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Parliamo di San Bartolomeo,
dormitorio di Cassino |
Dignità per un Rione
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Presente e futuro di un territorio comunale |
di Marcello Caliman |
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Per i giovani di
Cassino e dintorni che vogliono conoscere come siano nelle loro
realtà le periferie dei grandi centri urbani non oc-corre
allontanarsi da Cassino, basta andare al rione di San Bartolomeo e
si comprende che cosa sia un quartiere dormitorio. Il comune di
Cassino ricorda le scatole cinesi: abbiamo Corso della Repubblica,
qualche strada laterale e poi il degrado urbano,
quello che fa respirare l'abbandono culturale e sociale di un
territorio. Ad esempio basta prendere i mezzi Cotral al capolinea
di Via Garigliano e ci si trova in un altro mondo. Addirittura si
ha paura!
Se si va al rione San Bartolomeo già si registra un degrado nello
smaltimento dei rifiuti solidi urbani (di tipologia fa-miliare)
nelle strade di accesso, come in modo eloquente si può rile-vare
dalle fotografie realizzate in questi giorni, su richiesta di un
comitato spontaneo che si è rivolto alla nostra testata per
chiedere aiuto e sostegno. Si sta lavorando per la nuova chiesa
parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo, ma che cosa si sta
facendo per l'arredo urbano e per dotare il rione di un'anima non
solo religiosa ma anche sociale?
Che cosa si sta facendo per dare dignità a quei casermoni
realizzati una volta in periferia, fuori dal cuore cittadino ma
che ora chiedono giustizia e pari dignità? Che cosa si sta facendo
per tutelare il valore economico degli immobili che molti hanno
acquistato rassicurati dal fatto che il
Comune aveva programmi di miglioramento per il rione? Tante
domande che necessitano di risposte esaurienti, esaustive, chiare
e definitive. Abbiamo rivolto alcune di queste al funzionario del
Comune Enrico Iemma, al quale riconosciamo la sua costante
disponibilità a chiarirci termini e progetti. Ci rassicura: entro
la fine dell'anno saranno portati a termine tutti i lavori
programmati per il rione San Bartolomeo, a meno che non si
registrino degli intoppi.
Noi ci auguriamo vivamente che non ci siano imprevisti, il nostro
Paese è la nazione degli intoppi e degli imprevisti. Non debbono
esserci: vogliamo che la città cresca in fretta in ter-mini di
qualità; è cresciuta così in fretta in termini di metri cubi di
cemento che ora in virtù delle leggi di com-pensazione bisogna
dare ciò che prima non si è dato. Ora si mettono le toppe,
facciamo in modo che siano dello stesso colore, per evitare che il
gusto, il buonsenso, le attese dei cittadini siano delusi. Non
sarebbe giusto. L'attuale amministrazione comunale con il suo
programma elettorale ha stipulato un patto con i cassinati. Vi
ricordate, ad esempio, l'atto notarile che il premier Berlusconi
esi-biva in televisione? Bene eticamente è lo stesso per ogni
Comune del territorio nazionale. Cassino faccia la sua parte, in
tal modo il Sindaco Bruno Scittarelli e la sua giunta po-tranno
dimostrare nel concreto il salto di
qua-lità richiesto a gran voce. |
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