Questa giornata è stata importante, vedere un
teatro pieno di coetanei che mettono in scena il loro “nascosto” è toccante,
qualsiasi forma recitativa venga scelta.
L’unica pecca che sempre ritorna, almeno che io
avverto, è questo tempo che non è mai abbastanza… mi sarebbe piaciuto che alla
fine ci fosse stato un dialogo tra noi informale, ma vero quanto le
rappresentazioni. Forse se ci fossero state più giornate….
Mi viene da pensare che magari questa giornata,
questo lavoro, lo ricorderò da vecchietta, come l’unica o una delle rare
occasioni in cui è uscito il MIO NODO ALLA GOLA!!!
In cerchio uno accanto all’altra, ci siamo
promessi di parlare.. parlare veramente. Parlare con noi stessi, rivolgerci
agli altri e raccontarci… ma davvero è stata la prima volta che il pianto
interrompeva il racconto.. è stato l’unica volta che alzando gli occhi dopo
aver parlato ho sentito di aver regalato loro qualcosa di mio!!!! Mi sono
sentita nuda, gli ho donato i miei vestiti e mi sono sentita imbarazzata per un attimo…. Ecco fatto, guardiamo in
faccia il dolore, riviviamolo, raccontiamolo, condividiamolo.. è cosi che si
fa, no?! Una fatica enorme!!! Ciò che ci siamo detti è diventata una
sceneggiatura.. immediata, senza ritocchi.. il tempo è poco, lasciamo tutto
così… questi sono dei piccoli brandelli delle nostre vite.. e così le
racconteremo domani sul palco.
Romina