Cirillo ti chiamo
uccellino bello
che saltellando vieni
al mio ostello,
Cirilla si chiama
pur la gatta
che sorniona
si liscia e poi si gratta.
Cirilli tutti,
tutti Cirillini,
io chiamo
chiunque si avvicini.
Cirilli e Cirilloni
sono i bimbi
e tutto il mondo
è fatto di Cirilli.
Se qualcuno si offende
a così esser chiamato
gli dico: forse Cirillo
non sei nato?
Se protesta che
non è un animale
gli rispondo che non
deve prendersela a male
perché Cirilli sono
quelli che amo
e Cirillo è nome
non certo strano.
Mi offenderei piuttosto
a non esser Cirillo
perché vorrebbe dire
che valgo quanto un grillo
pronto ad esser preso
e messo in una gabbietta
per la festa di S. Giovanni
che lo aspetta.
Povero grillo
lui pure è un Cirillino
e libero
lo vorrò metter vicino
su una foglia di salvia
profumata
salterà poi là dove
c'è l'insalata.
Cirilli, Cirillini e Cirilloni
son tutti amici miei
e non han padroni
e io li amo senza differenza
e fo loro una conferenza
parlando di un Santo
bello e caro
che non disdegnava
parlar loro chiaro;
parlava al lupo
e poi alle capinere
e questo suo linguaggio
delle fiere
veniva ben inteso ed ascoltato
e pareva un messaggio
ben alato
se tutti gli animali del bosco
venivano tosto
a lui accosto.