dalla diga Baitone, ...vedo... valle del Miller, corni di Macesso, Campanone del Coppo, monte Marser, pian della Regina - aprile 1990 -
DESCRIZIONE
(da "Il gruppo del Baitone" di Paolo Prudenzini) Geologia: il gruppo
di Baitone geologicamente non è che una parte del gruppo, più grande, dell’Adamello. Baitone fa la parte di un settore, e cioè comprende una parte della
tonalite centrale con la rispettiva parte dei sedimenti circondanti: questi, al Baitone,
consistono di schisti cristallini appartenenti alle quarzofilliti ed alle
gneissfilliti; forse, per una piccola parte, di sedimenti meno antichi ancora.
In ogni caso è certo che tutti i sedimenti che vengono in contatto colla
tonalite furono metamorfizzati in grado molto alto e rappresentano
differentissime varietà di rocce di contatto.
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NOTE STORICHE
Scrive Paolo Prudenzini nel 1892: In entrambi gli scritti il dott. Schulz manifesta un vero entusiasmo per quel
gruppo alpino. Nel primo dice: Invano ho cercato con lunga indagine di accertare quali vette del nucleo principale fossero state vinte dall’Adami, il quale, è noto, studiò quel gruppo. G. Battista Adami venne in Edolo nel 1873, capitano della 13 Compagnia Alpina, la prima destinata alla Val Camonica, e vi si fermò per ben nove anni. Alcuni montanari, che furono suoi soldati, mi descrissero con precisione e la valle Baitone ed alcuno dei valichi che vi adducono. Uno scritto però dell’Adami (o non esiste, od è in mani gelose di farlo conoscere) che trattasse di quel gruppo, non potei trovarlo, mentre pur credo debba esservi. L’Adami era solito a dar relazione dei suoi studi e lavori o per le stampe al pubblico o per scritto a persone che se ne interessavano. E’ ancor pregevole una sua memoria: “Notizie sul gruppo dell’Adamello” Di Schnorr ho trovato una piccola relazione di una salita al Corno Baitone e di essa mi gioverò quando moveremo a quella vetta. Il dottor Wilheim Salomon (Monaco di Baviera) da alcuni anni fa accurati studi geologici sulla zona dell’Adamello; ho già citato precedentemente tre suoi lavori in proposito e nell’ultimo pubblicato ho trovato materia per stabilire quali punti del gruppo furono dal Salomon visitati per studiare la zona di contatto della parte occidentale dell’Adamello , e sono: sotto i Prati di Frino in valle Malga; al Lago Baitone; sulla Forcella di Bombià; sul Corno delle Granate. |
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UTILIZZO IDROELETTRICO
Le acque della conca del Baitone furono oggetto di domanda di concessione per utilizzo
idroelettrico, da parte delle Ferriere di Voltri, fin dal primo decennio del 1900.
Erano previsti diversi "salti" per utilizzare l'acqua fino al fondo valle. Il sistema del Baitone fu concepito con il compito di accumulare acqua nei mesi estivi per poterla poi utilizzare in inverno; la capacità del lago artificiale è stata dimensionata in modo da poter accumulare anche parte dell'acqua proveniente dalla valle del Miller. Al Miller venne realizzata infatti la presa "alto Miller" a monte dell'invaso con il compito di convogliare l'acqua al Baitone (utilizzando la stessa galleria in senso opposto) dove, all'arrivo della galleria (2216 m s.l.m.) venne costruita una centrale di pomppaggio, che solleva quest'acqua fino al livello del lago Baitone (max 2280 m s.l.m. circa). La stessa centrale di pompaggio è reversibile e quindi può funzionare anche in produzione: mentre nei mesi estivi (giugno - settembre) viene utilizzata per "pompare" l'acqua proveniente dal Miller nel lago Baitone, nei mesi invernali, l'acqua del lago Baitone viene scaricata verso il Miller, attraverso la centrale, utilizzando così il salto esistente tra il lago (fino a 2280 ms.l.m.) e la galleria di scarico vero il Miller (2216) Sempre con lo scopo di utilizzare in inverno le acque estive, nelle conca di Baitone vennero attrezzati anche il lago Lungo ed il lago Rotondo per accumulare volumi di acqua: fu realizzato uno scarico di fondo in ogni lago, e per il lago Lungo anche una dighetta. In estate i laghi si riempivano completamente; in autunno inoltrato, dopo aver parzialmente svasato il lago Baitone venivano scaricati , attraverso i relativi scarichi di fondo. Dagli anni settanta in poi non sono più stati utilizzati.
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