Conversione
In campo religioso è "il cambiamento di direzione"
di chi si volge da una vita di peccato a una vita di totale dedizione a Dio,
oppure di chi abbraccia una nuova religione. Nell’A. T. il richiamo alla
conversione è costante in tutti i profeti. Nel N. T. la conversione (metanoia)
è il tema centrale della predicazione del Battista. Gesù pone la conversione
come condizione fondamentale per essere accolti nel Regno (Mt 4, 17; Mc 1,
14-15).
S.
S.
Tommaso non ha mai messo a tema la questione della conversione, però
saltuariamente fa delle considerazioni interessanti che riguardano tutti gli
aspetti e momenti principali della conversione. In primo luogo, per la
conversione non basta la buona volontà ma occorre la grazia di Dio. S. Tommaso
lo spiega assai bene trattando del Sacramento della Penitenza: "La prima
condizione richiesta nella Penitenza è il riordinamento della mente, in
maniera che si rivolga a Dio e si distolga dal peccato (...). Un tale riordinamento
non può aversi senza la grazia, poiché la nostra mente non può senza la
carità convertirsi debitamente a Dio (mens
nostra debite ad Deum converti non potest sine caritate); ora la carità non
viene concessa senza la grazia"(C. G., IV, conversione 72, n. 4070). In
secondo luogo, la conversione non è mai cosa agevole e comporta il superamento
di ogni genere di difficoltà, alcune che provengono dall’esterno e altre
dall’interno: "Convertirsi alla beatitudine suprema è difficile per
l’uomo (converti ad beatitudinem ultimam homini quidem est difficile),
sia perché ciò supera le capacità della natura, sia perché incontra un
ostacolo nella corruzione del corpo e nella infezione del peccato"(I, q.
62, a. 2, ad 2).
S.
Tommaso distingue tre livelli e quindi tre generi di conversione: incipiente,
effettiva e perfetta. Egli però ce le presenta nell’ordine inverso:
"C’è una triplice conversione a Dio. La prima si compie mediante la
dilezione perfetta (per dilectionem
perfectam) da parte di una creatura che è già in possesso di Dio. Per
questa conversione è necessaria la grazia consumata (requiritur
gratia consummata). Un’altra conversione e quella con la quale si merita
la beatitudine. Per questa si richiede la grazia abituale, che è il principio
del merito. La terza conversione è quella con la quale uno si prepara a
ricevere la grazia. Per tale conversione non si richiede la grazia abituale,
ma una mozione di Dio che attira l’anima a sé, come dice la Scrittura:
“Convertici a te, e noi ritorneremo” (Lam 5. 21)" (1, q. 62, a. 2, ad
3).
(Vedi: CONFESSIONE, C0NTRIZIONE)
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