Nel 1998 lo storico marchio Ducati mette in commercio la nuova SS 900 - si chiamerà 900 Supersport - disegnata da Pierre Terblanche. La moto è totalmente nuova sia per le soluzioni tecniche adottate che per l'innovativo design.

Per celebrare l'uscita di produzione della storica SS 900, viene prodotto, in tiratura limitata, un allestimento speciale che ricalca l'estetica della bellissima Superlight. Nasce così la SS 900 Final Edition.

Verrà prodotta in soli 800 esemplari; 500 destinati al mercato Europeo (in Italia ne verranno destinati 80) e 300 per il mercato USA. L'allestimento prevederà la sola carena intera e la colorazione metallizzata in argento. Tuttavia alcuni degli esemplari destinati all'estero, per iniziativa autonoma dei dealer locali, sono stati allestiti in colorazioni differenti.

Le Final Edition, sulla piastra di sterzo, presentano una targhetta in argento su cui è riportata la numerazione del modello. Numerazione che va da '001' a '500' per il mercato europeo e da '001' a '300' per i rimanenti mercati. Elemento distintivo tra i due lotti di produzione, è la versione del motore; soltanto il mercato USA presenta la nuova unità (passaggi olio testata interni, testate nella stessa colorazione di cilindri e carter, nuovi materiali, etc...) che, alimentata comunque da carburatori, verrà installata sulla Supersport di Terblanche.






All'atto dell'acquisto, evidentemente trascurata dal precedente proprietario, la moto necessitava di numerosi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.

La prima attività effettuata è stata rimuovere le sovrastrutture, far ripristinare, in carrozzeria, il colore originale in alcuni punti e rilucidare il tutto. Ho quindi fatto un lavaggio accurato del motore con prodotti dedicati e tanta pazienza; poichè la moto era tenuta all'aria aperta - soltanto coperta da un telo di plastica - ho proceduto alla pulizia dell'intero telaio e controllato tutto l'impianto elettrico scoprendo una grave dispersione di tensione da una spina del regolatore.

Resomi conto di un malfunzionamento e di una perdita di olio dall'attuatore, ho revisionato l'intero gruppo frizione. Ho proceduto smontando dapprima il pacco dischi e l'asta di reazione; con il Dremel ho pulito a fondo i dischi conduttori ed eliminato tutte le bavette metalliche presenti sui denti. Ingrassata l'asta di reazione e rimontato il tutto, ho effettuato una revisione dell'attuatore. In seguito ho deciso per l'installazione di un attuatore MPL-Tuning.

E' stata quindi la volta di un accurato tagliando: cambio olio, pulizia filtro a rete, sostituzione filtri olio, aria e benzina, sostituzione candele, controllo bulloneria e sostituzione olio impianto frenante. In questa occasione ho ripristinato le quote ciclistiche e il setting delle sospensioni.

Sul fronte dell'alimentazione, sono stati smontati i carburatori effettuando una accurata pulizia sia dei corpi che di tutti i getti, procedendo poi all'installazione di un Kit Dynojet-stage 1 che ottimizzerà la carburazione. Avendo i carburatori smontati, si è colta l'occasione di lavorare i condotti di aspirazione dapprima con una fresa ad aria compressa e poi con una sabbiatrice. Rimontati e bilanciati, i carburatori garantiscono ora un minimo regolare ed una erogazione vigorosa e progressiva. (Ringrazio Francesco "Cicio" Bonin per il "supporto" tecnico)