Come misurare gli ioni negativi con un capacimetro Da tempo desideravo verificare la presenza di ioni negativi nelle vicinanze di un generatore, e allo stesso tempo volevo trovare un semplice metodo che fosse alla portata di tutti. Questo semplice sistema, penso che altri lo hanno già sperimentato, e forse anche descritto. Comunque mi accingo alla breve descrizione di quanto ho semplicemente verificato, con un semplice tester capacimetro. Premetto che il capacimetro, lavora con una piccola tensione a frequenza alternata, (ad orecchio direi fra i 500 e i 600 Hz) per cui quello che si misura è la corrente alternata che attraversa il condensatore, e che naturalmente è direttamente proporzionale alla capacità in esame. Se colleghiamo in CX (sul lato caldo) come nella foto, uno spezzone di cavo elettrico con l'estremità aperta nell'aria a ventaglio; abbiamo lo strumento pronto per la verifica. IL principio di funzionamento è sempre lo stesso, la corrente che viene assorbita sul terminale (CX) è proporzionale agli elettroni presenti nell'aria che vengono a contatto con i sottili fili di rame della sonda, essendo la tensione alternata, avviene un passaggio continuo d'energia fra la sonda e l'aria circostante. Le portate fondo scala più sensibili 2 nF e 20 nf sono le più indicate, visto i valori bassi che si possono misurare. Con il mio generatore di ioni negativi, misuro un valore variabile nelle vicinanze del generatore che arriva ad un massimo di circa 600 pF. Se vogliamo possiamo anche verificare la quantità di elettroni percepita con la sonda. Allora per prima cosa, si deve misurare il valore in micro o nanoampere di corrente alternata che attraversa un condensatore di valore simile, inserito in Cx. Chi vuole andare oltre, può ricavare da una equivalenza (elettroni-microampere), il numero di elettroni corrispondente. Oppure si può costruire una sonda di dimensioni specifiche, da usare come campione di sonda standard di misura. La verifica se il capacimetro lavora correttamente nella rilevazione degli elettroni nell'aria, la possiamo fare facilmente con il nostro televisore. Con il tv spento avviciniamo la sonda fino a toccare il vetro dello schermo, e notiamo in pratica un valore molto basso, irrisorio. Ora accendiamo il tv e lo mettiamo in modo che lo schermo sia nero, e sempre notiamo un piccolo valore; a questo punto prendiamo un canale in modo che lo schermo si illumini, e notiamo un salto di capacità, (corrente) ad indicare che c'è un passaggio di elettroni fra la sonda e il cinescopio del tv. Se poi allontaniamo la sonda dal vetro, di pochi millimetri notiamo subito un notevole calo di capacità misurata. In conclusione, ecco un semplice sistema per farci un'idea della quantità di ioni negativi che genera il nostro dispositivo di casa, e allo stesso tempo renderci anche meglio conto del loro effettivo e benefico funzionamento. 73 da ik1wjq , Emilio. P.S: Se desideriamo avere una maggiore sensibilità dello strumento, occorre naturalmente aumentare le dimensioni del semicerchio della sonda, con un diametro di 5 centimetri si rivelano gli ioni (nel mio caso) anche ad una distanza di oltre un metro. Vai a pagina1