Subito dopo aver lasciato la casa di Bill, Pax aveva
cominciato a correre per arrivare al più presto al castello. Come stavano i
suoi amici? Gli elfi avevano già avuto la meglio? Presto avrebbe avuto delle
risposte. Lungo il cammino non incontrò molte difficoltà, e quelle che incontrò
seppe risolverle molto bene; rivisitò tutti i luoghi nei quali era già stato
con il gruppo: Il castello di Astaroth, le montagne del diavolo,
l’orfanotrofio, la città di Zoe con tutte le sue caverne e infine la foresta
elica, che ora emanava una aria spettrale come mai aveva fatto prima. Già dalla
foresta si cominciavano a sentire le urla agghiaccianti degli elfi che
attaccavano il castello, almeno c’era una buona notizia; sembrava che gli elfi
non fossero ancora entrati a castello!! Si affrettò ma ora gli sorgeva un
dubbio: come avrebbe fatto d entrare a castello senza essere visto e ucciso?
L’unica soluzione che gli veniva in mente era quella di buttarsi nella mischia
uccidendo più Elfi possibili, ma si accorse che era un suicidio. Disperato
perché non riusciva a trovare una soluzione decise di accamparsi poco fuori la
foresta; prima di addormentarsi fece le sue solite preghiere, quando finì di
pregare una luce a lui familiare riempì il buio della notte; era la stessa luce
che aveva preannunciato la venuta di uno dei fantasmi. Chissà chi sarebbe
apparso in quella occasione. Davanti a lui si presentò la figura imponente di
suo padre, Daniel, il quale disse a Pax che da quando lui era bambino usava
sempre un passaggio segreto per uscire dal castello quando non gli andava di
farsi trovare; in quel passaggio il re Daniel si nascondeva con tutte le sue
cose più preziose per giocare e non sentire addosso il peso di un regno, anche
Rachel era a conoscenza del passaggio ma non l’aveva mai usato. Pax chiese
dove fosse quel passaggio e Daniel come in un sogno glielo mostrò; di notte non
si poteva vedere se il passaggio fosse ancora agibile ma era l’unica
possibilità che Pax aveva. Proprio quando Pax si era abituato alla presenza delpadre accanto a lui, il fantasma scomparve dicendo le stesse parole che
aveva detto all’inizio dell’avventura Rachel: << state tranquilli
comunque perché noi quattro eroi della prima spedizione veglieremo sempre su di
voi e in caso di necessità verremo ad aiutarvi>>. Pax si addormentò, ma
fu un sonno molto travagliato perché la foresta era piena di rumori ed era
tutta buia, quindi era facile farsi prendere dalla paura. Al suo risveglio Pax
andò di corsa a vedere il passaggio ed effettivamente era ancora agibile, ma
mentre lo stava aprendo due Elfi lo videro e cominciarono a corrergli dietro.
Lui entrò di fretta cominciando a percorrere il lungo passaggio e gli elfi lo
seguivano da dietro; arrivato alla fine del passaggio, impugnò la sua spada e
colpi uno dei massi reggenti del passaggio sussurrando: <<mi
spiace………………papà!>>. Dopo un gran tumulto si sentirono le
urla degli elfi rimasti seppelliti dalle macerie. Pax era riuscito ad entrare a
castello, ma non appena lo vie uno dei saggi lo scambiò per un elfo e lo fece
arrestare, dopo che si chiarì l’equivoco, il principe si fece spiegare la
situazione: Feria era sotto assedio già da una settimana, ma gli elfi non
avevano fatto molti passi avanti perché l’esercito del regno era molto forte.
Pax decise subito di scendere in prima linea, e così fece. Arrivato nel mezzo
della battaglia, brandendo la sua spada con molta maestria, fece a pezzi molti
Elfi, ma questi sembravano infinti, ogni volta che ne moriva uno ne arrivava un
altro, solo che a poco a poco i soldati di Feria andavano cedendo. Il tempo
passava in fretta a Feria, infatti la lotta durava tutto il giorno e poi la sera
mentre tutti si riposavano Pax continuava i suoi allenamenti con la spada,
aiutato dai migliori guerrieri e dai saggi. I miglioramenti poterono vedere
quasi subito, infatti quasi dopo cinque mesi di allenamenti, Pax imparò i due
colpi principali della tecnica reale di Feria: il Feria’s Trash e il Feria’s
Breaker; per mezzo di questi due colpi e attraverso al loro unione si sarebbe
arrivati poi alle tecniche superiori, alle quali Pax non era ancora arrivato. Al
di fuori dell’allenamento Pax non aveva mai usato quelle tecniche per paura di
fallire; ma un giorno mentre lottava vide che un soldato stava per essere ucciso
da un Elfo allora pax, quasi d’istinto, lanciò il Feria’s Trash, capace di
colpire obiettivi anche distanti, e fece fuori in u sol colpo l’Elfo. Intanto
i saggi di corte cercavano di capire da dove provenissero gli elfi, e scoprirono
che nella foresta elica c’era una sorgente di energia malefica risvegliata da Flagg che dava la forza agli Elfi. Pax decise di uscire dal
castello per andare a distruggere la sorgente; i saggi cercarono di fermarlo ma
non ci fu niente da fare. La prima cosa da fare era crearsi un corridoio tra gli
elfi per poter raggiungere la foresta; decise di rischiare e di provare il
secondo colpo da lui imparato: il Feria’s Breaker. Non appena il colpo fu scagliato la strada che
ricevette il colpo si andò aprendo inghiottendo con se gli elfi; di corsa Pax
si addentrò nella foresta, uccidendo gli esseri che gli si presentavano
davanti. Arrivare alla sorgente fu molto facile: bastava seguire al contrario le
orme degli elfi, arrivato la Pax ebbe un brutta sorpresa: Ciryllus era lì a
proteggere la sorgente di energia. Pax era determinato a proteggere il suo regno
e disposto anche a uccidere Ciryllus; si sentiva pronto per farlo, o almeno
credeva di esserlo.I loro sguardi
si incontrarono e Pax vide il vuoto negli occhi di Ciryllus; l’Elfo gli
rispose con un ghigno. Il primo ad attaccare fu Ciryllus, in quanto Pax
continuava ad esitare davanti all’ex-amico. Per la prima parte dell’incontro
Pax si limitò a difendersi, non riusciva proprio ad attaccare, si bloccava
sempre prima di affondare il colpo. Mentre loro combattevano tutto il bosco si
era fermato a guardarli, sia gli elfi che gli abitanti di Feria. La lotta
sembrava non finire più, i due combattenti sembravano pari; Pax ricordandosi
qual’era la missione per la quale era partito si decise a colpire Ciryllus,
limitandosi a ferirlo gravemente ad una gamba. Pax non aveva colpito molto forte
ma Ciryllus non poté più reggersi in piedi e, ordinando agli Elfi di
ritirarsi, invocò Flagg affinché lo salvasse. Flagg apparì e lo portò con se
mentre Pax distruggeva la fonte di energia. La pace era tornata su Feria, almeno
momentaneamente. Dopo essersi riposato Pax decise di partire, usando quei sette
mesi rimanenti allenandosi in giro per il mondo. Uno dei saggi gli disse che nel
continente esterno c’erano molte persone forti che lo potevano aiutare. Prima
di andarsene fece scorta di cibo e gli venne consegnato un libro in cui venivano
spiegate tutte le tecniche di Feria che avrebbe potuto imparare. Per recarsi nel
continente esterno si servì di una vecchia imbarcazione, che però era ancora
robusta. Ci volle un mese per raggiungere il continente esterno, ma nel
frattempo Pax si era allenato sul ponte della nave per potenziarsi sempre di più.
Pax cercò subito dio andare nella città natale di Gialy, e non fu difficile
trovarla: la barriera energetica si vedeva anche da lontano. Ma quando si
avvicinò notò che alcuni mostri stavano attaccando la barriera per potere
entrare, allora decise di vedere il frutto del suo duro allenamento e attaccò
uno dei mostri uccidendolo con molta facilità; anche lui si era stupito di
quanto era diventato forte. Vedendo quello che aveva fatto, uno degli abitanti
chiese al più anziano di togliere la barriera per far passare il giovani.
L’anziano fece entrare Pax nel villaggio e riattivò subito la barriera. Pax
spiegò subito di conoscere Gialy e fu accolto in maniera esemplare, egli spiegò
anche il motivo della sua visita e il padre della maga chiamò subito a raccolta
i guerrieri più forti del paese affinché allenassero Pax. Pax volle cominciare
subito gli allenamenti infatti era sicuro di riuscire ad apprendere tutte le
mosse i Feria in un solo anno. L’allenamento si svolgeva in una stanza
speciale creata dal vecchio, Pax era la centro della stanza e quattro atleti lo
attaccavano contemporaneamente, all’inizio la potenza dei colpi era bassa ma a
poco a poco andava aumentando di intensità. Dopo tre mesi riuscì ad apprendere
e controllare un altro colpo: il Feria’s shoot, un colpo molto potente che
univa il Feria’s Breaker alla magia fuoco. Pax non aveva dimenticato la
battaglia con Ciryllus, ed era dispiaciuto che l’elfo era proprio diventato
cattivo, pensare che lui stesso aveva rasserenato gli abitanti di Feria sul
conto di Ciryllus, dicendogli che era un buon Elfo. Ogni notte rifletteva sul
suo destino e si chiedeva cosa stessero facendo i suoi compagni in quel momento.
I due mesi successivi videro Pax impegnato in molte prove di coraggio, infatti
per dare una mano agli abitanti di quella città, si prestò volontario per
uccidere un poco di mostri al di fuori della barriera. Appena uscito dalla
barriera incontrò molti mostri ma nessuno era al suo livello; grazie al suo
aiuto il padre di Gialy poté riposarsi un po’ e riprendere un po’ di
energia. Infatti finché lui stava di guardia qualunque mostro si avvicinasse
era spacciato. Arrivati ad un mese dall’appuntamento, Pax si rimise in mare
con la barca con cui era arrivato. Prima di partire però il padre di Gialy, gli
diede una letterata consegnare alla figlia; quella lettera doveva essere letta
solamente da lei. Durante il viaggio Pax continuò ad allenarsi col pensiero
felice che fra poco avrebbe incontrato di nuovo i suoi compagni. Dopo un mese
esatto Pax approda alla spiaggia di Feria e si incammina subito verso la casa di
Bill. Quando arrivò vide che la casa era vuota, nessun’anima viva in giro. Da
un sentiero ad est uscirono dei rumori e due figure avanzavano nell’ombra, ma
quando le due figure uscirono alla luce, il viso di Pax si riempì di felicità
gridando: <<Quack………………Antony!!!>>. Si riunirono tutti
attorno al tavolo che c’era fuori e cominciarono a parlare. I primi a
raccontare quello che fecero furono Quack ed Antony.