VAL PAGHERA DI VEZZA


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E' una valle laterale della Valle Camonica, si diparte, in corrispondenza dell'abitato di Vezza D'Oglio dalla sinistra orografica e si sviluppa nel senso Sud-Nord. E' percorsa dal torrente Aviolo che è affluente di sinistra del fiume Oglio. In genere si considera divisa in due tronchi, il primo, la Val Paghera vera e propria caratterizzata da frequenti insediamenti abitativi e molto boscosa; la seconda, più a monte denominata Valle dell'Aviolo

da: percorsi didattici - itinerario N. 5 ediz. Parco dell'Adamello - Comunità Montana di Valle Camonica - Regione Lombardia:

 

da Vezza d’Oglio alla partenza del tracciato proposto ci si trova in mezzo ad un panorama di tutto rispetto: la “paghera” fitta e ben conservata che dà il nome alla Valle. Lo scenario si fa sempre più interessante salendo verso la barriera rocciosa di fondovalle. Ci si inerpica tra vallette, spigoli, roccette in un percorso ripido ma facile, veloce e di particolare importanza geomorfologica. Dal Lago d’Aviolo si può assistere ad uno degli scenari più caratteristici della regione alpina e sicura­mente tra i più stupendi che la Valle Camonica possa offrire:

una conca, un laghetto, una barriera di ghiaccio, roccia e nevi perenni che chiudono completamente la Val d’Aviolo. Il tutto a solo un paio di ore dal fondovalle.

NOTIZIE UTILI

Indicazioni varie

Pro Loco - Vezza d’Oglio - via Nazionale, 91 - tel.0364 76131

Comune di Vezza d’Oglio - via Nazionale, 51 - tel.0364 76126

Guide turistiche

Guide Alpine di Valle Camonica - tel. 0364 71065 - 92566 Edolo - tel. 0364 72111

Ricettività di base

Alberghi e pensioni in Vezza d’Oglio

Rifugio “Avioio” (al Lago Aviolo, m. 1930) - tel. 76110

Vie di accesso

Da Vezza d’Oglio verso la sinistra orografica attraverso una strada carrozzabile fino al Rifugio “Alla Cascata”, in Vai Paghera.

Percorso

Sentiero che si inerpica su un gradone roccioso, a tratti facilitato da scalini e corde fisse. Per niente pericoloso e difficile nonostante l’impressione paesaggistica. È alla portata di tutti. Dai lago è prima pianeggiante e poi in breve salita verso il Passo di Gallinera.

Periodo

Maggio-giugno per la fioritura della Vai d’Avioio.

Settembre-ottobre per i colori della “Paghera” e delle acque del Lago.

Dal Rifugio “Alla Cascata” al Rifugio Avioio: ore 1-1,30

Dal Rifugio Aviolo al Passo di Galiinera: ore 3.00.

Strumenti utili

Carta topografica della Valle Camonica o carta della zona della Kompas scala 1:50.000 K 71 (Adamello Presanella).

Bussola

Guida illustrata a fiori, piante, rocce delle zone alpine.

ATTIVITÀ ECONOMICHE E ARCHITETTURA ALPINA

Nella parte che riguarda la Val Paghera si possono notare ancora numerosi cascinali abitati nei periodi estivi per svolgere attività agricola di autoconsumo, nel senso cioè che il poco fieno che vi viene raccolto serve per far sopravvivere quel poco di allevamento bovino che in Vezza d’Oglio ancora oggi riesce a sussistere, al di là della vocazione turistica che il paese ormai si è data. Il taglio degli alberi, pur non così frequente come nei tempi passati, è un’attività che in questa vallata ha sempre trovato materiale di prima qualità e con certa abbondanza. Nella parte che riguarda la Val d’Aviolo vera e propria si può parlare solamente di una malga che ormai denota scarsa cura e una presenza solo occasionale di animali in alpeggio estivo.

STRUTTURE ANTROPICHE

La vocazione turistica di Vezza d’Ogiio è suffragata dalla presenza di non pochi edifici di epoca rinascimentale, tra cui una casa-torre in pietra, diversi portali, case rustiche, un palazzo attribuito ai Federici. La stessa Parrocchiale, dedicata a S. Martino, è ricca di decorazioni, stucchi e opere d’arte di notevole valore.

All’inizio della Val Paghera si è formato un villaggio turistico, costituito da casettine, villette e cascine ammodernate, che ha dato un nuovo volto alla struttura urbanistica della zona. Al termine della stessa Valle, oltre all’alberghetto, c’è la stazione dipartenza della teleferica che porta fino alla base dei Lago Aviolo, considerato valvola di scarico tra i laghi della vicina Val d’Avio e le tubazioni che dal M. Colmo cadono su Edolo per la grandiosa centrale dell’ENEL a doppio pompaggio (di giorno dall’alto in basso e di notte viceversa).

ASPETTO GEOLOGICO

La Valle Aviolo presenta nel tratto alto formazioni del plutone dell’Adamello, nella parte bassa formazioni metamorfiche e sul fondovalie, dove prende il nome di Val Paghera, ci sono i tipici depositi quaternari di varia natura.

Tonaliti dell’Adamello affiorano tra il Corno Baitone e il Passo di Gallinera. A Nord della linea tettonica della Gallinera affiorano le granodioriti del Lago d’Avio caratterizzate da numerose morfologie glaciali. Sui bordi di scorrimento della linea sopracitata sono pure evidenti tracce di Servino, Scisti di Edoio metamorfosati, gabbrodioriti e dioriti. Nella zona più a Nord, cioè verso la Val Gallinera, in alto sono tutti scisti di Edoio con alcune coperture moreniche, in basso gli gneiss del Tonale, posti a lato della famosa linea tettonica del Tonale che dal Passo omonimo attraversa l’Alta Valle per salire dal Mortirolo verso il M. Padrio. A circa 1600 m. di quota è presente un alto gradino di roccia che separa la zona diformazione glaciale e il Lago Aviolo dalla zona delle coperture moreniche e da formazioni fluviali.

ASPETTO BOTANICO

La Val Paghera, come d’altronde già detto, si presenta fitta di alberi, l’abete rosso (in dialetto “pagher”) che denotano una silvi­coltura antica ed un taglio costante ma accurato. Più si prende quota e più gli abeti vanno a mescolarsi a qualche betulla, larice ed a colonie di ontani, poco sotto la diga. La Val d’Aviolo è contrassegnata invece da tre elementi di notevole interesse botanico: la vegetazione torbigena, il suolo a cuscinetti e i consorzi di pino cembro. La prima, tutt’intorno al lago, è data in particolare dai lariceti. I cuscinetti erbosi sono distribuiti, e ben visibili, nella piana alle spalle del lago stesso: sono tipici di un clima rigido e legati a lunghi periodi di gelo. Il pino cembro si sviluppa all’imbocco della conca mescolandosi a qualche pino mugo dal profumo intenso delle fioriture.

ASPETTO FLORISTICO

Nei pressi della minuscola torbiera situata tra la strada sterrata costruita dall’ENEL che porta al lago vi sono, di rilievo,l’erioforo e la cinquefoglie (potentilla) sia gialla che bianca. Nel pianoro retrostante si possono notare la viola palustre, l’erioforo, la parnassia palustre e vari tipi di sassifraga. Qua e là i rododendri fanno la loro comparsa colorata. Al ritiro delle neve, nella tarda primavera, si ammirano ellebori, soldanelle e qualche tipo di genziana. Nella Val Paghera si trovano tutti ifiori di prato tipici della Valle Camonica.

ASPETTO FAUNISTICO

Tre essenzialmente le aree da salvaguardare sotto l’aspetto faunistico: la prima, in basso, riservata alla lepre ed ai capriolo che vagano rispettivamente tra i prati e i pascoli e tra i boschi; la seconda area, in alto, dove sverna la lepre bianca e si lascia intravvedere tra le rupi il camoscio; la terza, presso il Passo di Gallinera, in collegamento con la Valle omonima, la Val Rabbia e la Val Malga, è zona di stanziamento del cervo. La marmotta è pure presente in questa area. Gli uccelli di particolare interesse sono concentrati nella conca dell’Avioio, dove fanno capolino la pernice, la coturnice e il fagiano.


val Paghera


Aviolo


Aviolo


Ghiacciaio Aviolo


lago Aviolo


da Passo Gallinera



UTILIZZO IDROELETTRICO

(in preparazione)

Il primo utilizzo risale a metà degli anni venti, in occasione della costruzione dell'impianto idroelettrico Temù - Sonico da parte della Società Generale Elettrica dell'Adamello.

Poichè in quel periodo era particolarmente preziosa l'energia invernale, (la rete elettrica era praticamente alimentata solo da impianti idroelettrici) si pensò di trasformare in lago artificiale la seconda piana alluvionale che ospitava una zona umida acquitrinosa, realizzando uno scarico di fondo ed evacuando, idraulicamente, la sabbia di riempimento, col programma di costruirvi poi una consistente diga (cosa che poi non fu mai realizzata).

Venne quindi realizzato uno scarico di fondo, attraverso il quale, nei mesi invernali veniva svuotato il lago per produrre energia elettrica nella centrale di Sonico.
Questo utilizzo prosegui fino al 1984, anno in cui entrò in servizio la centrale Enel di Edolo; da allora l'acqua dell'Aviolo, tramite un pozzo inclinato profondo circa 120 m, viene immessa direttamente nella galleria in pressione Avio-Edolo.
In pratica l'acqua che veniva fatta defluire dal lago, scendeva lungo la valle fino al livello del canale Temù-Sonico, dove , attraverso un'opera di presa veniva captata.

Successivamente, da parte della Edison, che subentrò alla Adamello, venne anche progettato un diverso utilizzzo dell'acqua dell'Aviolo, e precisamente: dopo aver realizzato una diga che aumentasse notevolmente la capacità di invaso, era prevista la costruzione di una centrale in caverna sulle pendici del monte Colmo, immediatamente a monte del bacino di carico della centrale di Sonico.
In questo modo l'acqua, dopo aver alimentato questo nuovo impianto sarebbe stata utilizzata ancora utilizzata nell'impianto di Sonico, col vantaggio del serbatoio stagionale di regolazione e quindi la possibilità di trasferire nei mesi invernali la produzione.


Aviolo


"finestra" della galleria dell'impianto di Edolo

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