Questa giornata è stata importante, vedere un teatro pieno di coetanei che mettono in scena il loro “nascosto” è toccante, qualsiasi forma recitativa venga scelta.

L’unica pecca che sempre ritorna, almeno che io avverto, è questo tempo che non è mai abbastanza… mi sarebbe piaciuto che alla fine ci fosse stato un dialogo tra noi informale, ma vero quanto le rappresentazioni. Forse se ci fossero state più giornate….

Mi viene da pensare che magari questa giornata, questo lavoro, lo ricorderò da vecchietta, come l’unica o una delle rare occasioni in cui è uscito il MIO NODO ALLA GOLA!!!

Michela

 

 

 

In cerchio uno accanto all’altra, ci siamo promessi di parlare.. parlare veramente. Parlare con noi stessi, rivolgerci agli altri e raccontarci… ma davvero è stata la prima volta che il pianto interrompeva il racconto.. è stato l’unica volta che alzando gli occhi dopo aver parlato ho sentito di aver regalato loro qualcosa di mio!!!! Mi sono sentita nuda, gli ho donato i miei vestiti e mi sono  sentita imbarazzata per un attimo…. Ecco fatto, guardiamo in faccia il dolore, riviviamolo, raccontiamolo, condividiamolo.. è cosi che si fa, no?! Una fatica enorme!!! Ciò che ci siamo detti è diventata una sceneggiatura.. immediata, senza ritocchi.. il tempo è poco, lasciamo tutto così… questi sono dei piccoli brandelli delle nostre vite.. e così le racconteremo domani sul palco.

Romina