Accordatore a Pigreco per TX a transistor Nato con i trasmettitori a valvole, l'accordatore a Pigreco è l'ideale per trasferire la potenza a radiofrequenza del trasmettitore verso l'antenna per l'irradiazione nello spazio. Infatti l'alta impedenza della valvola di potenza e la bassa dell'antenna bene si adattano alle caratteristiche elettriche di un circuito risonante usato come trasformatore d'impedenza per il trasferimento della potenza in radiofrequenza con il minimo di perdita. Come si vede nello schema, (1) sintonizzando i due condensatori in serie in base al carico presente ai loro capi, si porta il circuito a lavorare per il massimo rendimento e quindi la minima perdita. Tutto questo a patto che uno dei due rami si trovi con un'impedenza medio-alta. Nel circuito (2) l'uscita di un trasformatore nello stadio finale in controfare di un trasmettitore a transistor è per sua natura a banda larga e a bassa impedenza. In tal modo con una opportuna capacità variabile in parallelo è collegabile direttamente ad un cavo schermato da 50-75 ohm per l'accordo con l'antenna. Ma se questa presenta invece una impedenza o meglio una resistenza di radiazione più alta, anche in questo caso occorre inserire in serie una bobina LT che sommata a quella del trasformatore possa presentare al suo capo estremo, (con condensatore di sintonia) l'impedenza più alta che necessita al nuovo tipo di antenna. Con l'intento di avere sempre il massimo trasferimento della potenza in radiofrequenza in antenna. Di solito sono le antenne filari multibanda alimentate ad un estremo, che presentano impedenze e quindi un carico a radiofrequenza variabile con il cambio di banda sulle onde corte. Un buon accordatore commerciale dovrebbe poter lavorare con carichi di antenna che vanno da 30 a 1.000 ohm. Molti ricetrasmettitori per om hanno spesso incorporato al loro interno un'accordatore automatico. Il disegno (3) mostra i pratica come funziona questo semplice accordatore, per antenne filari usate col sistema multibanda. Come si vede deve essere presente anche il variabile CV (o una capacità fissa) che accorda l'uscita del Tx. Rimane in questo modo da costruire la parte verso l'antenna. Nello schema definitivo, (4) il commutatore cortocircuita se necessario una parte o del tutto la bobina LT, mentre aggiunge una capacità variabile di 500 pF ausiliaria per riuscire ad accordare sui 160 e 80 metri. Le frequenze più alte non ne hanno bisogno. Semplice montaggio dell'accordatore. Il secondo condensatore variabile usato per i 160 e 80 metri, è montato all'esterno. In questo montaggio si vede che manca lo strumento per vedere la radiofrequenza sull'antenna. Faccio questo utilizzando il mio misuratore di campo sintonizzato in anticipo sulla banda dove intendo trasmettere. Il montaggio è fatto in parte con componenti di ricupero, la cosa importante è di evitare nei punti dove la tensione di radiofrequenza è più elevata, l'uso di condensatori fissi che hanno sempre molte perdite rispetto al classico condensatore variabile in aria. Questo concetto è valido su tutti i circuiti di potenza RF. L'aria è ancora l'isolante naturale con meno perdite (a parte il vuoto completo) in assoluto. Nota: Nell'uso dell'accordatore con un ricetrasmettitore, la posizione del variabile CV1 o della bobina LT essendo sempre inseriti, potrebbero influenzare un poco il segnale captato dal ricevitore. 73 a tutti, Emilio. PS: Verifiche sucessive hanno dimostrato che il condensatore variabile lato TX non sempre è necessario. Si possono usare RTX collegati direttamente. Il rendimento con la mia filare da 27 metri (con 1700 pF in serie lato TX alimentata ad un estremo) è notevole. Uso il TX da 7 bande anche sui 160 metri con soli 15-20 watt collego tutta l'Europa. Stessi risultati anche in 80 metri, oltre alle bande più alte. Ecco una versione definitiva dell'accordatore e vista frontale (Vai a pagina1)