la quale, invece, si affaccia nella vicina lama. Questa è una vera e
propria chiesa romanica scavata nella roccia, come testimoniano i
capitelli delle colonne, che rilevano un gusto semplice un po’
provinciale ma che al tempo stesso richiamano con forza i canoni
dell’arte romanica. Nelle
vicinanze è possibile visitare la chiesa rupestre della Madonna
della Stella, rifatta interamente tra l’’800 e il ‘900.
Sempre
nella zona del capitolo vi è la cripta della Masseria Zaccaria
all’interno della quale si trova la chiesa rupestre di Cristo
Campanarello. E’ possibile ammirare un affresco con Cristo in
Croce al centro e ai lati la Madre pregante e il discepolo Giovanni.
Inoltre sono visibili frammenti di Odegitria e S.Michele Arcangelo. In
questa chiesa doveva essere officiato il culto greco per la divisione
Naos e Bema. Il Naos era la zona per i fedeli, il Bema la zona di
sacerdoti e corrisponde alla zona delle absidi. Nei
pressi del supermercato Manghisi è ubicata la chiesa di S.Giovanni
di Staveta. Molto ben conservato è l’affresco raffigurante la
Madonna con Bambino e S.Giovanni Battista riconoscibile dal mantello
fatto di peli di cammello. L’affresco è frutto di una cultura
pittorica orientale medio-alta, molto buona è la tecnica utilizzata
tanto che è giunto fini ad oggi quasi intatto. Nei
pressi del vivaio Capitanio è localizzata la Masseria Iacovella.
Qui si trova un’altra chiesa rupestre, a navata unica ed in parte
incassata nella parete di una lama. La chiesa presenta alcuni frammenti
di un affresco in cui si possono leggere le figure dei SS. Stefano e
Vito, Deesis con il Cristo Pantocratore, Trittico con Vergine in trono
tra i SS. Leone Magno e Leonardo. A
qualche centinaio di metri dalla Masseria Iacovella è situata la chiesa
rupestre di Santa
Cecilia, che presenta ancora il dromos di ingresso. Vi sono
raffigurate: scene del martirio di San Lorenzo, Storia di Maria con
l’Annunciazione e Visitazione a S. Elisabetta, Santi anonimi e diacono
con incensiere, nell’abside la Deesis con il Cristo Pantocratore
seduto tra la Vergine e S. Giovanni Battista, San Bartolomeo, S. Anania,
S. Marco, Martirio di S. Stefano e scena della Natività con l’arrivo
dei Magi. Bello il momento del bacio tra la Madonna e S. Elisabetta,
nella scena della visitazione. L’insediamento
rupestre dei SS. Andrea e Procopio si raggiunge percorrendo la
complanare, sul lato verso il mare che da Lamalunga conduce alla
Masseria Rosati, di colore rosso. La chiesa venne inaugurata il 2
novembre e dedicata a S. Andrea Apostolo e San Procopio Martire. Si
tratta di una chiesa a doppia navata, con iconostasi litoide e doppio
transetto, che divide il naos dal bema. Tra gli affreschi troviamo San
Giorgio a cavallo, S. Eligio, protettore dei maniscalchi e i Santi Cosma
e Damiano, scene dell’Annunciazione. Deesis e Trinità, Crocifissione,
Madonna in trono tra i Santi, SS. Pietro e Paolo e San Leonardo. Nel nucleo urbano, nei pressi di Largo Portavecchia è situata la chiesa di S. Matteo all’Arena. La chiesa apparentemente si presenta triabsidata e offre una serie interessante di affreschi tra i quali: Cristo in Croce, nella maniera tipica cimabuesca risalente con molte probabilità al tardo 1300; sull’altare principale si trova un affresco di Madonna con Bambino; interessante è anche l’affresco raffigurante l’Assunzione di Maria Vergine. Molto bella è anche la Deesis, questa è una raffigurazione peculiare delle chiese rupestri, raffigura Cristo in trono tra la Vergine e S.Giovanni Battista. Sono, in conclusione, insediamenti che racchiudono tanta storia e tanta arte, ma purtroppo versano in uno stato di quasi totale degrado, abbandono e indifferenza. |