Al centro della scena si
trovano otto ragazze sedute a semicerchio. Innanzi a loro, disposto a terra, si
trova un grande telo di color azzurro sul quale sono adagiati particolari
oggetti: della sabbia, una candela accesa, un po’ di cibo.
La stanza è in
penombra, tutte sono in silenzio, si sente solo della musica in sottofondo.
Cecilia: Simona,
te la senti di raccontare ciò che ti è successo?
Simona: Beh,
se proprio devo! Ma si! Mi capita spesso di sognare persone che sono ormai
morte. Persone a me molto care.
Fiorenza: Ti
ricordi un sogno in particolare?
Simona: Si.
L’ultimo che ho fatto è stato quello di mia zia. Mia zia è morta da circa due
anni, e dopo due settimane dalla sua scomparsa l’ho sognata. Lei era distesa
dentro ad una bara, disposta al centro del soggiorno di casa sua. Tutti noi
parenti le eravamo intorno, alcuni pregavano, altri piangevano la sua perdita.
Io le ero proprio accanto e la guardavo. Ad un tratto, con uno scatto, mia zia
si alza e rimane seduta all’interno della bara. Gli occhi sono aperti e
osservano la stanza. Mi guarda e con voce tranquilla mi chiede cosa sta
succedendo, perché siamo tutti intorno a lei. Tutti i miei parenti rimangono
senza parole, sbalorditi. Io le rispondo che è morta, ma lei nega tutto come se
non sapesse cosa stava succedendo.
Marzia: Ma tu
come ti sentivi? Avevi paura?
Simona: No,
non avevo paura, però non riuscivo a capire perché lei parlava visto che era
morta. Ed io continuavo a dirle che era morta, quasi per convincere me stessa.
Daniela: Pensi
che forse voleva comunicare con te? Voleva dirti qualcosa?
Simona: Può
darsi, ma in quel momento non ho pensato a questo. Io sapevo che era morta, e
quindi non poteva essere lì con noi, parlare con noi come una persona qualsiasi.
Continuavo a ripeterle che era morta.
Sara: Certo
che è inquietante questo sogno. Ma ti è successo altre volte di fare sogni del
genere?
Simona: Si,
per esempio ho sognato più di una volta la mia nonna. Anche lei è morta poco
tempo fa, e mi manca molto. Lei viveva a casa con noi, ha sempre vissuto in
casa nostra da quando i miei genitori si sono sposati. Si può dire che mi abbia
cresciuto lei, dal momento che i miei genitori hanno sempre lavorato. Le ero
molto legata, anche se in questi ultimi anni, a causa della sua malattia, dava
molti problemi. Comunque… l’ho sognata proprio poco tempo fa. Io mi trovavo in
soggiorno a guardare la televisione con il mio ragazzo, ad un tratto vedo
accendersi la luce nella stanza che era di mia nonna e la vedo passare ed
entrare nella sua camera da letto. Spaventata chiedo al mio ragazzo se anche
lui l’aveva vista e senza troppi problemi mi risponde che aveva visto mia
nonna, ma lui non dava importanza a questo. Io continuavo a ripetergli che mia
nonna era morta e non poteva essere lì in quel momento. Allora mi faccio
coraggio e mi avvicino alla stanza.
Cecilia: Riesci
a vederla? Cosa sta facendo?
Simona: Lei è
lì di fronte alla sua cassettiera, sta aprendo un cassetto, precisamente il
terzo a partire dall’alto. Poi, lentamente, si gira verso di me e mi guarda,
senza dire nulla. Io rimango lì ferma, immobile senza dire una parola: i nostri
sguardi si incrociano, senza dire una parola.
Raffaella: La
vedi bene in viso? Com’è vestita?
Simona: Si, la vedo benissimo. Vedo i suoi bellissimi occhi azzurri, il suo dolce viso e anche tutti i suoi capelli grigi. Indossa la sua camicetta preferita, quella azzurra che le avevamo regalato per il suo compleanno ed una gonna, una delle tante. Porta ancora i suoi orecchini, non li toglieva mai. Era bellissima.
Annalisa: Dici
di averla vista anche altre volte in sogno.
Simona: Mi è
successo di sognarla ancora una volta, e anche in questo caso non sono riuscita
a parlarle. Quando era ancora qui con me, lei aveva l’abitudine di seguirmi ovunque
andavo in casa, sia in bagno sia in camera mia. Diciamo pure che era una
persecuzione, anche se adesso un po’ mi manca. Anche nel mio ultimo sogno lei
mi seguiva, più che altro mi osservava. Io ero in bagno, mi stavo truccando per
uscire di casa. Ad un tratto con la coda dell’occhio vedo una figura dietro la
porta: essendo una porta con il vetro si riesce a vedere la sagoma delle
persone. Allora mi giro e guardo… era mia nonna, era lì immobile con il viso
rivolto verso di me. Mi stava osservando, senza dire nulla.
Fiorenza: Ma non
ti sei spaventata?
Simona: Al
momento si, ma poi quando ho visto che era la mia nonna mi sono
tranquillizzata, anche se sapevo che lei era morta.
Daniela: Non
hai pensato che forse era lì per vedere come stavi?
Simona: Credo
anch’io che lei mi sia vicino e mi osservi. La sento sempre accanto a me,
soprattutto quando ne ho bisogno. Io so che lei c’è. Vederla dall’altro lato
della porta e vederla andare via mi ha fatto pensare che lei può essere ancora
qui con me. Forse è quello che voglio credere io, però a me piace pensarla
così.
Sara: A
me spaventa pensare una cosa del genere! Io non riuscirei più a dormire.
Simona: Io non
ho paura. Anzi, mi fa piacere pensare che sia ancora qui con me. Pensare che mi
stia vicino quando ne ho bisogno mi dà coraggio.
Cecilia: Forse
perché è stata una figura importante nella tua vita e quindi, sentendone la
mancanza, resti legata a questi sogni.
Simona: Credo
che tu abbia ragione. Per me è più facile dire che lei è qui accanto a me piuttosto
che pensarla morta e basta.
Marzia: Difficilmente
mi capita di sognare persone defunte. Mi sembra che tu invece le sogni di
frequente.
Simona: A dire
la verità ora è un po’ che non li sogno più. Ma una volta ho fatto un sogno
davvero molto strano.
Fiorenza: Cosa
intendi per strano?
Annalisa: Non
farà forse paura?!
Simona: No,
paura no, però diciamo che fa pensare…
Daniela: Dai
non tenerci sulle spine. Racconta.
Simona Ero in
vacanza in montagna con i miei genitori, la mia bisnonna non stava molto bene,
infatti mia mamma chiamava a casa tutti i giorni per avere sue notizie. Forse
questo pensiero mi è rimasto in testa tanto che la notte l’ho sognata.
Raffaella: Hai
sognato la tua bisnonna?
Simona: Sì.
Lei era in una stanza, ma volava, o meglio… volteggiava in aria. Aveva una
lunga tunica celeste che si muoveva. Io mi trovavo nel letto di quella camera
d’albergo, i miei genitori erano accanto a me ma dormivano. La guardavo, ma non
avevo alcuna paura, poi senza alcun motivo le ho chiesto quanti anni avrebbe
dovuto compiere. Lei mi ha risposto che avrebbe dovuto compiere ottant’anni.
Poi più nulla. Non ricordo nient’altro.
Sara: Cosa
c’è di strano?
Simona: Il
fatto è che il mattino seguente, quando ci siamo svegliati, ho raccontato a mia
mamma il sogno che avevo fatto e subito lei ha chiamato a casa. La mia bisnonna
era morta quella notte all’età di settantanove anni, qualche mese prima del suo
compleanno.
Fiorenza: Ma che
sogni che fai Simona!
Marzia: Come
hai reagito dopo aver saputo quello che era successo?
Simona: Ero
triste, ma non spaventata. Anche se quel sogno mi è rimasto molto impresso
nella mente, e ogni tanto ci penso.
Daniela: Hai
ancora altri sogni particolari da raccontarci?
Simona: Purtroppo
no . Mi dispiace ma ora tocca a voi.
Sara: Io
piuttosto non vado più a dormire.
Annalisa: Nemmeno
io.
Tutte o quasi a casa di
Annalisa. Abbiamo tutto il materiale per l’esame? C’è un po’ di confusione!
Come al solito c’è da sistemarsi un attimo! Cosa presentiamo? E quando? Manca
poco tempo… suspense!!! Raccogliamo tutte le informazioni che abbiamo.
C’è un clima euforico
perché Fiore (bastarda e impanicata perché non ha nulla su cui scrivere!!!) si
laurea a febbraio.
Controlliamo gli autori,
quali e quanti? E la bibliografia?
Ora torniamo alla
sceneggiatura e alle prove.
La Raffy ha portato tre
vestiti, potrebbero essere l’ideale per la nostra sciamana Marzia.
E l’impianto luci? Come lo
sistemiamo?
Tutto tace, ancora una
sistemata alla sceneggiatura dell’uomo dei lupi.
Fiorenza: <<Stiamo
facendo le prove ma io tra poco mi addormento! Mi sembra che non si arrivi mai
alla fine! Che stress!!! E penso che Marzia sia della mia stessa idea!>>
Marzia: <<Ma cosa
dici?!? Sono attentissima!!!>>
Ora
incominciano le prove…e si ride già!
Simo entra… e Dany ride! Si
rifà!!! Si vede proprio che non siamo attrici!!
Fiorenza: <<La voce
più alta, dai che così svegliamo tutti i vicini!!!>>
Raffy esce dalla porta:
<<E… cosa devo dire?!?>>
Prima prova: fantastica,
peccato che quella che doveva prendere il tempo (Fiore) è andata in bagno!!!
Si parla delle luci… come
faremo? È bello notare che siamo in sette con sette idee diverse per le luci!!!
Le idee si può dire che non ci manchino!
Scena Ceci e Dany … Ceci non
riesce a leggere cosa c’è scritto!!
<<Mi sembri
Sala>> dice Anny a Ceci quando fa le domande a Dany.
<<Che offesa>>
esclama Fiore!!!
Fiorenza: <<Raffy
dice che la scena dei tre ragazzi è stata tolta. Io non mi ricordo, Dany dice
di no. Che confusione! Non capisco niente, ma ho mai capito qualcosa?!?>>
Simo, Marzia e Fiore fanno
i tre ragazzi con il viso coperto. Per entrare meglio nella parte si mettono le
mani sulla faccia…
Si cerca di capire cosa
deve fare l’occhio di bue… deve seguire Dany che parte fino ad arrivare
all’altra scena.
Daniela: <<Ma non ha
due occhi di bue?>>
Raffaella: <<E due
uova al tegamino?!?>>
Risata generale.
Sono già le 21.30 e siamo
solo a otto minuti di rappresentazione…
Raffy non vuole fare la
coniglietta sexy, ma noi non siamo della sua idea!!! Vogliamo la cunicia!!!
Passa la cunicia… primo
atto.
Scena della cena…
disposizione ai tavoli… ci sono un po’ di problemi per come mettersi.
Suona un cellulare … dai
che facciamo una pausa!!! Si incomincia a chiacchierare, si beve e Cecilia
racconta storie sul suo don.
Fine pausa… papà e mamma
parlano a tavola.
<<Dai, Dany, racconta
a papà cosa hai fatto>> , Cecilia: <<Guarda che non è mica
cretina!>>.
Scena Raffy da sola che
piange… che brava!!!
Dany nel vederla incomincia
a piangere… e Raffy le dice di non farlo… <<Giuda>> le dicono tutte
in coro, ricordando una lezione in cui il profe l’aveva chiamata così!!!
<<Ma Sara che scene
farà?>> ci chiediamo tutte, farà lei la coniglia? Ho qualche dubbio al
riguardo!
Adesso tocca la sciamana
con Simona … luci rosse e lumini accesi… la sabbia, ma come renderla viva?!?
Dobbiamo leggere meglio i libri.
Marzia sta cercando di
essere seria, ma… non ci riesce!
Morte! Dicono urlando, ma
andrà bene? Chissà! Ma sì, è il nostro lavoro e ci è venuto così!
Daniela: <<Che nome
diamo alla sciamana? Io opto per Wanda, ,a Marzia non è d’accordo, chissà
perché?!?>>
Dobbiamo sistemare meglio i
dialoghi…speriamo bene! Sono già le 22.30, va beh, per stavolta siamo riuscite
a recitarla (si fa per dire!) almeno un po’.
Si fa una lista del
materiale occorrente, dobbiamo dividercelo…ed anche per oggi è fatta!