Funzione Per la trasformazione di energia meccanica in energia elettrica e come sorgente di ddp. |
|||
|
|||
Descrizione Piccola dinamo in derivazione con movimento a mano a doppia moltiplica. Mentre presenta l'esempio della trasformazione dell'energia meccanica in elettrica, può servire per esperienze scolastiche svariate: elettrolisi e sue applicazioni; illuminazione e riscaldamento; trasformazione dell'energia elettrica in meccanica; carica di accumulatori. Può fornire ampère 1 sotto 25 volt. |
Funzione Riproduzione fedele in tutti i particolari della storica macchina di Pacinotti. |
|||
|
|||
Descrizione Impiegata come dinamo in parallelo dà una corrente che si può mettere in evidenza con un galvanometro. Eccitando separatamente gli induttori, si ottiene una corrente sufficiente per azionare una soneria. Come motore può funzionare in serie e in parallelo. In questo apparecchio, che tutte le scuole dovrebbero avere per la sua importanza scientifica e storica, si è cercato di riprodurre con la massima esattezza tutti i particolari dell'anello e specialmente del collettore originale esistente presso la R. Università di Pisa. |
Funzione Riesce molto facile agli allievi di rendersi conto, manipolando essi stessi le differenti connessioni, del modo di funzionare dell'apparecchio e quindi dei vari sistemi di alternatori. |
|||
|
|||
Descrizione Sopra un anello di ferro di Svezia sono avvolte, in cinque strati di filo di tre decimi, dodici matasse uguali, che si possono collegare fra di loro in tre modi differenti, manovrando due ganci di interruzione sull'anello e quattro spine. fissate sulla tavola di base. Secondo l'istruzione annessa all'apparecchio, ne] primo collegamento (monofase), le dodici matasse sono in serie e la presa di corrente si fa in due punti diametralmente opposti. Nel secondo collegamento (bifase), le dodici matasse vengono a costituire quattro sezioni di tre elementi in serie; le quattro sezioni poi sono unite in serie, la prima con la terza, la seconda con la quarta: risultano così due coppie di capi liberi che ci daranno il sistema bifase. Nel terzo collegamento, le dodici matasse sono ancora unite in serie, con presa di corrente da tre punti a 12O gradi l'uno dall'altro (sistema trifase a triangolo). L'anello è fissato verticalmente su di un basamento di ottone che sostiene pure il sistema induttore costituito da una elettrocalamita girevole nel piano dell'anello ed eccitato con una batteria di accumulatori (8 volt) o con una presa di corrente continua con una intensità massima di 5 ampère. Un volano pesante aiuta a rendere regolare il moto di rotazione dell'elettrocalamita; conviene ad ogni modo avviare il moto senza corrente e, per mezzo di un tasto, eccitare l'elettrocalamita quando si è raggiunta una velocità discreta. Le connessioni sono tutte a giorno; di più i capi delle dodici sezioni sono tutti fissati a guarnizioni metalliche, unite tra loro con ponticelli mobili, cosicché si possono eseguire combinazioni diverse da quelle accennate. |
Funzione Mostrare i vari tipi di indotto dei motori elettrici. |
|||
|
|||
Descrizione A gabbia di scoiattolo per motore asincrono Il pacco di lamelle circolari di ferro è rappresentato da un grosso nucleo di legno scanalato e verniciato. I conduttori di rame, saldati a due anelli di rame frontali, sono ben visibili nelle loro cave. Ad anello di Pacinotti Il nucleo magnetico è rappresentato da un anello di legno di 12 centimetri di diametro. Su di esso sono avvolte sei sezioni di filo coperto con gomma, che vengono a costituire un circuito chiuso. I capi vicini di due sezioni successive si uniscono alla corrispondente lamella del collettore. A tamburo con avvolgimento a due poli e collettore a sei segmenti Costruzione analoga alla precedente. Le matasse, che nell'avvolgimento effettivo verrebbero ad essere sovrapposte, sono qui per maggior chiarezza disposte l'una di fianco all'altra nella stessa cava. Avvolto per motore trifase asincrono Modello analogo a quello a tamburo. L'avvolgimento è ridotto a tre sezioni diversamente colorate, che per un capo sono collegate ordinatamente con gli anelli di avviamento e per l'altro sono unite a stella. |
Funzione Mostrare il funzionamento di motori polifasi. |
|||
|
|||
Descrizione Questi due modelli sono accoppiati sulla stessa base, dalla quale però si possono staccare, svitando la spina della cerniera. Ciascun motore si può mettere in posizione orizzontale e verticale. Nel primo motore a quattro sezioni è ripetuto il collegamento n. 2 dell'alternatore (bifase); nel secondo invece si è voluto dare l'esempio del collegamento (trifase) a stella. Le tre sezioni, diversamente colorate, hanno un capo comune (centro di stella) rappresentato dal conduttore periferico nero. Così nell'alternatore si ha l'esempio del sistema a triangolo e nel motore del sistema a stella. Gli accessori sono comuni ai due apparecchi e si tossono applicare ad essi, togliendo quello dei due supporti verticali che è scorrevole in apposita guida della base metallica e trattenuto da un bottone a vite. Questi comprendono: un ago magnetico girevole sul suo asse, una croce di ferro, un disco di ferro e un modello di rotore a gabbia da scoiattolo. Per rendere evidente l'esistenza del campo rotante, si mette il modello di motore in posizione orizzontale, dopo aver tolto il supporto verticale mobile dei motori. Si colloca su di esso il disco di vetro annesso all'apparecchio e lo si copre di limatura di ferro, per la quale è unita una scatola con coperchio di rete. Lanciando la corrente, si osserva il vortice di limatura che segue il campo rotante. Se si dà all'alternatore una velocità piccola (bassa frequenza) si può, nel motore bifase, osservare che l'ago magnetico si orienta successivamente e a scatti nella direzione dei due campi; così pure la croce, che oscilla senza assumere moto rotatorio se non quando sarà avviata a mano. Invece il disco e il motore a gabbia si mettono in rotazione, qualunque sia la frequenza, e cambiano senso all'invertirsi del senso di rotazione dell'alternatore o con lo scambiare uno dei fili di attacco nel caso del motore trifase. |