I RELAZIONE

 

PERSONAGGI

 

Narratore: Elena

Cacciatore: Veronica

Morelli: Elisa

Holmes/Gesù: Letizia

Freud: Elisabetta

Nathan: Chiara

Bintou: Katia

Relatore: Luigi

 

SCENEGGIATURA

 

SCENA 1:

Luce spenta – voce fuori campo inizia a raccontare –

 

VF “Per millenni l’uomo è stato cacciatore…” (si alza la musica di Mission Impossible. Si accende la luce – entra il cacciatore)… Ha imparato a ricostruire le forme ed i movimenti di prede invisibili da orme, rami spezzati… (nel frattempo il cacciatore annusa, tocca, scruta oggetti lasciati a terra…)… il cacciatore è stato il primo a raccontare, perché lui era il solo in grado di leggere, nelle tracce mute, una serie coerente di segni.

 

La musica si alza – la luce si spegne – il cacciatore esce

 

SCENA II:

 

La luce si accende

Sulla scena il narratore.

“Vi ricordate il cacciatore mentre scrutava le orme per individuare quale animale fosse passato su quel sentiero? Bene… ora ci troviamo nella seconda metà del 1800, l’ambiente e la società sono molto cambiati da allora, ma c’è un uomo, che nonostante la cultura diversa riesce ancora a pensare come quel cacciatore di tanti secoli fa.

Lo so, lo so… voi vi chiederete “Ma in che modo?”… Il Dott. Morelli medico e conoscitore dell’arte elaborò un metodo che rivoluzionò la critica della storia dell’arte, basandosi non più sui caratteri appariscenti dell’opera… ma cogliendo tutti quei particolari insignificanti agli occhi dei più… ma quali?”

(La luce si spegne – il narratore esce)

Si accende la luce – Davanti al quadro stanno due visitatori i quali cercano di dare la loro interpretazione al dipinto.

Morelli, arriva vestito con un camice bianco e in mano una lente d’ingrandimento… entra, accompagnato dalle note di “La pantera rosa” e con fare “poliziesco” inizia a guardare con la lente alcune persone… sedie… infine arriva al quadro.

I visitatori lo guardano perplessi.

Morelli li scansa ed inizia a guardare dettagliatamente il quadro.

I visitatori parlano tra loro:

 

V1: Ma cosa sta guardando

M: (senza girarsi) le unghie…

V2: Ma è pazzo guarda le unghie…

M: Si le unghie, i lobi, le dita…

V1: E perché guarda queste piccolezze

M: PICCOLEZZE!!!

V2: Cos’altro sono?

M: Queste “piccolezze” come le chiama lei, sono le uniche che ci permettono di riconoscere il vero autore del quadro…

V1: Scusi in che senso?

M: Guardi questo lobo ad esempio… lo vede…meno male… questo lobo, dicevo, lo dipingeva solo il Mantegna… è da questo particolare che posso determinare l’autenticità del quadro…

V2:  Mi faccia capire! Lei guardando un lobo, un dito o addirittura un unghia riesce a risalire all’autore del quadro?

M: (Spazientito)… cercherò di spiegarvelo con parole più semplici… immagini che il critico d’arte sia una sorta di detective che scopre l’autore del delitto sulla base di indizi impercettibili…allo stesso modo il critico coglie dalle minuzie l’identità dell’artista.

V1: Ho capito!! (illuminato) quindi l’artista può essere visto come un criminale che viene tradito dalle sue impronte digitali!

 

Si spegne la luce

 

SCENA III:

Luce spenta – Musica di “Profondo rosso” – sulla scena illuminata solo da una pila, Holmes e Watson cercano gli indizi per scoprire un delitto.

Holmes, seguito dal suo “spaventato” amico, inizia a raccontare tutto ciò che vede e spiega a cosa gli indizi trovati lo conducono.

La musica si spegne – I due se ne vanno

 

SCENA IV:

Luce accesa – Dott. Freud seduto alla sua scrivania sta scrivendo una lettera alla sua amata:

 

“Cara, non ci crederai, ma ho cominciato ad interessarmi alla pittura; sto ammirando infatti, i lavori di uno storico dell’arte, chiamato Morelli, perché come me, osserva i particolari che sembrerebbero senza senso, ma in realtà a “Monti aperte” possono fornire la chiave per accedere allo spirito altrui.

Sai, cara mia diletta,

è veramente difficile uscire dal nostro mondo e saper cogliere quanta umanità, creatività e potenzialità può celarsi anche dietro al più pazzo!

Il lavoro in questo periodo mi impegna molto, spero che il nostro prossimo incontro non sia solo verbale.”

Tuo amato S. F.

 

La luce si spegne.

 

SCENA V:

Luce accesa – sulla scena viene riproposto il momento dell’”ultima cena” – anche qui piccoli “segni” portano alla scoperta di significati ben più importanti.

Si spegne la luce

 

SCENA VI:

Per terra stanno T. Nathan, Bintou (seduta in mezzo al cerchio) e alcuni colleghi di Nathan.

 

Nathan: Quando aveva un anno, alla morte del padre, Bintou si è                        ammalata, non è vero?

Bintou: Non lo so, avevo un anno…

Nathan: Sua madre non le ha mai raccontato nulla?

Bintou: No, non mi racconta queste cose.

Nathan: So anche che lei ha dei segni sul corpo, delle linee lungo i due lati dell’addome…

Bintou: Si ho delle linee qui!!

Nathan: Ecco… questi segni sono la chiave di tutto il resto…

 

Si spegne la luce

 

SCENA VII:

Luce spenta – scena illuminata solo da una pila – sottofondo della musica “Survivor” – rientra il cacciatore – tutto è uguale alla scena iniziale

 

Fine –

 

 

CRITICHE ALLA RELAZIONE 1

 

Il gruppo ha partecipato, ha riso insieme a noi e nel complesso è piaciuta, il profe ci ha un po’ criticato il fatto che non è uscito nulla che ci appartenesse realmente; dobbiamo ancora lavorare molto sul gruppo… dobbiamo ancora imparare a conoscerci.