La telegrafia e il manipolatore elettronico La telegrafia ha il suo fascino ancora vivo per molti appassionati radioamatori, in quanto malgrado l'enorme progresso tecnologico nel campo, è tuttora il sistema di comunicazione radio più semplice nel suo genere. (Se facciamo due calcoli vedremo che la trasmissione radio in cw, è il sistema più economico in termini di consumo di corrente elettrica in assoluto). Ci si può riconoscere dalla caratteristica della trasmissione allo stesso modo come delle persone si riconoscono dal proprio timbro di voce che è inconfondibile. Se questo è riconosciuto da tutti i telegrafisti, accade che con la trasmissione attraverso dei generatori automatici dei due segni base, il punto e la linea, (simboli presi dal vecchio nastro di carta del ricevitore telegrafico di oltre cento anni fa) che sono comandati da una chiave di commutazione meccanica o a sensori, si può perdere questo timbro personale di voce...telegrafica. In parte è vero una macchina per sua natura non ha personalità alcuna. Tuttavia i costruttori, a favore di chi li usa, hanno dato la possibilità di agire in parte sulla variazione di alcuni parametri necessari come la velocità e il rapporto fra la durata del punto e della linea. Altri sono andati oltre, e sfruttando le caratteristiche dei microprocessori hanno messo all'interno dei programmi che emulano vari tipi di manipolazione, compreso il tasto semiautomatico e il verticale. Ma infine cosa è necessario alla manipolazione elettronica per avere una caratteristica personale o almeno per non perderla completamente? Dipende dall'operatore e dalla macchina usata, se vogliamo che la nostra trasmissione telegrafica non assomigli a quella di un nastro registrato, dopo il periodo di rodaggio dove tutto va bene, col tempo volendo possiamo diventare più esperti. Per alcuni basta e avanza saper trasmettere in cw per fare dx o altro, altri sentono la telegrafia con un certo sentimento come una musica, i ricordi di un tempo o una bella lingua per pochi esperti. Il mio semplice consiglio è di usare macchine automatiche che permettano il più possibile la regolazione di tutti i parametri fondamentali del carattere telegrafico, in modo che alla fine rimane facile impostare un proprio timbro telegrafico caratteristico. Un secondo consiglio che è solo per chi ama fare pochi movimenti con le dita della mano, mentre trasmette con la chiave elettronica a due palette indipendenti. Si tratta di imparare a fare con le dita chiuse le cinque lettere dell'alfabeto che in particolare sono eseguibili con questo sistema. Sono la lettera A e N, la K e R, ed infine la C. (Escludo la F,L,Q e Y più complesse). Con i tasti elettronici moderni (dovrebbe) rimanere facile imparare questa manipolazione, se ci riusciamo, abbiamo aggiunto un'altro aspetto alla nostra specialità. Ma se non ci riusciamo, poco importa fa parte delle caratteristiche individuali di ognuno di noi, vale sempre il pensiero; anche per le qualità degli uomini, che la bellezza è nella varietà. Vi aspetto in cw, 73 da IK1WJQ Emilio. Vai a pagina1