05/05/2002 | Vendite
di Aprile: commenti di Repubblica di oggi | | Oggi
il quotidiano "La Repubblica" ha dato un notevole risalto
alla
situazione delle vendite di automobili in Italia.
Curiosamente, gli altri quotidiani da me comprati (il Corriere della
Sera e
Il Messaggero) non si sono dimostrati più di tanto sconvolti dalla
situazione, inserendo comunque dei trafiletti relativi alle vicende
sociali
che riguardano la Fiat, i rapporti con la GM e i sindacati, etc etc.
Repubblica dedica ben due paginone (e sicuramente qualcosa ci sarà
anche sul
sito) ai risultati.
Che dire?
Sicuramente il conto più caro è stato pagato da Fiat: alcuni
modelli (come
la Seicento) pagano le Km0 dei mesi scorsi, e perdono le posizioni
in
classifica che permettevano al Gruppo di mantenere saldamente i
primi posti,
e avevano relegato le Focus al quinto posto.
La Seicento è la protagonista del peggiore scivolone, con perdite
del 36%.
Male la Panda (c'era un mio articolo in cui chiedevo, su
it.discussioni.auto, dove fossero state infilate tutte le Km0 che
consentivano il mantenimento di posizioni così elevate) con il 25%.
la Focus si piazza al secondo posto, ma con un bel -10% sul volume
non c'è
da stare allegrissimi, lo stupore viene anche dalla discesa della
Peugeot
206, la vera mucca da latte del gruppo PSA, che comunque è
contenuta. Spicca
la salita di Toyota con le consegne della Corolla, anche se pure la
Yaris
presenta segni di cedimento. In pratica, Stilo a parte (non ci sono
dati di
riferimento per il 2001 di questo modello), tutti i modelli della
top 10
sono in qualche modo in discesa.
Ford ha un buon risultato su Aprile, per quanto riguarda la quota di
mercato, con indicazioni UNRAE di ritorno al primo posto fra le case
importatrici, e una quota di mercato che è di un soffio superiore
al 10%.
Vedremo che succederà in Aprile con le consegne dela Fiesta. Se
venissero
targate davvero tutte le unità spedite per il lancio, dovrebbe
entrare in
classifica verso il decimo posto, al momento detenuto dalla Clio, o
stare in
zona Yaris: la palla passa ai concessionari che dovrebbero muoversi
rapidamente per farsi pagare le vetture e consegnarle ai clienti già
dai
giorni antecedenti il lancio ufficiale.
Le Stilo, comunque, iniziano a vedersi: raramente mi capita di
percorrere il
tragitto casa-lavoro senza incrociarne una, dopo mesi di desolante
assenza
dalle strade Italiane la vettura del segmento C si sta facendo
rivedere.
Fino a un mese fa, andando verso Frosinone, ne incontravo meno di
quando si
stavano facendo i collaudi di prototipi camuffati.
Repubblica comunque non ha risparmiato la Stilo, sottolineando come
la
performance di vendita, a circa 7 mesi dal lancio, sia molto
inferiore a
quella che di Bravo e Brava dopo lo stesso periodo, per tacere della
Tipo.
Quali saranno le cause? sicuramente, il crollo delle vendite Fiat è
virtuale, come erano virtuali le vendite sostenute dei mesi passati.
La
verità sta nel mezzo, e le vendite sicuramente riprenderanno nei
mesi
successivi, quando saranno esaurite le Km0 e forse la rete avrà
appreso che
non conviene rappresentare il 35% del mercato, e fare però oltre il
50%
delle finte vendite del mercato Italiano, con l'unico risultato di
rimpinguare le casse statali con i passaggi di proprietà.
Come andrà la produzione è un altro mistero. In effetti, risulta
difficile
capire che cosa sia successo anche alla Focus, ma appare chiaro che
in
alcune zone è mancato un numero sufficiente di vetture, più che di
contratti.
In molte concessionarie, di tutti i marchi "generalisti",
le notizie
allarmistiche hanno portato alla tendenza dad ordinare poco, non
credendo
nella breve durata dell'assestamento, e di conseguenza alcuni si
sono
trovati "a secco", con i piazzali vuoti, peggiorando i
dati delle
immatricolazioni.
Andrea RP |
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