Le prime rotazioni nello snowboard sono anche le piu' difficili,
di norma infatti non si ha confidenza a non guardare nella direzione di marcia,
anche se solo per un attimo, per non parlare del fatto che per molti e' quasi
impensabile atterrare in fakie e mantenere il controllo della tavola. Riuscire
a chiudere le prime rotazioni e' comunque una delle piu' belle sensazioni che
lo snowboard sappia regalare, e' come andare in paradiso passando dall'inferno
e'... da provare!
Seguendo questi semplici consigli dovreste essere in grado di chiudere i primi
180 dopo uno o due giorni di tentativi e il 360 circa sette giorni dopo il 180.
Se doveste avere dei problemi nel comprendere alcuni termini potete fare riferimento
al "Piccolo dizionario del freestyler" altra opera del sottoscritto.
Una volta eseguito per la prima volta il trick e' bene ripeterlo piu' volte
(non vi stancherete tanto presto del nuovo giocattolo, ve lo assicuro) per acquisirne
la padronanza piena, le rotazioni andrebbero inoltre provate piu' volte sia
in backside che in frontside. Una volta capito il meccanismo delle rotazioni
girare 180 gradi in piu' e' solo questione di pratica....
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180° Backside Indy
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360° Backside
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Come girare un 360 in 7 mosse (e parecchie cadute):
1. Per capire come avviene una rotazione bisogna innanzitutto considerare
il fatto che non possiamo tentare di girare la tavola in aria (chi l'ha provato
sa che voglio dire) semplicemente perche' la rotazione risulterebbe sgraziata
e convulsa, molto probabilmente sbilanciata e si concluderebbe con una caduta
rovinosa. Quando vogliamo far ruotare la nostra tavola dobbiamo avere per forza
un punto di appoggio sul quale spingere per imprimerle il movimento rotatorio,
in parole povere la rotazione comincia ben prima dello stacco effettivo da terra.
2. Chi avesse gia' provato a girare piu' di 180 gradi si sara' accorto
del fatto che la tavola sembra non volerne sapere di girare qualche grado in
piu'..... e qui si arriva ad un punto cruciale che secondo me non e' mai stato
sottolineato a sufficienza dalle riviste che danno consigli sui trick... cerchero'
di rimediare.. in tutte le rotazioni sono le spalle a precedere il movimento
della tavola (piu' sottolineato di cosi') anche per un modesto 180 il movimento
rotatorio delle spalle va effettuato sul salto ancora prima dello stacco, solo
cosi' si potra' atterrare con le spalle nella giusta posizione per l'andatura
fakie e non avere problemi di atterraggio. Per quanto riguarda il 360 grazie
alla rotazione anticipata non si avranno intoppi nella rotazione della tavola
che risultera' fluida e soprattutto completa.
3. Finita la non sottovalutabile parte teorica e' giunto il momento di
passare alla parte pratica, trovatevi una gobba, una collinetta, un dislivello
possibilmente in un posto dove non corriate il rischio di saltare in groppa
a qualcuno e dove l'atterraggio non sia troppo maligno (assicuratevi che non
ci siano sassi prima di saltare N.d.M.). Il vostro "salto", che potete anche
costruire agevolmente con pochi colpi di pala, dovrebbe essere sistemato in
maniera tale che la rincorsa preveda una curva toeside questo essenzialmente
perche' la tendenza di tutti e' di dare l'impulso di stacco con la punta dei
piedi e perche' la linea della curva se ben impostata aiuta molto la rotazione.
Ricordate che un salto ben costruito va tutto a vostro vantaggio, non correrete
cosi' il rischio di veder cedere il dente sotto i vostri piedi (cosa che potrebbe
avere effetti disastrosi), inoltre un salto piuttosto largo vi evitera' la preoccupazione
di centrare uno stacco troppo piccolo (indicativamente la larghezza deve essere
di almeno tre tavole affiancate).
4. A questo punto non ci resta che saltare... ricordando pero' che un'inclinazione
troppo pronunciata degli attacchi (specialmente di quello dietro) puo' causare
problemi di torsione delle gambe in andatura fakie (questo solo nel caso che
non atterriate in perfetto 360)... per i primi salti dovreste tentare di girare
in backside, cioe' in senso orario per un regular e antiorario per un rider
goofy. Questo perche' potrete caricare meglio la rotazione delle spalle senza
perdere di vista lo stacco del salto, inoltre sara' piu' facile controllare
l'atterraggio di una rotazione non completa in quanto potrete vederlo gia' nell'ultima
parte della rotazione ed eventualmente laminare heelside per non cadere di faccia.
5. Prendete velocita' sufficiente a restare in aria per un po' ma non
tale da rendervi insicuri del salto, non c'e' niente di peggio che tentare un
trick del quale non si e' convinti. Quando arrivate sul salto ruotate le spalle,
tenendo le braccia larghe e staccate dal corpo, nella direzione opposta a quella
in cui dovete ruotare e contemporaneamente piegate le gambe. In questo modo
caricate la massima energia muscolare che dovra' essere poi liberata al momento
dello stacco.
6. Calcolate a occhio il momento dello stacco (questo purtroppo viene
solo con l'esperienza) e un istante prima liberate l'energia accumulata ruotando
le spalle nella direzione di rotazione e estendendo le gambe cercando di non
fare movimenti a scatti e scoordinati, ma un unico movimento fluido. Se i tempi
sono stati ben calcolati la rotazione dipendera' solamente dalla quantita' di
forza applicata nella rotazione delle spalle. Altrimenti rotazioni effettuate
in parte dopo lo stacco risulteranno sbilanciate e forzate, rotazioni effettuate
prima dello stacco risulteranno incomplete. Imparate dai vostri errori a regolare
il momento dello stacco e la forza da applicare nella torsione delle spalle,
mi dispiace per le vostre natiche ma non ci sono altri modi...
7. Nel momento dell'atterraggio piegate di nuovo le ginocchia per ammortizzare
e se ce l'avete fatta prima di tutto esultate e gasatevi come dei tapiri in
calore, poi andate al bar a festeggiare con gli amici e se vi avanza un po'
di tempo mandatemi una mail per raccontarmi com'e' stato bello.
Postilla: Se durante la rotazione in aria si ritirano le braccia e le si tegono
aderenti al corpo la rotazione sara' molto piu' veloce a parita' di forza rotazionale
(per il principio fisico della conservazione del momento angolare che qui vi
risparmio).