alla
Copertina
all'indice della settimana
|
|
Le tre i: informatica,
impresa, inglese |
Riforma Moratti: legge delega
|
Tremonti avvisa la collega: devi tagliare sul bilancio |
di Anna Grossi |
|
Tutto è accaduto come
programmato e, venerdì 1 febbraio, dopo la bocciatura del venerdì
11 gennaio, il ministro Letizia Moratti ha raggiunto il suo
obiettivo: varare la riforma della nuova scuola con i complimenti
di Silvio Berlusconi, contento di vedere così realizzata la sua
scuola delle tre "i", informatica, impresa, inglese. Nel
documento, al punto 7 dell'articolo 6 si legge: "Il Ministro
dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare con
propri decreti le occorrenti variazioni." Già al punto 5 si
leggeva che: "All'attuazione del piano programmatico, si provvede,
compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica della legge
finanziaria". Tra i due ministri, infatti, c'è stato un fitto
carteggio da novembre scorso: Tremonti firmò il decreto relativo
alla determinazione del personale docente dietro precisi impegni
della Moratti. Il ministro Moratti ha più volte dichiarato che
vuole abbassare il costo del personale, che si aggira intorno al
95% del bilancio, all'ottanta. Recepiti nella Finanziaria del
2001, non sono impegni da poco. Il primo riguarda la ridefinizione
dei criteri di dimensionamento delle istituzioni scolastiche con
riduzioni e accorpamenti. Il secondo riguarda la mobilità del
personale in esubero, circa ottomila. Il terzo riguarda la
destinazione di una quota percentuale dell'organico di ogni
scuola, circa il 15% dell'orario complessivo a contratti d'opera.
Il quarto riguarda il contenimento delle supplenze brevi.
Il quinto la razionalizzazione delle classi di concorso per
utilizzare meglio il personale. Il sesto, la ridefinizione del
profilo professionale dell'assistente tecnico e della funzione
docente dell'assistente tecnico-pratico, per eliminare o ridurre i
tempi della presenza doppia. Il settimo la riduzione di circa 11
mila docenti di lingua straniera nelle scuole elementari, facendo
ri-corso alla formazione del personale ed infine l'ottavo, che
riguarda la ridefinizione dei compiti e dei ruoli dei non docenti
con l'impiego dell'informatica e l'appalto esterno di una serie di
attività. Quindi firma condizionata per questa nuova scuola
ribattezzata da qualcuno "alla De Amicis", che invece tanto piace
alla "ministra". Molte sono state le critiche: dall'anticipo della
materna e dell'elementare, al doppio canale studio-lavoro delle
superiori, al nuovo sistema di valutazione. Sembra, infatti, che,
secondo un progetto allo studio di viale Trastevere, dal 2003, il
voto di italiano della maturità venga dato da un corpo di 15 mila
professionisti del ministero e non più dai docenti. L'applicazione
della riforma richiederà una serie di decreti attuativi che il
ministro dell'Istru-zione e il suo staff stanno mettendo a punto,
ma si partirà dal prossimo settembre. |
|
|