Funzione Studio della luce polarizzata. |
|||
|
|||
Descrizione E' il più semplice apparecchio di polarizzazione. E' formato da due piastrine di tormalina, che furono tagliate parallelamente all'asse ottico di un cristallo di tormalina. Sono fissate in supporti in forma di disco è questi sono girevoli nell'impugnatura. Un raggio che colpisce una delle due piastre (polarizzatore) viene doppiamente rifratto: il raggio ordinario è assorbito dalla piastra, mentre lo straordinario l'attraversa apparendo più o meno colorato (in verde, bruno, rosso) a seconda della qualità di tormalina usata. La seconda piastra serve da analizzatore; a tormaline incrociate il campo appare scuro, a tormaline parallele invece chiaro. Polarizzatore ed analizzatore si possono scambiare fra loro a piacere: l'effetto non cambia. |
Funzione Studio della fluorescenza. |
|||
|
|||
Descrizione Cubo di vetro all'uranio e cubi più piccoli di fluorina e vetro di didimio. Se queste sostanze vengono raggiunte da un fascio di raggi u. v., lo strato anteriore si rischiara moltissimo e diffonde una luce che impallidisce negli strati profondi. Il suo colore varia col campione in esame (e precisamente: verde, azzurro, rosso). Di due cubi posti in fila, solo il primo manifesta la fluorescenza. |
Funzione Studio della fosforecenza. |
|||
|
|||
Descrizione Si hanno tre tubi piatti chiusi alla lampada e pieni di sostanze fosforescenti che manifestano un diverso colore. La fosforescenza é particolarmente vivace e durevole quando le sostanze vengano eccitate da una luce ricca di radiazioni u. v. o da raggi X. |
Funzione Funzionamento di un microscopio. |
|||
|
|||
Descrizione Piccolo banco su sostegno. Nella guida trapezoidale scorrono alcuni cursori con forcella elastica, che servono di sostegno alle lenti ed ai diaframmi. Una leggenda con disegno indica in quali posizioni ed a quali distanze debbono disporsi le singole parti. Il riferimento è facilitato dalla scala metrica laterale. Come oggetto conviene prendere un pezzo di rete metallica fine od una piccola diapositiva. |
Funzione Funzionamento del cannocchiale. |
|||
|
|||
Descrizione Ha una lunghezza maggiore del precedente ed è di analoga costruzione. Le forcelle a molla possono accogliere egualmente le lenti come i diaframmi annessi all'apparecchio, perché il diametro di 4 centimetri è uniforme per tutti. Quelle lenti, che per necessita devono avere un diametro minore, sono montate su dischi uguali ai diaframmi e quindi risultano centrate nelle forcelle dei cursori. Apposita istruzione con figura indica la posizione da dare ai singoli pezzi per realizzare le varie combinazioni (cannocchiali di Galileo; lungo e corto; cannocchiali astronomico e terrestre). |
Funzione Funzionamento del cannocchiale a prismi di Porro. |
|||
|
|||
Descrizione Dimostra chiaramente il cammino dei raggi dovuto alle diverse riflessioni e fa vedere come si possa costringere, in piccolo formato, una grande distanza focale. I prismi a riflessione totale sono sostituiti da due coppie di specchi piani ad angolo retto ed inclinati di 45 gradi rispetto ai tratti orizzontali e verticali percorsi dai raggi. In mancanza di una veduta ben contrastata, può servire da oggetto una lampada elettrica ad incandescenza disposta a qualche distanza dall'obiettivo (lente semplice). L'immagine viene raccolta sopra uno schermo situato in fronte alla coppia di specchi con spigolo orizzontale. |
Funzione Studio della camera oscura. |
|||
|
|||
Descrizione Di legno verniciato, con specchio piano a 45 gradi, ed obiettivo semplice in ottone. La parte posteriore della camera é sollevabile a cerniera. |
Funzione Proiezione di diapositive ed oggetti opachi. |
|||
|
|||
Descrizione Il modello possiede obiettivi separati per proiezioni episcopiche per gli oggetti e diascopiche per le diapositive. |
Funzione Mostrare il funzionamento di una macchina fotografica. |
|||
|
|||
Descrizione Macchina fotografica a soffietto basculabile, con mirino reflex e sportivo. Ottica Compur della Karl Zeiss di Iena. Usa lastre fotografiche 4 x 6. Ha come accessorio un borsellino per la custodia di tre lastre. |
Funzione Modello schematico dell'occhio umano. |
|||
|
|||
Descrizione Occhio schematico ridotto ad una piccola camera oscura con obbiettivo semplice di 8 centimetri di focale e con schermo smerigliato scorrevole. Sul tubo che porta lo schermo son tre segni, distinti con le lettere M, N, P, corrispondenti alle posizioni per le quali l'immagine di un oggetto lontano si forma prima dello schermo (occhio miope), sullo schermo (occhio normale) e oltre lo schermo (occhio presbite). Per la posizione N l'immagine è netta, ma per le altre due l'immagine risulterà netta solo quando si abbassino rispettivamente la lente divergente segnata con la lettera M, o la lente convergente segnata con la lettera P. Le due lenti addizionali sono di due diottrie. |