Ricetrasmettitore - 4T - (4 Tubi) Utilizzare le valvole (tubi elettronici) in radiotecnica, anche oggi nel 2009, dove ci troviamo in un mondo esasperato nella miniaturizzazione elettronica, ha un fascino senza pari. Sopratutto se si riesce alla fine con un limitato uso di componenti ad ottenere un risultato soddisfacente. Tuttavia questa descrizione è fatta primariamente allo scopo di informare. Molte cose utili del passato sono sconosciute alla maggioranza delle persone, sopratutto se giovani. Come si capisce dalle foto; il montaggio è stato fatto utilizzando parti di un vecchio misuratore di campo VHF (TV/FM) a valvole (miniatura 7 piedini). Ho voluto usare quattro valvole un tempo molto comuni nei circuiti TV, che fossero con lo zoccolo tipo Noval 9 piedini. Queste sono: EF80 - Pentodo per radiofrequenza a medio guadagno con pendenza fissa. EF85 - Pentodo per radiofrequenza a medio guadagno con pendenza variabile. EF184 - Pentodo per radiofrequenza ad alto guadagno con pendenza fissa. EL81 - Pentodo di potenza, finale di riga TV. Vista di una parte del montaggio: Le due valvole di sinistra per il Ricevitore e le altre il Trasmettitore. In pratica sono due apparati distinti montati all'interno di un unico contenitore. Anche se lo stile nell'uso risale agli anni 1920-1930, naturalmente i componenti sono moderni. Schema del particolare alimentatore e la parte del commutatore con i tre relè. In serie all'alimentazione dei relé ho inserito un resistenza da 82 ohm 1/2 Watt. Per avere una tensione alle valvole stabile durante il funzionamento e sopratutto durante la trasmissione con potenti impulsi di radiofrequenza, (Radiotelegrafia) ci sono principalmente due modi possibili. (Oltre alla stabilizzazione dell'alta tensione con diodi zener o valvole a gas.) L'uno è di usare un trasformatore di alimentazione di potenza molto superiore alle necessità effettive con avvolgimenti secondari separati. In modo che la variazione di potenza assorbita in trasmissione non vada ad influenzare le varie tensioni di funzionamento. Per esempio la variazione della tensione dei filamenti durante la trasmissione, (anche se la tensione anodica è stabile) incide sulla frequenza dell'oscillatore. L'altro è quello che ho usato nella mia costruzione. Quattro trasformatori in totale, per i due circuiti anodici. Trovare nei normali negozi di componenti elettronici trasformatori di isolamento (di debole potenza) 220/220 oppure 220/110+110 per l'alta tensione è oggi molto difficile. In questo modo se alimentiamo pure i filamenti con un trasformatore dedicato, durante la trasmissione non c'è variazione di tensione, quindi la frequenza rimane stabile. Poi anche l'alimentazione anodica dell'oscillatore oltre alla sua normale stabilizzazione con i zener se proviene da un trasformatore separato è ugualmente molto stabile. Molto utile è l'uso di alimentare i filamenti in corrente continua pulsante, perché è impossibile ottenere la tensione di 6,3 Volt oppure 12,6 Volt sotto carico, da un normale trasformatore che ha 6 o 12 volt di secondario. Mentre è molto facile in corrente continua con un trasformatore da 6+6 o 12+12 Volt. Si deve mettere all'uscita del raddrizzatore a due semionde, un condensatore elettrolitico di capacità adeguata. Infatti basta variare in più o meno di 100 o 200 uF il valore già presente, per avere un'aumento o diminuzione significativa della tensione dei filamenti. Per bilanciare l'assorbimento delle tre EF... con la EL81 ho aggiunto la piccola lampadina in parallelo al ramo inferiore, così ho un'assorbimento uguale di circa 1,05 Amp. per 12,6 Volt di alimentazione. Nota: Ho collegato il polo positivo sul lato del filamento della EL81. In questo modo si riduce la differenza di tensione presente in trasmissione fra il catodo e il filamento. Il massimo della tensione sopportabile fra catodo e filamento della EL81 è di 100 Volt, in trasmissione raggiunge con questo sistema circa 70 Volt. L'oscillatore a frequenza variabile (VFO) con la EF80, deve lavorare sui 3,5 Mhz (80 metri) per avere la seconda armonica in uscita sui 7 Mhz (40 metri). Se facevo l'oscillatore pure sui 7 Mhz, non avevo sufficiente separazione con lo stadio finale, invece in questo modo la separazione è massima. Il VFO è pure in parte metallicamente schermato dallo stadio finale di potenza. Però il VFO deve essere stabile in frequenza, perché utilizzare in trasmissione la seconda armonica, porta pure ad essere più evidenziata una eventuale deriva di frequenza, essendo moltiplicata per due. Il led (Monitor Pilota) da 3 mm deve accendersi durante la trasmissione, la tensione negativa raddrizzata dalla griglia di controllo della EL81 può variare fra i 26-50 Volt. La classe di funzionamento è fra la B e la C, la potenza d'uscita dipende molto dalla tensione anodica sotto carico, con l'uso di piccoli trasformatori può variare di molto fra pausa e trasmissione continua. Dato l'elevato rendimento della valvola, la massima tensione anodica non dovrebbe superare i 260 Volt in classe C telegrafia. La massima potenza d'uscita in classe C per la EL81 dovrebbe essere di circa 16 Watt, con una dissipazione anodica di circa 7 Watt. Il mosfet IRF9630 è comandato dal tasto telegrafico e serve unicamente come interruttore di potenza. In questo modo il tasto è attraversato da una debole corrente. Nel 4T a vuoto la tensione anodica sale a circa 330 Volt e cade a 220 con portante continua, mentre in telegrafia si porta a circa 250 Volt. Si ottiene così una potenza d'uscita continua intorno a 12 watt con carico d'antenna perfetto e circa 15 Watt ad impulsi. Accordare l'antenna con il circuito a Pigreco è sempre la soluzione migliore. Solo quando cambio il tipo di antenna in uso, devo togliere al 4T i coperchio per poter sintonizzare manualmente il compensatore da 60 pF lato anodica. Per il ricevitore, molto è stato detto nella descrizione dell'articolo precedente sul ricevitore sperimentale (Autodina) da cui ho ricavato questo in uso. La stabilità di frequenza è ancora migliore del modello sperimentale. Mi è pure possibile ascoltare bene, le stazioni telegrafiche con il battimento del segnale del VFO in modo Isoonda. Probabilmente in futuro cambierò qualche disposizione nello schema, però questo è al momento il migliore che ho trovato. A questo proposito ho montato sul pannello frontale un microinterruttore (ISO2) che se inserito, mette in corto circuito il contatto v1, (relè VFO) attraverso una resistenza da 10K 1 Watt. Quando si è in ricezione se si attiva, (senza commutare C-Modo) il VFO ha una tensione più bassa di quella in trasmissione e questo permette di fare battimento sul segnale ricevuto con un leggero scarto di frequenza verso il basso (rispetto al TX). Si ottiene così una rivelazione diretta della CW che permette in QSO di sfruttare meglio la regolazione della selettività del ricevitore autodina. L'indicazione dello strumento agisce solo in presenza dei segnali più forti. Farsi sentire con il 4T non è difficile, data la discreta potenza in CW. Ho fatto alcuni qso europei con il 4T. Il primo è del 16 di questo mese (Maggio 2009). In futuro spero di collegare molti amici in CW, con il 4T in banda 40 metri. 73 a tutti, Emilio - ik1wjq. PS: Nella parte retro ho inserito una piccola ventola, (12 Volt 140 mA) è collegata sulla alimentazione dei filamenti con in serie una resistenza da 68 ohm 1/2 watt. Alimentazione stabilizzata per i filamenti. Veduta finale della stazione completa 4T. Veduta del 4T con l'amplificatore da 120 watt (EL509) e lo Z80 Computer Telegrafico. L'Altoparlante è da 100 ohm, è collegato direttamente al posto della Cuffia. Ultima configurazione: Il 4T con Filtro Audio in serie a cuffia da 500 Ohm e accordatore 160-10 metri Sebbene fatto nei tempi moderni, quando si usa il 4T è come andare indietro nel tempo, perché si provano fatiche e soddisfazioni simili a quelle dei primi radioamatori. IK1WJQ ex I1KIB (Vai a pagina1)