Libro:Iperpaesaggi di Claudia Cassatella

Claudia Cassatella , Iperpaesaggi, testo&immagine,Torino 2001
Con approfondimenti di A.Saggio su Paesaggistica tratti ta raccolta di quarantacinque html.

 IL PAESAGGIO COME RETICOLARITA', MULTIDIMENSIONALITA', DINAMICITA'

Mettendo insieme questo libro e questo articolo, sono riuscita a capire ciò di quello che oggi fa parte nel nuovo linguaggio Architettonico, nel suo dizionario e nello stesso momento anche nella crisi della definizioni di alcuni termini.
Il termine "Paesaggio" oggi include in se  "un'entità dinamica e relativa, in cui natura e società, sguardo e ambiente sono in costante interazione"(Berque 1994).
Il Paesaggio oggi, oltrepassa in se una veduta , un semplice ecosistema biologico, ma si introduce in una nuova sistema di segni e interattività.
Oggi Architettura stessa cerca di diventare paesaggio. Toyo Ito da l'esempio per eccelenza di questo suo modo di progettare, come se include dentro le strutture una vera passeggita paesistica.
Ogni epoca lamenta trasformazioni difficilmente compresibili del proprio paesaggio.
Il Paesaggio include in se un modo di vedere il prodotto dalla tensione tra soggetto e oggetto, tra sfera personale e ambito sociale.
I materiali del paesaggio diventano complessi e interattivi.La nuova sensibilità paesaggistica circonda e si inserisce nell'arte, nella fotografia, nel cinema, e nelle pratiche quotidiane enel modo di viverlo, di interpretarlo e rappresentarlo.
Il Paesaggio diventa cosi un nostro immagine riflessa, un ipertesto costruito da una rete di unità informative connesse in un ordine non lineare e solo parzialmente predefinito.
L'utente diventa un active reader di questo nuovo ipertesto, dove l'unico principio d'ordine è l'interesse dell'utente senza comminciare da un inizio e senza arrivare in una fine, ma una plurarità di orientamenti e di attraversamenti.
Il paesaggio non è un collage di causalità e parzialità.
Il paesaggio non significa solo cartografia, e se oggi sta in una fase di rappresentazione digitale, non rappresenta inse solo un interesse informatico, ma un insieme di dimensioni culturali e fisici.
L'architettura oggi rappresenta uno sforzo di mettere insieme l'armonia tra l'uomo e il proprio ambiente.
Anche per quanto questo termini cerca di specchiarsi nelle strutture fisiche, rimane sempre la crisi dei valori paesaggistici che è anche una crisi dei processi territoriali,la crisi  nell'avere la capacità  di dare un senso al proprio abitare dei luoghi.
Oggi nel paesaggio troviamo l'instabilità dell'immgine fisica e simbolica dei luoghi. Oggi l'indentità collettiva manca perchè ci troviamo davanti a un miscuglio di culture e gruppi sociali diversi.
 

Secondo Joshua Meyrowitz, il nostro modo di vita, sta diventando indipendente e differente  ai luoghi in cui si svolge.
Ma nello stesso momento si trova anche un altro contraditorio atteggiamnto quello di rafforzare l'identità locale per fornire un ausilio all'orientamento, nell identificarsi il luogo e il tempo.
Oggi l'identità tra  i luoghi e persone  rappresenta la crisi identitaria della modernità.
Deterritorializzazione dineta il nuovo termine che puo rappresentare queste interculture , senso di appartenenza al mondo.
Secondo Levy, " Se voi raggiungeste l'immobilità, il paesaggio non smetterebbe di turbarvi intorno, di penetrarvi di trasfomervi dall'interno".
La complessità del  paesaggio diveta un rispecchio  della complessità della sfera del sapere (paradigma della reticolarità).
Il paesaggio contiene in se molti dimensioni-quella fisico-percettiva, quella soggettiva e quella socio-culturale.

Oggi il paesaggio non lo possiamo giudicare solo come un quadro o un parco, ma il paesaggio diventa un ambiente di vita e non un semplice oggetto dello sguardo.
Oggi l'attenzione si è spostato sull'interelazione fra fattorieterogenei- aria, acqua, suolo, vegetazione animali - e fa i loghi anche apparentemente isolati o lontani, sulla multisensorialità dell'esperienza paesistica ( si parla di paesaggio visivo, paesaggio olfattivo, paesaggio sonoro), sul caratteredinamico del sistema ( i cambiamneti stagionali, ciclici, e quelli irreversibili nel tempo.
Landscape (nato dagli artisti negli anni settanta) rappresenta  questi nuovi instalazioni multimediali.
Il paesaggio non è più statico e cioè, solo quello che è disegnato, ma nel paesaggio lo spettatore interagisce con gli suoni, immagini in movimento ecc.
La complessità eccosistemica è diventata un elemnto progettuale nelle esperienze più innovative.

Lavorare con un ecosistema, che è un sistema dinamico, significa lavorare su processi , e no su forme per forme.
Nell'esempio di George Hargreaves and Associates, l'autore di paesaggi" postmoderni": il suo approccio svela il sito perchè lo nasconde dietro a nozioni preconcette di forma o do stile, gli elemnti sono connessi fra loro per motivi concettuali, non compositivi (natural, no natural looking). Egli si predisporre un teatro, all'interno  del quale sono gli stessi flussi di persone a originare una narrazione.

Il paesaggio non è un quadro da contemplare che crea la distanza fra soggetto e oggetto
 ma un unverso multisensoriale e multidimensionale con il quale interagiamo, e in cui emergersi per esplorare.
Nel paesaggio si esibiscono spazi, le cui le funzioni sono lasciate volutamnte indeterminate e ambigue, spazi aperti ad accogliere fruitori diversi, spazi per pratiche indipendenti:al concetto di forma si sotituisce quello di perfomance.

Abbiamo cosi diversi punti di vista del paesaggio, e un modo di vedere il paesaggio si indroduce anche nella spazialità delle infrastrutture, riscattando cosi il progetto da semplice concetto funzionalità: la cura dei bordi,delle rotonde, delle aree di sosta egli arredi e delle attrezzature, rendendo cosi il manufatto stardale un'opera unica e offrire l'esperineza di un luogo.
Il paesaggio si confronta con un ipertesto, dove la contemplazione di tale paesaggio rimane un percorso aperto e libero, sfunggente e regole d'ordine predeterminate, per non annullare la libertà di navigazione e con esa il senso del paesaggio.

Anche nel paesaggio(parametro di Architettura), ogni valutazione deve attraversare in modo trasversale i layer delle diverse alalisi disciplinari, perchè il paesaggio non si trova solo nel sistema vegetazionale (queto aspetto e approfondito di più sul articolo di prof : A . Saggio), né solo nel sistema insediativo, ma il diagramma dddche supporti la valutazione di un paesaggio è una rete agerarchica e multiscalare, dove il paesaggio stesso chiede alla scienza di fare i conti con la soggettività.

Quando appreziamo un paesaggio, significa che lo colleghiamo a un insiemedi oggetti dei significati, lo leggiamo come un portatore di un messaggio. Nel paesaggio si introduce sempre un punto di vista, dove il fruitore si muove in umo spazio che gli offre in ogni direzione stimoli sensoriali diversi, in cui in base alle prprie esperienze si ricocoscono vari segni, che organizza in un'immagine mentale (la baiata del bosco).
Ogni fruitore(l'active reader), produce un immagine personale mentale in base ai diveri codici di lettura che l'esperienza lo indurranno a utilizzare e diventa cosi anche un fenomeno progettuale.
Essendo che ogni percorso, fisico e mentale, perviene a un esito di senso diverso per ogni soggetto in momenti diversi, non esiata una narrazione che puo raccontare un paesaggio, ma diventa un testo di infiniti racconti diversi.: il racconto dell'abitante, dello scientifico, del passante e cosi via.
Oggi bisogna tradurre cosi una nuova capacità di leggere il paesaggio, in cui la metafora può rappresentarsi a descrivere l'esperienza paesistica come esperienza puramente individualistica, come la lingua che ognuno di noi adopera per fare i propri discorsi.
La metafora dell'ipertesto è un invito a considerare la complessità come qualcosa di trattabile.

Secondo Pierre Lèvy, che si occupa della costruzione di fornme di "intelligenza collettiva" nel cyberspazione ," Lo spazio del nuovo nomadismo non è nè il territorio geografico non è né il territorio geografico, né quelo delle ostituzioni o degli stati, ma uno spazio invisibile delle conoscenze, dei saperi, delle potenzialità di pensiero in seno alle quali si dischiudono e mutano le qualità d'essere, le maniere di fare società"

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