SETTEMBRE 1998

FARMACI SENZA RICETTA E FARMACIE
UN'INDAGINE CONFERMA UN'OPINIONE DIFFUSA: LE FARMACIE SONO INUTILI. L'ADUC: AIUTIAMO I CONSUMATORI LEVANDO IL MONOPOLIO DELLE FARMACIE. SOLLECITATO UN INTERVENTO DEL MINISTERO DELLA SANITA'.

Firenze, 28 Settembre 1998. L'associazione titolari di farmacie di Firenze ha diffuso i dati di un'indagine sui farmaci analgesici, che si acquistano senza ricetta in farmacia, per conoscere chi ne ha determinato nel consumatore la scelta. E' la prima indagine del genere che viene fatta in Italia. Il campione e' stato di 3000 persone, che hanno compilato un questionario nelle farmacie. L'esperimento pilota sara' esteso in tutta Italia. Le percentuali sono state le seguenti: 28,5 gia' lo usava, 10,5 su consiglio d'amico, 16,6 grazie alla pubblicita', 10,5 per indicazione del medico, 27,4 su indicazione del farmacista, e 6,5 da altri soggetti.
"Le farmacie, quindi, sono negozi come altri, che non hanno bisogno di uno specialista per vendere questi prodotti". Cosi' interviene Vincenzo Donvito, presidente nazionale dell'Aduc, che continua: "Infatti se accorpiamo tutti coloro che non hanno chiesto un consiglio al farmacista, e che, determinati, sono entrati in farmacia per acquistare l'analgesico, abbiamo una percentuale del 72,6: quasi tre consumatori su quattro non sanno che farsene del farmacista, e sono entrati in farmacia cosi' come avrebbero fatto in un supermercato.
Se questa e' la fotografia della realta', perche' vige ancora il monopolio delle farmacie per la vendita dei farmaci da banco? Un puro esempio di concorrenza sleale su dei prodotti che per essere acquistati non hanno alcuna necessita' di specifica professionalita' del venditore, ma solo di un consumatore informato che, per l'appunto, sarebbe piu' avvantaggiato se potesse acquistarli in ogni luogo. Ma per i farmacisti, e chi da' loro questo vantaggio, gli interessi e la conoscenza del consumatore sono secondari, anche se, come ci ha dimostrato l'indagine, maggioritari.
La Corte di Giustizia della Comunita' Europea, in piu' sentenze, ha stabilito il divieto di accordi tra imprese per limitare la concorrenza e l'abuso di posizione dominante, ed ha anche precisato che il Trattato obbliga gli Stati membri "ad astenersi dall'emanare e dal mantenere in vigore provvedimenti che possano rendere praticamente inefficace la norma". Le farmacie, per l'appunto, ci sembra che rientrino in questa posizione dominante, mentre lo Stato italiano, sempre per l'appunto, mantiene in vigore provvedimenti che favoriscono questa situazione.
Invieremo al ministero della Sanita' i risultati di questa indagine, con le nostre osservazioni, perche' valuti se e' il caso di intervenire, o di continuare a facilitare la situazione attuale.


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