Dopo la Morte
di Livio La Montagna
Il
viaggio che ognuno intraprende dalla nascita alla morte , è solo una parte di
un processo molto più ampio.

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Prima
Parte
"Non
riceviamo una vita breve,ma tale la rendiamo:e non siamo poveri quanto alla
vita,ma la sprechiamo con prodigalità"
(De
Brevitate Vitae )
Questa frase fu scritta da uno dei più grandi scrittori Latini ,Lucio Anneo Seneca (4a.C.-65d.C.).Seneca figlio di ricca
famiglia , colto e ottimo parlatore , fu l'educatore di Nerone e in tal veste
poté esercitare grande influenza sulla politica di Roma.Seneca si era prefisso
un compito , quello di trasmettere a Nerone le sue virtù per farne un modello di
stoica saggezza .Ma ben presto capì che Nerone si era incamminato sulla via dell'
assolutismo monarchico,quindi nel 62d.C. abbandona la vita politica. Seneca in
quegli anni era deluso, poiché tutti gli obiettivi per i quali si era battuto
erano stati sconfitti dalla realtà dei fatti e si sentiva vicino alla morte .Il problema del tempo e quello della
morte erano stati sempre presenti alla sua sensibilità .Aveva scritto che gli
uomini perdono il loro tempo in cose vane e si accorgono di quanto il tempo sia
prezioso solo quando si vedono la morte sul capo : "il saggio impegnerà bene
il suo tempo se rifuggirà dal mescolarsi alla folla e coltiverà quegli
studi che elevano l'animo alla
contemplazione delle cose divine e alla pratica delle virtù " .Egli scrive anche che il
prepararsi alla morte non implica
la rinuncia al vivere e che è da stolti temere la morte, poiché è la fine di
ogni sofferenza per l'uomo .Anzi , dice ,quando il saggio non potrà più per
l'ostilità dei tempi praticare la virtù , egli deve capire che è venuto il
momento di riacquistare la sua libertà con l'estremo atto del suicidio , che è
pienamente in suo potere. Lo scrittore italiano Ugo
Foscolo(1778-1827) ha una visione della morte simile a quella di Seneca.Il
Foscolo nel romanzo epistolare le "Ultime lettere a Iacopo Ortis ",storia di un
giovane patriota che visto svanire tutti i propri sogni, spinto dalla
disperazione amorosa e politica , vede nella morte l' unica via d' uscita da questa
situazione negativa , al tempo stesso insostenibile e immodificabile .(La morte)intesa in temimi
materialistici e nichilistici , come distruzione totale e << nulla
eterno>>. Anche
nel sonetto "Alla sera" è centrale
il concetto del << nulla eterno >> , la sera in quanto immagine
della morte , è cara al poeta : la morte ha un'efficacia liberatoria , perché
rappresenta l'annullamento totale , in cui si cancellano conflitti e sofferenze
.Nel sonetto "In morte del fratello
Giovanni ", la visione della morte del Foscolo muta , è centrale nel sonetto il motivo della
tomba , che si identifica con l'immagine del nucleo familiare e soprattutto
della madre : sulla tomba il poeta spera di poter ricongiungere il legame
affettivo col fratello e con la
madre che parla, con la cenere del figlio morto , del figlio lontano. Quindi
vede la morte come l' unico mezzo per riaffermare , quel ricongiungimento col
nucleo familiare che sembrava
impossibile e definitivamente
negato .In questo sonetto la morte non è più << nulla eterno >>, ma
, essendo << lacrimata >> consente un legame con la vita. Nei
Sepolcri , poemetto scritto sotto forma di epistola poetica indirizzata all
'amico Pindemonte ,originato dall' editto napoleonico di Saint-Cloud .
Pindemonte da un punto di vista cristiano , sosteneva il valore della sepoltura individuale , mentre Foscolo da un punto
di vista materialistico aveva negato
l'importanza delle tombe , poiché la morte produce la fatale dissoluzione dell'
essere .Foscolo poi ,riprese quella
discussione, ribadendo ,
inizialmente la tesi materialistica sulla morte , ma superandola , poi con altre
considerazioni che rivalutano il
significato delle tombe . Quindi
anche nei Sepolcri è centrale il motivo della morte : ma è superata
l'idea , che essa sia semplicemente il << nulla eterno >>.Anche se
Foscolo, sul piano filosofico , non vede alternative a quella idea , le
contrappone l'illusione di una sopravvivenza dopo la morte . Questa
sopravvivenza è garantita dalla tomba che conserva il ricordo del defunto presso
i vivi .La tomba assume per Foscolo
un valore fondamentale nella civiltà umana : è il centro degli affetti familiari
e la garanzia della loro durata dopo la morte .L'Ortis si chiudeva con il
suicidio del protagonista , che escludeva
ogni possibilità d' intervento in una situazione bloccata. Ora invece,
attraverso l'illusione , Foscolo arriva a riproporre quella possibilità
dell'azione politica nella storia che l'analisi razionale del contesto portava
ad escludere , ed introduce la prospettiva di riscatto dell'Italia dalla miseria
presente proprio grazie alla funzione esercitata da un passato di grandezza ,
tenuto vivo dal culto delle tombe .Data la
presenza di queste tematiche , i Sepolcri, pur avendo alle spalle il
genere della poesia Cimiteriale , che aveva goduto di vasta fortuna sul finire
del Settecento non possono essere ridotti in tale ambito , a differenza della
poesia sepolcrale inglese di Gray è essenzialmente poesia civile e vuole
<< animare l'emulazione
politica degli Italiani >>.Ed è centrale nel poemetto l'idea secondo cui
le tombe dei Grandi spingono il << forte animo >> a grandi
imprese ,è l'avvio all'inno di
Firenze e alle tombe di S. Croce . Quattro figure di poeti risaltano nel carme
.Il primo è Parini ,poeta civile per eccellenza, che critica i costumi della
società (vv.57-61).Il secondo è Foscolo stesso , che si ripresenta come eroe
perseguitato da una sorte avversa, sconfitto nello scontro col suo tempo , che
aspira ad un << riposato albergo >> nella morte (vv.145-150).Il
terzo è Alfieri,anch' egli ritratto come un'anima grande e tormentata ,in aspro
conflitto con i suoi tempi , ma anche egli profetico anticipatore di un riscatto
nazionale.L' ultima figura è quella di Omero, in cui si compendia l'essenza del
messaggio dei Sepolcri .Omero incarna esemplarmente l'immagine sacrale del Poeta
.E' il poeta in cui si raccoglie
tutta la tradizione di un popolo , che può così sopravvivere all'azione
distruttiva del tempo .Egli
consacra la memoria delle azioni gloriose del passato , incitando all'
emulazione , ma canta anche gli sconfitti e le loro sventure. Mentre nella
poesia cimiteriale di Thomas Gray e più precisamente nella sua famosa "Elegy
Written in a Country Churchyard" è centrale l'idea che davanti alla morte tutti
sono uguali dal più umile uomo al più grande imperatore .Gray invita a non
disprezzare l'<< umile fatica >> dei contadini sepolti nel cimitero
campestre,<< le loro gioie semplici e il loro destino oscuro >> ,perchè in quelle
persone ignorate poteva nascondersi un tesoro di virtù ,di intelligenza , di
energia. Ora ,
è doveroso ricordare il cinquantesimo anniversario della liberazione dei lagher , e quello
che fu la tomba di migliaia di uomini, soprattutto ebrei, e il simbolo della
follia e della barbarie nazista : il lagher di Auschwitz .Il lagher di Auschwitz
fu costituito il 20 Maggio 1940 con ubicazione a nord - est di Cracovia (Polonia). I nazisti costretti a far fronte con mezzi
adeguati alla situazione, decisero
la creazione di un Lager che, oltre a quelli già esistenti e che si dimostravano
inadatti , potesse ospitare un gran
numero di deportati ed una complessa infrastruttura di imprese ed industrie alle
quali adibire la manodopera concentrazionaria. Questo campo doveva inoltre
rendere possibile la effettiva, efficiente e sollecita attuazione della
«soluzione finale» del problema ebraico, cioè lo sterminio degli ebrei
europei.Nei pressi del villaggio polacco di Oswjecim fu individuato un vasto
terreno demaniale dove si trovava una vecchia caserma in disuso
.
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