Equilibrio in fisiologia
La funzione dell'equilibrio, cioè la posizione e il controllo della posizione e del movimento del corpo nello spazio, si basa su una complessa rete di organi e vie nervose. L'organo periferico, il labirinto vestibolare, è situato nel l'orecchio interno e consiste in delicate formazioni (canali semicircolari, membrane otolitiche, endolinfa) capaci di registrare sulle terminazioni periferiche del nervo vestibolari mutamenti di equilibrio statico e dinamico del capo nelle tre direzioni spaziali.Le fibre di questo nervo conducono gli stimoli ai nuclei del tronco encefalico e di là per nuove vie ai muscoli (per il tono di conservazione e di recupero del turbato equilibrio ), al cervelletto (organo centrale tonico e statico) , ai nuclei oculomotori , e ad altre regioni del cervello.Con tali connessioni si spiegano i fenomeni provocati dalla stimolazione artificiale vestibolare (rotatoria, calorica, galvanica) e dalle lesioni dell'apparato descritto per molteplici cause: traumatiche, circolatorie, tossi-infettive, tumorali. I più importanti di questi fenomeni sono il nistagmo, la deviazione degli indici e della marcia o la caduta in posizione eretta, la vertigine. In senso traslato, il termine si adopera in fisiologia ( equilibrio di membrana, , acido-basico, azotato, legge dell'equilibrio mobile) per indicare costanti organiche alla cui conservazione, essenziale per la vita, provvedono sistemi fisico-chimici che si oppongono a mutamenti patologici.