Raddrizzatore con valvola ai vapori di mercurio.
Può erogare, per un uso continuato, 100mA con 350 V.
Un trasformatore separato, capace di erogare fino a 5 A, fornisce tensioni alternate
per l'accensione dei vari tipi di valvole.
Teorico per la trasformazione di energia meccanica in energia elettrica
e come sorgente di ddp.
Costruttore Officine Galileo - Firenze
Costo £ 1000
Anno d'acquisto 1931
Descrizione
Piccola dinamo in derivazione con movimento a mano a doppia moltiplica. Mentre
presenta l'esempio della trasformazione dell'energia meccanica in elettrica, può servire
per esperienze scolastiche svariate: elettrolisi e sue applicazioni; illuminazione e
riscaldamento; trasformazione dell'energia elettrica in meccanica; carica di accumulatori.
Può fornire ampère 1 sotto 25 volt.
Riproduzione fedele in tutti i particolari della storica macchina di Pacinotti.
Costruttore Officine Galileo - Firenze
Costo £ 1000
Anno d'acquisto 1931
Descrizione
Impiegata come dinamo in parallelo dà una corrente che si può mettere in evidenza con un
galvanometro. Eccitando separatamente gli induttori, si ottiene una corrente
sufficiente per azionare una soneria. Come motore può funzionare in serie e in parallelo.
In questo apparecchio, che tutte le scuole dovrebbero avere per la sua importanza scientifica
e storica, si è cercato di riprodurre con la massima esattezza tutti i particolari dell'anello
e specialmente del collettore originale esistente presso la R. Università di Pisa.
Mostrare il modo di funzionare dell'apparecchio e quindi dei vari sistemi di alternatori.
Costruttore Officine Galileo - Firenze
Costo £ 2550
Anno d'acquisto 1931
Descrizione
Sopra un anello di ferro di Svezia sono avvolte, in cinque strati di filo di tre decimi,
dodici matasse uguali, che si possono collegare fra di loro in tre modi differenti, manovrando
due ganci di interruzione sull'anello e quattro spine fissate sulla tavola di base.
Secondo l'istruzione annessa all'apparecchio, nel primo collegamento (monofase),
le dodici matasse sono in serie e la presa di corrente si fa in due punti diametralmente
opposti.
Nel secondo collegamento (bifase), le dodici matasse vengono a
costituire quattro sezioni di tre elementi in serie; le quattro sezioni poi sono unite in serie,
la prima con la terza, la seconda con la quarta: risultano così due coppie di capi liberi che
ci daranno il sistema bifase.
Nel terzo collegamento, le dodici matasse sono ancora unite in serie, con presa di
corrente da tre punti a 12O gradi l'uno dall'altro (sistema trifase a triangolo).
L'anello è fissato verticalmente su di un basamento di ottone che sostiene pure il sistema
induttore costituito da una elettrocalamita girevole nel piano dell'anello ed eccitato con
una batteria di accumulatori (8 volt) o con una presa di corrente continua con una intensità
massima di 5 ampère.
Un volano pesante aiuta a rendere regolare il moto di rotazione dell'elettrocalamita;
conviene ad ogni modo avviare il moto senza corrente e, per mezzo di un tasto, eccitare
l'elettrocalamita quando si è raggiunta una velocità discreta. Le connessioni sono tutte a
giorno; di più i capi delle dodici sezioni sono tutti fissati a guarnizioni metalliche,
unite tra loro con ponticelli mobili, cosicché si possono eseguire combinazioni diverse da
quelle accennate.
Mostrare i vari tipi di indotto dei motori elettrici.
Costruttore Officine Galileo - Firenze
Costo £ 90+110+100+110
Anno d'acquisto 1931
Descrizione
A gabbia di scoiattolo per motore asincrono
Il pacco di lamelle circolari di ferro è rappresentato da un grosso nucleo di legno
scanalato e verniciato. I conduttori di rame, saldati a due anelli di rame frontali, sono ben
visibili nelle loro cave. Ad anello di Pacinotti
Il nucleo magnetico è rappresentato da un anello di legno di 12 centimetri di diametro.
Su di esso sono avvolte sei sezioni di filo coperto con gomma, che vengono a costituire
un circuito chiuso. I capi vicini di due sezioni successive si uniscono alla corrispondente
lamella del collettore. A tamburo con avvolgimento a due poli e collettore a sei segmenti
Costruzione analoga alla precedente. Le matasse, che nell'avvolgimento effettivo
verrebbero ad essere sovrapposte, sono qui per maggior chiarezza disposte l'una di fianco
all'altra nella stessa cava. Avvolto per motore trifase asincrono
Modello analogo a quello a tamburo. L'avvolgimento è ridotto a tre sezioni diversamente
colorate, che per un capo sono collegate ordinatamente con gli anelli di avviamento e per
l'altro sono unite a stella.
Tra le espansioni di una calamita a forma di U é posta una bobina con
nucleo in ferro. Con un sistema a cinghia l'asse che tiene la bobina è collegato
ad una manovella. Il collettore é formato da due semi-anelli, per cui il collegamento
alle due spazzole si inverte ogni mezzo giro ottenendo così una corrente pulsante.
GRUPPO DI DUE MODELLI OPERATIVI E DIMOSTRATIVI DI MOTORI POLIFASI
Collocazione Spano
Funzione
Mostrare il funzionamento di motori polifasi.
Costruttore Officine Galileo - Firenze
Costo £ 1050
Anno d'acquisto 1931
Descrizione
Questi due modelli sono accoppiati sulla stessa base, dalla quale però si possono
staccare, svitando la spina della cerniera. Ciascun motore si può mettere in posizione
orizzontale e verticale.
Nel primo motore a quattro sezioni è ripetuto il collegamento n. 2 dell'alternatore
(bifase); nel secondo invece si è voluto dare l'esempio del collegamento (trifase) a stella.
Le tre sezioni, diversamente colorate, hanno un capo comune (centro di stella) rappresentato
dal conduttore periferico nero. Così nell'alternatore si ha l'esempio del sistema a triangolo
e nel motore del sistema a stella.
Gli accessori sono comuni ai due apparecchi e si tossono applicare ad essi, togliendo
quello dei due supporti verticali che è scorrevole in apposita guida della base metallica e
trattenuto da un bottone a vite. Questi comprendono: un ago magnetico girevole sul suo asse,
una croce di ferro, un disco di ferro e un modello di rotore a gabbia da scoiattolo.
Per rendere evidente l'esistenza del campo rotante, si mette il modello di motore in
posizione orizzontale, dopo aver tolto il supporto verticale mobile dei motori. Si colloca
su di esso il disco di vetro annesso all'apparecchio e lo si copre di limatura di ferro, per
la quale è unita una scatola con coperchio di rete. Lanciando la corrente, si osserva il
vortice di limatura che segue il campo rotante.
Se si dà all'alternatore una velocità piccola (bassa frequenza) si può, nel motore
bifase, osservare che l'ago magnetico si orienta successivamente e a scatti nella direzione
dei due campi; così pure la croce, che oscilla senza assumere moto rotatorio se non quando
sarà avviata a mano. Invece il disco e il motore a gabbia si mettono in rotazione, qualunque
sia la frequenza, e cambiano senso all'invertirsi del senso di rotazione dell'alternatore o
con lo scambiare uno dei fili di attacco nel caso del motore trifase.
Il circuito è formato da due elettrocalamite alimentate in corrente continua.
Quando passa la corrente, queste attirano l'estremo di una biella, la quale fa muovere
una ruota che funge da volano. Questo movimento interrompe il circuito, per cui
l'estremo della biella si allontana seguendo il moto della ruota. Continuando la
rotazione il circuito viene nuovamente chiuso per cui l'estremo della biella viene
nuovamente attirato dalle elettrocalamite e così via.
La ruota è collegata ad una pompa che travasa del liquido da un piccolo
contenitore ad un'altro.
Il circuito è formato da un'elettrocalamita alimentata in corrente continua.
Quando passa la corrente, questa attira l'estremo di una biella, la quale fa muovere
una ruota che funge da volano. Questo movimento interrompe il circuito, per cui
l'estremo della biella si allontana seguendo il moto della ruota. Continuando la
rotazione il circuito viene nuovamente chiuso per cui l'estremo della biella viene
nuovamente attirato dall'elettrocalamita e così via.
La ruota è collegata ad una pompa che travasa del liquido da un piccolo
contenitore ad un'altro.
Dentro una cassetta di legno è posta una calamita a ferro di cavallo. Nel suo
campo magnetico si trova una bobina collegata ad una manovella attraverso degli
ingranaggi ed una cinghia.
Facendo ruotare la manovella si crea una differenza di potenziale indotta.
Istruzioni per l'uso.