"Tutto è disponibile nell'immenso scenario del mondo"
Perché la storia delle tecniche della visione nell'arte resta
uno strumento valido, non venga usato per spiegare più di
quanto possa!
Con questo Francesco Paolo Randazzo, autore che sa per spontanea
intuizione, estrarre dal paesaggio significati nuovi e diversi,
affronta in questa pagina "on-line" il problema della
contaminazione tra pittura e fotografia.
Franco Randazzo nasce a Gangi, ultima roccaforte delle Madonie,
paese di foltissime tradizioni folkloristiche e culturali, dove
coltiva "spontaneamente" l'interesse per le arti
figurative, quando comincia, prima a dedicarsi all'arte fotografica,
senza alcun canone di base, ma poi per un proprio concetto di inevitabile
conseguenza passa alla pittura.
Ha realizzato installazione e mostre personali e collettive, in
molte parti d'Italia.
I comuni di Gangi, Palermo, Catania, Torino e Roma si sono
occupati nell'organizzazione per la sistemazione delle sue opere.
Grandi nomi del circuito artistico e culturale, come Franco
Battiato, Leoluca Orlando, il professor Luigi Mariannini, Francesco
Bellomo e molti alti hanno apprezzato e parlato delle
sue opere; "la sua fotografia è densa di elementi naturali
e paesaggistici ricostruiti secondo gli schemi della mente e della
libera associazione"(Tanino Barberi per l'istallazione "cucina
e arte del 1995")
In molti suoi lavori cerca effetti surreali accostando
due immagini fino ad ottenerne una terza, che per effetto sinergico
risulta più forte della semplice somma delle parti (Naire
Feo, "arte contemporanea" Palermo giugno 2000).
Inquadratura ed immagine finale anche in pittura, l'inquadratura
allontana o elimina molto dello spazio che non fa scena, l'immensità
del mare, per esempio, che stringendo su elementi di particolare
emotività si giunge a realizzazioni come il "mare
calmo di Mondello, o a cogliere elementi essenziali, vedi le sue
"bucce d'arancia". In seguito forti influenze stilistiche
tra i due generi si vedono in "i pupi di Mimmo Cuticchio"
e altri elementi dove affiorano spazi interni ne "La ragazza
distesa in un luogo sacro"
Franco Randazzo conduce le sue creative in un viaggio ai
limiti dell'astrattismo per riprendersi ancora una parte "d'immenso
scenario del mondo" e restituirlo in immagini che non creano
soltanto la dichiarazione palese della realtà, ma il tramite
per vivere una realtà sensibile.
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