'corso
di progettazione architettonica assistita'
BIDIMENSIONALITA’/SUPERFICIE ATTRAVERSO SERIE DI PROGETTI
-ANALISI DELLA TEORIA
E PRODUZIONE DI SPAZI ARCHITETTONICI VIRTUALI CHE INTERROGA SULLA VERA
NATURA DELL’ARCHITETTURA:IL RAPPORTO TRA REALE E VIRTUALE IN TERMINI SPAZIALI
,SOCIALI E COMPUTAZIONALI.
“superficie”
“bidimensionalita” “pelle”
“interfaccia”
IMMATERIALITA’ E TRASPARENZA
PALAIS DE BEAUX ART DI
JEAN MARC IBOS E MYRTO ITART,A LILLE,FRANCIA.
“Si tratta di una architettura ambigua.Benché concreto e materiale nella sua costruzione ,visivamente l’edificio c’è e non c’è.Con una estensione di solo 8 m,questa estensione simile ad una lama consente di vedere all’interno ma contemporaneamente risospinge l’osservatore all’esterno dove una griglia simile ad una ragnatela di piccole superfici riflettenti rinvia all’osservatore la facciata posteriore in modo simile ai pixel dello schermo”
SUPERFICI MEDIATICHE
SUPERFICI COLLEGATE IN
RETE
GREG LYNN
EMBRIOLOGIC HOUSING
IBRIDAZIONE,UNA CHIMERA
SULAN KOLATAN E WILLIAM
MAC DONALD
RAYBOULD HOUSE
Ibridazione del progetto
in relazione alle funzioni di segni ,superficie e comunicazione.
“Sorta di risonanza che
crea una mediazione tra l’edificio esistente e il paesaggio…Associamo una
casa ed una nave ottenendo un oggetto intermedio,qualcosa di nuovo,fuori
dall’ordinario”
SERIALITA’ DEGLI ORIGINALI
BERNARDE CACHE
“PROPONE SUPERFICI CHE
POSSANO INTERPRETARE LE INFORMAZIONI DIGITALI COME UN FLUSSO DI TESTI,INFORMAZIONI,IMMAGINI
E SUONI”
INTERFACCIA TRA REALE E
VIRTUALE
HANI RASHID
BORSA DI NEW YORK
“Ambienti di realta’ virtuale
e ambienti di realta’ effettiva
..indagano l’interrelazione
fra modellazione virtuale,realta’ virtuale e spazio costruito.
“Nei paesaggi informatici
essi si muovono fra geometria e materialita’ diverse anche nella direzione
di una bidimensionalita’ fluttuante ,nel ruolo di spettatori del virtuale
attraverso l’immagine sullo schermo”
“Esemplifica l’esperienza della bidimensionalita’.Quando si e’ immersi in un ambiente di realta’ virtuale si produce una fluttuazione tra l’interfaccia pluridimensionale(l’essere dentro ad uno spazio) e il fatto che si sta guardando uno schermo piatto.L’oscillazione fra l’osservazione di una superficie di realta’ virtuale e lo stare con il proprio corpo nin uno spazio tridimensionale intensifica la consapevolezza della superficie piatta.
AMBIENTI MULTIMEDIALI
KADAMBARI BAXI E RAINHOLD
MARTIN
ENTROPIA
“Esposizione in movimento
come susseguirsi di immagini in trasformazione che rivelano spazi in continuo
flusso…modello e realizzazione sono la stessa cosa “
“Ambiente digitale interattivo
multimediale basato sul precedente progetto architettonico in cui sono
stati inseriti,come materia prima spezzoni di film e pubblicita’”
“si traccia da se’ in
continuazione..interattivo”
“c’è uno sfocamento”
MORFOGENESI
KARL CHU
SUPERFICI GENERATIVE
ARCHITETTURE DELL’IPERSUPERFICIE(COME
INTERFACCIA)
“Spazi concettuali in
continuo sviluppo”
M.NOVAK
Aspetto teorico:indaga
sulla possibilita’ di trovare una forma di rendering o di visualizzazione
del nostro spazio mentale
Aspetto tecnico: indaga
le potenzialita’ del digitale di dar luogo non soltanto all’immersione
nel virtuale ma anche ad un vettore inverso che procedendo dallo spazio
virtuale a quello reale renda visibili delle proiezioni di porzioni di
spazio normalmente precluse alla nostra percezione”
La problematica teorica
ha a che fare con il dibattito sulla interpretazione della mente ed in
particolare sulla sua spazialita’,la tecnica sulla progettazione per algoritmi.
La posiibilita’ di invertire
il vettore ,ovvero di contrapporre all’immersione nel virtuale una emersione
o eversione del virtuale nel reale.
Il problema consiste
di capire se oltre al paradigma di una realta’ virtuale che
non abbia intersezione nel mondo reale sia possibile una forma di presenza
o di eco del virtuale nel reale.
Per Novak la questione
è legata al problema della visibilita’ o meglio della invisibilita’
della realta’ ai nostri sensi capaci di percepire una porzione infinitamente
piccola tanto dello spettro elettromagnetico quanto ndelle possibili dimensioni
dello spazio.Si parla cosi’ di architettura invisibile indicando cosi’
quell’architettura annidata nella porzione di spazio che oltrepassa i limiti
di visibilita’ legati alla nostra retina ma comunque manipolabile attraverso
una progettazione algoritmica.
Mettendo insieme fluidita’
e multidimensionalita’ otteniamo le due caratteristiche principali dello
spazio progettuale in cui e’ radicato il mondo virtuale di eduction”
Un terzo elemento
fulcro di questa macchina dei sogni e che aspira a rendere visibile le
forme nascoste della mente e’ un algoritmo speciale che lancia un ponte
tra oggetto e soggetto.
E’ un’architettura ibrida
di reale e virtuale,performance,istallazione e concerto.