Giovedì 16 maggio 2002

 

 

 

Al centro della scena si trovano otto ragazze sedute a semicerchio. Innanzi a loro, disposto a terra, si trova un grande telo di color azzurro sul quale sono adagiati particolari oggetti: della sabbia, una candela accesa, un po’ di cibo.

La stanza è in penombra, tutte sono in silenzio, si sente solo della musica in sottofondo.

 

 

 

Cecilia:                Simona, te la senti di raccontare ciò che ti è successo?

 

Simona:               Beh, se proprio devo! Ma si! Mi capita spesso di sognare persone che sono ormai morte. Persone a me molto care.

 

Fiorenza:             Ti ricordi un sogno in particolare?

 

Simona:               Si. L’ultimo che ho fatto è stato quello di mia zia. Mia zia è morta da circa due anni, e dopo due settimane dalla sua scomparsa l’ho sognata. Lei era distesa dentro ad una bara, disposta al centro del soggiorno di casa sua. Tutti noi parenti le eravamo intorno, alcuni pregavano, altri piangevano la sua perdita. Io le ero proprio accanto e la guardavo. Ad un tratto, con uno scatto, mia zia si alza e rimane seduta all’interno della bara. Gli occhi sono aperti e osservano la stanza. Mi guarda e con voce tranquilla mi chiede cosa sta succedendo, perché siamo tutti intorno a lei. Tutti i miei parenti rimangono senza parole, sbalorditi. Io le rispondo che è morta, ma lei nega tutto come se non sapesse cosa stava succedendo.

 

Marzia:                Ma tu come ti sentivi? Avevi paura?

 

Simona:               No, non avevo paura, però non riuscivo a capire perché lei parlava visto che era morta. Ed io continuavo a dirle che era morta, quasi per convincere me stessa.

 

Daniela:               Pensi che forse voleva comunicare con te? Voleva dirti qualcosa?

 

Simona:               Può darsi, ma in quel momento non ho pensato a questo. Io sapevo che era morta, e quindi non poteva essere lì con noi, parlare con noi come una persona qualsiasi. Continuavo a ripeterle che era morta.

 

Sara:                    Certo che è inquietante questo sogno. Ma ti è successo altre volte di fare sogni del genere?

 

Simona:               Si, per esempio ho sognato più di una volta la mia nonna. Anche lei è morta poco tempo fa, e mi manca molto. Lei viveva a casa con noi, ha sempre vissuto in casa nostra da quando i miei genitori si sono sposati. Si può dire che mi abbia cresciuto lei, dal momento che i miei genitori hanno sempre lavorato. Le ero molto legata, anche se in questi ultimi anni, a causa della sua malattia, dava molti problemi. Comunque… l’ho sognata proprio poco tempo fa. Io mi trovavo in soggiorno a guardare la televisione con il mio ragazzo, ad un tratto vedo accendersi la luce nella stanza che era di mia nonna e la vedo passare ed entrare nella sua camera da letto. Spaventata chiedo al mio ragazzo se anche lui l’aveva vista e senza troppi problemi mi risponde che aveva visto mia nonna, ma lui non dava importanza a questo. Io continuavo a ripetergli che mia nonna era morta e non poteva essere lì in quel momento. Allora mi faccio coraggio e mi avvicino alla stanza.

 

Cecilia:                Riesci a vederla? Cosa sta facendo?

 

Simona:               Lei è lì di fronte alla sua cassettiera, sta aprendo un cassetto, precisamente il terzo a partire dall’alto. Poi, lentamente, si gira verso di me e mi guarda, senza dire nulla. Io rimango lì ferma, immobile senza dire una parola: i nostri sguardi si incrociano, senza dire una parola.

 

Raffaella:             La vedi bene in viso? Com’è vestita?

 

Simona:               Si, la vedo benissimo. Vedo i suoi bellissimi occhi azzurri, il suo dolce viso e anche tutti i suoi capelli grigi. Indossa la sua camicetta preferita, quella azzurra che le avevamo regalato per il suo compleanno ed una gonna, una delle tante. Porta ancora i suoi orecchini, non li toglieva mai. Era bellissima.

 

Annalisa:             Dici di averla vista anche altre volte in sogno.

 

Simona:               Mi è successo di sognarla ancora una volta, e anche in questo caso non sono riuscita a parlarle. Quando era ancora qui con me, lei aveva l’abitudine di seguirmi ovunque andavo in casa, sia in bagno sia in camera mia. Diciamo pure che era una persecuzione, anche se adesso un po’ mi manca. Anche nel mio ultimo sogno lei mi seguiva, più che altro mi osservava. Io ero in bagno, mi stavo truccando per uscire di casa. Ad un tratto con la coda dell’occhio vedo una figura dietro la porta: essendo una porta con il vetro si riesce a vedere la sagoma delle persone. Allora mi giro e guardo… era mia nonna, era lì immobile con il viso rivolto verso di me. Mi stava osservando, senza dire nulla.

 

Fiorenza:             Ma non ti sei spaventata?

 

Simona:               Al momento si, ma poi quando ho visto che era la mia nonna mi sono tranquillizzata, anche se sapevo che lei era morta.

 

Daniela:               Non hai pensato che forse era lì per vedere come stavi?

 

Simona:               Credo anch’io che lei mi sia vicino e mi osservi. La sento sempre accanto a me, soprattutto quando ne ho bisogno. Io so che lei c’è. Vederla dall’altro lato della porta e vederla andare via mi ha fatto pensare che lei può essere ancora qui con me. Forse è quello che voglio credere io, però a me piace pensarla così.

 

Sara:                    A me spaventa pensare una cosa del genere! Io non riuscirei più a dormire.

 

Simona:               Io non ho paura. Anzi, mi fa piacere pensare che sia ancora qui con me. Pensare che mi stia vicino quando ne ho bisogno mi dà coraggio.

 

Cecilia:                Forse perché è stata una figura importante nella tua vita e quindi, sentendone la mancanza, resti legata a questi sogni.

 

Simona:               Credo che tu abbia ragione. Per me è più facile dire che lei è qui accanto a me piuttosto che pensarla morta e basta.

 

Marzia:                Difficilmente mi capita di sognare persone defunte. Mi sembra che tu invece le sogni di frequente.

 

Simona:               A dire la verità ora è un po’ che non li sogno più. Ma una volta ho fatto un sogno davvero molto strano.

 

Fiorenza:             Cosa intendi per strano?

 

Annalisa:             Non farà forse paura?!

 

Simona:               No, paura no, però diciamo che fa pensare…

 

Daniela:               Dai non tenerci sulle spine. Racconta.

 

Simona                Ero in vacanza in montagna con i miei genitori, la mia bisnonna non stava molto bene, infatti mia mamma chiamava a casa tutti i giorni per avere sue notizie. Forse questo pensiero mi è rimasto in testa tanto che la notte l’ho sognata.

 

Raffaella:             Hai sognato la tua bisnonna?

 

Simona:               Sì. Lei era in una stanza, ma volava, o meglio… volteggiava in aria. Aveva una lunga tunica celeste che si muoveva. Io mi trovavo nel letto di quella camera d’albergo, i miei genitori erano accanto a me ma dormivano. La guardavo, ma non avevo alcuna paura, poi senza alcun motivo le ho chiesto quanti anni avrebbe dovuto compiere. Lei mi ha risposto che avrebbe dovuto compiere ottant’anni. Poi più nulla. Non ricordo nient’altro.

 

Sara:                    Cosa c’è di strano?

 

Simona:               Il fatto è che il mattino seguente, quando ci siamo svegliati, ho raccontato a mia mamma il sogno che avevo fatto e subito lei ha chiamato a casa. La mia bisnonna era morta quella notte all’età di settantanove anni, qualche mese prima del suo compleanno.

 

Fiorenza:             Ma che sogni che fai Simona!

 

Marzia:                Come hai reagito dopo aver saputo quello che era successo?

 

Simona:               Ero triste, ma non spaventata. Anche se quel sogno mi è rimasto molto impresso nella mente, e ogni tanto ci penso.

 

Daniela:               Hai ancora altri sogni particolari da raccontarci?

 

Simona:               Purtroppo no .  Mi dispiace ma ora tocca a voi.

 

Sara:                    Io piuttosto non vado più a dormire.

 

Annalisa:             Nemmeno io.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mercoledì 26 giugno 2002

 

 

 

Tutte o quasi a casa di Annalisa. Abbiamo tutto il materiale per l’esame? C’è un po’ di confusione! Come al solito c’è da sistemarsi un attimo! Cosa presentiamo? E quando? Manca poco tempo… suspense!!! Raccogliamo tutte le informazioni che abbiamo.

C’è un clima euforico perché Fiore (bastarda e impanicata perché non ha nulla su cui scrivere!!!) si laurea a febbraio.

Controlliamo gli autori, quali e quanti? E la bibliografia?

Ora torniamo alla sceneggiatura e alle prove.

La Raffy ha portato tre vestiti, potrebbero essere l’ideale per la nostra sciamana Marzia.

E l’impianto luci? Come lo sistemiamo?

 

Tutto tace, ancora una sistemata alla sceneggiatura dell’uomo dei lupi.

 

Fiorenza: <<Stiamo facendo le prove ma io tra poco mi addormento! Mi sembra che non si arrivi mai alla fine! Che stress!!! E penso che Marzia sia della mia stessa idea!>>

 

Marzia: <<Ma cosa dici?!? Sono attentissima!!!>>

 

Ora incominciano le prove…e si ride già!     

 

Simo entra… e Dany ride! Si rifà!!! Si vede proprio che non siamo attrici!!

 

Fiorenza: <<La voce più alta, dai che così svegliamo tutti i vicini!!!>>

 

Raffy esce dalla porta: <<E… cosa devo dire?!?>>

 

Prima prova: fantastica, peccato che quella che doveva prendere il tempo (Fiore) è andata in bagno!!!

Si parla delle luci… come faremo? È bello notare che siamo in sette con sette idee diverse per le luci!!! Le idee si può dire che non ci manchino!

Scena Ceci e Dany … Ceci non riesce a leggere cosa c’è scritto!!

 

<<Mi sembri Sala>> dice Anny a Ceci quando fa le domande a Dany.

 

<<Che offesa>> esclama Fiore!!!

 

Fiorenza: <<Raffy dice che la scena dei tre ragazzi è stata tolta. Io non mi ricordo, Dany dice di no. Che confusione! Non capisco niente, ma ho mai capito qualcosa?!?>>

 

Simo, Marzia e Fiore fanno i tre ragazzi con il viso coperto. Per entrare meglio nella parte si mettono le mani sulla faccia…

Si cerca di capire cosa deve fare l’occhio di bue… deve seguire Dany che parte fino ad arrivare all’altra scena.

 

Daniela: <<Ma non ha due occhi di bue?>>

 

Raffaella: <<E due uova al tegamino?!?>>

 

Risata generale.

 

Sono già le 21.30 e siamo solo a otto minuti di rappresentazione…

Raffy non vuole fare la coniglietta sexy, ma noi non siamo della sua idea!!! Vogliamo la cunicia!!!

Passa la cunicia… primo atto.

 

Scena della cena… disposizione ai tavoli… ci sono un po’ di problemi per come mettersi.

 

Suona un cellulare … dai che facciamo una pausa!!! Si incomincia a chiacchierare, si beve e Cecilia racconta storie sul suo don.

 

Fine pausa… papà e mamma parlano a tavola.

<<Dai, Dany, racconta a papà cosa hai fatto>> , Cecilia: <<Guarda che non è mica cretina!>>.

 

Scena Raffy da sola che piange… che brava!!!

 

Dany nel vederla incomincia a piangere… e Raffy le dice di non farlo… <<Giuda>> le dicono tutte in coro, ricordando una lezione in cui il profe l’aveva chiamata così!!!

<<Ma Sara che scene farà?>> ci chiediamo tutte, farà lei la coniglia? Ho qualche dubbio al riguardo!

Adesso tocca la sciamana con Simona … luci rosse e lumini accesi… la sabbia, ma come renderla viva?!? Dobbiamo leggere meglio i libri.

 

Marzia sta cercando di essere seria, ma… non ci riesce!

 

Morte! Dicono urlando, ma andrà bene? Chissà! Ma sì, è il nostro lavoro e ci è venuto così!

Daniela: <<Che nome diamo alla sciamana? Io opto per Wanda, ,a Marzia non è d’accordo, chissà perché?!?>>

 

Dobbiamo sistemare meglio i dialoghi…speriamo bene! Sono già le 22.30, va beh, per stavolta siamo riuscite a recitarla (si fa per dire!) almeno un po’.

 

Si fa una lista del materiale occorrente, dobbiamo dividercelo…ed anche per oggi è fatta!