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OGM in tavola

Le potenzialità offerte dall'ingegneria genetica nel campo dell'alimentazione sono innumerevoli: dai frutti che non marciscono ai cereali ricchi di ferro e vitamine,dal riso per diete ipoproteiche alle barbabietole ricche di fruttani.
Eppure, il "peccato originale" è lo stesso: tutti gli OGM violano la barriera naturale che separa specie diverse, poiché ospitano geni non propri e producono proteine estranee all'organismo ospite.
Dal 1994, quando comparve il primo pomodoro modificato, a oggi, gli oltre 1300 < geni > sperimentati hanno generato almeno 300 fenotipi distinti in specie quali mais, colza, soia, patata, pomodoro, cotone, tabacco, barbabietola, riso, grano tenero, abete, arachide, betulla, cocomero, vite, orzo, melanzana e molte altre.
Nella maggior parte dei casi, le modifiche genetiche introdotte e ormai diffuse riguardano due caratteri soltanto: la resistenza agli erbicidi (72 per cento) e la tossicità verso le larve infestanti (27,8 per cento).

Per ora i più importanti cibi modificati geneticamente sono:

In Italia la situazione è leggermente diversa...

IL POMODORO

Ogni anno le famiglie americane spendono quasi 4 miliardi di dollari per acquistare pomodori, ma spesso non sono soddisfatte della loro qualità. Questo perché, una volta maturi, i pomodori si deteriorano rapidamente e marciscono con estrema facilità.
Isolamento del gene.
Per cercare di ovviare al problema della rapida marcescenza, alcune aziende che si occupano di biotecnologie agricole hanno bloccato il gene che codifica per la poligalatturonasi (PG), l'enzima responsabile del processo di maturazione.
Produzione del pomodoro GM.
Già alla fine del 1988, Bill Hiatt della Californiana Calgene era riuscito a creare un pomodoro a maturazione ritardata, il Flavr Savr. Nel 1996, anche l'inglese Zeneca Sceds produsse un pomodoro a maturazione ritardata.
Fallimento.
La ricerca sul pomodoro non si rivelò affatto un buon investimento neppure per la Calgene e per la Zeneca. La Calgene sospese la produzione del Flavr Savr perchè i pomodori marcivano più lentamente, ma erano anche molto più delicati di quelli normali e spesso arrivavano ai supermercati in condizioni tali da non essere più vendibili.
La Zeneca fu letteralmente investita dall'ondata di impopolarità che colpì i prodotti GM, e nel luglio del 1999 subì l'abbandono improvviso del partner Sainsbury's.
Si concludeva così con un fallimento finanziario l'avventura del primo ortaggio GM destinato all'alimentazione umana

IL RISO

Il riso costituisce la base dell'alimentazione di almeno tre miliardi di persone. Diffuso, ma anche esigente, il riso incide in qualche modo sulle risorse idriche mondiali, poiché richiede ben 5000 litri d'acqua per fornire, con le tecniche tradizionali, appena un chilo di chicchi.
Golden Rice.
L'Intemational Rice Rescarch Institute (IRRI) ha prodotto i primi campioni di Golden Rice, il tanto discusso riso dorato, geneticamente modificato per produrre beta-carotene, il precursore della vitamina A.
Ma perché scegliere proprio la vitamina A? Perché ogni anno la carenza di questa vitamina causa, secondo l'Unicef, almeno 500 000 casi di cecità infantile e, sempre fra i bambini, 1-2 milioni di decessi per patologie correlate.
Riso arricchito di ferro e zinco(IR68144).
Intanto, stanno per partire i primi studi nutrizionali su un'altra varietà di riso, la IR68144, arricchita in ferro e zinco presso i laboratori dell'IRRI. Anche la carenza di ferro incide pesantemente sullo stato di salute di buona parte del mondo.
Riso a basso contenuto di glutelina.
Il Golden Rice, tuttavia, non è solo. Possiede un fratello meno noto e meno criticato: è il riso a basso contenuto di glutelina.
Il riso modificato, potrebbe servire da supplemento dietetico per i pazienti con insufficienza cronica renale che devono seguire un regime proteico ridotto.

LA PATATA

La patata merita uno spazio a sé. Carboidrato per eccellenza, nutre buona parte della popolazione mondiale grazie al suo elevato contenuto di amido. Per aumentare questa preziosa sostanza, alcuni ricercatori hanno trasformato tuberi di patata ottenendo campioni con il 60 per cento di amido in più. Ma, poiché ogni medaglia ha il suo rovescio, è stato necessario modificare diverse volte le patate per eliminare la tendenza alle ammaccature, particolarmente pronunciata nei tuberi ingegnerizzati.

IL SALMONE

Il salmone è stato modificato per sviluppare un accrescimento rapido e la resistenza al freddo.

LA ZUCCHINA

Negli Stati Uniti è in commercio una zucchina resistente a un particolare virus (è stata realizzata introducendo nel suo DNA geni del virus stesso)

IL MAIS BT (FOTO : pan.gif)

Il più noto alimento transgenico è il mais bt, molto più produttivo rispetto al fratello "naturale", grazie alla capacità di uccidere le larve di lepidotteri e di resistere agli erbicidi.

LA SOIA (FOTO:soia.gif)

La soia transgenica è arrichita di acidi grassi insaturi per risolvere molte patologie cardiovascolari (trombosi,arteriosclerosi…), patologie che affliggono una larga fetta della popolazione adulta dei paesi sviluppati. Abbastanza diffusa e contestata è la soia rr,che resiste agli erbicidi. Le polemiche nascono dal fatto che a causa di questa proprietà aggiuntiva si ha l'aumento dell'uso di erbicidi e il rischio che residui di tali "veleni" rimangano sulla pianta e arrivino fino nel piatto del consumatore.

IL MADE IN ITALY

In Italia c'è ben poco da segnalare sul fronte della nutraceutica.
Le uniche modifiche riguardano la resistenza del melo alla ticchiolatura, il trattamento delle viti contro la muffa da peronospora e da oidio o la banana (per un vaccino contro infezioni intestinali).
Tuttavia, i diversi progetti di miglioramento mediante ingegneria genetica, iniziati qualche anno fa presso l'Istituto sperimentale per l'orticoltura (ISOR), sono stati abbandonati definitivamente.
Forse non avevano torto gli antichi quando dicevano che la virtù sta nel mezzo: gli approcci tradizionali che permettono all'Italia di fornire il 28 per cento della produzione orticola dell'Unione Europea non dovrebbero essere sostituiti, ma piuttosto integrati con le tecnologie emergenti. Senza dimenticare né perdere di vista le conseguenze che da entrambe le tecniche possono derivare.



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