A partire da questo numero, come già
annunciato nello scorso numero di RapportoRadio, riporteremo integralmente
tutti gli interventi che hanno caratterizzato il convegno di
cui sopra.
Lo faremo riportando una relazione per volta,
scusandoci in primis, con i relatori, poi con la sezione, a cui va un
sentitissimo grazie per averci accordato questa possibilità, e poi con voi
tutti, se in qualche punto non saremo precisi.
Però prima di cominciare con la prima
relazione, riportiamo ciò che il presidente della sezione ARI di Pompei il
dott. Emilio Cirillo IK8SCU, ha detto aprendo i lavori:
"Il convegno che ci accingiamo a dare
luogo, s'inserisce nell'evento I MOSTRA CITTA' DI POMPEI.
Questa mostra, rappresenta per noi, la
realizzazione di un sogno, un sogno che è nato, come dire, all'origine della
nascita della nostra sezione. Un sogno che abbiamo portato nel cuore,
attraverso le varie presidenze,e che dopo un lungo lavoro preparatorio, e qui
lo può testimoniare l'amico Grassini, che ci è stato vicino in questo ultimo
periodo, siamo riusciti a concretizzarlo".
IL RADIOAMATORE E LE RADIOCOMUNICAZIONI
DI EMERGENZA
Relatore: Nicola Sanna I0SNY
vice presidente nazionale A.R.I., coordinatore
A.R.I.-R.E.
Per cominciare, posso subito dire, che per noi,
partecipare attivamente durante un'emergenza, è una questione innanzitutto di
ccoscenza, di semplicità, e di amore verso il prossimo.
Questa mattina, durante la partecipazione qui
accanto, alla celebrazione della Santa Messa, il sacerdote che ufficiava ha
detto, che Bartolo Longo, a cui è dedicato questo istituto, se fosse vissuto
in questo periodo, sarebbe stato sicuramente un radioamatore, e potete quindi
immaginare, ascoltando ciò, sono rimasto molto compiaciuto.
Far parte dell'A.R.I.R.E., (associazione
italiana radioamatori, radiocomunicazione di emergenza), è per prima cosa una
questione di cuore, e poi d'intelliggenza.
A tutto questo, noi possiamo aggiungere, la
nostra professionalità tecnica, la nostra operatività, e la nostra
competenza nel settore delle telecomunicazioni.
La nostra operatività avviene anche in
condizioni estreme.
Quando c'è un'emergenza, sicuramente noi
possiamo iniziare un certo lavoro, senza bisogno di niente, perché siamo
perfettamente coscienti di quello che dobbiamo fare, abbiamo i nostri
apparati, le nostre attrezzature, i nostri generatori, e quindi possiamo
andare laddove c'è bisogno di noi.
Con le apparecchiature in nostra dotazione, ma
anche direttamente con i nostri apparati, e con le nostre antenne, siamo in
grado di coprire persino un vasto territorio, e addirittura con le frequenze
HF: 40 e 80 M.possiamo coprire tranquillamente anche tutta l'Italia.
Tutto questo al fine di sopperire in caso di
calamità, ai mezzi di comunicazione tradizionale, che durante gravi
eventi sono carenti, o addirittura completamente distrutti, e questo è
successo moltissime volte.
I radioamatori intervengono sempre, secondo
necessità, ma anche perché molto ramificati nel territorio, e dopo pochi
minuti dall'evento calamitoso, ci sono già stazioni pronte ad intervenire,
autosufficienti, e pronte a dare una mano nei collegamenti di emergenza,
ripristinando le comunicazioni, e facendo sì, che vari enti impegnati nelle
operazioni di soccorso, possano comunicare tra loro, e con la prefettura.
Questo è quello che noi possiamo fare, che
abbiamo fatto, e che sicuramente faremo in futuro.
L'A.R.I.R.E., è una grande organizzazione, che
comunque deve sempre affinare e mettere a punto moltissime e nuove tecniche,
al fine di essere sempre all'avanguardia.
Migliorare gli apparati, e la nostra operatività,
è sicuramente una cosa positiva, al fine di trovare sempre soluzioni nuove,
avere sempre portatili stabili, intelligibili, e pronti.
L'associazione radioamatori, al fine di
realizzare concrete forme di civica collegialità, ha dato una elevata
importanza alla vita umana, e alla tutela della collettività, istituendo il
20 giugno del 1964, il servizio di radiocomunicazione di emergenza, nello
spirito della costituzione adottata nella conferenza amministrativa mondiale
delle radiocomunicazioni, sul diritto delle stazioni dei radioamatori in caso
di calamità.
Voi in questa sede ribadirete, anche a far
conoscere a chi non è al corrente, che i nostri interventi, interventi di
radioamatori, nel passato hanno riguardato le gravi vicende dell'Irpinia, del
Polesine, del Friuli, Firenze, Umbria, e Marche, Molise, nel Belice, e in
tantissimi altri posti per grandi e piccole emergenze, anche per interventi
locali, sempre e comunque impegnandosi con abnegazione in questa delicata
attività.
Purtroppo, non possiamo vivere solo di rendita,
per le cose che abbiamo già fatto, l'A.R.I.R.E. ha un ruolo che è molto
apprezzato nelle organizzazioni di protezione civile, a tutti i livelli, che
dovrà sicuramente mantenere per svolgere il proprio ruolo nelle comunicazioni
di emergenza, e per far sì, che le autorità possano pianificare gli
interventi di soccorso sul territorio, nel momento più critico, quando le
normali comunicazioni, sono ridotte o addirittura sono completamente assenti,
dopo di che, il nostro mandato, e l'aiuto che possiamo dare, è terminato.
La nostra associazione, è da sempre iscritta
al dipartimento di protezione civile, ed è membro del comitato consultivo
nazionale.
Tuttavia i rapporti si realizzano oggi più di
ieri, con le autorità territoriali: uffici territoriali del governo, ex
prefetture, regioni, provincie, e comuni, per rendere possibile la
continuazione e la partecipazione dei radioamatori dell'area attraverso la
struttura A.R.I.R.E., alle attività di volontariato e di protezione civile,
mantenendo le competenze, e il coordinamento di vertice.
E' stato fissato un apposito regolamento più
specifico determinato, che è stato approvato nel 1966 in una grande riunione
di Bari.
Da ricordare che l'A.R.I.R.E., e i
radioamatori, da sempre spontaneamente e volontariamente, hanno svolto attività
di protezione civile, e non ci possono essere dubbi sulla visibilità dei
radioamatori a dedicarsi alle attività del settore delle emergenze, anche
perché da sempre il ruolo del radioamatore è importante nel ruolo delle
telecomunicazioni, perché ha nelle sue mani le alternative di emergenza, che
sono state prese in considerazione dal mondo intero.
Quindi si può affermare, che le attività
svolte dalla nostra associazione come A.R.I.R.E., devono essere considerate
un'importante aspetto della vita associativa, nel vasto panorama della vita
radioamatoriale.
E' molto difficile spiegare, che cosa sia
la protezione civile, ma di base questa, è la coscienza del paese, e come
spinta emotiva trova radici lontane, per un profondo senso civico, con
evidente sentimento di solidarietà, collaborazione, e spirito organizzativo,
in particolare gruppi sociali.
Comunque in uno stato come L'Italia, che
viene scosso con periodicità da calamità, non poteva non venir fuori una
grande organizzazione di volontariato, che poi diventa anche un supporto
valido presso le istituzioni statali.
Prima degli interventi in Irpinia, si pensava
che il progetto di protezione civile, fosse quello d'intervenire dopo che i
disastri erano già avvenuti, invece oggi si pensa, alla prevenzione, e
all'organizzazione sempre preventiva, per migliorare la struttura
dell'intervento.
In verità la componente scientifica, è stata
qualificante sul territorio, italiano,l'obbiettivo è oggi, quello di ridurre
al minimo i danni in concomitanza di effetti disastrosi.
Anche i radioamatori durante l'anno, in varie
parti d'Italia, partecipano ad esercitazioni e prove di emergenze, ogni
mese ci sono delle prove di sintonia con tutte le prefetture, insieme al corpo
dei vigili del fuoco, delle forze armate, della croce rossa, del corpo
forestale, dello stato, tutto nella consapevolezza di affinare i modi e i
tempi d'intervento, e come supporto per le istituzioni pubbliche, nelle
difficili opere di soccorso.
Quando inizia un'emergenza, siamo indispensabili
nelle prime 48-72 ore, perché è proprio in queste prime ore, che la
confusione e la tensione è più alta.
In ambito NATO, c'è un detto che dice, che se
non hai le telecomunicazioni non hai niente, e questo è la verità... è la
pura verità, voglio ricordare che in caso di emergenza, i primi ad arrivare
sono i radioamatori, e questo è successo sempre, in qualsiasi disastro
accaduto in Italia e a l'estero.
Come ho detto prima, una volta che i
collegamenti sono ripristinati, il nostro compito è finito, e quindi potremmo
anche farci da parte, ma non è così, perché le autorità ci vogliono a loro
fianco fino infondo, perché i nostri collegamenti sono stabili.
Dopo il terremoto in Irpinia, ci fu un grosso
avvicinamento tra il ministero degli interni e l'A.R.I., che si concretizzò,
con l'istallazione in ogni prefettura italiana di una sala operativa, una sala
radio, con tutte le apparecchiature, gestite da noi, che ancora stanno
funzionando.
Oggi finalmente il servizio di protezione
civile, sta diventando un fatto veramente concreto, che avrà il suo massimo
quando i cittadini avranno acquisito una coscienza, una cultura della materia,
e quando si raggiungerà una maturità piena e si sarà compresa la concezione
del servizio di protezione civile.
Siamo intervenuti nell'alluvione del Polesine,
e fino all'ultimo intervento che abbiamo svolto nel Molise, siamo stati sempre
presenti, e sempre abbiamo portato la nostra opera, al di là delle leggi, al
di là dei compensi, senza nessuna incentivazione, animati solo ed
esclusivamente dal sentimento profondo di servire il prossimo, nello spirito,
e nella consapevolezza di essere cittadini del mondo, senza problemi di razza,
di religione, di politica, e di quanto altro sta dividendo ancora, ma sicuri
che la nostra collaborazione può essere importante per la soluzione dei
problemi che possano agevolare le popolazioni colpite.
La possibilità che ci viene data dalla nuova
tecnologia, la possibilità che da la trasmissione digitale, dalla
disponibilità di strumenti, che danno la posizione, GPS, la trasmissione di
immagini televisive, con metodi oramai sperimentali, possono essere
orgogliosamente mostrati, e utilizzati dai radioamatori dell'A.R.I.R.E., con
gli altri corpi volontari e a loro volta anche nei settori che costituiscono
patrimonio riconosciuto dalle autorità istituzionali.
Così, anche per questo secondo anno siamo
riusciti a concludere discretamente la nostra campagna "LA RADIO ASCOLTA
CHI ASCOLTA LA RADIO".
Ricordiamo per i più distratti, che questa è
una scommessa lanciata agli ambienti giovanili dal gruppo radio internazionale
SIERRATANGO.
Due anni fa circa pensammo che il mondo
giovanile avrebbe dovuto riappropriarsi del mezzo radio, che nella cultura dei
ragazzi, è andato smarrito a causa della tecnologia, che con le sue spinte
innovative, sta riducendo questo, ad un semplice ricordo.
Come dicevamo, anche quest'anno e per il
secondo anno scolastico consecutivo, siamo stati attivi, in alcune scuole
medie con il nostro progetto.
A parte la scuola media statale Carlo Emilio
Gadda in Quarto, che ci ha visti per la prima volta, siamo dovuti
ritornare per il secondo anno, nella scuola media statale Eduardo De Filippo,
sempre in Quarto, e nello stesso paese, anche nella scuola media Piero Gobetti
dove appunto abbiamo concluso il tour di quest'anno
Il bilancio è certamente positivo, i ragazzi
come al solito, messi difronte alle tante realtà radiantistiche presentate da
noi radioamatori del gruppo, si sono dimostrati interessati, e ci hanno
assalito con le loro domande.
Quest'anno, c'è stata una novità, in effetti,
nella scuola media De Filippo, il progetto, lo abbiamo presentato ai ragazzi
di seconda, che ci hanno sorpresi, perché hanno forse dimostrato più
interesse degli altri.
Un grazie va dunque a tutti i radioamatori che
dall'altra parte della radio ci hanno contattati. Se volessimo fare l'elenco
degli amici che hanno parlato con noi, sarebbe infinito, ci limiteremo
solamente a ringraziare Mimma, I6YOT, che è stata sempre presente; Mimma
sembrava che stesse dietro l'angolo, ad ogni nostro appuntamento, si è sempre
fatta trovare lì... Grazie dunque Mimma, sei stata preziosissima per noi, e
speriamo che anche quest'altro anno potrai essere con noi virtualmente.
Per dovere di cronaca, dobbiamo citare quelli
che sono stati sempre presenti in classe con i ragazzi:
I Z 8 B G A Max;
I Z 8 E L M Giovanni;
I Z 8 E M N Pino;
I Z 8 E P G Antonio;
I Z 8 D W N Luigi;
I Z 8 E L K Luigi;
I Z 8 A M Y Gennaro;
e soprattutto Peppe, e Salvatore, che anche se
non radioamatori ancora, sono stati attivissimi.
Sabato mattina 22 marzo quando ci siamo
lasciati, fuori la scuola Gobetti, ci siamo dati già appuntamento al prossimo
anno, quando saremo nelle scuole superiori, del paese, senza però trascurare
le scuole medie, che attraverso i presidi e i docenti hanno dimostrato di aver
gradito il tutto.
Ora in questo periodo che ci separa dal
prossimo anno, cercheremo di mettere a punto qualche altra strategia, che alla
luce delle esperienze che abbiamo fatto sul campo, ci aiuterà ad essere ancor
di più incisivi in questa operazione.
Dunque appuntamento al prossimo anno, e
speriamo di essere ancora più numerosi!
Abbiamo bisogno di braccia! fatevi avanti, voi
altri, che abitate nei paraggi!
20 marzo 2003, ore 03.35: una data che non
dimenticheremo mai più; una data che oramai è stata scolpita, nelle pagine
tristi dell'umanità; una pagina che da adesso in poi, sarà inserita in tutti
i libri, che i nostri ragazzi adotteranno per la loro formazione scolastica;
una data che ancora una volta mette in risalto che l'uomo nonostante
l'avanzamento del tempo, rimane sempre un animale, anzi, per dire meglio,
dimostra sempre nelle occasioni più propizie, che egli è la belva più
feroce.
20 marzo 2003, è la data d'inizio di
questo conflitto, che oramai sta appassionando tutti, con il suo vergognoso
aspetto teatrale, o meglio, spettacolare. Sembra di stare seduti in una comoda
poltrona di un cinema di prima visione, a guardare uno di quegli oramai
innumerevoli films d'azione, ove l'orrore riempie tutti i fotogrammi della
pellicola.
Tutti oramai hanno capito, che se si vuole
stare virtualmente al centro di questo barbaro conflitto, basta accendere la
TV, o collegarsi alla rete, e come per incanto, si finisce virtualmente al
seguito delle truppe.
Oramai si contano a migliaia i morti e i
feriti, i telegiornali, i radiogiornali e i quotidiani, aggiornano il numero
di vittime da noi conosciuto: "Sono caduti, causa del fuoco amico, altri
X militari inglesi", "Sono caduti altri X militari americani",
"Gli scontri sono violenti, centinaia di morti tra gli iraqeni sia
militari e sia civili", oramai sono queste le informazioni che vengono
divulgate attraverso ogni organo d'informazione.
E' una barbarie, che nel 2003, offende l'umanità.
Per noi appassionati di radio, quale deve
essere l'unico pensiero? PACE, PACE, PACE.
E' inpensabile che tra gli appassionati di
radiantismo, potrebbe esserci qualcuno a favore di questa guerra; è
impensabile che un appassionato, che ascolta le stazioni radio che
provengono da quell'area, magari che ha avuto anche un contatto con queste, può
oggi credere che sia giusto bombardare quelle terre.
E' impensabile, che un radioamatore, che ogni
giorno potenzialmente potrebbe avere contatti con un qualsiasi
radioamatore di quell'area, può ammettere che una bomba o una qualsiasi
altra forma di violenza, possa colpire quel radioamatore.
Dunque noi, che utilizziamo la radio per
avvicinarci e per socializzare con gli altri, dobbiamo con forza e con
decisione respingere questa guerra, e affermare con forza il nostro
disaccordo, con chi questa guerra l'ha decisa, che sia americano, inglese, o
iraqeno.
Dunque se qualcuno tra noi appassionati, è a
favore di questo conflitto, per coerenza personale abbandoni la radio! se è
un radioamatore, strappi la patente! perché la radio è unità, e se oggi
siamo radioamatori, lo siamo con il chiaro intento di riunirci attraverso
questo preziosissimo mezzo di comunicazione.
Dunque, facciamo sentire anche la nostra voce,
in qualsiasi modo, con qualsiasi forma.
Un missionario attivista pro diritti umani in Corea del Nord ha deciso di
immettere di contrabbando nel paese 20 milioni di apparecchi radio a
transistor sintonizzati su una frequenza della Voce dell'America per
contribuire ad abbattere il regime comunista di Kim Jong, ha informato
un'organizzazione nipponica.
Secondo il missionario coreano statunitense Douglas Shin, la campagna di
sensibilizzazione ha la pretesa di dare alla popolazione nord-coreana accesso
a fonti d'informazioni sul suo proprio paese indipendenti e non censurate.
Con questa operazione, si vuole far sviluppare nelle persone una
coscienza di cambiamento.
Le radio, con batterie solari, sarebbero passate illegalmente attraverso porti
cinesi via mare.
Il missionario ha affermato che i nord-coreani hanno una libertà di
movimento molto ristretta, e l'accesso alla radio è limitata solamente ai
programmi delle stazioni radio governative.
Il network Voce dell'America che attinge direttamente dai fondi del Governo
statunitense, svolse un ruolo determinante nella disseminazione di
informazioni occidentali nel blocco comunista durante la "guerra
fredda".
Benché la maggior parte degli apparecchi radio sono confiscati
e solo una minima parte di essi arriva al dieci percento dei cittadini,
gli apparati saranno ancora importanti per democratizzare la Corea del Nord,
hanno affermato gli attivisti.
E se poi veramente la radio
nella corsa tecnologica facesse la sua inversione di tendenza? non avendo
nulla da offfrire si farebbe il cammino a ritroso?
Gianluca Nicoletti nella sua stimolante
intervista del numero precedente del RapportoRadio, lo ipotizza: se al
concetto di piccola patria fosse sostituito quello del non ascolto di
istanze che comunque hanno del sociale? La radio sarebbe la giungla dell'etere
vuota nei contenuti e asettica nell' affrontare in modo serio lo spazio che le
compete: se io invece affermassi che la radio ha ancora il coraggio di essere
sè stessa, voi ci credereste? Se questo fosse vero, e se il coraggio noi lo
sentissimo come spinta a dare: allora ci avvicineremmo ad altre realtà
sociali che la radio potrebbe far conoscere.
So benissimo che questo nel passato è
avvenuto, so anche che la tecnologia ha creato e creerà anche nuove barriere
che presuppongono la macchina efficiente anche per vivere una forma isolata di
radio; isolata da cosa? Da una emotiva partecipazione a situazioni diverse dal
puro e semplice fare radio: saremmo ripetitivi e calcheremmo lo stereotipo
della retorica a buon mercato; quella cioè che ci porterebbe alle
autocelebrazioni di un qualcosa che non esiste quasi più: la vera radio
appunto. Ma si potrebbe riaffermare con uno sforzo il valore originale del
mezzoradio? Certo, ma sarebbe utile considerare che al di là delle voci ci
sono aspetti non secondari che ci richiamano alla vita di ognuno di noi, e se
noi ci guardassimo attorno, constatiamo che le strade del dolore si sono
spesso fatte portatrici di radio. Dovrei a questo proposito dire che se
talvolta la radio fa sentire la sua presenza, questa si è sempre legata al
rapporto umano con chi l'ha vissuta, una rinnovata esortazione, facciamo in
modo che il patrimonio di esperienze umane che la radio ha dato da sempre alle
collettività non vada perso: a qualcuno ho chiesto se ha senso esporvi queste
riflessioni, la risposta è stata ineccepibile: si tenga conto che il tuo
scrivere riflette una matura esperienza di vita in radio e che questa è per
forza di cose espressione anche di una tua certa condizione personale; la
quale richiede un riscontro da parte di chi ti legge, altrimenti sarebbe solo
una vuota forma di dialogo mancato: e questo non deve avvenire per il rispetto
che si deve alla radio. Mi sembra una considerazione valida e allora vi saluto
e vi invito a fare radio anche in rete non per rievocare o ricordare, ma per
contribuire insieme nella costruzione di una sensibilità che ci faccia
ritrovare l'altro aspetto mai dimenticato della radio: quello del contatto umano
che ha alimentato per anni la vita quotidiana di tanti radioamatori che si
sono sentiti davvero unici nel conoscere ed aiutare il loro prossimo: vi
saluto tutti.
IN AFRICA OCCIDENTALE NASCE LA PRIMA RETE
NAZIONALE DELLE DONNE CONTADINE
In Senegal, nasce la prima rete dedicata alle sole donne contadine.
Questa rete utilizzerà la nuova tecnologia per diffondere informazione
riguardante la donna rurale di quell'area.
Con questa operazione si cerca di diffondere informazioni sul
corretto modo di alimentarsi, e su come la donna che è protagonista in
questo campo, deve comportarsi.
Attraverso questo mezzo, si cerca di far arrivare nelle case, una certa
quantità di informazioni, che sicuramente serviranno affinché la donna
abbia a sua disposizione notizie utili per una maggior prevenzione sul piano
alimentare.
L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Agricoltura e dell'Alimentazione,
FAO, è stata la promotrice di questa rete.
La FAO aveva denunciato l'accesso limitato delle contadine alle nuove
tecnologie dell'informazione, da qui l'idea di realizzare una rete utile al
fine di migliorare il livello informativo delle donne contadine, e di
conseguenza, un innalzamento del livello culturale di queste.
La mancanza di risorse finanziarie, di infrastrutture, l'indice elevato di
analfabetismo delle contadine e la poca presenza di donne nei mezzi di
comunicazione limita la conoscenza di queste, sulle moderne tecnologie.
Sophie Treinen, della FAO, segnala che "le nuove tecnologie
dell'informazione non sono un lusso bensì un mezzo essenziale per lo
sviluppo continuo di una società".
In Cina e nell'Africa del Sud, il numero di donne che ha accesso a
internet, varia da un minimo del 7%, a un massimo del 17%.
Quindi è evidente, che si debbano fare sforzi in ogni direzione, per
elevare queste a una dignità più adeguata ai giorni d'oggi.
"Il volontariato radiofonico al servizio dell'educazione e
dell'intercultura dei paesi"
È di proprietà della Parrocchia di Atalaya, stazione radiofonica al
servizio dell'educazione, della formazione, ed è un utile
strumento per la diffusione della Fede Cristiana; la sua programmazione
è varia e completa:
ha programmi di notizie, salute, educazione, ecosistema, musica nazionale ed
internazionale.
Il trasmettitore per la frequenza modulata è di marca ESSE CI, ed
è di 130 watts di potenza, ed opera sulla frequenza di 95.5 mHz, con
una torre di 31 metri.
In onde corte l'emittente opera con un trasmettitore ONMITRONIC di
fabbricazione americana con 1000 watts di potenza, ed
è ubicato sulla frequenza di 4940 Khz, banda dei 60 metri,
l'antenna è a "V" invertita collocata a 15 metri di
altezza.
Radio San Antonio Am-FM si mantiene con donazioni ed i suoi operatori
sono dei volontari, i trasmettitori, apparati ed accessori sono donazioni di
persone ed istituzioni nazionali e straniere.
L'emittente fu impiantata fondamentalmente per gli ascoltatori dell'ambito
rurale di Atalaya; lì si trova la maggior parte della popolazione, dove il
lavoro educativo dello Stato e della Chiesa non arriva, a causa di
mancanza di strade, per scarsità di risorse, e per le enormi distanze
tra un paese ed un altro.
Piccola e principale città della provincia di Atalaya.
Regione di Ucayali, nell'Amazzonia peruviana.
Villa Atalaya, si estende lungo i bordi del Río Tambo, con un clima
tropicale, la temperatura media è di 27 gradi, mentre le più basse,
arrivano fino a un minimo di 12 gradi centigradi.
Le piogge sono torrenziali caratterizzate da i molti fulmini, Villa
atalaya continua ad essere un paese in via di sviluppo che nacque
il 29 Maggio del 1928.
La popolazione metropolitana è di 8000 abitanti, mentre quella rurale
raggiunge le circa 28000 unità. La gran maggioranza di questi sono di
nazionalità indigene: Asháninkas, Ashéninkas,Yines, Shipibos, Yaminahuas,
Amahuacas; esistono gruppi indigeni che si sono volontariamente isolati, che
non vivono in contatto con il resto della popolazione, questi vivono
nei boschi del Rio Mapuya Yurúa, ai confini col Brasile. Qui
esiste una grande estensione di foresta vergine.
Villa Atalaya condivide lo spettacolo naturale con il Río Ucayali che nasce
dall'unione dell'inquieto Río Tambo e del tranquillo Río Urubamba, il
fiume sacro degli Inca.
L'Ucayali è il principale affluente del maestoso Rio delle Amazzoni.
La raccolta del legname è la principale fonte di lavoro, la produzione
agricola e del bestiame è tra le maggiori aspettative dei suoi
colonizzatori, produce riso,mais, molte varietà di banane, arachide,
ananas, verdure ed altri prodotti.
Ha una buona qualità di bestiame bovino, non ha industrie, le sue
ingenti risorse turistiche costituiscono una delle sue grandi possibilità
di sviluppo senza inquinamento ambientale.
Atalaya può essere considerato un ottimo posto per la contemplazione e
il relax, è ideale per il turismo ecologico e di avventura.
LA zona è veramente un paradiso, tuttavia questa non è presente in nessuna
guida turistica, e quindi è poco visitata.
A Villa Atalaya si può arrivare da Lima via aerea, 60 minuti di volo in
aereo militare; l'altra alternativa è in Autobus da Lima fino a Stipo, 12
ore di viaggio, poi fino a Puerto Ocopa, ancora 2 ore di Viaggio,
finalmente per via fluviale fino a Villa Atalaya, 7 ore finali di viaggio in
scialuppa a motore, navigando da sud a nord per il rio Tambo
Radio Centenario uscì nell'etere con la sua prima trasmissione il 20 Luglio
1.987, in coincidenza con la giornata dell'amico.
Questa stazione radio incominciò le sue attività trasmettendo per un
circuito chiuso comunitario
di audio-frequenza, in effetti come la nostra filodiffusione.
L'emittente serviva la propria utenza sia nelle case, e sia nelle attività
commerciali.
Però invece di trasmettere solo musica la stazione radio trasmetteva
programmi radiofonici, come una normale emittente.
I suoi soci fondatori furono Andrés Saccone, Gerardo Martínez Il Re
e Fabián Aguirre, tre laureati in comunicazione sociale nell'università
nazionale di Rosario.
Questo circuito chiuso arrivò ad avere 1.500 abbonati che aspettavano
ansiosi le informazioni locali e zonali che questa stazione radio
trasmetteva.
L'emittente fu autorizzata a trasmettere nell'anno 1.986, coincidente
coi 100 anni della fondazione di Capitán Bermúdez, di lì la sua
denominazione.
Il suo primo domicilio fu calle Santiago 569, di fronte alla plazoleta
Centenario in Capitán Bermúdez.
Funzionò a circuito chiuso fino al 1989, e in quello stesso anno
cominciò anche le trasmissioni in FM, senza però sospendere quelle a
circuito chiuso.
Però oramai questo nuovo sistema di trasmissione, prese il sopravvento, e
la radio anche in questa fase di forte rinnovamento, conservò il nome di
Radio Centenario.
Nel 1992 la stazione radio si trasferì provvisoriamente alla
galería El libertador, e lì rimase per 8 mesi fino a trasferirsi ove
attualmente si trova, in calle Rivadavia 242.
Successivamente, il circuito chiuso fu interrotto in modo soft, lasciando
esclusivamente le trasmissioni nella frequenza modulata (FM.
Se vi capita di andare per qualche motivo nella zona di Rosario in
Argentina, questa radio può essere sintonizzata su 104.1 Mhz.
Il suo direttore attuale, è Fabián Aguirre.
Il suo telefono è 4-913435 e.
L'emittente copre con il proprio segnale tutta la zona del cordón
industrial, da Coronda fino al nord di Rosario, e in altre località
limitrofe.
Ultimamente alcune indagini di mercato, hanno attribuito a questa stazione
radio il primo posto in quanto a livelli di udience in tutta la
regione.
Utilizzando lo slogan: "Il battito del
cuore", una speaker invalida di 60 anni, è riuscita a
imporsi con notevole successo, nell'ambito del ospedale Coler-Goldwater di
New york con i temi musicali più importanti degli anni 70, e tutto ciò
con lo scopo di tenere alto il morale dei pazienti della struttura, un
centro specializzato nell'assistenza degli ammalati cronici.
Ogni giorno, Beverly Brooks da un giro di vite
alla depressione degli ammalati, a causa della reclusione forzata nel
nosocomio, in più, riesce ad alleviare i dolori dei pazienti, quando dalla
sua stanza mette in aria Funky Friday, un programma fatto a posta per
reprimere ogni forma di malinconia.
Questa emittente, è riuscita a trasmettere nell'opinione
pubblica, un sentimento positivissimo, e in più, gli effetti del hip hop
nell'ospedale,sommato a varie ore di ritmi festaioli, riescono, a
dirittura a determinare i cambiamenti delle terapie nelle cure dei
pazienti che si lasciano coinvolgere emotivamente.
Come ha informato The Wall Street Journal, la
radio WCGH è stata ideata da un'uomo di 51 anni che è paziente
dell'ospedale dal 1990, a causa della polio quando era bambino.
Egli si è incaricato di cercare e quindi di
ottenere sostegno da diverse organizzazioni; ciò alla fine come
risultato ha dato che questi, è riuscito a racimolare 25000 dollari, che sono
stati destinati a migliorare il suono dell'impianto radiofonico che era
già stato istallato nel centro medico.
Adolph Johns, è stato uno dei
principali propulsori, per la realizzazione di questo progetto.
Nonostante una pallottola, circa dieci anni fa, gli
ha perforato la spina dorsale, interrompendogli il sogno di diventare un
cantante di rap, egli non ha mai smesso di lottare, ed oggi è diventato il
programmatore della stazione radio, mentre i pazienti speakers
selezionano i dischi. Ma a volte sorgono inconvenienti di poco conto, ma il
gruppo oramai solido, riesce a trovare sempre una soluzione ad ogni problema.
Tuttavia, a dispetto delle limitazioni dovute
al fatto di stare in un ospedale, gli speakers riescono sempre a
realizzare anche programmi speciali, molte volte con invitati non speakers, ma
che sono pazienti dello stesso centro.
Tanto alto è risultato il livello di gradimento di
WCGH nel nosocomio, che ora i pazienti speakers vogliono essere ascoltati
oltre le frontiere del centro, e perfino uscire dall'ambito della Grande Mela.
"Otterremo una licenza della Direzione
Federale delle Comunicazioni ed usciremo a livello nazionale", ha detto
Anthony Saunders, un ex cuoco di Brooklyn che è caduto da una scala
antincendio rompendosi la spina dorsale. Anthony, oggi è riuscito a
ritrovarsi grazie a l'emittente stessa, ed ora dirige il suo programma di
Jazz. Fonte: The Wall Street Journal
traduzione a cura della redazione del
RapportoRadio.
In questo articolo, dopo una premessa generale
sull'attività
radioastronomica dilettantistica, verranno presentati i primi risultati di un
lungo ed accurato programma di ricerca ideato e sviluppato da un gruppo di
dilettanti radioastronomi: la registrazione e lo studio delle variazioni della
radiazione elettromagnetica naturale in gamma ELF-VLF causate da fenomeni
correlati con eventi astronomici. Interessano per lo più gli effetti
ionizzanti
causati dal bombardamento meteoritico, quelli indotti dalle aurore boreali,
dalle
macchie solari e dal vento solare. Dati interessanti sono scaturiti anche in
seguito al verificarsi di fenomeni metereologici ed eventi legati all'attività
sismica della crosta terrestre. Visti i notevoli risvolti teorici e tecnici
del
progetto nonchè l'interesse mostrato da numerosi appassionati per le
radioemissioni prodotte dai fenomeni naturali, si é ritenuto opportuno
divulgare questo appassionante lavoro ai lettori del RapportoRadio.
ASPETTI GENERALI SULLA RADIOASTRONOMIA AMATORIALE
Con queste note si desidera esporre un progetto di ricerca (ed i primi
risultati conseguiti)
recentemente avviato da un gruppo di dilettanti radioastronomi. Il lavoro é
finalizzato allo studio
delle fluttuazioni della radiazione elettromagnetica naturale in
corrispondenza al limite inferiore
dello spettro radio (ELF-VLF). Gli scopi ed i risvolti di una simile attività
sono molteplici,
coinvolgendo varie discipline: analisi e studio di eventi astronomici che
interessano l'atmosfera
terrestre, fisica dell'alta atmosfera (ionosfera), metereologia, geologia ed
altri dei quali si parlerà
in seguito. Questo progetto, validamente supportato dall'Associazione
Astronomica Umbra,
assai ampio come obbiettivi, condurrà alla realizzazione del primo
osservatorio
radioastronomico progettato e gestito da dilettanti, funzionante in base a
prefissati criteri di
programmazione, inseribili in un contesto di seria collaborazione con i centri
di ricerca ufficiali
ed orientato ad un'intensa attività di divulgazione. Per caratterizzare e
precisare ulteriormente la
collocazione di una simile attività é necessario chiarirne gli scopi, gli
obiettivi effettivamente
raggiungibili ed i limiti, fissati in gran parte da problemi economici,
cercando di fornire una
risposta ai possibili interrogativi e dubbi. Si confida pure nella segreta
speranza che queste
esperienze possano interessare altri appassionati, contribuendo
all'avvicinamento e alla
conoscenza fra altri dilettanti e favorendo quello scambio di idee e
quell'arricchimento culturale
che rappresenta il nutrimento ideale per qualsiasi disciplina scientifica.
La radioastronomia, scienza relativamente giovane (K. Jansky, 1931 - 32),
studia i corpi
celesti rivelando ed analizzando la radiazione elettromagnetica da questi
emessa nell'intervallo
spettrale delle radioonde. Un radiotelescopio, strumento di misura per i
segnali provenienti
dallo spazio cosmico, per nulla differisce nella sua struttura essenziale da
un impianto
radioricevente convenzionale: comprende un'antenna, o un sistema di antenne,
insieme ad
apparati riceventi e di registrazione dei dati. In generale l'analisi dei
segnali ricevuti consiste nel determinare l'intensità delle radiazioni
cosmiche captate dalle diverse regioni dello spazio e per
differenti lunghezze d'onda (caratteristiche spettrali della radiazione),
nonché il loro grado di
polarizzazione. La condivisione dello spettro con i normali servizi di
comunicazione e la grande
suscettibilità degli apparati (a causa della loro sensibilità) alle
interferenze elettromagnetiche di
ogni tipo, comporta necessariamente uno studio accurato sulla scelta della
località di
installazione di un impianto di osservazione radioastronomica: il bassissimo
livello dei segnali
ricevuti impone, per i radiotelescopi, luoghi di posizionamento non
"inquinati"
elettromagneticamente, lontani dai centri urbani ed industriali fonti
inesauribili di distrurbi, dalle
vie di comunicazione, dalle linee di distribuzione dell'energia elettrica,
evitando con molta
attenzione possibili interferenze con i servizi di radiocomunicazione
terrestri (radiodiffusione
commerciale, ponti radio, etc.).
Mi consentano i lettori una precisazione apparentemente banale: la
radioastronomia non si
occupa di scandagliare lo spazio cosmico alla ricerca di segnali
extraterrestri "intelligenti"
provenienti da ipotetiche civiltà evolute o da U.F.O.. Pur essendo questo un
affascinante settore
di speculazione e di studio, dai risvolti culturali e sociali inimmaginabili,
scientificamente
affrontato e sviluppato anche con gli strumenti propri della radioastronomia
(progetti O.Z.M.A.
e S.E.T.I.), non é argomento della nostra discussione. I segnali rivelati da
un radiotelescopio
sono di natura aleatoria ed incoerente, come qualsiasi emissione proveniente
dalla materia
eccitata da fenomeni naturali: eccetto le righe spettrali di emissione a ben
precise frequenze
(idrogeno neutro interstellare, deuterio, numerose molecole organiche), la
radiazione diffusa é a
spettro largo, perfettamente equivalente al rumore termico di fondo presente
negli apparati
elettronici. Qualsiasi utente di apparecchi radio può facilmente sperimentare
questo fenomeno
quando ascolta il fruscio di sottofondo in una zona della banda libera da
stazioni trasmittenti.
Ad ogni oggetto cosmico in grado di emettere radioonde viene assegnato il
termine
generico di "radiosorgente". Le caratteristiche fisiche dell'oggetto
emittente ed i meccanismi di
radiazione possono essere molto diversi, tutti riconducibili a due tipologie
fondamentali:
radiazione termica e non termica. Il meccanismo di radiazione termica é una
diretta conseguenza
del fatto che l'oggetto possiede una temperatura superiore allo zero assoluto:
in teoria, in base
alla legge di Planck, tutti i corpi irradiano per effetto termico più o meno
efficientemente, tenedo
conto della temperatura e della capacità di assorbimento del corpo stesso.
Sia la radiazione
visibile del Sole che quella radio del Sole quieto e della corona sono esempi
di emissione
termica. Altre sorgenti di radiazione termica nello spettro radio sono alcuni
pianeti e la Luna, per
effetto del riscaldamento solare, il gas interstellare nelle vicinanze delle
stelle calde. I
meccanismi di emissione che sfuggono alle regole della radiazione termica
vengono classificati
di tipo non termico. Esempi sono la radiazione del Sole perturbato (quando
sono visibili centri
di attività e molte macchie sulla superficie), sorgenti come le radio
galassie, il gas interstellare
lontano dalle stelle calde: in tutti questi casi, si riscontrano
radioemissioni aventi un'energia tale
che corrisponderebbero alla radiazione di un corpo con temperatura enormemente
diversa da
quella reale dell'oggetto emittente.
L'aspetto fondamentale che caratterizza gli strumenti radioastronomici
rispetto ai
convenzionali apparecchi per radiocomunicazioni é quello relativo alla
differente tipologia del
"segnale utile": nei sistemi di comunicazione l'informazione che
interessa trasmettere (di tipo
analogico o digitale) é sempre trasportata da una o più oscillazioni
portanti caratterizzate da
frequenza ed occupazione spettrale ben definite. La natura e le
caratteristiche spettrali dei segnali
indesiderati quali il rumore di fondo e disturbi vari sono assai differenti da
quelle del segnale
utile, quindi sottoponibili a filtraggio con tecniche più o meno sofisticate.
E' sempre possibile,
spesso al prezzo di costi e complicazioni circuitali notevoli, ottimizzare la
funzione di
trasferimento di un sistema di comunicazione in modo da rendere massimo il
rapporto
segnale/disturbo, anche rispetto alle interferenze causate dallo stesso
segnale utile, come gli
effetti delle non linearità dovute a saturazione (intermodulazione, etc.). Un
ricevitore
radioastronomico d'altra parte riceve al suo ingresso segnali di livello molto
minore del livello di
rumore proprio del sistema (eccetto nel caso di antenne molto grandi puntate
su radiosorgenti
particolarmente potenti); inoltre, il "segnale utile" da rivelare ed
il rumore di fondo del ricevitore
hanno quasi sempre la stessa natura e composizione spettrale, risultando
quindi indistinguibili.
Nel corso degli anni e con il progredire della tecnologia elettronica sono
stati sviluppati e messi
a punto diversi sistemi assai ingegnosi e sofisticati per garantire una
stabile e precisa misura dei debolissimi segnali cosmici, anche quando il loro
livello risulta di molto inferiore al rumore di
fondo del sistema.
Il carattere di originalità ed un fascino intrinseco giustificano l'interesse
mostrato da molti
radioamatori ed appassionati di astronomia verso questo tipo di attività.
Essa non può né
desidera porsi in posizione competitiva rispetto alla ricerca radioastronomica
di punta: credo che
la radioastronomia amatoriale possa collocarsi rispetto a quella ufficiale così
come il serio lavoro
di ricerca degli astronomi ottici dilettanti (studio e scoperta degli
asteroidi, stelle variabili, etc.)
si pone rispetto all'astronomia ottica ufficiale. D'altra parte é ben noto
come alcuni radioamatori
abbiano fornito un contributo notevole allo studio e alla caratterizzazione di
fenomeni
propagativi ed in generale allo sviluppo delle radiocomunicazioni. In
radioastronomia il lavoro é
assai impegnativo, dato che non sono disponibili in commercio strumenti
adatti. Occorre
costruire e sperimentare tutto in proprio, dalle antenne, ai sistemi di
puntamento, ai ricevitori, al
sistema di registrazione ed elaborazione dei dati, al software di gestione,
creando un vero e
proprio laboratorio polifunzionale. Questa mentalità é senz'altro vicina a
quella di un
radioamatore nel senso più ampio e profondo del termine. Tutto ciò
presuppone la necessaria
collaborazione ed un intenso affiatamento tra un gruppo di persone preparate e
motivate che,
oltre ad acquisire i fondamenti teorici di base, esercitino la loro esperienza
nella realizzazione
delle apparecchiature e nell'interpretazione dei dati. La complessità ed i
costi di una simile
organizzazione sono direttamente proporzionali ai risultati che si desiderano
raggiungere e
dipendono sensibilmente dall'abilità personale e dalla capacità di reperire
risorse. E' comunque
possibile affrontare la questione con gradualità, costruendo le realizzazioni
più ambiziose ed
impegnative sui "mattoni" dell'esperienza acquisita con i lavori
precedenti che, generalmente e
soprattutto all'inizio, producono un certo numero di insuccessi, moltissimi
dubbi e qualche
timido ed entusiasmante successo. Negli articoli che seguono si cercherà di
dimostrare, in tutta
modestia e con proposte sicuramente perfettibili, come sia possibile
intraprendere interessanti
lavori di ricerca dilettantistici con costi tutto sommato assai contenuti.
Con l'impiego dei moderni dispositivi elettronici, reperibili ormai a prezzi
convenienti
grazie allo sviluppo nei settori consumer dei calcolatori elettronici, della
TV da satellite, delle
tecniche di videoripresa e videoregistrazione, dei dispositivi antifurto,
etc., é senz'altro
possibile realizzare un efficiente radiotelescopio amatoriale, con un costo
che cresce rapidamente
all'aumentare delle richieste in sensibilità, ma soprattutto in risoluzione.
Quest'ultimo problema
é direttamente legato al sistema di antenna impiegato e alla frequenza di
osservazione scelta: é
proprio in questa sezione dell'impianto che sono concentrati i maggiori costi
realizzativi ed un
notevole impegno tecnico, compresa la disponibilità di spazi aperti in luoghi
non inquinati
elettromagneticamente e sicuri per le apparecchiature.
INTRODUZIONE
La possibilità di effettuare radioascolto esplorando diverse bande di
frequenza rappresenta
senz'altro una delle attività più interessanti per i radioamatori. Oltre
alla ricezione "classica" di
segnali modulati esiste la possibilità di effettuare interessanti lavori di
ricerca nella parte bassa
dello spettro radio, utilizzando mezzi relativamente modesti ed economici, con
largo spazio per
l'autocostruzione. Nella letteratura elettronica hobbistica sono recentemente
apparsi articoli che
trattano l'argomento "radionatura", stimolati da alcuni progetti di
collaborazione tra centri di
ricerca ufficiali (es. NASA) ed i radiodilettanti di tutto il mondo (vedi
progetto INSPIRE [9]).
In questa sede vogliamo descrivere un lavoro mirato allo studio specifico di
particolari eventi
naturali che comprende la descrizione dell'intero sistema in tutte le sue
componenti essenziali.
Alla fine verrà riportata una sintesi dei primi risultati ottenuti (primo
ciclo di osservazioni) con
brevi commenti sulle possibili estensioni del sistema e sugli sviluppi futuri
del progetto
(secondo ciclo di osservazioni).
L'interesse per un monitoraggio continuo sulle bassissime frequenze radio é
giustificato
dall'intensa attività elettromagnetica ELF-VLF prodotta da fenomeni naturali,
atmosferici e non,
correlati più o meno direttamente con eventi astronomici. Fervono numerosi ed
importanti studi
sulla natura e sui meccanismi che danno luogo a questo tipo di emissioni
radio: tali segnali
sembrano legati ad eventi di ionizzazione più o meno casuali della parte più
esterna dell'atmosfera terrestre. E' facile verificare come l'innescarsi di un
fenomeno di ionizzazione
possa produrre radiazione elettromagnetica di una certa importanza: é
sufficiente avvicinare un
apparecchio radio ad un tubo fluorescente ed ascoltare dall'altoparlante il
forte crepitio con
aumento del rumore di fondo.
Lo spazio compreso tra la superficie terrestre e la ionosfera si comporta come
una guida
d'onda per questi segnali che, a causa dello strato riflettente ionizzato
rimangono confinati
all'interno dell'atmosfera. A causa di un analogo effetto che si verifica
sotto la crosta terrestre, a
profondità comprese tra circa 2 e 15 km, i segnali ELF-VLF possono propagarsi
facilmente
anche attraverso il terreno e sott'acqua. Sono note ai radioamatori le
emissioni in gamma VLF
della rete americana Omega (10.30
÷
13.60 kHz) utilizzata per il sistema di localizzazione dei
sommergibili in navigazione.
Numerosi segnali di origine naturale sono ricevibili in questa banda. I più
comuni sono le
scariche elettriche che si originano dai temporali: queste, se registrate con
un sistema audio,
danno luogo a tutta una serie di suoni (codificati in un caratteristico
vocabolario di "radionatura" di breve durata a frequenza variabile.
L'evento impulsivo della scarica elettrica origina un
sibilo con frequenza decrescente a causa del fenomeno di diffrazione
ionosferica che si presenta
con caratteristiche dispersive.
Spesso rumori assai intensi sono dovuti a
scariche atmosferiche
avvenute in luoghi molto distanti (anche agli antipodi, nel punto geomagnetico
coniugato sulla
stessa linea di forza del campo magnetico terrestre) rispetto all'osservatore.
Le ore migliori per
la registrazione sono quelle notturne mentre la loro ricorrenza sembra essere
proporzionale
anche al numero di macchie solari presenti al momento dell'osservazione.
Il motivo principale che ha condotto alla costruzione e all'attivazione delle
stazioni
riceventi che verranno descritte é la necessità di studiare sia a breve che
a lungo termine i
fenomeni meteorici attraverso la ricezione della radiazione elettromagnetica
incoerente causata
dall'impatto dei bolidi con l'atmosfera terrestre. Come é noto, in alcuni
periodi dell'anno (con
un massimo nei mesi estivi) l'orbita terrestre incrocia quella dei vari sciami
meteorici i quali,
entrando nell'atmosfera, producono intense tracce ionizzate, sorgenti di
radiazione
elettromagnetica alle frequenze più basse dello spettro. Monitorando
giornalmente una banda di
frequenze adatta si tenterà di evidenziare una correlazione (su una scala di
tempo
sufficientemente lunga) tra il numero medio degli impatti per ora dovuto ai
bolidi meteorici e
l'aumento del valore medio del rumore di fondo in gamma ELF-VLF.
I fenomeni meteorici non sono gli unici che
possono generare segnali ELF-VLF. Quando
il tempo é brutto, poco prima del sorgere del sole, si possono ascoltare
gruppi casuali di suoni
"cinguettanti" a frequenza crescente (nella banda 1÷4 kHz). Tale
fenomeno, causato dalle aurore
boreali, é particolarmente intenso nelle zone costiere ed in alta montagna.
Altri segnali, non
meno interessanti, vengono prodotti da fenomeni geologici, legati all'attività
della crosta
terrestre: quando la stratificazione della crosta subisce oscillazioni o
movimenti di assestamento
causando attività sismiche e vulcaniche, si generano per effetto
piezoelettrico notevoli differenze
di potenziale impulsive a carattere aleatorio, causando emissioni
elettromagnetiche a queste
frequenze. Quando verranno presentati i risultati del primo ciclo di
osservazioni si potrà
constatare come alcuni dei fenomeni precedentemente descritti abbiano avuto
buona conferma
sperimentale. Risulta chiaro come per ottenere risultati scientificamente
interessanti e
significativi occorrano lunghi periodi di paziente osservazione fatti con
apparecchiature
appositamente costruite ed ottimizzate per la misura di uno specifico
fenomeno.
E' un programma di attività strutturato per incoraggiare contatti con
stazioni ubicate su "isole".
Questo tipo di attività, fu lanciata nel 1964 da Geoff Watts, (un
radioascoltatore britannico.
Nel 1985 la RSGB fece sua questa iniziativa, e ne incominciò a curare
l'aspetto amministrativo.
L'obiettivo per gli "islandchasers" o cacciatori di isole, è
di riuscire ad effettuare un contatto con almeno una stazione appartenente ad
ogni Iota -group e se è possibile ottenerne la conferma.
Il programma Iota ha disponibile per tutti 18 diplomi organizzati
in modo graduale secondo la quantità di isole lavorate; assegna anche
due distinti e prestigiosi conferimenti per attività distaccate.
Isole
Affinché un'isola sia parte del programma Iota, deve rientrare in
certe regole;vediamo alcune di queste:Essere rappresentata in una mappa con
scala di almeno 1:1.000.000
Essere separata dalla terra ferma per non meno di 200 mts in bassa marea
Altre condizioni importanti sono: essere un'isola marina, cioè non deve
trovarsi in fiumi, laghi o baie; il proprio territorio non deve misurare
meno di 1 km distanza calcolata tra i suoi estremi.
Come regola generale un'isola è valida per il Iota se è registrata nel
directory Iota.
Nel Directory 2002 sono registrate 1500 isole che fanno parte dei
1200 gruppi Iota.
Ogni Gruppo Iota ha, o avrà quando viene attivato, un numero di
referenza.
Ogni due o tre mesi un bollettino indica nuove referenze per le isole
che vengono attivate per la prima volta.
Frequenze di Operazione
Iota raccomanda usare queste frequenze per il traffico con stazioni
integrate nel programma; è buona cosa ricordare che queste frequenze
non sono esclusive, né sono riservate per il traffico Iota, ma sono
condivise con tutto il servizio di radioamatore.
SSB:
28.560,
28.460,
24.950,21.260,
18.128,
14.260,
7.055,
3.755.
CW:
28.040,
24.920,
21.040,
18.098,
14.040,
10.115
3.530.
Iota Referenze
Il numero di referenza assegnato ad ogni isola, è un insieme
alfanumerico che indica il continente ed un numero correlativo.
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ELETTRONICAeONDA QUADRA.
VOM
- MALTA- Redazione "Onde Radio"
.................................................................
** COMUNICATO **
Dal 30 Marzo 2003, la trasmissione domenicale
"Benvenuti a Malta" della "Voce del Mediterraneo"
è in onda su 9.605 kHz alle ore 7.oo utc.
Dal 31 marzo 2003 la trasmissione settimanale "Qui Malta"
della "Voce del Mediterraneo" andrà in onda
dal lunedì al sabato su 9.605 kHz alle ore 17.00 utc.
Disponibili, tra qualche giorno, le informazioni
all'indirizzo: www.vomradio.com/website/frequency_table/index.html
Bentrovati alla lettura della Newsletter del programma DX “Onde
Radio” della <Voce del Mediterraneo> di Malta. Ricordiamo che il
nostro programma è disponibile anche in Internet all’indirizzo
www.vomradio.com , basta cliccare nello spazio <Sunday Programmes>
sull’icona “italian” presente nella home page del portale.
Anche la VOM trasmette i suoi programmi attraverso il sistema “World
Radio Network”, un network di emittenti internazionali che ritrasmette
questi programmi attraverso la rete satellitare. Per riceverli è necessario
un ricevitore in grado di ricevere le frequenze della rete satellitare. Grazie
a Tim Ayris,
Editor di “WRN” checollabora
anche con la redazione di “Onde Radio”.
Lo spazio “Abbiamo ascoltato per voi” proporrà ascolti di
emittenti interessanti da tutto il mondo.
Il 2 marzo , la Signora Maria Lupoli,
segretaria dello “Young Lady Radio Club Elettra Marconi” presenta il primo
storico gruppo italiano femminile di OM.Le donne radioamatrici (YL) che coltivano, spesso stimolate da parenti,
la passione per il radiantismo.
La
visita ad un’emittente internazionale, magari esotica, è spesso un piacere
che pochi appassionati ascoltatori possono concedersi. Nel mese dicembre 2002
è capitato al nostro amico Marco Lisi (IW0GOU) che ha visitato Radio Cina
Internazionale, una delle storiche emittenti mondiali che trasmette in lingua
italiana. LaRedazione del
programma “Onde Radio” ha collaborato nei contatti tra il nostro amico e
Radio Cina Internazionale. Il 9 marzo, Marco Lisi
interverrà per raccontare la sua visita a Radio Cina Internazionale.
“La radio
nella Scuola” è un progetto mirato alla divulgazione della radio e del
radiantismo nella scuola per la rivalutazione delle potenzialità e del ruolo
della radio quale importante mezzo di comunicazione. In Italia dal 1998
diverse persone sono attivamente impegnate in questo progetto. Buoni risultati
si sono avuti a Verona con Fabio Tagetti, a Belluno con Saverio De Cian, a
Napoli con Giovanni Urso. Gli studenti dell’Istituto Comprensivo di Santa
Giustina (Belluno) sono impegnati nella promozione dell’uso della radio
proprio tra i giovani. Il 23 marzo, Saverio De Cian
(Belluno) ed il suo gruppo di studenti, racconteranno le loro avventure con la
radio.
Tra i più appassionati “viaggiatori radiofonici” c’è il nostro
amico Andrea Borgnino(RAI) che
ha al suo attivo visite a diverse emittenti internazionali e avrebbe tanto da
raccontarci. Il 23 marzo Andrea Borgnino ci racconterà la sua avvincente
avventura a “Radio Giappone”.
Per gli appassionati di ascolto delle trasmissioni internazionali in
lingua italiana, la rete offre una risorsa interessante. Si tratta di un sito
web ricco di aggiornatissime informazioni su queste trasmissioni. Il sito è
raggiungibile al seguente indirizzo web: www.mclink.it/personal/MC4868E’ curato e gestito dall’amico Marcello Casali (Roma). Suquesto sito si può visitare l’unica galleria storica delle QSL di
Emittenti in lingua italiana. Potete anche consultare la lista aggiornata
delle trasmissioni internazionali in lingua italiana direttamente al seguente
indirizzo : www.mclink.it/personal/MC4868/freq.htm.
Contattare Marcello Casali per eventuali aggiornamenti all’indirizzo: mc4868@mclink.it,
oppure Andrea Camporese all’indirizzo : camporese@tiscalinet.it
Quello delle radio d’epoca è un settore di “nicchia” del
radiantismo. Ma in questi ultimi anni ha raccolto un numero crescente di
appassionati. A Cagliari, Leonardo Mureddu ha creato un sito web espressamente
dedicato a coloro che si dedicano alla collezione, alla manutenzione, al
restauro di radio d’epoca. Si tratta di una risorsa dalle interessanti
potenzialità per i radiofili e gli amanti della radio d’altri tempi.
Provate a visitare il web www.laradiodisophie.com
.
Nei primi mesi del 2003 è tornato alla ribalta il pericolo della
vendita all’asta dell’Archivio Storico Marconiano che raccoglie i più
importanti cimeli dello scienziato italiano. Ne hanno parlato i giornali e la
radio. Noi abbiamo provato a sentire l’opinione di uno storico marconiano
che da molti anni segue le vicende legate all’Archivio Storico Marconiano.
Si tratta di Lodovico Gualandi (Bologna) che il 13 aprile farà il punto sui
cimeli storici marconiani.
Da circa sei mesi, l’Associazione CISAR ha lanciato una proposta per
costituire un “affiliazione” delle maggiori realtà associative italiane
nel campo del radiantismo. Si avverte sempre più l’esigenza di sentirsi ed
essere più rappresentati, come appassionati di ciascun settore della radio
(CB; OM: BCL, SWL ecc..) presso i competenti Organi Amministrativi e di
Governo. Tutti i “settori” della radio sono rappresentati. IlCISAR è impegnato nella realizzazione di questo progetto. Per questo
il 20 aprile, ripresenteremo l’intervista di Luca Ferrara, Presidente del
CISAR.
Per lo spazio dedicato alla ricerca ed alla sperimentazione, proponiamo
la realizzazione di un’antenna a telaio con una gamma di frequenze piuttosto
ampia che può interessare non solo i radioascoltatori ma anche i
radioamatori. La realizzazione è del nostro amico Gabriele Rizzi di Gemona
del Friuli che il 27 aprile sarà ospite di “Onde Radio”.
Visitando il nuovo portale della VOM, avetela possibilità di inviare rapporti di ascolto in tempo reale via
internet.
Al programma “Onde
Radio” possono partecipare appassionati del radioascolto, esperti
scientifici di mediaeducation, emittenti radiofoniche, tecnici, organizzatori
di Mostre e Fiere radiantistiche.
Gli
interessati saranno graditi ospiti della nostra trasmissione. Basta inviare
una semplice segnalazione all’indirizzo: VoM – Redazione italiana
“Onde Radio” – P.O. Box 21 – 70051 Barletta (Bari) Italia, oppure al
nostro indirizzo e-mailalfredogallerati@virgilio.it
Cordiali saluti a tutti gli amici che da 75 Paesi del mondo collaborano
alla distribuzione di questa <Newsletter> per portare le notizie agli
appassionati del radioascolto, ai radioamatori ed ai Dx’ers. Grazie alla
collaborazione di Elio Fior e Piero Castagnone questa <Newsletter> è
disponibile in forma cartacea sulla rivista Radiorama richiedibile
gratuitamente all’indirizzo <A.I.R. – Casella Postale 1- 10080 Valprato
Soana (TO) >.
La Newsletter è reperibile all’indirizzo web
seguentewww.arpnet.it/air
ed è disponibile su: -
VOM ringrazia gli amici che hanno collaborato alla realizzazione delle
trasmissioni di marzo ed aprile 2003 :Tim Ayris (WRN), Angelo Brunero, Marco Lisi,
Andrea Gili, Elio Antonucci, Ercole D’Ercole, Elio Fior, Marcello Casali,
Claudia Lugli (Blunautilus), Luca Ferrara, Maria Lupoli, Giovanni Urso,
Antonio Di Maio, Bruno Pecolatto, Paolo Mattioli,Giorgio Pastorutti , Lodovico
Gualandi, Saverio De Cian, Andrea Borgnino ,Leonardo Mureddu e Piergiorgio
Siciliano.
PRANZO DI PRIMAVERA
25 Maggio 2003
Il GRUPPO RADIOAMATORI CORONCINA, informa che il 25 MAGGIO 2003 a
MADONNA DEI FORNELLI (BO) da Stefano Musolesi IK4 UXH, ci sarà un
pranzo che, gli amici della radio sono invitati. Durante il pranzo
sarà offerto un REGALO ai partecipanti.
Chi fosse interessato, basta mandare via E-Mail un cenno di adesione
a: i4nms@libero.it
73 de i4nms
Trasmettitore monovalvolare del tipo Ondina e
rivelatore Aut odina
Il trasmettitore tipo Ondina e' quello che fu usato dal Radiotelegrafista
Biagi nella spedizione del Generale Nobile naufragata sul Pack nel Maggio
1928 nei pressi dei ghiacci Polari delle isole Spitzeberg. Questo
trasmettitore era monovalvolare usava un'unico triodo con circuito
oscillante sul circuito di placca che tramite
trasformatore a radiofrequenza induceva questa oscillazione a R.F. sul
circuito di griglia per perpetuare
l'oscillazione di alta frequenza. La banda d frequenza su cui lavorava il
trasmettitore andava da 8 a 12 Mhz il tipo di emissione era in CW ( continue
wave ) o come si dice in Italiano ( onde persistenti ). La manipolazione
telegrafica avveniva sul flamento del tubo e. in quanto i primi triodi non
avevano il catodo. L' alimentazione elettrica era data da accumulatori al
piombo a 12v.cc. e 100 ah, la corrente continua della batteria di
accumulatori
veniva resa alternata da un vibratore a 12 v.cc. ed elevata da apposito
trasformatore e quindi resa di nuovo continua per alimentare l'anodo del
tubo. Sul positivo a 12 v. vi era un reostato che serviva a regolare la
tensione
del filamento del tubo e.Questo trasmettitore era in dotazione alla Marina
Militare Italiana ed il Generale Nobile lo fece caricare sul dirigibile
Italia come secondo apparato da usarsi in caso di emergenza.I tre strumenti
di misura che si vedono nell'immagine in jpg indicano rispettivamente da
sinistra guardando, il primo la corrente a radiofrequenza inviata
all'antenna, il secondo centrale serviva per l'accordo di placca del tubo
trasmittente, il terzo a destra indicava la manipolazione telegrafica della
portante a radiofrequenza. Segue immagine in jpg.
RICEVITORE A REAZIONE DEL TIPO AUTODINA
Nella spedizione al Polo Nord del Generale Nobile dopo essere naufragati sul
Pack il Radiotelegrafista Biagi unitamente al trasmettitore tipo Ondina
illustrato sopra uso'questo tipo di ricevitore monovalvolare che impiegava
un'unico triodo ed era atto a rivelare segnali in CW. Il principio di
funzionamento di questo ricevitore e' il seguente: Il segnale entrante e'
connesso ad L1,C2 ,C1 ed R1e tramite questi componenti connesso alla griglia
de tubo. C2 e L1 costituiscono il gruppo LC di sintonia del ricevitore a
reazione e C1 ed R1 ( R1 di valore elevato ) cositituiscono il gruppo
resistenza di griglia.
Sul circuito di placca vi e' un'altro gruppo LC o circuito oscillante
formato da L2 e C3, C3 variabile assolve alla funzione di controllo di
reazione. Quando si presenta un segnale telegrafico alla griglia del tubo
avviene un battimento fra il segnale entrante ed il segnale generato
localmente dal cicuito di placca del tubo e. Questo battimento o
mescolazione del segnale da origine ad una terza frequenza udibile o bassa
frequenza rivelata dal circuito Autodina se non si ascolta nessun segnale
vuol dire o che in antenna non vi sono segnali presenti
o che non e' stato regolato bene C3 ( controllo di reazione) come gia' detto
C3 variabile variando la capacita' di questo condensatore si varia la
frequenza di oscillazione generata localmente. Il segnale audio puo' essere
ascoltato in cuffia tramite un trasformatore di bassa frequenza. Il primario
di T1 ad alta impedenza un capo e' connesso alla tensione anodica + 200 v.cc
l'altro capo di T1 tramite la impedenza di alta frequenza ed L2 e' connesso
all'anodo del tubo sul secondario di T1 a bassa impedenza si ascolta l
segnale audio in cuffia.
Schema semplificato del rivelatore autodina.
Leggenda la cifra e la lettera indicata fra parentesi indica
rispettivamente il numero del piedino dello zoccolo del tubo e. e
l'elettrodo di appartenenza
(P3)....L2...IAF...T1..200v.cc
............................R1.......(G5
I.C3v....massa......
A.I.....L1..massa I.C1..I
I..C2v..massa
(K8)...............massa
a
massa..............(F7.......F.2).........6,3v.c.a.
A= antenna
L1= induttanza di sintonia per frequenze basse 50-60 un capo di questa
induttanza va connessa a massa.
spire filo unipolare 0,5 mm su diametro 25mm.
C2= condensatore variabile in aria ,di sintonia un capo connesso antenna ed
L1 l'altro capo a massa.
C1 ed R1= connessi in parallelo dopo essere connessi
ingresso L1 vanno connessi a G5 valori C115 -20 pf.
R1 1 Mhom
L2=induttanza oscillatore locale connessa a (P3)
stesse spire e montate sullo stesso supporto di L1.
C3=condensatore variabile in aria stesso valore di C2
250 pf, unitamente ad L2 genera la frequenza locale
che deve fare un battimento con la frequenza entrante
per avere la rivelazione del segnale in CW, e' chiamato anche controllo di
reazione, un capo e'connesso assieme ad L2 a (P3) l'altro capo va a massa.
IAF= connessa uscita L2 impedisce che l'oscillazione
di alta frequenza si cortocircuiti a massa attraverso la tensione anodica di
alimentazione.
T1= trasformatore di bassa frequenza con primario ad alta impedenza connesso
alla tensione anodica
dopo il T1 connettere un condensatore di fuga verso massa (non indicato
nello schema semplificato)
T1 ha un secondario a bassa impedenza dove si ascolta in cuffia il segnale
rivelato.
K8 =catodo connettere a massa
F7=filamento connettere a massa
F2=filamento connettere a 6,3 v.c.a.
Se si usa il triodo metallico 6C5 di provenienza militare
connettere a massa il piedino n.1 che e' lo schermo.
Cordiali saluti ai lettori del Rapporto Radio
da IK8JZK Ruggero Billeri Napoli.
LEGGENDA
L1-secondario del trasformatore a RF.collegato ad un capo con l'antenna e
l'altro capo con il condensatore variabile C1v che quest'ultimo si chiude a
massa formando un circuito risonante in serie con L1 per un migliore accordo
dell'antenna.(valore di L1 poche spire filo unipolare avvolte isolatamente
su L2, valore di C1v 20-30 pf.in aria.
A-antenna
L2-induttanza che unitamente a C2v formano il circuito LC di placca C2v e'
in parallelo ad L2 ed entrambi da un lato collegati a P3 e l'altro capo alla
tensione anodica 250v.cc.(valore di L2 in funzione della frequenza a cui si
vuole che il circuito LC risuoni) frequenze
piu' basse maggior numero di spire e viceversa.
G4-griglia schermo del tetrodo funziona a tensione leggermente inferiore
della placca
P3.
R1-resistenza di caduta di tensione per la griglia schermo (valore 47 KOhm
1watt) connessa a 250v.cc
C3-condensatore di fuga per la griglia
schermo unitamente connessa ad R4 a G4
l'altro capo a massa.
G5-griglia controllo del tetrodo a cui e' connesso il quarzo unitamente alla
resistenza di griglia che entrambi si chiudono
a massa
Q1-quarzo di frequenza appropiata a cui si vuole che risuoni il circuito LC
posto su P3
un capo connesso a G5 e l'altro a massa.
R2-resistenza di griglia connessa in parallelo al quarzo Q1 fra griglia G5 e
massa valore100 KOhm 1\2 watt
K8-catodo del tetrodo a cui partendo da massa e'connesso lo strumento di
misura (valore 50 ma f.s.)ed allo strumento e'connesso il tasto telegrafico
TT l'altro capo del tasto e' connesso a K8
Per accordare il circuito LC posto su P3, con il tasto telegrafico chiuso
regolare (per la minima lettura sullo strumento di misura)il condensatore
variabile C2v
F7-F8 capi del filamento di accensione del tetrodo F7 a massa e F8 a
6,3v.c.a.
La cifra a fianco della lettera indica il punto
di connessione allo zoccolo del tubo che e'uguale per i tubi indicati
6F6,6V6 e 6L6 in quanto hanno la stessa zoccolatura.
La lettera indica l'elettrodo di appartenenza del tubo.
Nota il catodo K8 deve chiudersi a massa tramite lo strumento di misura
posto in serie fra tasto telegrafico e catodo del tubo K8.
cordiali saluti ai lettori del Rapporto Radio
da IK8JZK Ruggero Napoli
Mercatino di scambio
ARI Associazione Radioamatori Italiani
Sezione di Bologna G. Sinigaglia I4BBE
Via della Selva Pescarola 26
Centro servizi per la Protezione Civile di Villa Tamba
1 giugno 2003 8,30 - 18
Domenica 1 giugno 2003 nel parco di Villa Tamba via Della Selva Pescarola 26
sede della SEZIONE ARI di BOLOGNA, si terrà il mercatino di scambio fra
privati
di: radio, computer, valvole e altro materiale elettronico (apertura per gli
espositori ore 7.30)
NON SONO AMMESSE DITTE
Per raggiungerci: Uscita della tangenziale "Zanardi-Lame" prendere
per
Bologna
centro, dopo il sottopassaggio della ferrovia al secondo semaforo si gira a
destra e si prosegue per questa strada fino all'incrocio a "T" con
la via
Zanardi, si gira a destra, si attraversano due passaggi a livello, a destra
immediatamente dopo il secondo si trova via DELLA SELVA PESCAROLA.
La Sezione dopo circa 700 metri sulla sinistra al n° 26.
Frequenze di appoggio R1a o 145.387
Ho urgente necessità di contattare > via e-mail <
le associazioni radioamatori "militari" e, in
particolare,
radioamatori militari attualmente in missione
in Albania e in Kossovo.
Pse : HELP ME !
Per ricevere il nostro
periodico inviare una e.mail a forumradio@yahoo.it specificando
nell'oggetto Rapporto Radio. Il vostro indirizzo di posta non sarà,
da noi, divulgato in nessun modo, inoltre potrete chiedere, in
qualsiasi momento, di essere cancellati dalla nostra rubrica.
E' possibile
ricevere il documento anche in formato testo, senza la formattazione
del formato e senza fotografie, inviarne esplicita richiesta al
nostro indirizzo.
E' gradita qualsiasi tipo di
collaborazione:
inviare eventuali
notizie, approfondimenti, informazioni tecniche, comunicati etc. a rapportoradio@yahoo.it oppure
P.O Box 45, 80010 Quarto Napoli
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straniere sono a cura della redazione, ci scusiamo per eventuali
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modificare il contenuto del testo originale.
E' possibile
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sui 2 metri
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Siamo
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pensato ed ideato da Gianni Urso e Antonio Di Maio,
esso è un mezzo di
comunicazione, a disposizione di tutti coloro che vorranno usarlo
per diffondere le proprie informazioni. Gli articoli riportati,
sono l'esatta copia di quelli ricevuti dai mittenti, per eventuali
riferimenti a cose e persone ne sono responsabili i soli autori.
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