Il 1980 giunge al termine e i Queen, dopo soli sette anni di carriera discografica, hanno venduto 45 milioni di album e 25 milioni di singoli. Galvanizzati da un successo così imponente e vogliosi di trovare nuovi stimoli, i quattro componenti del gruppo decidono di organizzare una tournée in Paesi fino ad allora mai visitati. Nel 1981 si esibiscono per la prima volta in Argentina, Brasile, Messico e Venezuela (dove danno un solo concerto mentre altri quattro vengono annullati), aprendo una strada che sarà battuta in seguito da molti altri gruppi rock. 1 risultati sono clamorosi in Argentina, nel periodo successivo alla loro visita, figurano addirittura dieci loro album nella classifica dei dieci album più venduti. Nel marzo 1981 vede la luce il primo esperimento solistico di uno dei membri della band: Roger Taylor pubblica FUN IN SPACE, in cui suona tutti gli strumenti e con il quale vuole sperimentare generi altrimenti preclusi all'interno del gruppo. Il successo è buono ma il batterista non dimostra alcuna intenzione di avviarsi verso una carriera solistica. La predisposizione a collaborare con altri è vivamente sentita: in questo periodo, durante una visita casuale di David Bowie (anch'egli frequentatore dei Mountain Studios), il gruppo si produce in una Jam Session notturna dalla quale nascerà Under Pressure.
Il singolo, pubblicato nell'ottobre 1981 con la brillante Soul Brother sul lato B, anticipa l'uscita del primo GREATEST HITS della band, messo in vendita in novembre insieme a un libro fotografico e a una videocassetta contenente tutti i videoclip dei Queen. Con le vendite dell'antologia che vanno a gonfie vele e i clamorosi successi live ancora nell'aria, il morale del gruppo è alto ma i singoli componenti cominciano ad avvertire segni di stanchezza dovuti alla massacrante attività che non ha mai consentito loro di rilassarsi per periodi sufficientemente lunghi. Malgrado tutto tornano a Monaco di Baviera per lavorare su un album; Mercury, May, Taylor e Deacon sembrano tuttavia distratti dalla vita di questa città (in particolare quella notturna) che considerano molto eccitante e non arrivano quasi mai in studio in condizioni psicologiche perfette. Questa voglia di sfuggire alla condizione di rockstars e parallelamente di vivere la vita fino alle estreme conseguenze è così forte che viene interpretata nel modo sbagliato e ben presto si ripercuote sul lavoro che il gruppo sta portando avanti.
HOT SPACE, preceduto dal singolo Body Language, esce il 21 maggio 1982 e delude la maggioranza dei fans storici. Le composizioni risultano frettolose e dall'LP traspare lo stile di vita attuale del gruppo. La velocità dei tempi di lavoro va a scapito della qualità effettiva: con rammarico, in questo disco si ascoltano canzoni dall'ottimo potenziale rivestite di arrangiamenti approssimativi e poco meditati. Stranamente, la critica pare comunque apprezzare il risultato finale e tutto sommato anche il pubblico dimostra di gradire le canzoni.
Il tour di quell'anno è l'ultimo per i Queen negli Stati Uniti dove, da quel momento in poi, la loro popolarità subirà un netto calo. Alla fine del 1982 i Queen decidono di separarsi per un certo periodo. Non si tratta di uno scioglimento definitivo ma di un momento di pausa per ritrovare lo spirito giusto. HOT SPACE s'è lasciato dietro una scia di insoddisfazione e di malcontento, tra i fans come nella band, che stenta a riconoscersi nell'ultimo lavoro. Le tensioni che iniziano a sorgere anche sul piano personale spingono i quattro membri dei Queen a prendere questa decisione e a dedicarsi a progetti solistici. Freddie Mercury collabora con Giorgio Moroder, profeta della disco music, e registra il brano Love KilIs per la colonna sonora della nuova versione di Metropolis, un classico del cinema muto diretto da Fritz Lang. Inoltre inizia a lavorare al suo primo album da solista, MR. BAD GUY, in cui si diverte a cimentarsi con vari generi musicali, dal reggae alla disco alle ballate piano voce, e in cui compaiono anche pezzi di grande valore, ripresi poi dai Queen, come Made In Heaven o 1 Was Born To Love You. L'album verrà pubblicato nel 1985 ottenendo un buon successo (6' posto nella classifica britannica).
Brian May registra invece il mini LP STARFLEET, frutto di infuocate jam sessions in compagnia di musicisti del calibro di Eddie Van Halen e del batterista dei REO Speedwagon, Alan Gratzer: sono soltanto tre lunghissimi pezzi, tra i quali si segnala Bluesbreaker, saggio di bravura di Van Halen e May lungo 13 minuti, dedicato a Eric Clapton. Roger Taylor lavora al suo secondo progetto solistico, STRANGE FRONTIER, in collaborazione con Rick Parfitt degli Status Quo; in repertorio due covers di lusso, Masters Of War di Bob Dylan e Racing In The Streets di Bruce Springsteen. L'album verrà comunque pubblicato in un secondo tempo, nel luglio 1984. John Deacon è l'unico membro dei Queen a non impegnarsi in progetti solistici, anche perché privo di doti canore, e trascorre il tempo in compagnia della sua numerosa famiglia (in questo periodo nasce il quarto dei suoi sei figli).I Queen si riuniscono a Los Angeles alla fine del 1983; avendo sentito molto la mancanza del lavoro nel gruppo e ritrovato l'entusiasmo, iniziano subito a registrare nuovo materiale, per la prima volta negli Stati Uniti. Il primo singolo, pubblicato il 23 gennaio 1984, è Radio Ga Ga, brano composto da Roger Taylor, ispirato dal piccolo figlio Felix il quale, commentando una musica ascoltata alla radio, aveva detto che era "radio ka ka". Il singolo è accompagnato da un famoso video diretto da David Mallet, che contiene spezzoni del film Metropolis e in cui più di 300 membri del Queen Fan Club battono le mani al tempo della canzone, gesto divenuto mitico che verrà ripetuto con perfetta sincronia dal pubblico di tutti i seguenti concerti della band.
A partire da THE WORKS, i Queen iniziano a sfruttare intensamente il fenomeno dei videoclip, realizzando lavori sempre più sofisticati e originali. Celebre è per esempio il video del singolo successivo, I Want To Break Free, in cui i quattro membri della band, su suggerimento della fidanzata di Roger, Dominique, compaiono travestiti da donna, interpretando i personaggi di una famosa soap opera inglese, Coronation Street. Il risultato è molto divertente ma non particolarmente apprezzato da stampa e pubblico americani. L'album THE WORKS viene pubblicato il 27 febbraio 1984; in Gran Bretagna raggiunge il 2' posto, ma va direttamente al primo posto in 19 Paesi, tra cui anche l'Italia, che scopre in quegli anni il gruppo inglese. Freddie e compagni partecipano anche come ospiti d'onore al Festival di Sanremo e nel tour europeo che segue l'uscita dell'album si esibiscono per la prima e unica volta in Italia, al Palasport di Milano (che quello stesso inverno crollerà sotto il peso della neve). THE WORKS può essere considerai,, un album di passaggio dalle sperimentazioni di HOT SPACE alla ritrovata vena d egli ultimi lavori e consegna alla band alcuni tra i suoi maggiori hits. Per la prirna volta, i testi accolgono anche tematiche sociali e politiche, raramente presenti nella produzione precedente, sebbene i Queen si siano sempre impegnati in svariate iniziative benefiche. Hammer To Fall è una presa di posizione contro le armi e l'energia nucleari, mentre i diritti relativi a Is This The World We Created, che verrà presentata al "Live Aid", vengono tuttora devoluti al fondo inglese per l'assistenza ai bambini in difficoltà.
La dimensione live, sempre più importante per il gruppo, in questo periodo assume proporzioni grandiose. I Queen riempiono, gli stadi di tutta Europa muovendosi su un enorme palco ispirato alle atmosfere futuriste del film Metropolis, con enormi ruote in movimento, esplosioni e un impianto luci sempre più spettacolare. Ai concerti europei fa seguito una tournée mondiale, che registra ampio successo anche in Paesi come l'Australia. Tuttavia, un episodio fa vacillare la solida fama della band; i Queen accettano di effettuare dodici concerti a Sun City, città Stato per bianchi ricchi in Sud Africa, simbolo della vergogna dell'apartheid. La stampa, gran parte dell'opinione pubblica e la stessa Unione dei Musicisti si scagliano violentemente contro di loro, tacciandoli di comportamento razzista. Per far fronte alle critiche, i Queen intraprendono numerose iniziative benefiche a favore dei bambini di colore durante il loro soggiorno in Sud Africa, per esempio pubblicando in esclusiva un album live i cui proventi sono interamente devoluti alla costruzione di scuole e ospedali per l'infanzia. La reputazione del gruppo si oscura ma nei mesi seguenti due grandiosi eventi musicali ne confermano definitivamente la popolarità a livello mondiale.
In virtù del grande successo ottenuto nel corso dei precedenti tours nell'America meridionale, i Queen vengono invitati a partecipare come attrazione principale a un grande festival a Rio De Janeiro ("Rock in Rio"), in compagnia di molti altri artisti quali AC/DC, Yés, George Benson, James Taylor, Iron Maiden, Def Leppard uno dei più grandi festival di tutti i tempi, trasmesso in diretta televisiva in tutto il Sudamerica, e ai Queen viene riservato l'onore di chiudere la manifestazione. La band sale sul palco il 12 gennaio alle due del mattino e rimane a bocca aperta di fronte alla sterminata distesa di spettatori; al momento del concerto dei Queen sono presenti 250.000 persone, il più grande pubblico pagante per un singolo concerto, un record assoluto ancora imbattuto. Il duetto di Freddie con la marea di persone sulle note di Love Qf My Life è uno dei momenti più intensi e grandiosi della storia del gruppo.
Il 13 luglio 1985 è una data molto importante per il rock; per la prima volta, i più grandi artisti del mondo decidono di unirsi per dare vita a un enorme spettacolo di beneficenza, il "Live Aid", in favore delle popolazioni dell'Etiopia colpite da una grave carestia. Organizzato da Bob Geldof, l'avvenimento si svolge in contemporanea al Wembley Stadium di Londra e a Philadelphia, negli Stati Uniti, e viene trasmesso in diretta in tutto il mondo, registrando l'adesione di uno sterminato numero di gruppi e musicisti. Definito dallo stesso Geldof un "juke box globale", lo show si basa su una veloce alternanza di esibizioni, ognuna della durata di 20 minuti. I Queen salgono sul palco alle sei di sera, senza aver fatto alcun soundcheck e con solo alcuni dei tecnici di palcoscenico a disposizione, e presentano un set esplosivo e molto rapido, in modo da condensare nel breve tempo concesso tutta la loro energia. 1 venti minuti del "Live Aid» consegnano alla storia i Queen e fanno di Freddie Mercury una leggenda. Tutti gli artisti, il pubblico, i critici e per una volta la stampa sono d'accordo nel considerarli i migliori in assoluto, capaci di monopolizzare l'attenzione e sbalordire il mondo. Freddie in particolare domina l'evento, ipnotizzando lo stadio di Wembley e facendolo esplodere: davanti a tutto il mondo costruisce il suo mito di insuperabile frontman. L'immagine di Freddie sorridente mentre la folla canta We Will Rock You è il simbolo della musica e della personalità dei Queen.
Per tutti i componenti della band il "Live Aid" rappresenta una svolta, una scarica di adrenalina che cancella ogni dubbio e riaccende l'entusiasmo. john Deacon dichiara: I Queen non erano più un gruppo unito ma quattro individualità che lavoravano insieme. Il 'Live Aid' ci ha totalmente rivitalizzati, restituendoci l'entusiasmo di un tempo". I Queen si chiudono subito in studio e iniziano a lavorare per registrare un album e poi partire per una nuova tournée europea. Il 4 novembre 1985 viene pubblicato il singolo One Vision, brano travolgente in cui il riff tagliente di Brian sembra ingaggiare una gara con i vocalizzi potenti di Freddie, ispirato dal famoso discorso del sogno di Martin Luther King e inserito nella colonna sonora del film Iron Eagle (Laquila d'acciaio).
Durante queste prime sessions di prove i Queen vengono contattati da Russel Mulchay, regista e produttore di videoclip che sta lavorando al suo primo film, HighIander, destinato a diventare un cult movie. La band accetta di scriverne la colonna sonora e di pubblicarla come un proprio album e inizi a registrare brani ispirati alle scene del film. Contemporaneamente i Queen, con la regia di Russel Mulchay, girano i videoclip di A Kind of Magic, nel quale Freddie è un mago che trasforma tre barboni impersonati da Brian, Roger e john in tre rockstars, e di Princes Of The Universe, nel quale compare anche il protagonista di HighIander, Christopher Lambert. Il singolo A Kind Of Magic viene pubblicato il 17 maggio 1986 ed entra nella classifica britannica al V posto, raggiungendo la prima posizione in altri 35 Paesi. L'album A KIND OF MAGIC entra invece direttamente al numero 1 oltre Manica, dove oda i Top 10 per 13 settimane consecutive, conquistando per due volte il disco di platino. L'album non è una colonna sonora tradizionale ma un lavoro autonomo i cui brani accompagnano in modo perfetto le scene del film. Mulchay ha dichiarato: "Ho sempre desiderato lavorare con i
Queen perché hanno un approccio, molto visivo alla musica; le composizioni per HighIander sono potenti, perfette per il mio film cui serve questa energia".
Una grande energia pervade in effetti il quattordicesimo album dei Queen, i quali trasmettono nei brani tutta la carica e l'entusiasmo dell'esperienza "Live Aid", ritrovando la vena rock più genuina. 1 membri del gruppo si esprimono ai massimi livelli, come musicisti e soprattutto come autori, per esempio firmando ciascuno i quattro singoli tratti dall'album (One Vision di May e Mercury, A Kind Of Magic di Tayl or, "Who Wants To Live Forever di May, Friends Will Be Friends di Deacon e Mercury), tutti di successo. L'atmosfera magica ispirata dal film si unisce alla consueta versatilità e creatività, dando luogo a efficaci soluzioni musicali, che fanno dell'album uno dei migliori della band per intensità e potenza.
L'estate del 1986 vede i Queen ancora padroni dell'Europa con il grandioso "Magic Tour", iniziato il 6 giugno al Rasunda Stadium di Stoccolma e conclusosi a Knebworth il 9 agosto. La macchina live dei Queen raggiunge nel corso di questo tour il suo apice; il palco è il più grande mai costruito, come anche l'impianto luci, e il set di canzoni preparato per la tournée è un mix ben studiato di brani nuovi e del passato, tutti riarrangiati in versioni particolarmente potenti, sorta di carrellata sulla storia del gruppo che attira sia i fans più accaniti sia chi li conosce poco. Una data particolarmente importante è quella al Nepstadion di Budapest il 27 luglio; è la prima volta che oltre la cortina di ferro il rock viene presentato in grandi spazi. Freddie e compagni danno vita a uno spettacolo memorabile, come documenta il relativo video, riuscendo a conquistare in un attimo un pubblico assolutamente nuovo, in particolare quando eseguono in segno di gratitudine una canzone popolare ungherese duettando con la folla. In patria, i Queen raccolgono in sole sei date più di 400.000 spettatori, stabilendo un record assoluto, con due concerti consecutivi al Wembley Stadium (11 e 12 luglio) da cui verrà tratto un doppio album. Freddie chiude lo spettacolo vestito da re, con manto di pelliccia e corona, e smentisce ogni voce di problemi nel gruppo con parole che risultano purtroppo profetiche: "Non siamo poi tanto male per essere quattro vecchie regine del rock, staremo assieme finché, cazzo!, non saremo morti.". Il "Magic Tour" si chiude il 9 agosto a Knebworth davanti a quasi 200.000 persone; è l'ultimo concerto dei Queen, che lasciano al loro pubblico il ricordo della loro esibizione più spettacolare e grandiosa e l'immagine di un gruppo che ha saputo esaltare la dimensione live come nessun altro. Freddie saluta per sempre i suoi fans alzando la corona con queste parole: "Arrivederci, bellissime bellezze! Siete stati un pubblico straordinario, buonanotte, sogni d'oro, vi amo'. In questo periodo, Freddie ha già contratto il virus dell'Aids sebbene i test cui si sottopone diano ancora esito negativo.
Il 1987 è un anno tranquillo per i Queen che smaltiscono la sbornia del «Magic Tour", da cui viene tratto l'album dal vivo LIVE MAGIC. Freddie si impegna in progetti solistici, il remake del brano dei Platters The Great Pretender di cui realizza un divertente video dove compare travestito da donna in compagnia di Roger Taylor e dell'amico Peter Straker, la partecipazione al musical Time di Dave Clark e l'innovativo progetto di BARCELONA, crossover di lirica e rock realizzato in coppia con la grande interprete operistica Montserrat Caballé, la cui tide track sarà l'inno dei giochi olimpici del 1992. Questo progetto è l'inizio del grande sogno di Freddie di poter mettere in scena un esempio di arte globale, in cui possano convivere danza, musica classica e moderna. Purtroppo la malattia non gli permetterà di concretizzare le sue idee. Roger Taylor invece forma un gruppo, i Cross, di cui è chitarrista ritmico e cantante solista, e nel gennaio 1988 pubblica l'album SHOVE IT, cui faranno seguito MAD, BAD AND DANGEROUS TO KNOW nel 1990 e BLUE ROCK nel 1991. Nel 1988 i Queen si ritrovano in studio per preparare un nuovo lavoro, dopo il più lungo intervallo tra un album di studio e il successivo, e decidono di adottare una nuova politica nella registrazione del materiale. Fin dagli anni '70, su suggerimento di Freddie, ogni componente della band è solito scrivere e proporre un brano completo, indicando agli altri membri esattamente come vuole che sia suonato; questo crea molti problemi e notevoli dissidi, soprattutto sulla scelta dei singoli, oltre che un eccessivo individualismo nel modo di lavorare. A partire da THE MIRACLE ogni canzone viene accreditata ai Queen, senza indicare di chi è l'idea originale, e tutte le composizioni vengono discusse e realizzate da tutti gli elementi del gruppo. THE MIRACLE viene pubblicato nel maggio 1989 e va direttamente al primo posto in classifica, anticipato dal singolo 1 Want It All entrato al terzo posto, la più alta new entry del gruppo. I Queen ormai dominano completamente il mercato discografico mondiale e ogni lavoro è accompagnato da una massiccia campagna pubblicitaria e d'immagine, curata personalmente dai quattro. La copertina dell'album è una particolare realizzazione grafica in cui i quattro volti elaborati al computer sono uniti in un'unica testa, a sottolineare la grande coesione del gruppo; anche i videoclip sono molto originali, soprattutto quello di Breakthru in cui i Queen suonano su un treno lanciato in corsa.
THE MIRACLE viene accolto in modo vario da stampa e pubblico; molti giudicano il lavoro inferiore al precedente e troppo blando dal punto di vista musicale e dei testi, che rientrano nello stile del disimpegno caratteristico del gruppo. In realtà l'album è al solito una carrellata di generi diversi, personalizzati con gli elementi del tipico sound Queen, dal funk/soul di My Baby Does Me al pop rock di Breakthru, e contiene momenti di potente rock, dalla travolgente I Want It Afl in cui Brian dimostra ancora una volta la sua abilità, a Party e Khashoggis Ship, registrati praticamente in presa diretta, fino a Was It All Worth It, celebrazione della vita esaltante della rockstar il cui testo può essere considerato il vero testamento
di Freddie Mercury. Contrastano con questi alcuni brani piuttosto easy listening, come Scandal o Invisible Man, ma la band dimostra di non aver perso energia: lo testimonia anche la presenza di varie B/sides di grande valore, non inserite nell'album ma frutto delle medesime sedute di registrazione.
L'assenza di qualsiasi progetto per un tour alimenta voci sullo stato di salute di Freddie, che pure appare in buona forma nei video di THE MIRACLE. L'Aids ha già iniziato a minare la salute del cantante il quale, volendo mantenere una riservatezza assoluta e conoscendo i metodi della stampa scandalistica, decide di non rivelare niente per non allarmare chi gli sta intorno e si concentra sul suo lavoro. In realtà i Queen riempiono ancora le pagine dei giornali per le loro sregolatezze, come il grande party che nel 1990 celebra il ventennale della carriera o la festa per il 400 compleanno di Roger Taylor, che con uno spettacolo di luci laser mette in allarme tutti i centri di osservazione degli Ufo. Il gruppo ritorna in studio nel 1990, mentre lo stato di salute di Freddie finisce sulle prime pagine dei giornali in seguito a un'apparizione in pubblico - per la consegna di un premio alla carriera ai Queen da parte dell'Industria fonografica britannica in cui il cantante appare piuttosto provato e smagrito. Gli altri componenti della band sottolineano l'unità del gruppo sul piano personale rifiutandosi di rilasciare dichiarazioni e confermando l'uscita dell'album. Il lavoro di registrazione si svolge tra Londra e Montreux, dove Freddie sfugge spesso alle attenzioni della stampa.
Ormai molto debilitato dalla malattia, Mercury concentra tutte le sue energie nella registrazione dell'album, in cui trova uno stimolo per continuare la propria battaglia. Il frutto di questa commovente forza di volontà è INNUENDO, capolavoro assoluto in cui la voce di Freddie e tutto il gruppo toccano i vertici: lo stile musicale dei primi album, recuperato e rinnovato, si fonde con le nuove sonorità e le sperimentazioni musicali che caratterizzano la maturità della band, e ne emerge una sintesi che rappresenta un traguardo per tutta la musica rock.
Il singolo Innuendo è un brano maestoso e complesso che riassume tutto lo stile Queen, collegato direttamente al manifesto Boheinian Rhapsody con cui gareggia in lunghezza (più di sei minuti). Pubblicato il 14 gennaio 1991, vende 100.000 copie nella prima settimana entrando in classifica al numero 1, seguito dall'album omonimo, pubblicato il 4 febbraio, che raggiunge la prima posizione nelle classifiche di tutta Europa. INNUENDO è un lungo e contrastato discorso musicale e poetico sui temi dell'esistenza, dell'amore, una ricerca dei valori più veri e preziosi che possano dare serenità e pace. Non è del tutto giustificato cercare in ogni brano accenni alla malattia di Freddie, perché le idee originali risalgono in certi casi ad alcuni anni prima, ma certamente l'album è pervaso da una rnalinconia e serietà che lo rendono emotivamente molto intenso. The Show Must Go On non è il testamento di Freddie, perché è stato scritto da Brian May in onore di Mercury stesso, ma riflette la drammatica situazione interiore in cui si sono trovati i Queen durante la difficile preparazione dell'album, che Freddie ha fermamente voluto completare, mentre assistevano al declino inarrestabìle del loro grande amico e cercavano di non pensare al dolore sofferto per esaudire i suoi ultimi desideri. Anche These Are The Days Of Our Lives, brano composto da Roger Taylor, è un testo triste ma sereno, un ripercorrere con la memoria i momenti felici di una vita trascorsa insieme all'insegna della musica. Nel video che accompagna il singolo, Freddie appare per l'ultima volta e, mostrando coraggiosamente il suo volto distrutto dalla malattia, trova la forza per sorridere e dire per l'ultima volta ai suoi fans I still love you.
Il 23 novembre 1991 Freddie Mercury diffonde un comunicato stampa in cui dichiara ufficialmente di essere malato di Aids e dichiara di voler aiutare la ricerca per la cura del terribile male, invitando amici e fans a fare altrettanto. Il 24 novembre 1991, alle sette di sera, l'uomo perde la sua lunga battaglia. Muore serenamente nella sua casa di Kensington, stroncato da una polmonite causata dal virus dell'Aids. Il mondo precipita nel dolore, centinaia di fans si radunano per tutta la notte in lacrime davanti alla sua abitazione e ovunque la notizia riempie le pagine dei giornali. Il suo corpo viene cremato secondo il rito zoroastriano, la religione praticata dai genitori. Freddie Mercury lascia in eredità gran parte della sua fortuna al "Terence Higgins Trust e istituisce una propria fondazione, il "Mercury Phoenix Trust", per l'aiuto alle persone affette dall'Aids.
Brian, Roger e John rilasciano la seguente dichiarazione ufficiale: "Abbiamo perso il più grande e più amato membro della nostra famiglia. Proviamo un dolore indescrivibile per la sua morte, una tristezza che è mitigata dal pensiero della sua straordinaria creatività e dell'onore e del coraggio con cui ha vissuto e con cui ha affrontato la morte è stato un privilegio per noi dividere con Freddie momenti così magici. Appena sarà possibile, vorremmo celebrare la sua vita nello stile in cui era abituato".
Alcuni mesi dopo Brian May scrive ai membri del Fari Club: 'Treddie ha combattuto l'Aids per molti anni. L'arte e gli amici erano per lui la cosa più ' importante e si è dedicato ad ambedue con estremo vigore. Non ha voluto che nulla rovinasse la nostra musica e affrontando il dolore ha deciso di continuare fino all'ultimo a lavorare ai nuovi dischi, senza ascoltare le nostre preghiere e cantando miracolosamente sempre più forte. Freddie non ha mai voluto simpatia ma solo ciò che i fans gli hanno sempre dato, fiducia, sostegno e compagnia, lungo la difficile strada che noi, Queen, abbiamo cercato di percorrere. Voi gli avete dato l'aiuto per essere lo straordinario spirito libero che è stato e tuttora è. Freddie, la sua musica, la sua brillante energia creativa, queste cose sono per sempre".
Il 20 aprile 1992 allo stadio di Wembley si svolge il più grande concerto degli ultimi anni, il "Freddie Mercury Tribute". Vincendo la disperazione, Brian, Roger e John salgono sullo stesso palco per l'ultima volta, per celebrare la vita e l'arte di Freddie Mercury in compagnia dei più importanti nomi del panorama rock mondiale. Il concerto viene aperto dalle esibizioni di Extreme, Metallica, Guns N' Roses, Def Leppard e Bob Geldof. Alle sei di sera è il turno di Brian, Roger e john: una schiera di straordinari artisti si unisce a loro per cantare le canzoni dei Queen ed esprimere le proprie considerazioni su Freddie Mercury e sull'Aids. George Michael, Robert Plant, Roger Daltrey, Elton John, Mick Ronson, Ian Hunter, Annie Lennox e molti altri altri danno vita a un concerto leggendario, trasmesso in diretta in tutta Europa. David Bowie canta forse per l'ultima volta Heroes e al termine del pezzo si inginocchia e recita una preghiera per tutte le vittime dell'Aids, riducendo al silenzio l'intero stadio. La serata si chiude con una splendida interpretazione di We Are The Champions da parte di Liza Minnelli cui si uniscono tutti gli artisti presenti per un grande coro finale. Sull'ultima nota Roger Taylor, vero motore dell'evento, prende in mano il microfono e grida al cielo di Londra: "Buonanotte Freddie, ti amiamo!".
Gli anni seguiti alla morte di Freddie Mercury sono senz'altro stati, dal punto di vista umano, i più duri per la band. Nella loro carriera non erano mancati i momenti di crisi ma l'idea di un reale scioglimento non era mai stata presa neanche in considerazione. Brian May e Roger Taylor si sono così messi alla ricerca degli stimoli necessari nel momento in cui bisogna ricominciare tutto daccapo. Ritrovare un'identità lontano dal gruppo, dopo che questo era stata la ragione principale della loro vita, non è certo stato facile; John Deacon, per esempio, non ha ancora deciso quale strada percorrere per il suo futuro.
May ha pubblicato il singolo Driven By You all'indomani della morte di Freddie e, dopo il "Freddie Mercury Tribute", ha pubblicato l'album BACK TO THE LIGHT riscuotendo un buon successo. Soprattutto ha costituito una vera live band con cui ha girato per tutto il mondo e i consensi riscossi nel corso degli spettacoli (testimoniati dall'album dal vivo LIVE AT THE BRIXTON ACADEMY) lo hanno caricato sufficientemente da convincerlo a proseguire per l'avventura solistica. Per Roger Taylor vale lo stesso discorso: uscito con l'album HAPPINESS nel settembre 1994, ha portato in giro per l'Europa e per il Giappone una tournée; il successo ottenuto (a livello di vendite e di pubblico) è stato però inferiore a quello del collega.
Per tutti questi anni i tre musicisti hanno conservato la voglia di lasciare la testimonianza di quanto avevano realizzato con Freddie quando egli, ormai troppo malato, poteva entrare in studio solo per poche ore. Dal 1988 infatti il cantante aveva coinvolto i compagni a tal punto da passare il maggior numero di ore possibile in studio. Le idee che aveva erano moltissime ed era suo desiderio terminarle tutte. Per fare in modo che non andasse perso lo spirito che si era creato in quei giorni i tre Queen rimasti, dopo avere atteso che i tempi fossero maturi e dopo aver superato lo shock di dover lavorare sulle tracce vocali in assenza del loro esecutore, si sono incontrati prima sporadicamente e poi più intensamente per dare un senso a tutto il lavoro svolto. Il risultato è testimoniato da MADE IN HEAVEN.
In questo album, non essendoci abbastanza materiale inedito, i Queen hanno voluto riproporre pezzi che erano stati concepiti dal gruppo per essere inclusi su alcuni dei suoi dischi ma che poi, per diverse ragioni, erano stati esclusi dalle scalette finali e utilizzati nei lavori solistici. Qui ritroviamo quindi l'originale solarità della title track, un tempo pensata per THE WORKS, Così Come I Was Born To Love You, destinata allo stesso album ma poi portata al successo da Freddie come solista. Catturare l'antico spirito di alcune canzoni, anche se a posteriori, non è l'unico elemento che sorprende del lavoro. Let Me Live, per esempio, tipico standard dei Queen (dove per la prima volta Roger, Brian e Freddie si trovano tutti impegnati come voci soliste) è un trascinante inedito; Mother Love è l'ultima canzone che Freddie abbia mai cantato e rivela una dolcezza d'animo raramente fatta trasparire nei precedenti testi dal suo autore. Il significato di tutto è comunque celato nella canzone che apre il lavoro. Its A Beautiful Day è una dichiarazione di voglia di vivere fatta da Freddie nell'unico modo che conosceva: sedendosi al piano e cantando l'amarezza di quei momenti. t un brano in cui Mercury dimostra il suo grande coraggio perché, sebbene ammetta il dispiacere, è deciso a non cedere finché fuori ci sarà un altro bellissimo giorno da vivere.
Nel 1997 esce la compilation QUEEN ROCKS e contiene oltre ai maggiori successi della band in chiave rock anche un brano inedito No One But You composto da Bryan May.
Nel 1999 viene pubblicata l'ultima raccolta di brani dei Queen dal titolo GREATEST HITS 3 che ottiene un ottimo successo in tutto il mondo; nel libretto del cd sono stampate le migliori foto dei Queen prese da internet dai siti dei fans.
Il 19 marzo 2001 i Brian e Roger hanno fatto la loro ultima apparizione negli Stati Uniti suonando alla manifestazione Rock & Roll Hall Of Fame a cui ha preso parte anche la madre di Freddie.