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Distribuzione in Italia
Se si eccettuano i terremoti collegati al
sistema arco calabro-arco delle Eolie-bacino margianale del Tirreno, l'attività
sismica in Italia è prevalentemente concentrata nella crosta terrestre, cioè a
profondità minori di 40 Km. circa.
La distribuzione degli epicentri superficiali nella penisola italiana segue la
catena appenninica ma non mostra correlazioni evidenti con le principali linee
tettoniche appenniniche visibili in superficie, sebbene lungo alcune di esse sia
localizzata un'intensa attività sismica. Probabilmente la mancanza di una
chiara correlazione è imputabile sia al fatto che solo per i terremoti degli
ultimi anni l'epicentro è stato determinato con buona precisione che ala
complessità della struttura geologica costituita da una copertura a falde
"scollate" dal basamento rigido.
Solo dal 1978 la rete nazionale gestita dall'Istituto Nazionale di Geofisica è
stata riorganizzata in modo da fornire determinazioni delle distanze epicentrali
con una precisione media di + 10 Km. per l'intero territorio nazionale.
La precisione è ancora più elevata per i terremoti che avvengono nelle aree
nelle quali operano reti sismiche regionali. In tali aree le determinazioni
della profondità ipocentrale dei terremoti raggiunge una precisione di +
5 Km..
I terremoti intermedi e profondi che avvengono nell'area tirrenica se vengono
proiettati in un piano verticale perpendicolare alla direzione dell'arco
metamorfico Calabro-Peloritano e dell'arco vulcanico delle isole Eolie
definiscono un piano di Benioff che si immerge verso WNW con un'inclinazione di
50°-60°.
La distribuzione dei terremoti lungo il piano di Benioff non è uniforme, ma
esistono delle zone di minore attività tra 150 e 230 Km. e tra 350 e 450 Km.,
profondità alla quale sono stati registrati gli ipocentri più profondi.
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