|
|
Scarica l'intero documento .zip (70k) Gli studi nel campo
dell'ipertensione arteriosa hanno avuto negli ultimi anni un impulso più
rilevante rispetto ad altre discipline mediche. EPIDEMIOLOGIA DELLA PRESSIONE ARTERIOSA Al pari di altre caratteristiche biologiche, quali altezza e peso, la pressione arteriosa varia da un individuo all'altro e, nello stesso individuo, nelle varie fasi della vita. I principali fattori in grado di influenzare i valori pressori sono: età, sesso, ereditarietà, razza, massa corporea, consumo di alcol, diabete, dieta e stress. ETA' E SESSONei paesi occidentali i valori pressori subiscono un incremento sia nell'infanzia che nell'età adulta. Alla nascita i valori medi della pressione sistolica e diastolica sono pari rispettivamente a circa 70 mmHg e 50 mmHg, ma nei giorni immediatamente successivi aumentano rapidamente: l'incremento è più lento nelle settimane seguenti, dalla sesta settimana fino ai sei anni è minimo, ma successivamente si accentua correlandosi ad altezza e peso. La pressione arteriosa dei bambini tende ad essere simile a quella dei genitori (aggregazione familiare di fattori genetici e ambientali). Essi, inoltre, tendono a mantenere nel tempo la stessa posizione nell'intervallo di distribuzione della pressione arteriosa; cioè, per esempio, bambini con livelli pressori ai limiti superiori della cosiddetta norma, tenderanno a presentare valori pressori ai limiti superiori anche nell'età adulta (fenomeno del “tracking”). La pressione sistolica presenta un incremento più rapido della diastolica (rispettivamente 1-2 mmHg/anno e 0,5-1 mmHg/anno) e di conseguenza aumenta anche la pressione differenziale. Dopo i 13 anni i valori pressori aumentano più rapidamente nel sesso maschile, cosicché all'età di 18 anni i ragazzi hanno una pressione sistolica e diastolica più alta rispetto alle coetanee (+10 mmHg e +5 mmHg rispettivamente). L'incremento pressorio prosegue nell'età adulta ed è maggiore per la sistolica. Il sesso femminile presenta un incremento correlato all'età lievemente superiore rispetto al sesso maschile, cosicché la loro sistolica, inizialmente più bassa rispetto all'altro sesso, supera quella degli uomini intorno ai 50 anni. In entrambi i sessi la pressione diastolica tende a ridursi dopo i 60 anni. Non è ancora chiaro se ciò sia espressione di una spontanea modificazione o di una minore sopravvivenza dei soggetti con pressione diastolica più elevata. L'incremento della pressione arteriosa associato al progredire dell'età non si osserva in molte popolazioni non occidentali caratterizzate da scarsa acculturazione e assenza di modelli di comportamento propri delle civiltà più avanzate. Ciò non è dovuto a differenze genetiche, poiché l'emigrazione in paesi occidentali fa acquisire un andamento pressorio simile a quello delle popolazioni ospitanti. Le cause di questo fenomeno non sono perfettamente conosciute, ma senza dubbio in esso intervengono le
|
|
|