I BODHISATTVA

Mauro Scibetta

 

Bodhisattva significa essere votato all'illuminazione.
Nel buddismo del piccolo veicolo, Theravada, il BS era solamente il Buddha nelle sue precedenti esistenze, e i racconti di queste vite passate erano diffusi dai monaci itineranti che diffondevano la filosofia buddista del risveglio e la via per l'ottenimento del Nirvana. Nei testi antichi si possono trovare ancora oggi le imprese del giovane principe Siddharta.
Nel buddismo del grande veicolo, Mahahyana, invece le cose cambiano, ed a tutti gli esseri umani viene estesa la possibilità di conseguire lo stato di BS, cioè di colui che vota se stesso all'illuminazione non per sé stesso ma per il "bene di tutti gli esseri senzienti.
Questi discepoli, rinunciano alla sublime vetta del nirvana motivati da infinita compassione per gli esseri del creato e continuano a rinascere nel samsara, che è connotato dall'ignoranza, dalla malattia e dalla morte, per aiutarli a raggiungere l'illuminazione.
Possiamo dividerli in due tipi:
1. BODHISATTVA UMANI,
2. BODHISATTVA CELESTI.

I BS umani vengono sulla terra, hanno un corpo fisico, e sono votati all'amore ed all compassione per tutti, il loro compito, la loro missione, è aiutare l'evoluzione.
Il buddismo del grande veicolo afferma che chiunque può votarsi a questo duro compito, nel passato molti maestri di tutte le tradizioni hanno spiegato i metodi per seguire questo arduo cammino, Shantideva, fu uno di questi, e scrisse il Bodhisattvacaryavatara, cioè una guida allo stile di vita del BS.
Comunque le diverse scuole del buddismo forniscono altrettanti metodi per seguire il cammino ed avviarsi sul sentiero che conduce all' illuminazione; per tracciare un inizio comune, si può dire che la disciplina morale è la base per l'accesso alle verità superiori, e che la pratica del discepolo si deve concentrare senza domande su quanto durerà sulle sei Paramità:
1. Generosità
2. Disciplina
3. Pazienza
4. Sforzo
5. Concentrazione
6. Saggezza

Sostanzialmente, diviene BS chi, dopo essersi applicato per un imprecisato periodo di tempo nelle sei Paramità, ed avendo accumulato, oltre alla saggezza, molto merito, sperimenta il Bodhicitta, cioè il massimo dei pensieri, il pensiero altruistico. Questo pensiero fa si che il novello BS non percepisca più differenza tra sé e gli altri, vede tutto privo di io, indiviso dall'assoluto, e supera così la visione erronea dualistica; egli ha distrutto le passioni e percepisce un pensiero puro che si esprime nella determinazione ad aiutare tutti a raggiungere la Bodhi. In un ode ai BS della tradizione tibetana, si può leggere: "Abbandonando le otto emozioni mondane avete reso significativa la vostra vita pienamente dotata.
Le otto emozioni mondane sono:
Guadagno, perdita.
Piacere, dolore.
Lode, critica.
Fama, disonore.
In virtù della sua immensa compassione, il Bodhisattva si ammala, infatti, i testi narrano di Vimalakirti, un BS che si incarnava nelle situazioni più impensabili, frequentando luoghi di grande sofferenza, come le case di prostituzione e quelle da gioco, dove poteva così rendersi utile per la salvaguardia degli uomini incatenati alla materia; addirittura si ammalava, pur non avendo un Karma che glielo imponesse, per attirare gente al suo capezzale, e così spiegare il santo Dharma, l'insegnamento del Buddha.
Si dice che per i BS gli esseri umani sono come l'unico figli per un coppia di genitori anziani, un giorno Manjushri, si recò da Vimalakirti per chiedergli come mai un BS si ammala, e Vimalakirti gli disse che fino a che ci sarà un essere da salvare nell'esistenza ciclica, allora il BS sarà malato in virtù della compassione.
Vimalakirti disse: "La madre dei BS è la saggezza, il padre la compassione, le guide del mondo nascono da tali genitori.
I BS celesti, detti anche grandi esseri, sono gli ispiratori della visione dei mondi superiori e soccorrono gli esseri umani durante il sonno e la meditazione, questi BS sono gli ispiratori disincarnati delle anime umane.
"I BS sono appunto una data categoria di esseri che sono sì incarnati sul piano fisico, ma che appunto hanno rapporti con entità divino-spirituali, al fine di poter portare sulla terra e di comunicare agli uomini ciò che da quelle entità essi hanno imparato. Sono dunque esseri incarnati nel corpo umano, che con le loro facoltà, arrivano tanto in alto da potersi mettere in rapporto con le entità divino spirituali.
Ispirano all'uomo le forze morali e conoscitive che invitano la coscienza umana al superamento di sé, si parla in questi casi di incorporazione, perché questa avviene tramite il corpo eterico ed equivale per chi la riceve ad assumere nuove forze eteriche che aiutano l'attività dell'IO che le riceve.


Milano, Società Antroposofica 4 dicembre 2001

 

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