L'UNIFORME
Nel reggimento Le Voloire, le distinzioni
di grado tra ufficiali e soldati semplici erano affidate a minime
variazioni uniformologiche, secondo un costume di sobrietà che il giovane
esercito italiano aveva ereditato da quello piemontese. Le maggiori
differenze riguardavano il colore degli ornamenti: ricami, profilature e
cordoncini che negli ufficiali erano dorati anziché gialli come nei
soldati semplici. A incrociare la bandoliera, che nel caso degli ufficiali
era color oro con fregi argentati, vi era una sciarpa azzurra simbolo del
comando, posta sulla spalla destra e chiusa a sinistra da due fiocchi
sempre azzurri. Sulle maniche era ricamato il grado in filo dorato,
nell'uniforme da parata la tunica aveva una doppia fila di bottoni.
Infine, in luogo delle controspalline, gli ufficiali avevano delle
spalline normali con piatto, gambo e frange in oro.
CENNI STORICI
Voluto da Alfonso La Marmora, il reggimento di artiglieria
a cavallo Le Voloire fu costituito a Venaria Reale (Torino) l'8 aprile
1831, nell'ambito della generale ristrutturazione che in quegli anni
interessò l'esercito sabaudo. Era ordinato su due batterie, ciascuna
composta da 4 ufficiali, 7 sottufficiali, 11 caporali, 178 uomini di
truppa e 210 cavalli. Il primo comando dell'unità fu affidato al capitano
Vincenzo Morelli. Nel 1844 il reparto sostituì il pennacchietto dello
shako con la lunghissima criniera di cavallo nera, segno distintivo della
propria specialità. In seguito il reggimento fu sottoposto a vari
ritocchi, finché nel 1861 non entrò a far parte del nascente Regno
d'Italia per le cui insegne si batté valorosamente a Custoza nella terza
guerra d'indipendenza. Sciolto più volte e più volte ricostituito, il
reggimento Le Voloire è stato rifondato per l'ultima volta nel 1946,
quando è rinato a Milano su tre batterie. Oggi fa parte dell'esercito
italiano e, per la sua gloriosa storia, è stato insignito nel 150°
anniversario della sua nascita della cittadinanza onoraria di Milano.
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Classico esempio di uniforme umbertina, confezionata secondo i canoni
previsti dalla riforma Ricotti del 1873, la divisa di questo artigliere
del reggimento Le Voloire ha il suo elemento più caratterizzante
nell'elegante képi di feltro scuro, ornato da cordoncini gialli e munito
di una lunghissima criniera di cavallo nera che sostituisce il corto
pennacchietto in uso presso gli altri corpi di artiglieria. La giacca e i
pantaloni hanno la classica foggia prevista dalla moda militare fin de
siècle, le scarpe sono abbinate ad alti gambali da cavalleria fatti
di cuoio scuro e chiusi sul davanti da cinghie di nuovo modello.
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