Casa Studio Danziger, Hollywood
1964-1965 La pianta è risolta in due
fasce parallele che contengono le diverse funzioni del programma; i volumi
echeggiano il Minimalismo (che da Louis Kahn si è travasato nelle
sculture di Morris, Judd, LeWitt); la strategia di chiusura difensiva rispetto
alla città, negli anni a seguire sarà ribaltata.
Casa-Studio Davis, Malibu 1968-1972 Accanto al realismo professionale
di numerosi e vincolanti progetti, il 40enne Gehry sperimenta nuove forme
nelle case di amici artisti. Qui cerca deformazioni trapezoidali dello
spazio: il Minimalismo esterno si stira diagonalmente, gli interni moltiplicano,
alla Pirenesi, le fughe prospettiche.
Casa Gehry, Santa Monica 1978 Gehry avvolge la vecchia casa con
un fabbricato a forma di "U". Un lato rimane intatto (è occupato
sui due piani da camere da letto sui fronti opposti con bagno al centro)
ma sugli altri tre scatta la novità. Nasce un sentire informale,
disadorno, povero, planare. Lo chiamerà cheapscape.
Gli interni sono continui, drammatici,
teatrali; i materiali, grezzi e industriali, si insinuano dai fronti agli
spazi interni: addirittura l'asfalto stradale diventa il pavimento della
cucina.
Casa Wagner, Malibu 1978 Il nuovo Gehry ricomincia a progettare
sviluppando quanto trovato nella propria casa. Nella Wagner quadrilateri
deformati ospitano funzioni distinte. La tensione al movimento non è
più contenuta in un volume unitario e i corpi appoggiati su pali
sembrano voler slittare lungo il pendio.
Casa Familian, Los Angeles 1978 Nella Familian un blocco a rettangolo
allungato per la zona notte e uno quadrato per la zona giorno vengono accostati
con una rotazione di 15 gradi.
Casa Spiller, Venice 1978-1979 Il programma è diviso in
due parti: una casa più grande per il proprietario e una più
piccola per un inquilino. Tra le due, la separazione-unione del sistema
di distribuzione lungo il patio. Ciascuna apertura (la finestra a nastro,
l'asola verticale che rigira sulla copertura, lo skylight) gode di autonomia,
come una nota o un suono a se stante. Della poetica dell'elenco fanno anche
parte tutto un mondo di passerelle, ponti, recinzioni, finestre, pannelli
solari, tettoie che attaccano in un vortice di informalità la scabra
scatola di base.