Bodhisattva significa essere votato all'illuminazione.
Nel buddismo del piccolo veicolo, Theravada, il BS era solamente
il Buddha nelle sue precedenti esistenze, e i racconti di queste
vite passate erano diffusi dai monaci itineranti che diffondevano
la filosofia buddista del risveglio e la via per l'ottenimento
del Nirvana. Nei testi antichi si possono trovare ancora oggi
le imprese del giovane principe Siddharta.
Nel buddismo del grande veicolo, Mahahyana, invece le cose cambiano,
ed a tutti gli esseri umani viene estesa la possibilità
di conseguire lo stato di BS, cioè di colui che vota se
stesso all'illuminazione non per sé stesso ma per il "bene
di tutti gli esseri senzienti.
Questi discepoli, rinunciano alla sublime vetta del nirvana motivati
da infinita compassione per gli esseri del creato e continuano
a rinascere nel samsara, che è connotato dall'ignoranza,
dalla malattia e dalla morte, per aiutarli a raggiungere l'illuminazione.
Possiamo dividerli in due tipi:
1. BODHISATTVA UMANI,
2. BODHISATTVA CELESTI.
I BS umani vengono sulla terra, hanno un corpo fisico, e sono
votati all'amore ed all compassione per tutti, il loro compito,
la loro missione, è aiutare l'evoluzione.
Il buddismo del grande veicolo afferma che chiunque può
votarsi a questo duro compito, nel passato molti maestri di tutte
le tradizioni hanno spiegato i metodi per seguire questo arduo
cammino, Shantideva, fu uno di questi, e scrisse il Bodhisattvacaryavatara,
cioè una guida allo stile di vita del BS.
Comunque le diverse scuole del buddismo forniscono altrettanti
metodi per seguire il cammino ed avviarsi sul sentiero che conduce
all' illuminazione; per tracciare un inizio comune, si può
dire che la disciplina morale è la base per l'accesso alle
verità superiori, e che la pratica del discepolo si deve
concentrare senza domande su quanto durerà sulle sei Paramità:
1. Generosità
2. Disciplina
3. Pazienza
4. Sforzo
5. Concentrazione
6. Saggezza
Sostanzialmente, diviene BS chi, dopo essersi applicato per
un imprecisato periodo di tempo nelle sei Paramità, ed
avendo accumulato, oltre alla saggezza, molto merito, sperimenta
il Bodhicitta, cioè il massimo dei pensieri, il pensiero
altruistico. Questo pensiero fa si che il novello BS non percepisca
più differenza tra sé e gli altri, vede tutto privo
di io, indiviso dall'assoluto, e supera così la visione
erronea dualistica; egli ha distrutto le passioni e percepisce
un pensiero puro che si esprime nella determinazione ad aiutare
tutti a raggiungere la Bodhi. In un ode ai BS della tradizione
tibetana, si può leggere: "Abbandonando le otto emozioni
mondane avete reso significativa la vostra vita pienamente dotata.
Le otto emozioni mondane sono:
Guadagno, perdita.
Piacere, dolore.
Lode, critica.
Fama, disonore.
In virtù della sua immensa compassione, il Bodhisattva
si ammala, infatti, i testi narrano di Vimalakirti, un BS che
si incarnava nelle situazioni più impensabili, frequentando
luoghi di grande sofferenza, come le case di prostituzione e quelle
da gioco, dove poteva così rendersi utile per la salvaguardia
degli uomini incatenati alla materia; addirittura si ammalava,
pur non avendo un Karma che glielo imponesse, per attirare gente
al suo capezzale, e così spiegare il santo Dharma, l'insegnamento
del Buddha.
Si dice che per i BS gli esseri umani sono come l'unico figli
per un coppia di genitori anziani, un giorno Manjushri, si recò
da Vimalakirti per chiedergli come mai un BS si ammala, e Vimalakirti
gli disse che fino a che ci sarà un essere da salvare nell'esistenza
ciclica, allora il BS sarà malato in virtù della
compassione.
Vimalakirti disse: "La madre dei BS è la saggezza,
il padre la compassione, le guide del mondo nascono da tali genitori.
I BS celesti, detti anche grandi esseri, sono gli ispiratori della
visione dei mondi superiori e soccorrono gli esseri umani durante
il sonno e la meditazione, questi BS sono gli ispiratori disincarnati
delle anime umane.
"I BS sono appunto una data categoria di esseri che sono
sì incarnati sul piano fisico, ma che appunto hanno rapporti
con entità divino-spirituali, al fine di poter portare
sulla terra e di comunicare agli uomini ciò che da quelle
entità essi hanno imparato. Sono dunque esseri incarnati
nel corpo umano, che con le loro facoltà, arrivano tanto
in alto da potersi mettere in rapporto con le entità divino
spirituali.
Ispirano all'uomo le forze morali e conoscitive che invitano la
coscienza umana al superamento di sé, si parla in questi
casi di incorporazione, perché questa avviene tramite il
corpo eterico ed equivale per chi la riceve ad assumere nuove
forze eteriche che aiutano l'attività dell'IO che le riceve.
Milano, Società Antroposofica 4 dicembre 2001