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Oceania Parte del mondo comprendente il continente australiano (con la Tasmania), la Nuova Guinea, la Nuova Zelanda e un grandissimo numero di isole e arcipelaghi minori, sparsi nell’Oceano Pacifico, e raggruppati convenzionalmente in Melanesia, Micronesia e Polinesia. GEOGRAFIA FISICA p Morfologia. Gli aspetti salienti sono rappresentati dall’insularità, benché l’86% della sua area emersa sia costituito dall’Australia, e dai contrasti geologici e morfologici dei territorio che la compongono. Dalle vaste e antiche superfici tabulari dell’Australia si passa alle forme aspre della Nuova Guinea e Nuova Zelanda, agli apparati vulcanici e agli atolli che formano numerose isole. p Clima. Grande importanza presenta la distribuzione delle terre emerse rispetto all’oceano, così che i contrasti termici maggiori si hanno nelle regioni dell’interno australiano a clima continentale con forte escursione termica annua e precipitazioni scarse; la maggior parte delle isole, comprese nella regione intertropicale, è caratterizzata da un clima uniforme con temperature mitigate dai venti (alisei, monsoni, brezze) e precipitazioni abbondanti. Hanno clima temperato la Nuova Zelanda e le coste dell’Australia sudorientale. p Idrografia. Scarso sviluppo ha la rete idrografica, con fiumi di un certo rilievo solo in Australia (Murray-Darling), nella Nuova Zelanda, nella Tasmania e nella Nuova Guinea. Il lago più importante, l’Eyre, basso e salmastro, si trova nel bassopiano a nord della Gran Baia Australiana. p Flora e fauna. La vegetazione assume in tutta l’Oceania i caratteri di un accentuato endemismo, favorito dall’isolamento oceanico. Sono presenti la foresta tropicale, le savane arborate, con eucalipti e pini, e formazioni steppiche a cespugli (scrub). Foreste temperate rivestono buona parte della Nuova Zelanda. Le palme sono caratteristica vegetazione degli atolli corallini. L’Oceania, che fa parte in zoogeografia della Regione australiana, presenta un fauna assai simile a quella dell’Australia: numerose specie di Marsupiali, Monotremi, Uccelli primitivi ecc. p Popolazione. Con una densità di 3 ab./km2, l’Oceania è la parte del mondo meno popolata. Tuttavia la densità di popolazione è irregolarmente distribuita, raggiungendo in certe isole oltre i 100 ab./km2, mentre in Australia, accanto a vaste aree spopolate dell’interno, si hanno forti addensamenti lungo le coste. La popolazione è formata da elementi assai eterogenei ed è costituita in maggioranza da bianchi in continuo aumento, dovuto alla forte immigrazione (Australia, Nuova Zelanda), mentre gli indigeni sono in numero preponderante nelle isole. p Etnografia. Dal punto di vista etnografico l’Oceania è un vero mosaico di razze, in cui spiccano l’australiana, la tasmaniana e la melanesiana, che sono, tra le razze viventi, quelle più primitive. Allo stato primitivo vivono anche i pigmoidi, stanziati in varie isole nelle reg. interne della Nuova Guinea, che è abitata anche da genti di razza papuasica. Comunità a cultura più elevata, formanti la razza polineside, vivono invece nei vari arcip. della Micronesia e della Polinesia. Eterogenee sono infine le genti abitanti nella Melanesia. GEOGRAFIA ECONOMICA L’agricoltura ha avuto un notevole sviluppo dopo l’immigrazione europea e produce frumento, frutta, canna da zucchero, agrumi. Dalle foreste equatoriali si ricavano legni duri pregiati. D’importanza fondamentale è l’allevamento, soprattutto ovino (l’Australia detiene il primato del mondo nell’esportazione della lana). Fra i prodotti minerari vi sono oro, piombo, zinco, uranio, lignite, carbone, petrolio, gas naturale, bauxite, ferro (Australia, Nuova Caledonia), rame e argento (Papua Nuova Guinea), nichel (Nuova Caledonia), fosfati (Nauru). L’attività industriale è in continuo sviluppo, specialmente in Australia (impianti siderurgici e chimici) e Nuova Zelanda (industrie alimentari). ESPLORAZIONI Fu F. Magellano nel suo viaggio attraverso l’Oceano Pacifico (1519-1521) che, con la scoperta delle isole Marianne (o dei Ladroni), aprì il ciclo delle scoperte dell’Oceania, della quale in precedenza si erano avuti solo accenni e notizie assai poco attendibili. Successivamente (nel XVII sec.) Spagnoli e Olandesi contribuirono ad aumentare sempre più le conoscenze del nuovissimo mondo (Torres, 1606; Tasman, 1642). Solo nel sec. XVIII, soprattutto con J. Cook che effettuò tre viaggi fra il 1768 e il 1779, si poté giungere a un’esatta rappresentazione dell’Oceania, fino allora creduta un vasto continente (Terra Australe) esteso per buona parte nell’emisfero meridionale. STORIA L’Inghilterra, dopo la costituzione delle prime colonie penali in Australia, s’impossessò rapidamente di tutto il territorio annettendolo alla Corona (1826). Eguale procedimento venne seguito per la Nuova Zelanda, sulla quale l’Inghilterra proclamò la propria sovranità nel 1840. Contemporaneamente le tante isole del continente furono raggiunte da missioni cattoliche e protestanti francesi, americane e inglesi, punte avanzate di un nuovo processo di colonizzazione. Alla fine del secolo Francia, Germania, USA e Inghilterra si erano spartite l’Oceania. Durante la seconda guerra mondiale fu tra il 1941 e il 1945 teatro di accaniti scontri tra il Giappone e gli Stati Uniti appoggiati da Australia e Nuova Zelanda. Nel dopoguerra entrò stabilmente nella sfera di influenza americana. Tra il 1960 e il 1980 si è affermato un processo di decolonizzazione che ha portato all’indipendenza gran parte degli arcipelaghi dell’Oceania (rimane aperta la questione della Nuova Caledonia, Territorio d’oltremare della Francia), o di integrazione, come nel caso delle Hawaii, divenute il 50° Stato degli USA. Queensland, atollo corallino |