Antenna portatile ad elevato guadagno per PMR

Questi piccoli ricetrasmettitori costruiti da varie case in dimensioni sempre più ridotte, 
usano una piccolissima fetta della frequenza dei 446 Mhz. 
La loro potenza d'uscita in radiofrequenza varia da circa 250 a 500 milliwatt a seconda 
della tensione di alimentazione che può raggiungere i 5 Volt massimi.
Con una tale potenza sulle Uhf si possono fare collegamenti di alcuni chilometri in
portata ottica, usando le ridotte antenne (caricate) degli stessi apparati.

Se vogliamo dirigere il segnale radio in un'unica direzione, in modo tale da aumentare 
la portata massima, come se usassimo un'antenna più grande (il dipolo misura circa
32 cm) e allo stesso tempo non manomettere l'apparato, la soluzione viene dall'uso
di un dipolo a baffo per TV, accoppiato in modo induttivo all'antenna del PMR.

Tutto l'occorrente per l'antenna direttiva con l'apparato PMR


Per trasmettere da una postazione fissa, è sufficiente costruire una bobina di (rame 
ricoperto, diametro del filo: 1-1,2 mm) circa tre spire spaziate da avvolgere sulla
antenna del ricetrasmettitore, e poi utilizzare l'antenna TV con la sua piattina originale. 

Il piccolo PMR è un Twin Talker 3600 della Ucom
 
Collegamento induttivo con tre spire spaziate su 300-75 Ohm

Oppure utilizzare solo le astine telescopiche dell'antenna a baffo con accoppiamento
diretto attraverso la bobina da tre spire sull'antenna del piccolo PMR. 
Questa seconda soluzione oltre ad essere portatile ha anche un'ottimo rendimento. 


Un metodo per poter ricaricare le tre batterie da 1,2 volt; in questo caso il piccolo 
ricetrasmettitore T.T. 3600 è sprovvisto dell'ingresso per un'alimentatore esterno.
La modifica è indolore, ossia il filo da 0,5 mm passa sotto il coperchio delle batterie.


             Misure di un'antenna a baffo portatile o con base fissa

                         /  Lato caldo da 15 a 80 cm
                        / 
                       /  40 - 65 gradi
          Sorgente di X
       radiofrequenza X---------------> Direzione massima potenza dell'onda radio
                      X 
                       \  40 - 65 gradi
                        \   
                         \  Lato freddo da 15 a 80 cm
                         

Principio su cui si basa l'aumento di potenza del segnale radio in una direzione con 
un'antenna a baffo, con misure superiori al classico dipolo a polarizzazione verticale.

(In questa semplice spiegazione, non tengo conto del fattore di velocità o di come agiscono 
fra di loro elementi importanti come la componente elettrica e magnetica del segnale radio).

La prima cosa che si nota, è che fisicamente l'antenna a baffo con la sua forma a V 
rovesciata di 90 gradi circa sull'orizzonte, diventa automaticamente un'antenna direttiva 
secondo la direzione che parte dal vertice delle due semirette dell'angolo stesso. 

Il fattore è che un segnale a radiofrequenza presente su un conduttore radiante, viene da 
questo irradiato all'esterno con un'angolo che da verticale diventa sempre più parallelo 
all'asse del filo elettrico secondo il rapporto direttamente proporzionale fra la 
lunghezza del conduttore e la lunghezza del quarto d'onda del segnale trasmesso.

In'altre parole se ho un filo radiante di un metro e ad un capo ci mando un segnale a
radiofrequenza di 4 metri di lunghezza d'onda; 1/4 di 4 metri = 1 metro, ottengo una
radiazione del segnale perpendicolare all'asse del filo. Se alzo la frequenza e passo ad
esempio ad una lunghezza d'onda cinque volte più corta ossia di 80 cm, che vuol dire cinque
quarti d'onda stanno nella lunghezza del filo di un metro, a questo punto l'angolo di 
radiazione del segnale si è inclinato di parecchi gradi verso la direzione del conduttore.

Questo comportamento delle onde radio è facilmente dimostrabile, perché vale anche 
in ricezione. Infatti quando si usano delle potenze in trasmissione consistenti di 500 Watt 
e oltre, è più facile fare interferenze sugli apparati elettronici allacciati alla rete 
elettrica della vicina abitazione, se si trasmette sui 160 o gli 80 metri che se si 
trasmette la stessa potenza sui 10 o 15 metri.
Il motivo è sempre lo stesso: Le onde radio entrano in modo perpendicolare sui conduttori
della rete elettrica influenzandola, perché la lunghezza d'onda è grande, viceversa con
lunghezze d'onda più piccole le onde radio non riescono ad entrare perpendicolarmente ma li
colpiscono di striscio, come se scivolassero via senza influenzare i conduttori.
Del resto anche l'impedenza dei conduttori della rete, per un segnale di questo tipo, cresce
in modo direttamente proporzionale alla frequenza dell'onda radio interferente.

Cordiali saluti a tutti, Emilio IK1WJQ        

PS: Le prove di collegamento con due PMR di case diverse, sono state fatte in città, fra 
    due abitazioni non visibili fra loro, distanti circa 700 metri l'una dall'altra,
    utilizzando le antenne all'interno degli appartamenti. 
    Con l'antenna montata direttamente sul piccolo rtx (come da foto), l'aumento del segnale 
    in ricezione dal corrispondente è superiore a 6 db, quindi la potenza irradiata aumenta
    di oltre quattro volte. 
      

(Vai a Pagina1)