Uso Studio della dispersione della luce. |
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Descrizione Il sostegno d'ottone ad altezza variabile è appoggiato su una base pesante che assicura la stabilità del prisma. Il poliprisma è composto di quattro tipi di vetro con dispersione differente. |
Uso Studio della dispersione della luce. |
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Descrizione Il prisma è tagliato dal blocco e presenta una cavità cilindrica comunicante con un'apertura chiusa da tappo smerigliato. Le facce laterali sono rappresentate da due piastrine a facce perfettamente parallele, e così lavorate sui piani da aderire fortemente alle facce del prisma con semplice pressione. |
Uso Quest'apparecchio presta bene a spiegare il funzionamento della lente acromatica. |
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Descrizione Su sostegno ad altezza variabile. I due prismi, uno di crown, con l'angolo di 15 gradi e 15 primi, l'altro di flint, con l'angolo di 8 gradi e 6 primi, calcolati per le rispettive qualità di vetro usato, sono sostenuti da una piastrina orizzontale e incollati lungo le due colonnette girevoli sul loro asse. Adoperando separatamente i due prismi, si nota che le immagini degli oggetti appariscono spostate e colorate sui bordi. Adoperandoli invece accoppiati, attraverso il sistema dei due prismi si ha ancora la deviazione, ma non la colorazione. |
Uso Studio della dispersione della luce. |
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Descrizione Sulla stessa montatura dei prismi equilateri è fissato il prisma conico, che produce uno spettro analogo all'arcobaleno. |
Uso Studio dello spettro di una sorgente luminosa. |
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Descrizione Piccolo modello scolastico con prisma di Amici, fenditura variabile, lente acromatica collettrice e lente acromatica oculare. |
Uso Studio dello spettro di una sorgente luminosa. |
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Descrizione Prisma equilatero di flint (n=1,64). Tubo porta scala fotografica con prisma mobile di confronto e obiettivo acromatico. Cannocchiale con oculare a frizione. |
Uso Per studiare il fenomeno della diffrazione della luce. |
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Descrizione La fenditura è ottenuta tra due piastre di argentana ad orlo tagliente e rettilineo, lavorate con la massima cura. Una di esse è fissa; l'altra, scorrevole tra due guide parallele, è comandata da una vite del passo di mm. 0,5,munita di un tamburo a frizione, diviso in 50 parti uguali, cosicché l'apertura è data in centesimi di millimetri. Una molla antagonista sopprime ogni giuoco della vite nella madrevite. Il diaframma che sostiene la fenditura è munito di due coni di sostegno a 90 gradi l'uno rispetto all'altro, cosicché la fenditura si può disporre sul suo piede in posizione verticale od orizzontale. La colonna ammette spostamenti verticali entro i 12 centimetri. |
Uso Si ottengono frange d'interferenza della luce. |
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Descrizione Due dischi di vetro, del diametro di 100 mm, uno di facce perfettamente piane, l'altro con una faccia leggermente sferica, sono chiusi tra due robuste armature circolari, che si possono stringere mediante tre viti di pressione. |
Uso Studio dell'interferenza della luce. |
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Descrizione Modello di precisione per la produzione delle frange d'interferenza. Ciascuno specchio nero è fissato ad un telaio di ottone annerito con tre viti di rettifica, che permettono l'aggiustamento separato dei due specchi. Angolo variabile con vite micrometrica, supporto metallico ad altezza variabile. |
Uso Altro apparecchio per la produzione delle frange di interferenza. |
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Descrizione Due prismi rettangolari uguali e con angoli molto piccoli sono accoppiati sullo stesso schermo. Ordinariamente sono tolti dalla stessa lastra e quindi formano un pezzo unico. La fenditura luminosa deve essere contenuta nel piano bisettore dell'angolo ottuso del biprisma, che darà di essa due immagini virtuali. In tal modo i raggi, che attraversano il sistema, si comportano come se pervenissero da due sorgenti distinte, e nella zona comune si produrranno le frange. |